gnomohulk
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sabato 26 dicembre 2015
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un film di spionaggio in stile vintage
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Non è il tipico film "di spie", con omicidi, belle donne ecc. E' piuttosto un film dal piacevole boccato vintage, un omaggio appassionato al buon vecchio cinema di un tempo, con diverse citazioni cinematografiche del maestro Hitchcock, ed è pienamente riuscito perché riesce abilmente a rendere attuali le cupe e preoccupanti atmosfere della guerra fredda. Ottima recitazione di tutti gli attori, sopra tutti Tom Hanks e il grande Mark Rylance capace di rendere gigantesco un personaggio volutamente sotto le righe. Da vedere.
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nell92
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sabato 26 dicembre 2015
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non mi ha convinto
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La storia che racconta questo film é molto bella ed emozionante, anche perché tratta eventi realmente accaduti. A mio parere é solo un po lentino e a tratti noioso, forse per la sua eccessiva durata di 140 min! Molti pregi, ma qualche difetto importante!
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bericopredieri
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venerdì 25 dicembre 2015
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la guerra fredda che non conoscevamo.
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Episodio semisconosciuto della Guerra Fredda che Spielberg con L'aiuto di un grande Hanks ci ripropone in pompa magna. Oltre 2 ore di grande cinema, magari non sempre spettacolare, qualche volta condito da qualche luogo comune di troppo, forse l'azione non sovrabbonda come qualcuno magari si aspettava, però la mano del Maestro si vede. Devo dire che la cosa che più mi ha colpito sono state le immagini della costruzione del muro, quel muro che eravamo abituati a vedere sempre demolire e cadere a pezzi... Un po' macchiettistico nella rappresentazione dei burocrati del Soviet, però alla fin fine un film godibile e di forte impatto.
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giadas
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venerdì 25 dicembre 2015
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un vincitori e vinti dei giorni nostri
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Ottimo film, due ore e mezza che volano. Film non proprio leggero, ma intervallato da piccoli barlumi di semi-comicità. Inoltre con una regia tale, una sceneggiatura tale e degli attori tali (dai protagonisti alle comparse sulla metto) la pellicola poteva durare anche 25 ore e lo spettatore non si sarebbe annoiato. Hanks da urlo, ma Rylance da brividi. Pellicola che tratta sì di spie degli anni '60, ma questa sembra quasi una copertura per trattare temi più che attuali: cos'è la cittadinanza, cosa la democrazia, cosa la normalità. E cosa rende un buon specialista un genio, un esempio nel suo campo? Mi ha ricordato molto "vincitori e vinti" con le dovute differenze riguardanti il periodo di produzione: cosa rende una persona cittadina di uno Stato o di un altro, e quindi a quali regole deve sottostare?
Non è tutto oro quello che luccica però.
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Ottimo film, due ore e mezza che volano. Film non proprio leggero, ma intervallato da piccoli barlumi di semi-comicità. Inoltre con una regia tale, una sceneggiatura tale e degli attori tali (dai protagonisti alle comparse sulla metto) la pellicola poteva durare anche 25 ore e lo spettatore non si sarebbe annoiato. Hanks da urlo, ma Rylance da brividi. Pellicola che tratta sì di spie degli anni '60, ma questa sembra quasi una copertura per trattare temi più che attuali: cos'è la cittadinanza, cosa la democrazia, cosa la normalità. E cosa rende un buon specialista un genio, un esempio nel suo campo? Mi ha ricordato molto "vincitori e vinti" con le dovute differenze riguardanti il periodo di produzione: cosa rende una persona cittadina di uno Stato o di un altro, e quindi a quali regole deve sottostare?
Non è tutto oro quello che luccica però. Fotografia non sempre perfetta e coerente anche se i toni "seppiolosi" a mio avviso rendono un qualcosa in più. Inoltre spesso la situazione viene romanzata un po' troppo: una Berlino est di maniera e un muro che ha tanto di storico quanto un unicorno ha di scientifico. Non riesce a trapelare quel malcontento che caratterizzava l'URSS. Forse però questa è stata una scelta e non un errore: in questo modo non viene messo in risalto l'essere migliore degli USA e della democrazia in generale; piuttosto la società americana viene messa sulla stessa linea dell'orizzonte russa, spesso facendo risultare questi ultimi più civilizzati dei tanto orgogliosi americani. Sembra quasi che le parti si inter cambino, ma che subito dopo tornino al loro posto. Una Russia accettabile è pronta a prostrarsi davanti all'America. Poco poco realistico. Per non parlare della scena in cui viene attaccato un areo americano: forse la scena che ha distrutto il film.
Bellissimo il finale, che non spiega tutti i dubbi sorti nel film, ma me scioglie abbastanza, lasciandoti con quell'amaro in bocca, con quell'avidità di conoscenza che ti fa pensare al film. Forse avrei evitato le note di riferimento prettamente storico, ma esclusivamente perché non lo sopporto in alcun tipo di film.
Musiche appena presenti, e comunque non rilevanti: ma questo non è un musical, è un film, e perfetto non è.
Assolutamente da vedere: un film che non passa inosservato e che non si lascia dimenticare
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pier delmonte
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venerdì 25 dicembre 2015
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non proprio perfetto
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Non dico che sia un brutto film pero’… Spielberg ci ha abituato e ben di meglio, va bene fotografia scenografie e costumi e una corretta recitazione di Tom Hanks pero’… voglio dire, una spia di qua, una di la’, in mezzo un innocente, dei funzionari burocrati, faciloni e scontati e una Berlino est poco chiara. Io non mi sono appassionato!
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maumauroma
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giovedì 24 dicembre 2015
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il ponte delle spie
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Certo e' che se si dovessero giudicare i film di Spielberg in base ai primi 15 minuti,probabilmente il regista americano avrebbe firmato 30 capolavori. E anche il Ponte delle spie non sfugge a questa regola con uno splendido incipit. Poi pero',considerando che le pellicole del cineasta di Cincinnati generalmente su dipanano per almeno altre 2 ore, con il proseguire della vicenda iniziano i "maldipancia" cinematografici. Intendiamoci, il Ponte delle spie, ispirato a un episodio realmente accaduto di scambio di spie durante la guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti, e' un prodotto ben fatto e confezionato, con una perfetta ricostruzione scenografica degli ambienti, dei costumi, delle atmosfere tipiche degli anni 50.
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Certo e' che se si dovessero giudicare i film di Spielberg in base ai primi 15 minuti,probabilmente il regista americano avrebbe firmato 30 capolavori. E anche il Ponte delle spie non sfugge a questa regola con uno splendido incipit. Poi pero',considerando che le pellicole del cineasta di Cincinnati generalmente su dipanano per almeno altre 2 ore, con il proseguire della vicenda iniziano i "maldipancia" cinematografici. Intendiamoci, il Ponte delle spie, ispirato a un episodio realmente accaduto di scambio di spie durante la guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti, e' un prodotto ben fatto e confezionato, con una perfetta ricostruzione scenografica degli ambienti, dei costumi, delle atmosfere tipiche degli anni 50. Vi sono momenti di grande cinema, come il gia' citato fulminante inizio o la scena finale dello scambio di spie, pero' non si possono perdonare inammissibili leggerezze nella sceneggiatura o elementari banalita' in alcuni dialoghi, purtroppo tipico di un certo cinema americano di serie B, che non fanno onore a questo film diciamo cosi' "d'autore". Scene come l'abbattimento dell'aereo spia, la costruzione del muro di Berlino, l'incontro dell'avvocato Donovan con i parenti della spia sovietica, la corsa in auto sulle strade innevate di Berlino senza il minimo sbandamento, suscitano comicita' involontaria.Per non parlare della confusione dialettica geopolitica che spesso traspare tra Unione Sovietica e Russia. Il messaggio di questo film e' quello del solito becero trionfalismo americano con tutti i buoni da una parte e i cattivi dall'altra; persino il costante raffreddore di Donovan nel suo soggiorno a a Berlino sta a dimostrare che il clima negli States e' piu' clemente rispetto ai geli comunisti. Per non parlare poi della celebrazione agiografica della famiglia americana in contrapposizione ai doppiogiochismi di quella sovietica.L'interpretazione di Tom Hanks e' buona,ma avendo ormai il suo faccione assorbito decine di personaggi.ogni tanto affiorano espressioni alla Forest Gump o alla Salvate il soldato Ryan. Mark Rylance e' invece un ottimo Rudolph Abel, la spia sovietica,sottile e misurato.
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eva
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giovedì 24 dicembre 2015
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film da depressi
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Vuoi deprimenti? Vai a vedere questo film
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flyanto
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mercoledì 23 dicembre 2015
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un avvocato idealista in una difficile difesa
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Un altro grosso nome, come quello di Steven Spielberg, compare nelle sale cinematografiche sotto le feste di Natale con l'uscita del suo ultimo film "Il Ponte delle Spie".
La storia, sembrerebbe realmente accaduta, riguarda un avvocato di New York (Tom Hanks) il quale deve difendere un uomo (Mark Rylance) ritenuta una spia russa. Poichè siamo all'inizio degli anni '60. e precisamente ai tempi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russi, ovviamente i rapporti tra le due grosse potenze mondiali non sono ottimali. L'avvocato in questione si adopera in ogni modo al fine di non fare condannare il proprio assistito e, quando viene catturato in territorio nemico una giovane spia della Cia e a Berlino Est anche uno studente americano, la situazione si complica notevolmente per ciò che riguarda i rapporti diplomatici tra le due potenze mondiali, e la sua azione di difesa si rivela essere ancora più difficile e complicata.
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Un altro grosso nome, come quello di Steven Spielberg, compare nelle sale cinematografiche sotto le feste di Natale con l'uscita del suo ultimo film "Il Ponte delle Spie".
La storia, sembrerebbe realmente accaduta, riguarda un avvocato di New York (Tom Hanks) il quale deve difendere un uomo (Mark Rylance) ritenuta una spia russa. Poichè siamo all'inizio degli anni '60. e precisamente ai tempi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russi, ovviamente i rapporti tra le due grosse potenze mondiali non sono ottimali. L'avvocato in questione si adopera in ogni modo al fine di non fare condannare il proprio assistito e, quando viene catturato in territorio nemico una giovane spia della Cia e a Berlino Est anche uno studente americano, la situazione si complica notevolmente per ciò che riguarda i rapporti diplomatici tra le due potenze mondiali, e la sua azione di difesa si rivela essere ancora più difficile e complicata. Una volta recatosi a Berlino Est l'avvocato riesce, dopo lunghe trattative, finalmente a patteggiare per lo scambio definitivo del prigioniero russo con i due americani ed a ritornarsene in patria quasi come un eroe.
Questo episodio, ripeto, realmente accaduto e ripreso da Spielberg, probabilmente è stato anche da quest' ultimo abbondantemente romanzato o, per lo meno, ciò è quello che sembra. Infatti, la storia in generale si svolge, e soprattutto si conclude, in una maniera troppo semplicistica e, dunque, poco realistica ed infatti nel suo insieme la pellicola risulta migliore nella sua prima parte, che nella seconda dove non c'è approfondimento e troppa faciloneria nella risoluzione del caso. Un vero peccato perchè ciò determina una scarsa credibilità dell'intera pellicola. In ogni caso essa si dimostra essere molto ben fatta per la sua ricostruzione ambientale ed epocale, oltre alla sagace scelta da parte di Spielberg degli attori per i personaggi. Tom Hanks si rivela essere un bravissimo attore, molto ben calato nel suo ruolo di avvocato giusto e leale, forse anche un poco idealista ma tenace e fortemente convintonel suo compito di difensore , Mark Rylance anche, in quella della spia russa dal viso imperscrutabile e molti altri....
Pertanto, a parte, ripeto, il finale troppo semplicistico, il film è altamente consigliabile per la regia di Spielberg che è sempre impeccabile e per l'andamento incalzante ed altamente avvincente.
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paolo_sem
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mercoledì 23 dicembre 2015
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spielberg torna e ne esce un otiimo film
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Spielberg torna, torna dopo tre anni a fare un film, torna a lavorare con tom hanks e torna a trattare una fetta di storia americana. Il film narra la storia di James Donovan, un avvocato a cui viene affidato l'incarico di difendere una presunta spia russa e di trattare lo scambio di essa con un pilota americano catturato dai sovietici. Il film si divide in due parti: la prima ambientata in america, la seconda ambientata a Berlino est; la seconda parte è caratterizzata da un netto cambio di forografia, ma mantiene lo stesso ritmo, e lo stesso stile della prima, fino al crescendo di tensione sul finale. La caratteristica che spicca di più, non è tanto la perfetta regia di Spielberg o la perfetta interpretazione di Hanks (a cui siamo abituati da anni), ma è il fatto che il regista abbia scelto due sceneggiatori che hanno uno stile parecchio differente dal suo: i fratelli Coen.
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Spielberg torna, torna dopo tre anni a fare un film, torna a lavorare con tom hanks e torna a trattare una fetta di storia americana. Il film narra la storia di James Donovan, un avvocato a cui viene affidato l'incarico di difendere una presunta spia russa e di trattare lo scambio di essa con un pilota americano catturato dai sovietici. Il film si divide in due parti: la prima ambientata in america, la seconda ambientata a Berlino est; la seconda parte è caratterizzata da un netto cambio di forografia, ma mantiene lo stesso ritmo, e lo stesso stile della prima, fino al crescendo di tensione sul finale. La caratteristica che spicca di più, non è tanto la perfetta regia di Spielberg o la perfetta interpretazione di Hanks (a cui siamo abituati da anni), ma è il fatto che il regista abbia scelto due sceneggiatori che hanno uno stile parecchio differente dal suo: i fratelli Coen. Questo garantisce il giusto equilibrio fra patriottismo e critica all'america (che si intravede in alcuni dialoghi taglienti in cui si sente parecchio la mano dei due fratelli). Questa pellicola sarebbe stata un semi-capolavoro se si fosse chiusa con la scena sul ponte, invece le scene finali risultano troppo "americane" e "Spielberghiane". A parte questo piccolo difetto il film resta uno dei migliori del 2015.
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jennifer dalla costa
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mercoledì 23 dicembre 2015
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che delusione
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Il film è lento, noioso e senza musiche e' stata una delusione.
[+] brava
(di eva)
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