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gondrand
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giovedì 1 maggio 2014
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film storicamente orribile
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Film assurdo da un punto di vist storico e relaizzativo. Aronowski ovviamente poteva svilupparlo come meglio credeva ma un minimo di coerenza con lo scritto sarebbe stato auspicabile. Dirò un cosa semplice ma sull'arca in quanti salgono biblicamente parlando? Basterebbe rispondere a questa semplicissima domanda per capire che tutto il film è una mega baggianata senza senso. Belle le immagini dei decaduti e il momento del diluvio.. Il resto decisamente penoso.
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evildevin87
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sabato 19 aprile 2014
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va bene eccedere, ma a tutto c'è un limite...
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Dimenticatevi l'Aronofsky di "The Wrestler" o "Requiem for a Dream". Qui si cambia totalmente pagina.
Il succitato regista da' vita ad un colossal dal discreto impatto visivo ed emotivo, come siamo abituati a vedere nei film di James Cameron o Peter Jackson. C'è da dire che l'ossessione (ingrediente ricorrente in tutti i suoi film) non manca ed è ben affrontata, il problema è che da quanto l'hanno voluta rendere esagerata e radicale appare poco credibile e finisce per non penetrare nella mente dello spettatore. Noè è sì un personaggio alquanto detestabile e col quale si finisce per provare più odio piuttosto che affezionarcisi, ma anche qui la cosa è talmente gonfiata ed esasperata da fuoriuscire dal seminato.
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Dimenticatevi l'Aronofsky di "The Wrestler" o "Requiem for a Dream". Qui si cambia totalmente pagina.
Il succitato regista da' vita ad un colossal dal discreto impatto visivo ed emotivo, come siamo abituati a vedere nei film di James Cameron o Peter Jackson. C'è da dire che l'ossessione (ingrediente ricorrente in tutti i suoi film) non manca ed è ben affrontata, il problema è che da quanto l'hanno voluta rendere esagerata e radicale appare poco credibile e finisce per non penetrare nella mente dello spettatore. Noè è sì un personaggio alquanto detestabile e col quale si finisce per provare più odio piuttosto che affezionarcisi, ma anche qui la cosa è talmente gonfiata ed esasperata da fuoriuscire dal seminato.
Poi altra cosa: bisogna anche dimenticarsi del racconto biblico. Aronofsky qui si è preso uno sfacelo di libertà, ma anche qui fino a sfociare quasi nel fantasy/epico (dei giganti di pietra che aiutano Noè a costruire l'arca, a questo punto potevano farci salire dei draghi e degli unicorni su quest'ultima).
Certo, la regia fa discretamente il suo lavoro e alle prova attoriali vanno sicuramente più di una nota di merito (anche perchè alla fine sono gli attori qui a reggere la baracca) ma si può dire che il film di per sè, benchè visivamente sia spettacolare e emotivamente lì per lì ti coinvolga, alla fine lascia poco e nulla. Francamente quello che vorrei da uno come Darren Aronofsky (che in passato ci ha dato perle come "Pi Greco: Il Teorema del Delirio") non è certo un film con mega effetti speciali e americanate come se non ci fosse un domani (per quello mi rivolgo a Michael Bay). Filmetto discreto che ha il suo perchè visto al cinema ma che non riguarderei.
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jacopo b98
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domenica 13 aprile 2014
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un film audace con un russell crowe eccezionale!
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IL VERO VOTO CHE ASSEGNO A QUESTO FILM è ***½
Noè (Crowe) è una specie di nomade. Vive con la sua famiglia, composta dalla moglie (Connelly), dai tre figli (Booth, Lerman e Carroll) e da una ragazza (Watson) trovata ferita (e proprio per questo sterile) durante un tragitto, viaggiando per le lande desolate della Terra. Un giorno alcune visioni gli rivelano però che è stato scelto dal Creatore per un’importante missione: la costruzione di un’arca per gli innocenti. Infatti il Creatore ha intenzione di scatenare un enorme diluvio per purgare la Terra ed eliminare tutta l’umanità corrotta e crudele. Quando il diluvio comincia Noè e la sua famiglia si rifugiano sulla grande arca insieme a due animali per ogni specie.
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IL VERO VOTO CHE ASSEGNO A QUESTO FILM è ***½
Noè (Crowe) è una specie di nomade. Vive con la sua famiglia, composta dalla moglie (Connelly), dai tre figli (Booth, Lerman e Carroll) e da una ragazza (Watson) trovata ferita (e proprio per questo sterile) durante un tragitto, viaggiando per le lande desolate della Terra. Un giorno alcune visioni gli rivelano però che è stato scelto dal Creatore per un’importante missione: la costruzione di un’arca per gli innocenti. Infatti il Creatore ha intenzione di scatenare un enorme diluvio per purgare la Terra ed eliminare tutta l’umanità corrotta e crudele. Quando il diluvio comincia Noè e la sua famiglia si rifugiano sulla grande arca insieme a due animali per ogni specie. Scritto dal regista con Ari Handel, questo opus n. 6 di Aronofsky sembra fatto apposta per dividere. Pubblico e soprattutto critica. Dobbiamo partire dal presupposto, innanzitutto, che è basato su una storia che dire antica e dire poco. È inoltre una vicenda molto conosciuta e Aronofsky, poco ma sicuro, la stravolge piuttosto, pur mantenendosi estremamente fedele agli avvenimenti narrati nelle scritture. Il film è strano e il regista condisce il tutto con una serie di spruzzi fantasy che chiaramente fanno storcere il naso. Ma quello da cui dobbiamo partire per capire Noah è che Aronofsky è un ebreo ateo, che vive in America. Questo era il film che sognava di fare e quest’opera è infatti tratta da una graphic novel, mai pubblicata, realizzata dal regista. Proprio per questo Noah risulta così coraggioso: il regista non si è fermato davanti a nulla, ha abbattuto qualsiasi opposizione, morale e religiosa, per realizzare un film che è innanzitutto un dramma psicologico di tremenda umanità. Noè non è il profeta, è un uomo normale a cui è stata affidata una missione impossibile, più grande di lui. Ma egli, con fedeltà commovente, cerca di portarla a termine in tutti i modi, sempre. E alla fine arriva quasi a uccidere le proprie nipoti. È un Noè umano, ma profondamente fedele, violento e spietato. E in fondo tutti sono profondamente umani in un film fondamentalmente sugli uomini. Persino il cattivo Tubal Cain (Winstone) è ambiguamente umanissimo. Il risultato finale è quello di un grande dramma, con una discreta prima parte e una grandiosa seconda parte. Riguardo ai tanto contestati vigilanti non è l’idea in sé che è brutta o blasfema, ma il modo in cui sono stati realizzati: sembrano la brutta copia degli ent del Signore degli Anelli. Anzi no! Forse sembrano fin di più dei Gormiti. Poveri noi! Lo spettacolo visivo comunque è assicurato grazie alle straordinarie sequenze del diluvio. Fotografia (Matthew Libatique) e musiche (Clint Mansell) sono da Oscar. Gli attori sono impressionanti: Crowe è immenso, perfetto e superbamente sofferto, meriterebbe un Oscar; la Connelly è superlativa. Non sono da meno la Watson, lanciata in una prova attoriale superlativa, e Hopkins. Non perdetevi Noah: è un bellissimo film!
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[+] tutto falso
(di stefano mantini)
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leolotti
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venerdì 18 aprile 2014
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epico
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E'un film che si sviluppa secondo la narrazione biblica anche se alcuni ruoli ed alcune situazioni non rispecchiano quanto scritto nelle sacre scritture.Ottimamente interpretato da Russel Crowe, la figura del patriarca mette in risalto la fedeltà nei confronti della parola del Signore, ma anche la lotta dei sentimenti nel salvaguardare la propria famiglia vista soprattutto come punto di partenza per una futura ed incontaminata umanità.Il fim è un invito al rispetto della natura.
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hollyver07
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venerdì 2 maggio 2014
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chissenefrega dell'aderenza alla bibbia
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Ciao. Detto francamente... che il film sia, opure no, aderente alla bibbia interessa poco o niente. Il premiato Darren Aronofsky ha optato per una visione (l'ennesima.... sic) molto elastica del soggetto Noè e della bibbia in generale. Per esser più preciso... ho la netta sensazione che la presunta, ancorché scivolosa, "aderanza" al testo sacro fosse solo un pretesto per creare... pardon... confezionare un filmozzo mollto costoso, colorito e rumoroso ma di scarsa consistenza ed intrattenimento. Dicendola tutta... la Leggenda originale (questo è il mio pensiero in merito) per quanto intrigante e densa di significati è abbastanza scarna nei contenuti letterari e possiede ben poco appeal in termini di puro intrattenimento da proporre in un cinema.
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Ciao. Detto francamente... che il film sia, opure no, aderente alla bibbia interessa poco o niente. Il premiato Darren Aronofsky ha optato per una visione (l'ennesima.... sic) molto elastica del soggetto Noè e della bibbia in generale. Per esser più preciso... ho la netta sensazione che la presunta, ancorché scivolosa, "aderanza" al testo sacro fosse solo un pretesto per creare... pardon... confezionare un filmozzo mollto costoso, colorito e rumoroso ma di scarsa consistenza ed intrattenimento. Dicendola tutta... la Leggenda originale (questo è il mio pensiero in merito) per quanto intrigante e densa di significati è abbastanza scarna nei contenuti letterari e possiede ben poco appeal in termini di puro intrattenimento da proporre in un cinema. Considerando plausibile detta considerazione era quindi d'obbligo fornire elementi molto più cinematografici e "creativi" alla trama. A tale scopo, son comparsi un Noè sanguinario e sull'orlo di una crisi di nervi dopo una serata da buttafuori all'arca planet, un Matusalemme che oltre a schiattare di fame fa il ginecologo, un paio di figli i quali, vita natural durante, oltre a gravi problemi di socializzazione saranno destinati all'onanismo con la prospettiva di aprire un'onoranza funebre con pochi clienti (per giunta ultracentenari stando alle varie bibbie) una masnada di "RockTransformers" che pur essendo creature originate nella luce divina del creatore non avevano capito un ciufolo di quanto il boss potesse esser vendicativo con gli insubordinati e quanto carogne potevano essere gli umani - tanto che a ben vedere... più che angeli pietrificati sembravano "(F)rastorners". Vogliamo metter poi i discendenti di Caino...?! Bei tomi che non si comprende da dove siano spuntati, o come siano sopravissuti agli strali della sorte che si sono cagionati - oltre a non avere uno chef tra le loro file che gli dicesse che fare della carne cruda ecc. ecc.. Mi perdonino coloro che non hanno apprezzato questo film... non dirò loro che hanno capito male, è ovvio il fraintendimento! Supponevano di dover assistere ad un film drammatico, oppure epico/storico/mitologico e similari...! No...! Non è così,,,! la vera etichettatura del film è: commedia demenziale. Gente... questo film, per argomento e contenuti grotteschi, è ad una spanna abbondante sopra il "Mistero buffo" del grande e compianto Dario Fo...! Peccato, per me, di non esser così dotto e di non aver saputo cogliere il lato divertente della storia narrata. Mi chiedo... quale sarà il titolo della prossima fatica di Dar(io)ren Aronofsky... delitto al Concilio di Nicea...? Consigliato a.... lasciamo stare... e "buone visioni". Saluti
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veritasxxx
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venerdì 16 maggio 2014
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aronofsky alle prese con un colossal mitologico
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Aronofsky non ama frequentare terreni già battuti e questa volta si cimenta in un colossal mitologico con tanto di effettoni in computer graphic. Il risultato è piacevole quando si intravede il tocco visionario del regista nei (rari) passaggi montati a velocità della luce (mitica la scena che riassume la creazione del mondo in un minuto circa), un po' meno nel succedersi degli eventi che tutti più o meno conosciamo. D'altronde un film del genere o lo vedi al cinema o è meglio lasciar perdere. Per chi non li conosce, consiglio di rivedere "Il cigno nero" e "Requiem for a dream" dello stesso autore.
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Aronofsky non ama frequentare terreni già battuti e questa volta si cimenta in un colossal mitologico con tanto di effettoni in computer graphic. Il risultato è piacevole quando si intravede il tocco visionario del regista nei (rari) passaggi montati a velocità della luce (mitica la scena che riassume la creazione del mondo in un minuto circa), un po' meno nel succedersi degli eventi che tutti più o meno conosciamo. D'altronde un film del genere o lo vedi al cinema o è meglio lasciar perdere. Per chi non li conosce, consiglio di rivedere "Il cigno nero" e "Requiem for a dream" dello stesso autore.
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trammina93
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sabato 26 aprile 2014
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niente male
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Forse un pò troppo lungo du durata (due ore e 20) però non ti fa pesare troppo la lunghezza. Dopo The wrestler è il secondo film di Aronofsky ad essermi davvero piaciuto, gli altri che ha fatto non mi sono affatto piaciuti. Mi ha un pò annoiato nella prima parte ma nella seconda parte mi ha preso molto, ovvero dal momento del diluvio universale. Russel Crowe è stato molto bravo ad interpretare Noè, trasmette bene l'idea di un uomo a cui è stato dato un incarico molto difficile ed è dilaniato da tantissimi dubbi e incertezze. Non ho molto apprezzato il fatto che non ci fosse la presenza di Dio, mi incuriosiva sapere come lo avrebbe rappresentato e poi non rappresentandolo si è discostato dalla Bibbia in cui Dio appare chiaramente a Noè e gli spiega per filo e per segno cosa deve fare, invece nel film ha solo delle visioni.
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Forse un pò troppo lungo du durata (due ore e 20) però non ti fa pesare troppo la lunghezza. Dopo The wrestler è il secondo film di Aronofsky ad essermi davvero piaciuto, gli altri che ha fatto non mi sono affatto piaciuti. Mi ha un pò annoiato nella prima parte ma nella seconda parte mi ha preso molto, ovvero dal momento del diluvio universale. Russel Crowe è stato molto bravo ad interpretare Noè, trasmette bene l'idea di un uomo a cui è stato dato un incarico molto difficile ed è dilaniato da tantissimi dubbi e incertezze. Non ho molto apprezzato il fatto che non ci fosse la presenza di Dio, mi incuriosiva sapere come lo avrebbe rappresentato e poi non rappresentandolo si è discostato dalla Bibbia in cui Dio appare chiaramente a Noè e gli spiega per filo e per segno cosa deve fare, invece nel film ha solo delle visioni. D'altronde Aronofsky è il regista visionario. I Vigilanti sono un 'altra delle cose che si discostano dalla bIbbia. Non è male come idea, sono quasi una sorta di rivisitazione della figura di Satana, un angelo caduto, però resta il fatto che nella Bibbia non ci sono, si parla solo di giganti non di queste strane figure che quasi sembrano dei ransformers. Al di là di questo è piuttposto fedele alla Bibbia. Anche il finale è molto adattato, visto che non si parla nella Bibbia della presenza di un infiltrato nell'arca. La costruzione dell'arca , il momento del diluvio sono però realizzati benissimo, con grandissimi effetti. Nonostante qualche contro, direi che vangono più i pro e va visto!
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joker 91
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lunedì 14 aprile 2014
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un film riuscito a metà
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Il film di Darren Aronofsky mi lascia perplesso. Crowe è un grande attore come anche il restante cast non può di certo sfigurare,la Watson diventa sempre più grande attrice. tornando al film-sembra di vedere un film fantasy ai livelli de lo Hobbit-il problema e che i temi biblici non possono essere trattati a livello di fantasy alla Tolkien,i vigilanti sono figure discutibili(inesistenti nel testo biblico)che a tratti trasformano la pellicola in una specie di action movie alla Trasformers,gli errori sono tanti e fatti tra l'altro volutamente. Il personaggio di Ray Wistone non sale sull'arca anche se qui si può giustificare il fatto che il regista ci fa riflettere attraverso questo personaggio la malvagità che ci pervade e che pervade il mondo(ancora oggi purtroppo siamo tornati sugli stessi livelli).
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Il film di Darren Aronofsky mi lascia perplesso. Crowe è un grande attore come anche il restante cast non può di certo sfigurare,la Watson diventa sempre più grande attrice. tornando al film-sembra di vedere un film fantasy ai livelli de lo Hobbit-il problema e che i temi biblici non possono essere trattati a livello di fantasy alla Tolkien,i vigilanti sono figure discutibili(inesistenti nel testo biblico)che a tratti trasformano la pellicola in una specie di action movie alla Trasformers,gli errori sono tanti e fatti tra l'altro volutamente. Il personaggio di Ray Wistone non sale sull'arca anche se qui si può giustificare il fatto che il regista ci fa riflettere attraverso questo personaggio la malvagità che ci pervade e che pervade il mondo(ancora oggi purtroppo siamo tornati sugli stessi livelli). Belle le scenografie,le musiche e le interpretazioni,il film riesce ad emozionare e avvicinare alla religione e a dio utilizzando un linguaggio che porta alla comprensione anche il più rozzo degli individui. Dal lato tecnico emozionale interpretativo il film fa una bellissima figura... per quanto riguarda invece la realtà dei fatti raccontati nel librone siamo invece lontani anni luce. Esperimento interessante ma riuscito a metà,purtroppo i difetti del film come al solito sono dati dalla voglia spaventosa di Hollywood di fare profitto... in questo caso però il solito obbiettivo Americano a rovinato un racconto che definire interessante è poco
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fantina93
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venerdì 18 aprile 2014
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emozionante, uno stimolo alla riflessione
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Io ho trovato questo film un ottimo spunto per riflettere e credo che sia stato questo, fondamentalmente, lo scopo del regista. Ho trovato Russell Crowe superlativo. Eccellente la Connelly... Entusiasmanti molte scene, come la Creazione.
Lo consiglio vivamente a chi non l'ha ancora visto.
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rescart
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domenica 20 aprile 2014
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l'anello mancante della catena
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Inteso sia nel senso del passaggio dall'uomo alla scimmia, sia nel senso del passaggio al genere Fantasy del tipo Il Signore degli anelli, Lo Hobbit o Hunger Games. Perché a ben vedere mai in precedenza Aronfsky aveva diretto un film di tal genere. Finora la sua migliore creazione era stata The Wrestler, che con il genere fantasy non ha proprio nulla, anzi è proprio ai suoi antipodi. E allora quale miglior viatico per un nuovo inizio - un Brand New Start come si direbbe oltreoceano ed oltremanica – che far piovere il diluvio universale sull'umanità e far correggere a Noah la storia della creazione con una versione riveduta e corretta che ammicca all'evoluzionismo? Aronfsky riscopre così il più classico degli accostamenti stridenti, quello tra scienza e mito, il cui esempio più antico è forse quello tra astronomia e astrologia o, se si preferisce, tra chimica ed alchimia.
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Inteso sia nel senso del passaggio dall'uomo alla scimmia, sia nel senso del passaggio al genere Fantasy del tipo Il Signore degli anelli, Lo Hobbit o Hunger Games. Perché a ben vedere mai in precedenza Aronfsky aveva diretto un film di tal genere. Finora la sua migliore creazione era stata The Wrestler, che con il genere fantasy non ha proprio nulla, anzi è proprio ai suoi antipodi. E allora quale miglior viatico per un nuovo inizio - un Brand New Start come si direbbe oltreoceano ed oltremanica – che far piovere il diluvio universale sull'umanità e far correggere a Noah la storia della creazione con una versione riveduta e corretta che ammicca all'evoluzionismo? Aronfsky riscopre così il più classico degli accostamenti stridenti, quello tra scienza e mito, il cui esempio più antico è forse quello tra astronomia e astrologia o, se si preferisce, tra chimica ed alchimia. Sarà proprio lui, il regista di flop come L'albero della vita, Robocop o Il cigno nero, il nuovo “Apprendista stregone” dei futuri film Fantasy di Hollywood che sbancheranno i botteghini di tutto il mondo? Ai posteri, sopravvissuti a questo Noah, l'ardua sentenza.
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