C’è tanto cinema italiano, a Venezia. Per esempio, l’esordio di Saverio Di Biagio, Qualche nuvola, presentato ieri nella sezione Controcampo italiano. Siamo a Roma, ma lontano dal Colosseo, dalla Fontana di Trevi, dai turisti. Siamo in una periferia dove tutto sembra lontano. Soprattutto la vita facile e chic. Il protagonista sta per sposarsi: poi, entra nella sua vita una donna così diversa, così elegante, così nuova per lui, da farlo vacillare nel suo amore proprio alla vigilia del “sì”.
L’amico del protagonista – interpretato da Michele Alhaique – ha il volto bello di Primo Reggiani.

Come racconteresti il tuo personaggio, Primo?
È un coattone, senza arte né parte. Ma è quello che ricorda al protagonista il mondo da cui proviene: la borgata, con tutti i suoi difetti ma anche i suoi pregi. La sincerità, per esempio.

Ci sono stati, nella tua vita, momenti di paura di fronte alle responsabilità, per esempio quella di un rapporto profondo?
Li ho avuti a vent’anni, sì. Legati a una situazione del genere.

Quali sono stati i personaggi a cui sei più legato, nella tua carriera?
Beh, ci sono stati dei momenti di svolta: Ris, ma anche Melissa P.; poi, per me, ogni film e ogni sceneggiato è importante. Faccio questo mestiere per amore.

Tu, figlio di un attore, come vedevi il cinema da bambino?
Per me è sempre stato magico. E la magia del cinema è rimasta, per me. Il cinema è portatore sano di emozioni. Al cinema rimango spesso a bocca aperta.

Nastro Azzurro ha proposto una campagna per il cinema italiano. Per te il cinema italiano ha ancora forza, vitalità, può dare ancora al pubblico?
Assolutamente sì. Il cinema italiano è un pozzo senza fondo di creatività. Ci devono permettere di farlo.

Quali registi ti affascinano?
Crialese, di cui ho visto Terraferma, straordinario. Ma anche Verdone, o Garrone. Adesso sto lavorando con Riccardo Milani, sei puntate per la Rai, una serie che si intitola Una grande famiglia, con Stefania Sandrelli, Sarah Felberbaum, Stefania Rocca, Gianni Cavina. Io sono il più piccolo di cinque fratelli, in una famiglia di imprenditori del Nord che rischiano di fallire.

Che cosa farai ancora?
Probabilmente la terza serie di Ris. E usciranno La figlia del capitano, due puntate per la Rai di Giacomo Campiotti, e il film di Maurizio Ponzi Ci vediamo a cena, in cui interpreto un poliziotto gay.