Anno | 2014 |
Genere | Documentario |
Produzione | Russia |
Durata | 29 minuti |
Regia di | Alina Rudnitskaya |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 6 febbraio 2018
CONSIGLIATO SÌ
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Nel 2013, la Duma ha approvato una legge che vieta la propaganda di supporto alle relazioni sessuali non tradizionali tra i minori. La legge ha velocemente portato ad un inasprimento delle istanze omofobiche presenti nella società russa. Sei coppie omosessuali raccontano alla videocamera di Alina Rudnitskaya com'è cambiata la loro vita da quel momento.
C'è chi ha perso il lavoro, chi teme per il proprio compagno, nessuno ha diritti di qualsiasi genere, tutti, volenti o nolenti, cominciano ad avere paura. "Ci manca solo che chiudano le frontiere e si sarà tornati come con l'Unione Sovietica", sottolinea una delle donne intervistate. "Tra poco ci faranno indossare il triangolino rosa", prevede amaramente un altro ragazzo. L'amore che si respira dentro questi interni cozza silenziosamente ma anche fragorosamente con l'odio che sale dalla strada.
Alina Rudnitskaya non ha ancora quarant'anni e negli ultimi otto ha già realizzato molti documentari, nei quali ha affrontato argomenti controversi dando voce alle persone coinvolte direttamente, anziché alle affermazioni riportate, a quelle censorie o a quelle comuni, di tutti e di nessuno. Victory Day , nei suoi contenuti 29 minuti di montato, dimostra la capacità della regista di farsi accogliere nello spazio intimo delle case della gente, reso ancora più intimo dal manto di più o meno velata clandestinità della relazione in oggetto.
Nato nell'ambito del progetto "One day in life", il documentario racconta l'ordinaria assimilazione dell'orrore nell'ambito di una società moderna, o solo cronologicamente tale. Nella Russia di oggi, infatti, l'omofobia è diventata un potente collante sociale, come il patto contro gli ebrei in passato, o la caccia alle streghe. Un potente alibi che fa comodo alla politica del palazzo, minacciando le libertà fondamentali della persona e mettendone in pericolo la vita stessa.
C'è la parata militare per il giorno della vittoria sui nazisti che scorre fuori dalle finestre degli intervistati. Sventolano le bandiere patriottiche. Il nemico esterno è stato respinto, ma quello interno è più assetato che mai.