muttley72
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domenica 20 aprile 2014
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costumi e sceneggiatura molto discutibili
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Il racconto del "diluvio universale", tratto dalla Bibbia, è qui trattato utilizzando molte "licenze poetiche" dagli sceneggiatori: i costumi sono molto discutibili per non dire furi luogo(sembrano più da "catastrofe post atomica" che da racconto biblico, con ad es. maschere da saldatore, canottiere sporche, armature di fantasia). Alcune parti della storia sono ridicole. gli animali "narcotizzati" per 9 mesi nell'arca (tanto dura la gestazione della figlia adottiva di Noè che sale a bordo incinta e partorisce a bordo), affinché non si mangino tra loro (ma in quel periodo non si spiega come si nutrano, dormendo). Altri aspetti che convincono poco sono gli angeli fatti pietra dal "Creatore" (che sembrano creature tratte dal "Signore degli anelli" o film simili) e l'arca che sembra un "container" moderno (più che un rozzo barcone).
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Il racconto del "diluvio universale", tratto dalla Bibbia, è qui trattato utilizzando molte "licenze poetiche" dagli sceneggiatori: i costumi sono molto discutibili per non dire furi luogo(sembrano più da "catastrofe post atomica" che da racconto biblico, con ad es. maschere da saldatore, canottiere sporche, armature di fantasia). Alcune parti della storia sono ridicole. gli animali "narcotizzati" per 9 mesi nell'arca (tanto dura la gestazione della figlia adottiva di Noè che sale a bordo incinta e partorisce a bordo), affinché non si mangino tra loro (ma in quel periodo non si spiega come si nutrano, dormendo). Altri aspetti che convincono poco sono gli angeli fatti pietra dal "Creatore" (che sembrano creature tratte dal "Signore degli anelli" o film simili) e l'arca che sembra un "container" moderno (più che un rozzo barcone). Quanto alla fedeltà del film alla vera storia, non essendo io un esperto di testi sacri non posso dire nulla, ma ho letto che per es. il "clandestino a bordo" dell'arca (cosa che mi sembrava "sospetta") è un'altra aggiunta fatta con (troppa) libertà dallo sceneggiatore. Unici aspetti positivi del film sono: la decenza recitativa di Crowe, dell'antagonista e di altri attori, ma ripeto qui è l'aspetto storia/sceneggiatura/costumi ad essere troppo "libero", tanto da far rimpiangere i film biblici "hollywodiani" degli anni 50-60 (con le tuniche ed il Dio "barbuto" che parla dal cielo con voce calda e severa), forse troppo "classicheggianti" e pallosi, ma visivamente più coerenti rispetto a questo "esperimento". Dio ("il creatore") nel film non si vede e non parla mai...è Noè che sogna cosa va fatto (nemmeno troppo chiaramente) e poi lo interpreta....
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thril.ler
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sabato 12 aprile 2014
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il noe' dei transformers e di hunger games
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IL NOE' DEI TRANSFORMERS E DI HUNGER GAMES
“ Un cocktail soporifero con troppo Hollywood e poco mordente ”
La Bibbia è una fonte inesauribile di sceneggiature.
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IL NOE' DEI TRANSFORMERS E DI HUNGER GAMES
“ Un cocktail soporifero con troppo Hollywood e poco mordente ”
La Bibbia è una fonte inesauribile di sceneggiature. Catastrofi, battaglie, faide fratricide e adulteri. Un concentrato di storie accattivanti che, purtroppo o per fortuna, non hanno un limite temporale di collocazione cinematografica. Da Ben Hur a Mosè fino ad arrivare a oggi con “ Noah”. Una delle avventure più spettacolari, ingegnose e colossali che la Biabbia ci offre. Il diluvio universale, la rinascita della stirpe umana e numerosissimi animali scorazzanti che riscuotono grande successo verso il pubblico dei più piccoli. Nonostante gli ingredienti, questo cocktail biblico decorato con le foglie lucenti e patinate della collina di Hollywood , non convince. C'è la trama, c'è la pioggia ,ci sono le storie d'amore, le lotte familiari ma manca la credibilità.
SALVATORE GIANNAVOLA
Il Noah, offertoci dal regista Darren Aronofsky e interpretato da Russel Crowe, rappresenta lo stereotipo dell' homus-ecologicus anche se non si occupa meramente della salvaguardia dei panda striati in Cina, bensi' della continuazione della vita animale e umana sul pianeta Terra. Il forte potenziale dato dalla trama non è stato sfruttato , anzi sembra che si sia cercato di mettere a repentaglio quel briciolo di credibilità che si attribuisce al film nei primi quindici minuti dove si evolve l'esperienza onirica e visionaria che rivelerà a Noah l'imminente arrivo del Diluvio e soprattutto il gravoso incarico assegnatogli dal Creatore. Nel trambusto di dozzinali attori trovano spazio anche i “vigilanti”, mostri di pietra, nonché transformers del paleolitico , che in un lontano passato erano al cospetto del Creatore tra la luce e che adesso,dopo averlo disobbedito sono costretti a vivere sulla Terra intrappolati da una coltre di fango pietra e polvere. I Vigilanti hanno aiutato l'uomo a evolversi e a civilizzarsi sperando di ritornare nelle grazie del Creatore. L'umanità, invece, li ha ripagati combattendoli e sterminandoli. Noah verrà aiutato proprio dai mostri di pietra che, al contrario degli altri abitanti del pianeta ,vedono nei suoi occhi la stessa luce che risplendeva negli occhi del primo uomo, Adamo. Nel cast troviamo anche Emma Watson che interpretata Ila , ragazza come accolta dall famiglia di Noah, e Anthony Hopkins nel ruolo di Matusalemme nonché nonno di Noè.
Quello che doveva essere un incontro tra la spettacolarità insita dei temi biblici e la forza economica e tecnologica di Hollywood, si è rivelato uno scontro disarmonico dove i Transformers fanno visita al patriarca salvatore della stirpe umana in un'ambientazione scopiazzata che alterna il grigiore degli scenari di Hunger Games alle barbe de “ Il Signore degli Anelli”. Sarebbe meglio ritornare ai vecchi tempi, volgere lo sguardo verso la mensola polverosa dell'ultimo scaffale, sfogliare con delicatezza le fragili pagine della Bibbia e da li' leggere la storia autentica , forse asettica , ma di sicuro priva di inutili fronzoli che non rendono giustizia a una delle trame più fantasiose e più visionarie che la mente dell'uomo abbia mai partorito.
Come il cocktail del momento dai colori vivaci e accattivanti che al primo sorso delude ogni aspettativa, Noah aveva tutte le potenzialità e i mezzi per diventare un bel film ma , già a prima vista si avverte il sapore del blockbuster andato a male.
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baud14
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sabato 19 aprile 2014
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travolti dal tedio universale
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Il Noè biblico ha salvato la stirpe umana e gli animali dal Diluvio Universale ma il Noè del film non ripete l’impresa con gli spettatori, almeno con quegli spettatori che desidererebbero godersi uno spettacolo non legato solo agli effetti speciali (peraltro piuttosto convenzionali) ma anche alla incisività dei dialoghi. Questo è forse il maggior difetto dell’opera: i frequenti primi piani dalle espressioni intense non sono mai corroborati da una sceneggiatura degna di questo nome. Le frasi sono a volte enfatiche, altre insignificanti tanto da rendere i personaggi ai limiti del ridicolo e, in ogni caso, senza mai coinvolgere né tantomeno sorprendere.
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Il Noè biblico ha salvato la stirpe umana e gli animali dal Diluvio Universale ma il Noè del film non ripete l’impresa con gli spettatori, almeno con quegli spettatori che desidererebbero godersi uno spettacolo non legato solo agli effetti speciali (peraltro piuttosto convenzionali) ma anche alla incisività dei dialoghi. Questo è forse il maggior difetto dell’opera: i frequenti primi piani dalle espressioni intense non sono mai corroborati da una sceneggiatura degna di questo nome. Le frasi sono a volte enfatiche, altre insignificanti tanto da rendere i personaggi ai limiti del ridicolo e, in ogni caso, senza mai coinvolgere né tantomeno sorprendere. Basti pensare al Matusalemme del povero Hopkins, naufragato anch’egli in un deliquio di banalità. In conclusione, il film appare come una debolissima summa di suggestioni (ma in alcuni casi, di vere e proprie parti) tratte dalla saga del “Signore degli anelli” e dal “Gladiatore”: due opere che hanno meritatamente fatto scuola per moltissimi autori che si cimentano, più o meno validamente, con il genere fantasy o storico. Davvero fiacco.
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the dude
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venerdì 18 aprile 2014
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ma che vi siete fumati?!
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Avrei dato anche meno di una stella se ci fosse stata la possibilità!
Sono andato a vedermi questo film spinto dai commenti entusiastici letti qui sopra, si parlava di effetti speciali incredibili, di un film inaspettato e di un Russel Crowe da Oscar... beh, ma che vi siete fumati tutti?
Il film è un'accozzaglia di frasi perbeniste, di piani sequenza elementari, di effetti speciali imbarazzanti e rimandi iconografici digeribili anche per bambini delle elementari.
Sconsiglio a tutti nella maniera più assoluta di vederlo, e mi dispiace parecchio anche perchè Aronofsky è uno dei miei registi preferiti...
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stefano mantini
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mercoledì 16 aprile 2014
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inguardabile, orribile, inattendibile
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UN CERTO GABRIELE NIOLA SCRIVE SU MYMOVIES: "UN FILM AUDACE E FEDELE ALLA BIBBIA"!!! MA SCHERZIAMO? QUESTO FILM E' ASSOLUTAMENTE PIENO ZEPPO DI ANEDDOTI COMPLETAMENTE INVENTATI E PRIVI DI OGNI BASE SCRITTURALE. NON SOLO GLI AUTORI HANNO RIPROPOSTO LA SOLITA "AMERICANATA" CON SANGUE E INSEGUIMENTI PERSINO DENTRO L'ARCA, MA QUI SI SONO SPINTI MOLTO OLTRE, DIMOSTRANDO UNA COMPLETA IGNORANZA VERSO L'ARGOMENTO TRATTATO NEL LIBRO DELLA GENESI E DIPINGENDO NOE' E LA SUA FAMIGLIA PER QUELLO CHE NON SONO. QUESTO FILM NON VALE NEMMENO UNA STELLA E FORTUNATAMENTE MOLTI GIORNALISTI SERI LO HANNO EVIDENZIATO. IL FILM NON SI ATTIENE MINIMAMENTE ALLE SACRE SCRITTURE E ANCHE I FATTI INVENTATI SONO DI PESSIMO GUSTO PER UN PUBBLICO DI IPODOTATI.
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UN CERTO GABRIELE NIOLA SCRIVE SU MYMOVIES: "UN FILM AUDACE E FEDELE ALLA BIBBIA"!!! MA SCHERZIAMO? QUESTO FILM E' ASSOLUTAMENTE PIENO ZEPPO DI ANEDDOTI COMPLETAMENTE INVENTATI E PRIVI DI OGNI BASE SCRITTURALE. NON SOLO GLI AUTORI HANNO RIPROPOSTO LA SOLITA "AMERICANATA" CON SANGUE E INSEGUIMENTI PERSINO DENTRO L'ARCA, MA QUI SI SONO SPINTI MOLTO OLTRE, DIMOSTRANDO UNA COMPLETA IGNORANZA VERSO L'ARGOMENTO TRATTATO NEL LIBRO DELLA GENESI E DIPINGENDO NOE' E LA SUA FAMIGLIA PER QUELLO CHE NON SONO. QUESTO FILM NON VALE NEMMENO UNA STELLA E FORTUNATAMENTE MOLTI GIORNALISTI SERI LO HANNO EVIDENZIATO. IL FILM NON SI ATTIENE MINIMAMENTE ALLE SACRE SCRITTURE E ANCHE I FATTI INVENTATI SONO DI PESSIMO GUSTO PER UN PUBBLICO DI IPODOTATI. SCONSIGLIATISSIMO...SOPRATTUTTO PER I VOSTRI FIGLI! VERGOGNA!!!
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(di spoke001)
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fabian t.
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martedì 15 aprile 2014
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una storia vuota come l'impalcatura di un'arca
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Grande esecuzione produttiva, misera (e spesso imbarazzante) resa narrativa. Questo film è solo vacua forma senza sostanza, puro pretesto - senza reali aperture logiche o interpretative - per un prodotto dai buoni effetti speciali ma drammaticamente priva d'anima. La sceneggiatura sembra scritta da un alunno delle Elementari durante la ricreazione. Rivisitare un personaggio mitico senza averne gli strumenti critici e creativi significa realizzare un prodotto sterile, inutile e mediocre. Quel che sconcerta ancor di più è quanto ha affermato lo stesso regista che ha visto il suo film come un nuovo "Noè" girato alla maniera de "Il signore degli anelli", con la differenza che il suo pseudo-fantasy pseudo-biblico non solo non ha nulla a che vedere con i temi e la grandiosità del fantasy tolkieniano ma non coglie neppure il significato simbolico insito nel racconto originale biblico.
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Grande esecuzione produttiva, misera (e spesso imbarazzante) resa narrativa. Questo film è solo vacua forma senza sostanza, puro pretesto - senza reali aperture logiche o interpretative - per un prodotto dai buoni effetti speciali ma drammaticamente priva d'anima. La sceneggiatura sembra scritta da un alunno delle Elementari durante la ricreazione. Rivisitare un personaggio mitico senza averne gli strumenti critici e creativi significa realizzare un prodotto sterile, inutile e mediocre. Quel che sconcerta ancor di più è quanto ha affermato lo stesso regista che ha visto il suo film come un nuovo "Noè" girato alla maniera de "Il signore degli anelli", con la differenza che il suo pseudo-fantasy pseudo-biblico non solo non ha nulla a che vedere con i temi e la grandiosità del fantasy tolkieniano ma non coglie neppure il significato simbolico insito nel racconto originale biblico. Oltre a ciò, nel XXI secolo ci si aspetterebbe anche un minimo di collegamento filologico con tutti gli altri miti (anche antecedenti a quello biblico) che hanno formulato e tramandato lo stesso racconto archetipico dando ai personaggi nomi differenti pur nel medesimo contesto di "Diluvio Universale". Qui allora sarebbe stato interessante innestare il discorso di mondi alternativi dove un unico misterioso evento viene vissuto su diversi piani umani, piuttosto che banalizzare e decontestualizzare un personaggio biblico trasformandolo in una marionetta nelle mani di una storia scialba priva di slancio e profondità. Non basta tanta acqua, tanti morti e tante espressioni truci e contrite di Noè (alle prese con una crisi psicologica piatta e scontata) per far riflettere su qualcosa. Non basta la quantità per fare la qualità. E anche un regista non credente come Aronofsky, che impegnandosi ha dimostrato di saper fare molto meglio, dovrebbe saperlo.
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[+] sono pienamente d'accordo
(di stefano mantini)
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