barone di firenze
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venerdì 1 gennaio 2016
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realistico
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Io ho conosciuto la storia vera, avevo 15 anni ero già politicamente attivo e militavo fra i filo-sovietici ed un convinto anti-americano, quindi quando Powel fu abbattuto fui contento perchè anche gli americani erano spioni con la loro C.I.A. invece del famigerato K.G.B.
Quindi conoscendo la storia ho potuto apprezzare l'onestà intellettuale di Steven Spielberg, che ha raccontato la storia senza orpelli filo-americani ma basandosi unicamente sulla storia di questo meraviglioso avvocato, un uomo veramente liberal-democratico.
Quindi la recensione va solo sulla tecnica conoscendo a menadito la storia, una ricostruzione eccezionale, io sono stato al ponte delle spie dove oggi scorre un traffico veloce, perfetto, perfetta la ricostruzione di Berlino semi-distrutta, la neve, il muro un pò forzata la concentrazione dei Vopos, ma tutto sommato siamo stati proiettati in maniera esemplere in quel periodo.
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Io ho conosciuto la storia vera, avevo 15 anni ero già politicamente attivo e militavo fra i filo-sovietici ed un convinto anti-americano, quindi quando Powel fu abbattuto fui contento perchè anche gli americani erano spioni con la loro C.I.A. invece del famigerato K.G.B.
Quindi conoscendo la storia ho potuto apprezzare l'onestà intellettuale di Steven Spielberg, che ha raccontato la storia senza orpelli filo-americani ma basandosi unicamente sulla storia di questo meraviglioso avvocato, un uomo veramente liberal-democratico.
Quindi la recensione va solo sulla tecnica conoscendo a menadito la storia, una ricostruzione eccezionale, io sono stato al ponte delle spie dove oggi scorre un traffico veloce, perfetto, perfetta la ricostruzione di Berlino semi-distrutta, la neve, il muro un pò forzata la concentrazione dei Vopos, ma tutto sommato siamo stati proiettati in maniera esemplere in quel periodo.
Gli attori: Tom Hanks nulla da dire è un professionista e non sbaglia una caratterizzazione, mi ha colpito particolarmente l'interprete della spia Abel l'attore inglese Mark Rylance, il che mi conferma che la scuola teatrale inglese non delude mai, anche l'attore fictionista tedesco Sebastian Kock che ho apprezzato giovanissimo nella serie "l'spettore Derrik" ed in aaltre Fictione teutonica e la magistrale interpretazione "Nelle vite degli altri"
Cocludo, storia conoscuta condotta magistralmente in primis dal regista e dopo da tutto il cast nessuno escluso.
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xerox
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giovedì 31 dicembre 2015
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massimo rispetto a tom hanks, ma...
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...stavolta la star del film per me è Rudolf Abel/Mark Rylance. Un'interpretazione superlativa! Bellissimo film! La cura dei particolari, l'atmosfera, lo svolgimento della storia....
Quello che non mi convince: queste persone "normalissime", che da un momento all'altro, entrano nella cabina telefonica, come Clark Kent, e ne escono da Superman.
Un avvocato di assicurazioni che diventa massimo intermediario tra USA e URSS per scambiare spie, che per questo mette in pericolo la propria famiglia, si mette addirittura a giocare in proprio per scambiare una spia sovietica per una spia americana e uno studente, vabbè... Scena bellissima del film: l'abbattimento del pilota in volo.
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...stavolta la star del film per me è Rudolf Abel/Mark Rylance. Un'interpretazione superlativa! Bellissimo film! La cura dei particolari, l'atmosfera, lo svolgimento della storia....
Quello che non mi convince: queste persone "normalissime", che da un momento all'altro, entrano nella cabina telefonica, come Clark Kent, e ne escono da Superman.
Un avvocato di assicurazioni che diventa massimo intermediario tra USA e URSS per scambiare spie, che per questo mette in pericolo la propria famiglia, si mette addirittura a giocare in proprio per scambiare una spia sovietica per una spia americana e uno studente, vabbè... Scena bellissima del film: l'abbattimento del pilota in volo. Che realismo! Sembra di stare noi al posto del pilota!.... Sicuramente da vedere.
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writer58
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giovedì 31 dicembre 2015
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the wall
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Sono piuttosto combattuto nello scrivere queste note su "Bridge of spies", ultima fatica di Spielberg. Da un lato, mi è parso un buon film, con eccellenti interpretazioni e un'accurata ricostruzione del contesto storico e politico in cui la vicenda è ambientata (gli Stati Uniti e Berlino dal 1957 al 1961, durante la guerra fredda), dall'altro ho rilevato alcuni elementi che appesantiscono l'opera e che la rendono, a tratti, convenzionale e poco ispirata. La storia narrata si ispira a eventi realmente accaduti:un pittore accusato di essere una spia sovietica- Rudolf Abel- viene arrestato e processato nel clima isterico del post maccartismo e della deterrenza nucleare tra Usa e Unione Sovietica.
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Sono piuttosto combattuto nello scrivere queste note su "Bridge of spies", ultima fatica di Spielberg. Da un lato, mi è parso un buon film, con eccellenti interpretazioni e un'accurata ricostruzione del contesto storico e politico in cui la vicenda è ambientata (gli Stati Uniti e Berlino dal 1957 al 1961, durante la guerra fredda), dall'altro ho rilevato alcuni elementi che appesantiscono l'opera e che la rendono, a tratti, convenzionale e poco ispirata. La storia narrata si ispira a eventi realmente accaduti:un pittore accusato di essere una spia sovietica- Rudolf Abel- viene arrestato e processato nel clima isterico del post maccartismo e della deterrenza nucleare tra Usa e Unione Sovietica. La difesa viene affidata a un avvocato assicurativo -James Donovan-, ma l'esito del processo è già segnato: condanna della spia e pena capitale. Donovan, tuttavia, interpreta il suo ruolo in modo non formale, difende veramente Abel utilizzando gli strumenti a sua disposizione. Nel farlo si attira la rabbia e l'ostilità dell'opinione pubblica e il dissenso dei sui colleghi e persino dei suoi famigliari che non comprendono perché voglia proteggere un "comunista". Quando, però, un pilota americano in missione sui cieli sovietici viene abbattuto e catturato, lo scenario si modifica e si profila la possibilità di uno scambio tra i due. Il compito di gestire la trattativa viene affidato a Donovan per evitare un coinvolgimento ufficiale del governo degli Stati Uniti. Così l'avvocato si reca a Berlino, durante la costruzione del muro, e porta a termine in modo magistrale la sua missione...
Tom Hanks e Mark Rylance interpretano efficacemente Donovan e Abel. Tuttavia, l'interazione tra i due, che assume i contorni di una relazione personale basata sul rispetto, è segnata da alcuni stereotipi poco convincenti, quasi i due attori interpretassero "tipi" (l'avvocato "giusto" rispettoso della Costituzione, la spia russa coerente con un suo codice d'onore) più che personaggi con le loro sfaccettature e contraddizioni. Anche le sequenze ambientate in una Berlino gelida e livida che assiste sgomenta alla costruzione del muro (la sequenza in cui i soldati impilano le prime pietre del muro mi è parsa potente) appare funzionale a una rappresentazione dicotomica in cui l'est Europa è condannato a una prospettiva di oppressione totalitaria, arbitrio e miseria, mentre gli Stati Uniti vengono descritti, pur con i loro chiaroscuri, come una terra di libertà e valori democratici. Emerge dal film una concezione molto americana: la storia la fanno i singoli, le grandi scelte sono determinate essenzialmente da atti individuali che riescono a ribaltare equilibri e assetti consolidati: tesi che si è rivelata sostanzialmente falsa. Sul piano della produzione filmica, tuttavia, un impianto di questo tipo può reggere solo se è accompagnato da una scrittura brillante e da una realizzazione innovativa ed efficace. Nel caso del "ponte delle spie", la scrittura appare corretta, ma convenzionale e la proposta ampiamente trattata e quasi abusata.
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[+] sono combattuta anch'io
(di maria)
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naupatto98
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mercoledì 30 dicembre 2015
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il ponte delle spie si colora con mark rylance
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Si tratta di un film , che cerca di descrivere parte della guerra fredda , focalizzandosi particolarmente sulle sensazioni e sulle reazioni durante gli anni di tensione tra le due potenze mondiali. A prima vista IL ponte delle spie sembrerebbe il solito film molto noioso e logorroico "che piace a tutti ma in verità a nessuno" ,invece sebbene non ci sia un forte suspense , grazie ad un'ottima sceneggiatura , riesce ad essere fluido e a tenere lo spettatore attaccato allo schermo. Se siete arrivati fin qui , vi chiederete perche Mark Rylance è riuscito a "colorare"questo film , bhe, stiamo forse parlando della migliore interpretazione durante la sua carriera ; Infatti non solo riesce a interpretare alla perfezione il personaggio , ma riesce anche a far provare le stesse sue emozioni allo spettatore, a volte anche strappando un sorriso o .
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Si tratta di un film , che cerca di descrivere parte della guerra fredda , focalizzandosi particolarmente sulle sensazioni e sulle reazioni durante gli anni di tensione tra le due potenze mondiali. A prima vista IL ponte delle spie sembrerebbe il solito film molto noioso e logorroico "che piace a tutti ma in verità a nessuno" ,invece sebbene non ci sia un forte suspense , grazie ad un'ottima sceneggiatura , riesce ad essere fluido e a tenere lo spettatore attaccato allo schermo. Se siete arrivati fin qui , vi chiederete perche Mark Rylance è riuscito a "colorare"questo film , bhe, stiamo forse parlando della migliore interpretazione durante la sua carriera ; Infatti non solo riesce a interpretare alla perfezione il personaggio , ma riesce anche a far provare le stesse sue emozioni allo spettatore, a volte anche strappando un sorriso o .....anche una lacrima. Se quindi siete al cinema durante questi giorni festivi e magari volete vedere un film di spessore che a tratti vi faccia riflettere e anche in alcune parti emozionare, non esitate a passare 2 ore e 20 al cinema , perche magari quando ci ripenserete avrete sicuramente un bel ricordo ;)
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kimkiduk
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mercoledì 30 dicembre 2015
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rambo 7?
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Secondo me mancava solo che Tom Hanks urlasse in fondo ADRIANAAAAAAAAAAAA o dicesse SE IO POSSO CAMBIARE ANCHE VOI POTETE CAMBIARE.
Sembrava la saga di Rocky. Sarà anche storia vera ma che un assicuratore/avvocato vada a Berlino e venga rapinato del cappottino di marca appena passato furtivamente il muro e da 4 fichetti comunisti come fosse nel Bronx; che i russi accettino lo scambio con la DDr che accetta lo scambio dagli usa che accetta di farlo con chi non rappresenta il paese che accetta di farlo alle condizioni volute; che al momento dello scambio arrivi la macchina della DDR con sopra ostaggio senza nessuno che lo tiene e l'altro nel ponte da solo ecc.; che poi ci sia la scena della fucilazione della gente che scavalca il muro (cattivi sti tedeschi/russi) e i bambini americani invece che saltano felici i recinti; che l'eroe russo venga ripreso senza lode e il traditore pilota americano, che NON si suicida come da ordini, venga abbracciato come salvatore dai BUONI americani; che la tv segua passo passo le gesta dell'assicuratore eroe americano; che in treno la signora sia sempre lì davanti a Tom e legga sempre il giornale con la foto di lui .
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Secondo me mancava solo che Tom Hanks urlasse in fondo ADRIANAAAAAAAAAAAA o dicesse SE IO POSSO CAMBIARE ANCHE VOI POTETE CAMBIARE.
Sembrava la saga di Rocky. Sarà anche storia vera ma che un assicuratore/avvocato vada a Berlino e venga rapinato del cappottino di marca appena passato furtivamente il muro e da 4 fichetti comunisti come fosse nel Bronx; che i russi accettino lo scambio con la DDr che accetta lo scambio dagli usa che accetta di farlo con chi non rappresenta il paese che accetta di farlo alle condizioni volute; che al momento dello scambio arrivi la macchina della DDR con sopra ostaggio senza nessuno che lo tiene e l'altro nel ponte da solo ecc.; che poi ci sia la scena della fucilazione della gente che scavalca il muro (cattivi sti tedeschi/russi) e i bambini americani invece che saltano felici i recinti; che l'eroe russo venga ripreso senza lode e il traditore pilota americano, che NON si suicida come da ordini, venga abbracciato come salvatore dai BUONI americani; che la tv segua passo passo le gesta dell'assicuratore eroe americano; che in treno la signora sia sempre lì davanti a Tom e legga sempre il giornale con la foto di lui .... ecc. ecc. mi sembra troppo. Spielberg va bene sei americano, ma insomma nemmeno chi ti guarda scemo del tutto. Filmetto.
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[+] d'accordo in parte
(di gabri66)
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beezart555
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mercoledì 30 dicembre 2015
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tra realtà e utopia, passato e presente
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Quando ci apprestiamo a vedere un film di Spielberg, ci aspettiamo sempre qualcosa che sia legata all'azione, al dinamismo, magari alla fantasia e alla favola, scene forti - che troveremo in forma molto ridotta anche qui -. Nel ponte delle spie si cambia registro; uno sviluppo ragionato, una sceneggiatura studiata e plasmata per raccontare non solo l'evento, ma anche un messaggio, forse condivisibile, forse soggetto a variazioni in base al contesto, ma oggettivamente corretto: "Ogni uomo merita una difesa, ogni uomo è importante" . Il film si apre con il volto di Rudolf Abel, interpretato da un grande Mark Rylance, un volto enigmatico, forse sereno, forse solo in attesa dell'inevitabile, intento a dipingere il suo autoritratto, se stesso.
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Quando ci apprestiamo a vedere un film di Spielberg, ci aspettiamo sempre qualcosa che sia legata all'azione, al dinamismo, magari alla fantasia e alla favola, scene forti - che troveremo in forma molto ridotta anche qui -. Nel ponte delle spie si cambia registro; uno sviluppo ragionato, una sceneggiatura studiata e plasmata per raccontare non solo l'evento, ma anche un messaggio, forse condivisibile, forse soggetto a variazioni in base al contesto, ma oggettivamente corretto: "Ogni uomo merita una difesa, ogni uomo è importante" . Il film si apre con il volto di Rudolf Abel, interpretato da un grande Mark Rylance, un volto enigmatico, forse sereno, forse solo in attesa dell'inevitabile, intento a dipingere il suo autoritratto, se stesso... Prima della fine, o dell'inizio. Piuttosto significativo. E sarà Rylance a guidarci per i successivi 7 minuti, fino alla suo arresto per aver diffuso dati segreti del governo degli Stati Uniti d'America. Ora entra in gioco l'avvocato James Donovan, interpretato da un Tom Hanks forte ma non pungente, al quale viene affidato il compito di difendere la "spia" in tribunale. Ovviamente è Donovan il mezzo attraverso il quale trasmettere il messaggio, un avvocato, e prima di tutto un uomo che si interessa davvero del suo "cliente", ci parla, non ne comprende la calma "Non sei preoccupato? Servirebbe?" Questo suo atteggiamento provoca l'indignazione dell'opinione pubblica, desidorosa di "giustizia", ma quale giustizia? Lo capiranno in seguito... Forse. All'avvocato non interessa ciò che gli altri pensano, a lui interessa abbattere l'ipocrisia, interessa non tradire se stesso, e ci riesce, anche quando gli U-2 vengono abbattuti, senza un vero supporto, lui svolge il suo ruolo, e non si limita a salvare l'oggetto politicamente rilevante, ma anche uno studente di economia, agendo contro tutto e tutti. All'agente Powers, l'oggetto politicamente rilevante, dirà "conta solo quello che sai tu", Tu sai chi sei, noi lo sappiamo chi siamo, gli altri no.
Un film attuale, la guerra fredda non è più un lontano ricordo, un lontano ricordo sono forse gli uomini che conducono questo racconto.
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gianluca sersante
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martedì 29 dicembre 2015
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steven spielberg ... che altro aggiungere?
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steven spielberg si guarda a scatola chiusa , io non avevo visto nemmeno il trailer. stiamo parlando di uno dei tre registi migliori al mondo che altro aggiungere?
[+] there's no business like show business!
(di citizen kane)
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cavedano
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martedì 29 dicembre 2015
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film interessante
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Lasciando da parte le consuete ottime interpretazioni di alcuni di protagonisti di questo film (T.Hanks su tutti)il film seppur leggermente lento, è appassionante ed evidenza argomenti d'interesse, soprattutto in relazione al periodo storico. Anche se tratto da una storia vera, personalmente, trovo un po semplicistica la parte dello scambio dei prigionieri in riferimento al potere di contrattazione del protagonista interpretato da Hanks.
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flaw54
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martedì 29 dicembre 2015
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un film solido
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Un ottimo film diviso in due parti: nella prima si mettono in evidenza i dubbi di un uomo di legge di fronte al vero senso della giustizia e al comportamento da seguire nei confronti di una spia nemica durante il cupo periodo della guerra fredda, nella seconda si ricostruisce una Berlino anni '60 da urlo per raccontare lo scambio dei prigionieri. Film necessariamente lento e sostenuto da una recitazione da parte di tutti gli attori di altissimo profilo. Ottimi i dialoghi, ma su tutti domina una ricostruzione degli ambienti, direi icastica, capace di immettere lo spettatore dentro la vicenda, fino a dover sopportare il freddo e la tensione di un bravissimo Tom Hancks
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robroma66
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martedì 29 dicembre 2015
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moralismo d'oltreoceano
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Un film scontato, prevedibile, moralista, privo di chiaroscuri, di maniera. Americano fin dentro il midollo. Esistono infiniti modi di raccontare un fatto avvenuto nella storia contemporanea, ad esempio Argo lo aveva fatto degnamente; Spielberg lo ha fatto in modo deludente. Il film è un prodotto ben confezionato -quanto a regia, fotografia e superba interpretazione di Tom Hanks e Mark Rylance- ma è proprio brutto. Oltre tutto, invece dei 140' potevano farlo durare almeno un'ora di meno: non ha neanche il dono della sintesi.
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