Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Pippo Mezzapesa |
Attori | Pinuccio Lovero, Anna Pappapicco, Nicola Cambione, Giuseppe Germano, Giuseppe Modesto Nichi Vendola. |
Uscita | giovedì 15 maggio 2014 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 3,33 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 agosto 2018
Pinuccio Lovero lavora come becchino in un piccolo paesino della Puglia. Un giorno decide di candidarsi alle elezioni amministrative.
CONSIGLIATO SÌ
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Il becchino Pinuccio Lovero, già nel 2007 al centro del documentario di Pippo Mezzapesa dal titolo Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate, torna protagonista di un lavoro dello stesso regista dopo aver conosciuto una breve fama nazionale e una più sostanziosa popolarità locale. Ora ha coronato il suo sogno riuscendo a lavorare nel più grande camposanto di Bitonto e al declino della sua celebrità ha deciso di porre rimedio lanciandosi nelle elezioni comunali con una vera e propria campagna elettorale incentrata su battaglie 'cimiteriali': più loculi, più fontane, più verde e servizi.
Il regista pugliese Pippo Mezzapesa torna a raccontarci vita e vicissitudini dell'uomo e personaggio Pinuccio Lovero, e della comunità che lo circonda, a distanza di cinque anni dal documentario che ha contribuito ad accrescere la fama del suo protagonista. Il becchino per vocazione era sbarcato al Lido col motto 'riporterò la morte a Venezia'. Da lì una non troppo duratura parentesi in cui, incarnando nella morte la sua realizzazione, era diventato perfetto ospite di talkshow e trasmissioni tv italiane. Ma per personaggi simili, si sa, la fama è questione di un attimo e così, assaporata l'effimera gloria, Pinuccio Lovero, all'ambizione di essere becchino di un grande cimitero, affianca ora la strada della politica (in difesa del cimitero) confidando nella sua notorietà locale come accentratrice di voti: 'Pensa al tuo domani' è il suo slogan. Impossibile non affezionarsi al protagonista di questa storia. Diviso tra uomo e maschera, grottesco e ingenuità, Pinuccio Lovero è il risultato di una personalità, per lo più conosciuta a chi ha ben presente gli ambiti della provincia, che assume una propria autonomia attoriale pur nella sua genuinità: un documentario che magicamente esce ed entra fuori da se stesso, capace, senza strappi e forzature, di generare una prestigiosa sintesi tra una inverosimile realtà che acquista i toni di una plausibile finzione. Ammettiamo che, dinanzi al suo protagonista, e ad una sequela di altri cittadini e concorrenti candidati politici in grado di incarnare discordanze ed armonie della provincia, Pippo Mezzapesa si muove con passo indeciso, diviso di fronte ad una realtà che mostra molte sfaccettature quasi impossibili da assecondare: il surreale, l'eccentrico e il paradossale convivono con la poesia, la sensibilità, le solitudini e la spontaneità. Davvero difficile dare un taglio a questa multidimensionalità che appassiona ed empatizza, e Mezzapesa, pugliese anche lui, non riesce di certo ad avere quel giusto distacco per pennellare con tratto fermo e puntuale porzioni della realtà che vorrebbe mettere sotto indagine: il significativo 'piccolo' non ha la forza di trasformarsi in metafora della nostra cultura.
Diviso tra caricatura ed affetto, Mezzapesa non riesce a focalizzare quell'intento di 'denuncia' alla 'società dello spettacolo'. Pinuccio Lovero - Yes I Can non diventa chiaro esempio dell'illusione della celebrità, specchio del nostro paese, del qualunquismo e del passo confuso della nostra politica. Poco male dopotutto, Pinuccio Lovereo- Yes I can non indigna, non è 'il funerale della politica', ma gli si vuole davvero bene. Quello che ne viene fuori è un felice risultato di là dalle intenzioni: un ritratto poetico, divertito (e davvero divertente), fragile, onesto e fuori di retorica della provincia italiana e dei suoi eccentrici personaggi. Un piccolo gioiello che trasuda tutta la sensibilità dell'autore, innamorato di questo piccolo mondo.
SICURAMENTE SIAMO DI FRONTE A UN CRITICO CHE NON HA CAPITO CHE YES I CAN E' UN DOCUMENTARIO...NON UN FILM
Ho visto il film nel fine settimana, incuriosita dalla divertente sit com che ha lanciato il film. Se Sorrentino, Zalone, Gassman amano Pinuccio, mi sono detta, andiamolo a vedere! Una vera chicca, un film divertente e piacevole che racconta la realtà di un piccolo paese della Puglia attraverso gli occhi di Pinuccio, il protagonista, bizzarro ma assolutamente reale che si candida alle elezioni comunali [...] Vai alla recensione »
Non è un filmino ma un documentario, per giunta indipendente, definito da critici molto più autorevoli e non di parte"un vero gioiello". Ah dimenticavo vi ha disturbato Vendola....Voi di destra e la cultura siete dei perfetti estranei. ma andate a vedere i cine -panettoni o meglio andate a...
divertente ed istruttivo sulla situazione italiana.. da vedere :)))
Becchino per vocazione, Lovero lavorava nel cimitero di Mariotto, alle porte di Bitonto: nel suo primo anno di servizio, nessuno morì. Questo raccontava l'instant cult Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate, ma cinque anni dopo il regista Pippo Mezzapesa non l'ha mollato: Pinuccio corre per un posto di consigliere comunale a Bitonto e fa campagna elettorale con volantini simili a santini [...] Vai alla recensione »
Pippo Mezzapesa è un regista di talento che una vera occasione, forse, non l'ha ancora avuta. Nel suo Il Paese delle spose infelici qualche scelta non azzeccata non l'aveva portato dove voleva e poteva, ma con Pinuccio Lovero, il suo straordinario antieroe che gli ha dato la visibilità che meritava anni fa, è tutta un'altra storia. Chi è costui? Se non lo sapete, purtroppo, vuol dire che non avete [...] Vai alla recensione »
Pinuccio il ritorno. Come XMen e l'Uomo Ragno. Superpoteri: terza media, becchino ispirato, innocenza politica e fiducia nell'onestà dei sogni. Ma non vince, smaschera: un meridione localista metafora d'Italia, svuotato di senso e concretezza fino al grottesco, involuto in un linguaggio sociale che allucina il potere come conquista privata di pro loco se non di appartamento, il proprio.
Cinque anni fa era stato un colpo geniale il documentario mediometraggio Pinuccio Lovero-Sogno di una morte di mezza estate . Dove con molta originalità Pippo Mezzapesa componeva uno spaccato di provincia del Sud attraverso questo personaggio esuberante di Pinuccio che corona finalmente la sua ambizione di essere assunto come becchino, anche se solo a tempo determinato e non al camposanto della sua [...] Vai alla recensione »
La locandina del film(ino) avverte: «Morirai dalle risate». Difficile, toccando ferro, che accada: perché l'umorismo resta nelle intenzioni. A Bitonto, provincia di Bari, il simpatico custode del camposanto, Pinuccio Lovero, si è messo in mente di diventare sindaco. Parte così una campagna elettorale prettamente cimiteriale: più loculi, più ossari, fontane e panchine nei vialetti.