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Ultimo aggiornamento lunedì 23 dicembre 2013
Sahir lavora in un circo insieme alla ginnasta Aaliya. Il suo obiettivo è di vendicarsi con i proprietari dello show. Al Box Office Usa Dhoom: 3 ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 7,8 milioni di dollari e 3,3 milioni di dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Sahir ha una vendetta da compiere. Sin dal giorno in cui il padre si è tolto la vita, strozzato dalla Western Bank di Chicago, Sahir ha giurato di dedicare la sua esistenza alla costruzione del circo che il padre avrebbe voluto realizzare e alla distruzione della banca americana e del suo empio proprietario.
Record indiano per budget e per incasso nelle prime settimane di programmazione (65 milioni di dollari nei primi dieci giorni di programmazione) Dhoom 3 è il terzo capitolo di una serie action di successo di Bollywood, ma supera i primi due episodi - nel secondo protagonista è Aishwarya Rai - tanto dal punto di vista spettacolare che da quello dell'esito artistico. Ancora una volta il duo di protagonisti, la coppia di poliziotti formata da Jai e dal clownesco Ali, si muove sullo sfondo, lasciando il proscenio all'antagonista Sahir.
In fondo come nella migliore tradizione batmaniana, e quindi non sembra un caso che la recente trilogia di Nolan del Cavaliere Oscuro, così come Fast and Furious e The Prestige, rappresenti la principale fonte di ispirazione di Dhoom 3. Il set è quasi sempre Chicago con i suoi grattacieli come strumenti ideali per le acrobazie impossibili di Sahir, protagonista di rapine incredibili, tali da far impallidire anche quelle dei ladri sudcoreani di The Thieves. Sahir, interpretato dalla star Amir Khan, è un ladro inafferrabile e firma con una maschera da clown alla maniera del Joker: i suoi colpi portano invariabilmente a lunghe scene di inseguimento che si ripetono in maniera seriale fino al cliffhanger che caratterizza l'intervallo, antica pratica cinematografica ancora in uso in quel di Bollywood. Khan come attore è totalmente sopra le righe e lontano anche dal livello minimo che si esige in un action, ma la sua fisicità riesce a rendere credibile la vendetta di Sahir e a catalizzare l'attenzione verso il suo personaggio, principale ragione di senso di Dhoom 3.
L'altra è rappresentata dagli effetti speciali, che stordiscono per abbondanza ma sorprendono per la cura in fase di post-produzione, tale da richiedere più di uno slittamento nella data di uscita del film. Nonostante qualche difetto di ingenuità e la consueta durata inutilmente smisurata, Dhoom 3 è la dimostrazione di un'industria in grande salute, capace di unire le proprie caratteristiche distintive (a partire dalla componente musical) a un progresso tecnologico mai recepito così prima d'ora in un film non hollywoodiano.