Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Belgio, Lussemburgo |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Frédéric Fonteyne |
Attori | François Damiens, Anne Paulicevich, Sergi López, Jan Hammenecker, Zacharie Chasseriaud . |
Uscita | giovedì 13 febbraio 2014 |
Distribuzione | Bolero Film |
MYmonetro | 2,79 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 giugno 2014
Una storia passionale che si intreccerà fra le mura di un carcere a ritmo di tango. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
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CONSIGLIATO SÌ
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Jean-Christophe è una guardia carceraria che conduce una vita priva di sorprese dividendosi tra il lavoro in prigione e la sua abitazione in cui ha come unica compagnia un pesce rosso. Si iscrive ad un corso di tango e lì fa la conoscenza di una giovane donna, Alice, che attrae la sua attenzione. La ritroverà nel parlatorio del penitenziario a colloquio con due detenuti. Uno, Fernand, è suo marito e l'altro, Dominic, è l'amante.
Frédéric Fonteyne fin dal suo esordio con Una relazione privata ha mostrato il suo interesse per la complessità delle relazioni amorose che si possono instaurare tra uomini e donne. Il suo pregio più rilevante, oltre a una costante ricerca estetica, era costituito dal 'non detto'. Il passato dei personaggi e il loro stesso milieu culturale stavano sullo sfondo. Ciò che contava era il loro esserci 'qui ed ora' con, in quel caso, una fantasia sessuale da soddisfare della quale lo spettatore non sarebbe mai venuto a conoscenza. È un peccato che dal film successivo La donna di Gilles abbia ceduto alla tendenza del raccontare troppo; difetto presente anche in questo film, in particolare nella parte finale.
Perché fino a quel punto si è attratti da come regista e attori riescano a rendere credibile l'intreccio di relazioni che Alice gestisce con una capacità di seduzione che il tango porta all'ennesima potenza. È attraverso le sue figure e la sua conclamata carica erotica che la danza fa breccia nel grigiore dell'esistenza di Jean-Christophe finendo con il fare da ponte tra l'esterno e l'interno delle mura carcerarie. Perché Fernand, accortosi dell'interesse della guardia, vuole continuare ad essere l'uomo di Alice e quindi chiede a un detenuto argentino di insegnargli i passi. L'iniziale dileggio machista degli altri carcerati finisce con il trasformarsi in una condivisione di passi e di regole che invece che costringere lasciano spazio a una forza dirompente e liberatoria.
Fonteyne pedina le reazioni, anche violente, dei suoi personaggi ma, ancora una volta, si lascia tentare dal sovraccaricare il soggetto (scritto insieme all'attrice protagonista e basato in parte su dati biografici) inserendo la figura del figlio adolescente di Alice che sarebbe bastata da sola per un intero altro film e che finisce invece per sfiorare la retorica alterando quella che si presentava come l'intrigante ed elegante fluidità di un passo a quattro.
Jean-Christophe (François Damiens) conduce una vita solitaria, in un triste appartamento nei Paesi Bassi, con un lavoro da guardia carceraria e una unica follia: prende lezioni di tango. Non è molto esperto nella danza, perché non ne comprende il senso profondo e il suo ballo con Alice (Anne Paulicevich) non è fortunato: al termine, come è consuetudine nel tango, la donna decide se continuare o meno [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una guardia carceraria, nella vita piuttosto solitaria e timida, che decide di prendere delle lezioni di tango argentino per motivare le proprie giornate e la propria esistenza. Proprio durante queste lezioni egli incontrerà e ballerà con una donna, di cui si innamorerà follemente la quale però è la compagna contemporaneamente di due [...] Vai alla recensione »
Alice (Anne Paulicevich) ha i suoi “due uomini” (Fernand/Sergi López e Dominique/Jan Hammenecker) rinchiusi in un carcere; vive con il figlio Antonio (Zacharie Chasseriaud) e nel tempo libero balla il tango con Jean-Christophe (Françoise Damiens), che di mestiere fa la guardia carceraria. Ben presto l'uomo che serra i chiavistelli diverrà “un [...] Vai alla recensione »
E’ un film realistico, che sfugge al realismo. Questo è il suo pregio, questo il suo limite. Se si considera, infatti, come in effetti è, un film realistico, è, a tratti, poco plausibile psicologicamente e narrativamente, soprattutto nel finale; e negli intrecci passionali la figura del ragazzo è poco risolta. E’ però anche il suo pregio, [...] Vai alla recensione »
“Tango libre “è un film di Frédéric Fonteyne. con François Damiens, Anne Paulicevich, Sergi López, Jan Hammenecker, Zacharie Chasseriaud . Come si può fare per spezzare la quotidianità e la monotonia di una vita? A volte, un hobby o una passione può cambiare tutto. Se un uomo ama due donne in contemporanea, è [...] Vai alla recensione »
Un ménage a trois in un carcere multietnico per una commedia dolce amara resa sensazionale dalle esibizioni di Chicho Frùmboli uno dei più acclamati tangueri della scena mondiale. Lei è brutta ma molto molto sexy ed è il personaggio femminile perfetto per un noir farsesco. Si tratta di una manipolatrice priva di scrupoli, che non sa amare? Oppure abbiamo a che fare con uomini borderline? Tra questi [...] Vai alla recensione »
Questo film per essere apprezzato ha bisogno di due cose. Aver ballato il tango (cosa diversa dall'aver fatto un corso per rimorchiare...) e non voler vedere il solito finto film mezzo documentario su quanto sia fico il tango, oh mio dio quanto è passionale. Questo NON è un film sul tango, ma un film con il tango. E finalmente. Il protagonista, impacciato uomo solitario, al limite della psicopatìa, [...] Vai alla recensione »
Jean-Christoph (François Damiens) di professione fa la guardia carceraria, nella vita è un single alienato con un unico hobby: prendere lezioni di tango. Durante una lezione conosce Alice (Anne Paulicevich), una bella donna cui vorrebbe approcciarsi se non fosse per il fatto che è moglie di uno dei 'suoi' carcerati e amante di un altro.. Insomma, una bella situazione poco verisimile ma qui funzionante [...] Vai alla recensione »
E' un buon film, con gli attori che recitano bene. Più che di un drammatico parlerei di una commedia simpatica, non vuole essere serio, anche se analizza una situazione problematica all'apparenza. Il finale è quasi comico, ma come sempre si nasconde un significato, che non basta la libertà per sentirsi felici.
Sono andata a vedere il film,pensando che il tango sarebbe stato il perno del film.Non credo che sia così.Trama assolutamente inverosimile.Bella l'esibizione di un famoso tanghero, nella prigione. Spesso noioso. Si può non vedere.
Donne che amano troppo. La spiritata Alice ha un figlio e due "mariti", amici per la pelle, tutti e due robusti, tutti e due chiusi nello stesso carcere. Ma ha anche uno spasimante, timidissimo, imbelle, un tipo solitario che frequenta il suo stesso corso di tango. E fa il secondino, quindi scopre pian piano la curiosa e implacabile geometria affettiva che lega quei due galeotti e la trepida Alice [...] Vai alla recensione »
Una guardia carceraria, dalla vita monotona, ha, come unico svago, un corso di tango. Qui, conosce la Alìce e ne è subito attratto. Immaginate la sorpresa nel ritrovarla, nel parlatorio della prigione, a colloquio con due detenuti: uno è suo marito, l'altro il suo amante. Intrecci sentimentali e passione a ritmo di tango, con al centro questa splendida figura femminile che ama senza convenzioni, una [...] Vai alla recensione »
«Tango libre», presentato l'anno scorso alla Mostra di Venezia, si era disperso nei meandri della distribuzione ed è un bene che risalga alla luce. Il suo regista, infatti, è il belga Fonteyne che incantò ormai molti anni fa con «Una relazione privata» al quale, però, seguì il molto meno riuscito «La donna di Gilles». Il terzo capitolo dell'ipotetica trilogia, racconta i complicati intrecci amorosi [...] Vai alla recensione »
La guardia carceraria J.C. è un uomo senza storia, che convive con un pesce rosso di quindici anni e, come unico svago, si concede una lezione di tango settimanale. Ballando ballando, conosce Alice, madre dell'adolescente Antonio, e ne resta subito preso; salvo ritrovarla nel parlatorio del carcere dove è secondino, a far visita a Fernand e Dominic: l'uno suo marito, l'altro il suo amante.