Titolo originale | Titeuf - Le film |
Anno | 2011 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Philippe Chappuis |
Uscita | giovedì 25 luglio 2013 |
Distribuzione | Cloud Movie |
MYmonetro | 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 settembre 2013
Titeuf è una serie a fumetti creata dallo svizzero Philippe Chappuis, alias Zep, nel 1992. In Italia al Box Office Titeuf - Il film ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 247 mila euro e 26,3 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Titeuf non se ne capacita: non è stato invitato al compleanno della sua amata Nadia! È vero che tutte le volte che lui tenta di parlarle, nel cortile della scuola, infila solo figuracce, ma com’è possibile che la ragazzina abbia invitato tutti e si sia dimenticata soltanto di lui? Come se non bastasse, in casa le cose vanno anche peggio: mamma e papà devono capire se si amano ancora e, per farlo, lei se ne è andata in campagna dalla nonna, in cerca di serenità, lasciando Titeuf con un padre single alle prime armi e un appuntamento settimanale dallo psicologo. Per fortuna che non gli mancano le idee geniali…
Tra i casi editoriali più eclatanti della fumettistica francese degli ultimi vent’anni, reso popolare anche all’estero, Italia compresa, grazie ad una serie animata per la televisione, Titeuf è ora un film, scritto e diretto dal creatore dell’enfant terribile del titolo, lo svizzero Zep, alias Philippe Chappuis. Meno irriverente del fumetto, ma più articolato del disegno animato, il lungometraggio ha un punto di forza nel saper cogliere il sapore problematico dell’infanzia di tutti i tempi, intersecando i tempi e i temi in cui il mondo adulto risulta fuori dalla comprensione del protagonista, ma anche, più prosaicamente, la passione per le secrezioni corporali di ogni genere.
Le donne, l’amore, i gusti dei grandi, la loro psicologia, sono tutti muri contro i quali Titeuf va umoristicamente a sbattere nel corso della sua avventura cinematografica: per fortuna ci sono gli amici (Manu, Vomito, Hugo e Jean-Claude) e un deus ex machina che ha le sembianze di Johnny Hallyday.
Arricchita da alcune sequenze di fantasia, che danno modo al disegnatore di sbizzarrirsi e di ampliare il mondo del film al di là del percorso di base tra casa e scuola, la trama si muove sicura e classicheggiante sul doppio binario della crisi sentimentale dei genitori e del suo specchio in miniatura, rappresentato dallo struggimento di Titeuf per l’indifferenza di Nadia. Ed è proprio mescolando le due tracce, naturalmente, che i nodi si aggroviglieranno per poi sciogliersi definitivamente.
Mentre i bambini e i fedelissimi delle strisce si divertiranno non poco, un pubblico meno affezionato dovrà mettere in conto il peso di alcune ripetizioni e parecchie ingenuità. Si fa apprezzare, però, nell’insieme, il lavoro di traduzione e doppiaggio, reso più difficile del solito dal continuo gioco dell’originale sulla lingua e sul lessico borderline della preadolescenza e dalla vivacità della canzone “Les filles, à quoi ça sert?”, firmata dallo stesso Zep.
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Zep, ossia Philip Chappuis, mette da parte le matite e prende in mano la macchina da presa per trasporre il suo Titeuf sul grande schermo. Ed il bambino che urla con la voce dell’innocenza rende anche al cinema, tra le sue tante domande, sempre irreverenti e spesso ingenue e le poche risposte che i grandi gli riescono a fornire. Il filo conduttore del film è l’amore di Titeuf [...] Vai alla recensione »
Il film per essere in forma cartone in una parte e troppo noiosa in una parte invece molto divertente film piu' che discreto comunque. Titeuf colpisce il pubblico con un fulmine di divertimento e di volgarita che entra benissimo nel personaggio. 3,30 su 5,00.
Nato in Svizzera 20 anni fa,Titeuf ha raggiunto un successo straordinario in Francia, dove i suoi fumetti vendono milioni di copie. Molta di questa popolarità si deve ai dialoghi tra il protagonista e i suoi amici adolescenti, in cui i misteri della vita e degli adulti vengono indagati senza mezzi termini. Anche in questo suo primo film, scritto e diretto da Zep, il suo creatore, Titeuf affronta il [...] Vai alla recensione »