Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Magia Allen
di Roberto Escobar L'Espresso
Tra le virtù cineniarograhche, poche sono difficili da esercitare quanto la leggerezza. E splendidamente leggero è “Midnight in Paris” (Usa e Spagna, 2011, 94’). Quasi camminasse svagato per le strade di Parigi. Woodv Allen racconta come gli uomini e le donne, o alcuni fra loro, vivano inquieti nel tempo e nel luogo avuti in sorte dal caso, e come provino a fuggirne via, verso altri tempi e altri luoghi. Il tema è grande, ma il film non pesa più di un temporale d’estate lungo la Senna. Gil (Owen Wilson) scrive sceneggiature, e ne è ben pagato, come dicono soddisfatti John e Helen (Kurt Fuller e Mimi Kennedy), genitori di Inez (Rachel McAdams). A Parigi per qualche settimana con la fidanzata e i futuri suoceri - tutti molto meno sognatori di lui - Gil scrive e riscrive il romanzo cui lavora da tempo. Lì, nella Ville Lumiere, volentieri si trasferirebbe, abbandonando il mestiere di scribacchino hollywoodiano. Ancora più vorrebbe vivere nella magica città degli anni ‘20, quando nei bistrot si incontravano i più grandi narratori, pittori. musicisti. E proprio questo gli accade. Un giorno, a mezzanotte, qualcuno lo invita su una vecchia limousine, e di colpo l’aspirante scrittore si trova contemporaneo e sodale di Pablo Picasso, Cole Porter, Man Ray, Luis Bunuel, Salvador Dali, Ernest Hemingway e tanti altri. Gil é lo stesso Allen, ovviamente. Suo è l’amore per Parigi, di cui all’inizio del film mostra a lungo vie, case, gente, colori, pioggia, penombre e luci. Sua è l’ammirazione venata di ironia affettuosa per gli eroi che il giovane americano frequenta notte dopo notte. Suo infine è il desiderio inquieto di uscire dalla banalità del qui e dell’ora, e di entrare in un mondo straordinario come quello che, nel 1985, la protagonista di “La rosa purpurca del Cairo” scopriva al di là dello schermo cinematografico. Perché Gil trova magici gli anni 20? E perché Adriana Marion Cotillard), che Gil incontra nella Parigi di quegli anni, desidera andare ancora più indietro, nella Belle Epoque? Forse l’uno e l’altra sognano un tempo e un luogo che li libenno dal loro presente, e che non siano (più) esposti alla condanna di ogni presente: quella di passare e svanire. In ogni caso, quando “Midnight in Paris” termina, per il suo scrittore Allen “inventa” una vita nuova, con una nuova, bellissima donna, e sullo sfondo del Lungosenna. Per quanto sia quella di oggi, attorno a loro Parigi risplende leggera come solo le illusioni del cinema sanno risplendere.
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