disincantato83
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mercoledì 7 settembre 2011
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il mezzo giustifica il fine?
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Un tempo, aggettivi come “cinico” o “machiavellico” solevano affibbiarsi a chi, volendo perseguire uno scopo, magari, di per sé, pure nobile e giusto, fosse disposto a servirsi di metodi che potevano apparire discutibili (il rivoluzionario che impicca il tiranno, per esempio: come se valesse la pena di continuare a subire l’oppressione soltanto per riguardo alla vita dell’oppressore).
Di questi tempi, invece, pare che l’aforisma fondante del machiavellismo possa considerarsi rovesciato: oggi non conta più tanto “cosa” fai, ma “con quanta efficacia” lo fai. Tra i vari effetti della nostra epoca di capitalismo ed efficientismo, c’è anche questo: se fai le azioni più meschine e abiette, ma le sai fare bene, raggiungendo il tuo scopo, allora vieni applaudito, o nella peggiore delle ipotesi ricevi almeno comprensione; se i tuoi scopi sono limpidi e onesti, ma “non ci sai fare”, allora sei un fallito, un perdente, un reietto della società.
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Un tempo, aggettivi come “cinico” o “machiavellico” solevano affibbiarsi a chi, volendo perseguire uno scopo, magari, di per sé, pure nobile e giusto, fosse disposto a servirsi di metodi che potevano apparire discutibili (il rivoluzionario che impicca il tiranno, per esempio: come se valesse la pena di continuare a subire l’oppressione soltanto per riguardo alla vita dell’oppressore).
Di questi tempi, invece, pare che l’aforisma fondante del machiavellismo possa considerarsi rovesciato: oggi non conta più tanto “cosa” fai, ma “con quanta efficacia” lo fai. Tra i vari effetti della nostra epoca di capitalismo ed efficientismo, c’è anche questo: se fai le azioni più meschine e abiette, ma le sai fare bene, raggiungendo il tuo scopo, allora vieni applaudito, o nella peggiore delle ipotesi ricevi almeno comprensione; se i tuoi scopi sono limpidi e onesti, ma “non ci sai fare”, allora sei un fallito, un perdente, un reietto della società. Quel che conta è il risultato.
Ciò è quanto traspare non solo dalla storia narrata in questo film, ma anche dalla “normalità” con cui viene vista dai più. Certe cose sono ormai tanto normali che neanche ci si scandalizza. E ciò è tanto più terribile quanto più non vi si fa neppure caso.
Sarebbe fantastico, di per sé, poter sfruttare appieno il cervello, specialmente (come arriva poi a fare il protagonista) trovando il modo di evitare disastrosi effetti collaterali. Ma la domanda è: ne vale la pena, se gli utilizzi devono essere quelli?
Personalmente -nel mio essere sbagliato, assurdo, uno che vive fuori dal proprio tempo- ho simpatizzato molto più per il primo Eddie (lo scrittore disadattato e depresso che non riesce a scrivere una pagina, ma sincero, autentico nella sua ricerca di ispirazione quanto nelle sue relazioni affettive) che per quello successivo. Ma ho dovuto constatare di essere l’unico a pensarla così, almeno tra i miei conoscenti che hanno visto questo film: e un motivo ci sarà.
No, non mi è piaciuto come utilizza le nuove capacità. Accrescere la propria cultura, migliorare la capacità letteraria: fin lì ok, tutto bene. Ma buttarsi nel business, nella finanza, darsi al rampantismo, alla “vita spericolata” e alle “arrampicate sociali”… c’è davvero differenza tra lui e il mafioso russo? Non cercano forse le stesse cose? Siamo davvero sicuri che basti tenersi dentro gli argini del “legale” per essere anche in quelli del “morale”?
O non sarà che anche stare nella legge è semplicemente “meno pericoloso” e perciò più conveniente, che starne fuori? E che anche questo, in fondo, sia soltanto un distinguo “pragmatico” piuttosto che etico? Importa ancora a qualcuno, nel 2011, riflettere se ciò che sta facendo sia giusto o sbagliato? Oppure, ormai, contano soltanto i calcoli di efficienza e di rischio/risultato?
E pensare che, con simili capacità, poteva congegnare e realizzare un nuovo sistema di vita, e spazzare via dal mondo tutto il business, la finanza e via dicendo… Ma è chiaro che la mentalità dominante non è quella di cambiare le cose, di renderle migliori e più giuste, bensì di fare a gara a chi sa cavalcare più in alto la folle onda di questo mondo così come esso è.
Per non parlare, poi, del fatto che torna tranquillamente insieme a una tizia che quando era squattrinato e depresso lo aveva buttato via come un sacco di spazzatura, per poi improvvisamente tornare a fargli le feste come un cagnolino appena lo aveva rivisto con un vestito nuovo e il portafogli più gonfio… ma già, in fondo è questo ciò che chiamano “amore”, no? Tant’è che anche su tale comportamento nessun altro, oltre al sottoscritto, ha trovato da ridire, anzi… “ha fatto bene” ad approfittare della nuova opportunità, ed “è normale” che se la sia ripresa di corsa (come anche che lei lo avesse piantato in precedenza). Non si discute l’andazzo: lo si segue. Non conta che le cose, così come vanno, siano bene o male: conta che vanno così, quindi più si fa così e meglio è.
Che dire? Sarò sbagliato io. Però, intanto, ribadisco che a mio parere questo film è orripilante.
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akane-chan
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martedì 1 maggio 2012
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un film insolito
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Fortunatamente NON si tratta del solito "getto lì una sceneggiatura un po' curiosa e con uno svolgimento della trama del tutto casuale e molto poco curato lascio andare il film dovunque capiti che vada a parare", cosa che purtroppo negli ultimi anni vedo accadere sempre più spesso.
La trama è interessante, dietro c'è un lavoro di montaggio macchinoso e preciso e si nota, splendidi gli effetti visivi che aiutano ancora di più ad immergersi nella follia del personaggio e della storia stessa. Cooper ha fatto un buon lavoro nel caratterizzare il suo personaggio, il passaggio da uomo fallito quasi alla stregua di un barbone ad importante uomo d'affari è stato interpretato in modo molto convincente.
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Fortunatamente NON si tratta del solito "getto lì una sceneggiatura un po' curiosa e con uno svolgimento della trama del tutto casuale e molto poco curato lascio andare il film dovunque capiti che vada a parare", cosa che purtroppo negli ultimi anni vedo accadere sempre più spesso.
La trama è interessante, dietro c'è un lavoro di montaggio macchinoso e preciso e si nota, splendidi gli effetti visivi che aiutano ancora di più ad immergersi nella follia del personaggio e della storia stessa. Cooper ha fatto un buon lavoro nel caratterizzare il suo personaggio, il passaggio da uomo fallito quasi alla stregua di un barbone ad importante uomo d'affari è stato interpretato in modo molto convincente. Ci sono molte scene degne di nota, mi viene in mente ad esempio quando tenta il suicidio per sfuggire a una morte peggiore, ma nonostante tutto non ci riesce...che dire poi della bellissima, impetuosa cascata di parole quando finalmente riesce a ritrovare l'ispirazione latente? O delle frenetiche zoomate che graficamente contribuiscono a far immergere lo spettatore nel delirio del protagonista, ormai in totale balia dell'NZT?
Ciò che mi ha più colpito è stato il finale (attenzione se non lo avete visto, SPOILER): totalmente inaspettato. Già da metà film si inizia ad avere il sentore della solita favoletta retorica pronta a rifilare il consueto, saggio messaggio morale del "attenzione, anche dal buono può nascere il male! Lui ha voluto essere intelligente senza sforzo e adesso è finito succube della sua stessa smania"...per poi alzare le sopracciglia stupito quando ti ritrovi davanti un insolito, bizzarro "happy ending", totalmente diverso da quanto ti eri prefigurato: il protagonista è vivo e vegeto, potente più che mai, riunito felicemente con la donna che ama, ed è anche riuscito ad eliminare gli effetti collaterali della droga. Piacevolissima sorpresa che discosta nettamente dalla consuetudine di film del genere!
Unico neo se vogliamo è stato il grande De Niro che non è riuscito a dare grande rilievo al suo personaggio, probabilmente anche a causa di qualche battuta mancante nella sceneggiatura stessa.
Risulta inoltre decisamente paradossale (patetica) la scena della corsa della ragazza sul ghiaccio, che chiaramente non tiene conto dei più comuni principi fisici (l'unico modo per poter correre in quel modo su una lastra di ghiaccio è con pattini, o scarpe chiodate).
Sicuramente non è un kolossal nè un film dalle pretese eccessive, ma devo dire che la visione è stata molto piacevole e che indubbiamente è qualcosa fuori dagli schemi. Da vedere!
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dado1987
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martedì 3 maggio 2011
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la via breve per il successo
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Bradley Cooper interpreta Eddie Morra, uno scrittore fallito che viene lasciato dalla propria ragazza e che non riesce neanche a pagare l'affitto. Un giorno incontra il fratello di una sua ex, quest'uomo è una persona losca e gli propone di provare una droga particolare, detto fatto. Il protagonista si ritrova ad essere un genio, riesce a ricordarsi tutto quello che ha letto, sentito e visto in tutta la sua vita ed anche la capacità di apprendimento è notevolmente migliorata. Eddie cambia la sua vita completamente, riesce a fare soldi e conquistare donne, ma le cose iniziano ad andare male quando dei malavitosi lo cercano per prendergli la droga magica, per un genio però, non esistono ostacoli.
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Bradley Cooper interpreta Eddie Morra, uno scrittore fallito che viene lasciato dalla propria ragazza e che non riesce neanche a pagare l'affitto. Un giorno incontra il fratello di una sua ex, quest'uomo è una persona losca e gli propone di provare una droga particolare, detto fatto. Il protagonista si ritrova ad essere un genio, riesce a ricordarsi tutto quello che ha letto, sentito e visto in tutta la sua vita ed anche la capacità di apprendimento è notevolmente migliorata. Eddie cambia la sua vita completamente, riesce a fare soldi e conquistare donne, ma le cose iniziano ad andare male quando dei malavitosi lo cercano per prendergli la droga magica, per un genio però, non esistono ostacoli.
Limitless non ha un'idea molto originale, visto che alla fine quello che succede a Eddie non è molto diverso da quello che succede in Phenomenon, però la regia è discretamente buona, con un ritmo incalzante. Questo film non è un capolavoro, pur restando più che guardabile.
Voto 7
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simonk92
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martedì 4 ottobre 2011
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limitless cambiare la propria vita con una pillola
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Il film racconta la storia di Eddie Morra scrittore depresso che non riesce a realizzare la propria carriera e la propria vita. Vernon, ex spacciatore , gli regala una pillola in fase di sperimentazione . Eddie scoprirà che questa pillola ha effetti incredibili in quanto consente di utilizzare la totalità della propria intelligenza e di conseguenza di far cadere il mondo ai suoi piedi. Da questa situazione di partenza si sviluppano una serie di eventi che daranno forma ad un film interessante ed avvincente.
Il film tocca diversi generi:thriller,fantascienza,azione drammatico ed è per questo motivo che mantiene alto il livello di attenzione dello spettatore per tutti i 105 minuti di durata, anche grazie alle interpretazioni di Bradley Cooper ( Eddie Morra) e Robert De Niro ( Carl Van Loon ).
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Il film racconta la storia di Eddie Morra scrittore depresso che non riesce a realizzare la propria carriera e la propria vita. Vernon, ex spacciatore , gli regala una pillola in fase di sperimentazione . Eddie scoprirà che questa pillola ha effetti incredibili in quanto consente di utilizzare la totalità della propria intelligenza e di conseguenza di far cadere il mondo ai suoi piedi. Da questa situazione di partenza si sviluppano una serie di eventi che daranno forma ad un film interessante ed avvincente.
Il film tocca diversi generi:thriller,fantascienza,azione drammatico ed è per questo motivo che mantiene alto il livello di attenzione dello spettatore per tutti i 105 minuti di durata, anche grazie alle interpretazioni di Bradley Cooper ( Eddie Morra) e Robert De Niro ( Carl Van Loon ).
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ultimoboyscout
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sabato 22 settembre 2012
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vivere oltre i limiti.
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Il leone Bradley Cooper è Eddie Morra, uno scrittore newyorkese in caduta libera, disperato e in crisi profonda con la fidanzata. L'incontro con l'ex cognato gli rivoluzionerà l'esistenza, causa una pillola non autorizzata che amplifica al massimo attitudini e attività intellettuali. E, dal punto di non ritorno, si troverà ad essere un genio. Tutto ciò attirerà su di lui le mire del riccone della finanza DeNiro, intenzionato a sfruttarlo per fare soldi e di un killer che vuole le pillole solo per se. E' la storia di come passare da nullità a ricercato speciale in un attimo, ma anche una satira nemmeno velata sulle dipendenze della nostra società e sull'utilizzo smodato delle tristemente note smart drugs.
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Il leone Bradley Cooper è Eddie Morra, uno scrittore newyorkese in caduta libera, disperato e in crisi profonda con la fidanzata. L'incontro con l'ex cognato gli rivoluzionerà l'esistenza, causa una pillola non autorizzata che amplifica al massimo attitudini e attività intellettuali. E, dal punto di non ritorno, si troverà ad essere un genio. Tutto ciò attirerà su di lui le mire del riccone della finanza DeNiro, intenzionato a sfruttarlo per fare soldi e di un killer che vuole le pillole solo per se. E' la storia di come passare da nullità a ricercato speciale in un attimo, ma anche una satira nemmeno velata sulle dipendenze della nostra società e sull'utilizzo smodato delle tristemente note smart drugs. Travestito da commedia è un thriller ricco d'azione, ben ritmato, con sparatorie e inseguimenti, che coinvolge lo spettatore nella spirale drogata nella quale si catapulta il protagonista. Questo film rappresenta una virata netta per il regista Neil Burger che ama mescolare generi per trovare il giusto equilibrio: e lo trova, con una certa creatività, colori saturi, un movimento perenne di Cooper e della macchina da presa e uno stile innovativo. Brava la Cornish, ma a far funzionare bene il tutto (oltre alla regia) non è il nome altisonante di DeNiro ma quello dell'attore a un passo dall'essere considerato divo, ovvero Bradley Cooper, uno davvero senza limiti che passa dalle commedie e dai sentimenti ai drammi, ai film d'azione e agli horror. Il suo pesonaggio non è dilaniato dai dilemmi morali ma è un surfer dell'onda lunga degli istinti umani, primordiali e materialistici. E' un uomo moderno e lui ne incarna stupendamente il mix seducente e abominevole.
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andyflash77
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martedì 24 luglio 2012
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una vita al di là di ogni limite
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“Limitless” è senza dubbio il thriller d’azione più emozionante, adrenalinico e originale degli ultimi tempi. A dirigere la premiata ditta Cooper/De Niro, che si trovano in un confronto aperto a chi avrà l’ultima parola, è Neil Burger, conosciuto per aver scritto e diretto il fortunato “The Illusionist” (2006).
Burger reinventa ottiche visive entusiasmanti.
Il film segue il percorso di Eddie Morra, uno scrittore trasandato e squattrinato, che sta cercando di scrivere, senza successo, il suo libro. La sua ragazza, Lindy, lo molla non sopportando più il suo modo di vivere. Un giorno incontra un amico di vecchia data, che gli propone di assumere un nuovo farmaco rivoluzionario, che non è ancora sul mercato, l’NZT.
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“Limitless” è senza dubbio il thriller d’azione più emozionante, adrenalinico e originale degli ultimi tempi. A dirigere la premiata ditta Cooper/De Niro, che si trovano in un confronto aperto a chi avrà l’ultima parola, è Neil Burger, conosciuto per aver scritto e diretto il fortunato “The Illusionist” (2006).
Burger reinventa ottiche visive entusiasmanti.
Il film segue il percorso di Eddie Morra, uno scrittore trasandato e squattrinato, che sta cercando di scrivere, senza successo, il suo libro. La sua ragazza, Lindy, lo molla non sopportando più il suo modo di vivere. Un giorno incontra un amico di vecchia data, che gli propone di assumere un nuovo farmaco rivoluzionario, che non è ancora sul mercato, l’NZT.
Questa pillola amplia le capacità intellettive, riuscendo a utilizzare il 100% dell’intelletto umano.
Eddie spinto dall’amico e dalla curiosità la prende e in pochi minuti le sue percezioni, oltre alle sue capacità mnemoniche, si espandono e aumentano a dismisura. Gli effetti collaterali, però, non si fanno attendere, come pure un losco individuo che inizia a seguirlo ovunque.
“Limitless” è tratto dal romanzo “The Dark Fields” di Alan Glynn e sceneggiato da Leslie Dixon, qui anche produttrice.
In effetti si deve a lei la realizzazione della pellicola, Dixon dopo aver letto il libro ha capito il suo potenziale sia visivo che narrativo.
Ha comprato i diritti con i propri soldi e ha scritto la sceneggiatura da sola, per poi proporla a un produttore di Hollywood.
L’idea che sta alla base è ambivalente, affronta due tematiche molto interessanti, intrecciate tra loro, oltre che decisamente attuali: da una parte mostra come ogni individuo oggi si trovi sommerso da una serie interminabile di dati, con una fruizione veloce, senza che spesso ne capisca il significato o il valore.
Dall’altra rimarca la possibilità di immagazzinare tutti questi dati nel proprio cervello, grazie a un farmaco miracoloso, che permette di vedere di più, percepire di più, di imparare qualsiasi cosa in pochissimo tempo e sfruttare ogni più piccola esperienza del passato al momento più opportuno, come avere una miriade di cassetti dei ricordi e poterli aprire all’occorrenza.
Nella prima parte del film il cineasta dà molto spazio ai primi effetti “positivi”che il farmaco ha su Eddie.
Dopo averlo presentato e fatto conoscere Burger fa in modo che lo spettatore percepisca l’euforia e la gioia del protagonista. Si è quasi felici per lui – pensando tutto sommato che non sarebbe male se esistesse un farmaco di tali proprietà, che ci eviti di sgobbare, di studiare e di impegnarci veramente.
Eppure per ogni scorciatoia c’è un prezzo da pagare e Burger lo mostra ampiamente nella seconda parte: per Eddie quel prezzo potrebbe essere la vita.
La verità è che di fronte a un elisir del genere chiunque si lascerebbe tentare, ma in “Limitless” Eddie non vende l’anima al diavolo, si lascia sedurre dal successo e dal potere senza limiti che quella droga promette. Nel finale Burger lascia lo spettatore nel dubbio: non si sa se Eddie continui a prendere l’NZT o sia passato a un altro livello.
Il film è dotato di energia, di brio, di leggerezza, di ambiguità e di un ritmo ultraveloce. Burger ha creato un linguaggio visivo potente. Quando Eddie viaggia a mille sotto gli effetti della pillola non è solo il suo cervello a viaggiare velocemente, ma anche il suo corpo si muove e le sue sinapsi vanno talmente veloci da non ricordare cosa abbia fatto nelle ore precedenti.
E questo viene espresso magnificamente con il movimento della macchina da presa che fa viaggiare lo spettatore insieme a lui
L’intento del regista è stato quello di far entrare lo spettatore nell’ottica di Eddie.
Burger e Dixon hanno tratteggiato un uomo ordinario, un perdente, che improvvisamente diventa “il re del mondo”, un uomo assetato di successo, che riesce a ottenerlo, ma non in modo onesto, eppure si prova simpatia per lui, partecipazione alla sua sorte.
“Limitless” pone una domanda sostanziale: fino a dove sarebbe disposto a spingersi l’essere umano pur di ottenere fama e gloria? Oggi ci sono ancora dei limiti morali che non supererebbe o il senza limiti del titolo è già in atto?
“Limitless” è un film che fa riflettere, ricco di energia, di movimento, con un umorismo sottile e visivamente attraente. Burger e Jo Willems, il direttore della fotografia, hanno creato degli effetti visivi diversi per i due stati mentali di Eddie: quando Eddie è sotto l’effetto della droga, l’effetto visivo è molto patinato, i colori sono quelli primari – il rosso e il giallo - e sono molto accesi. Quando Eddie è “normale”, invece, i colori sono spenti e freddi e sono privilegiate le tonalità del grigio e del blu.
La scelta degli attori è azzeccata: Bradly Cooper si dimostra più che bravo nell’impersonare i mille volti di Eddie, mostrando la sua ecletticità e tenendo testa al suo illustre contr’altare Robert De Niro, che interpreta il magnate della finanza Carl Van Loon (personaggio ampliato apposta per lui).
La forza di “Limitless” è la commistione degli elementi utilizzati in un perfetto bilanciamento delle sue parti.
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toty bottalla
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martedì 28 aprile 2015
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...un po' come gli spinaci per braccio di ferro!
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Uno scrittore a corto di idee e dalla vita fallimentare prova casualmente una potente droga che d'improvviso lo trasforma in un superuomo dalle capacità mentali straordinarie, visto da un'angolazione poco spartana il film somiglia ad un cartoon dall'eroe magico e a tratti il lavoro di burger va oltre sfiorando il comico, la fase fantascientifica è quasi evitata passando direttamente agli effetti della pillola magica che sa di potere e denaro, come sempre, un film che dunque non convince del tutto, che lascia a metà strada ogni capitolo durante il racconto con un finale da sit-comedy, e poi, vedere de niro ridotto a comparsa poco efficace mette il magone.
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Uno scrittore a corto di idee e dalla vita fallimentare prova casualmente una potente droga che d'improvviso lo trasforma in un superuomo dalle capacità mentali straordinarie, visto da un'angolazione poco spartana il film somiglia ad un cartoon dall'eroe magico e a tratti il lavoro di burger va oltre sfiorando il comico, la fase fantascientifica è quasi evitata passando direttamente agli effetti della pillola magica che sa di potere e denaro, come sempre, un film che dunque non convince del tutto, che lascia a metà strada ogni capitolo durante il racconto con un finale da sit-comedy, e poi, vedere de niro ridotto a comparsa poco efficace mette il magone. Saluti.
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elgatoloco
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giovedì 30 giugno 2016
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tra il lisergico e il faustian-titanico
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"limitless", film di Neil Burger è una versione anni 2000(2007, per la precisione)dei sogni di Albert Hoffmann e Timothy Leary, rispettivamente scopritore-"isolatore"e teorico(psicologo-antropologo)dell'LSD, con l'aggiunta di prospettive più cosmogoniche e vagamente"cyber". IL protagonista nasce come scrittore in crisi che amplia le proprie potenzialità creative, ma poi , tra crisi e"fracassi"(anche una quasi certa uccisione di una donna, in una fase particolare di assunzione di una droga sperimentale), scopre ambiti a lui più congeniali, in un crescendo"faustiano", che però rinuncia all'approdo"negativo"e"morale"della vicenda di Faust, dalla tardo rinascimentale versione anonima(in cui forse si adombrava la figura di Paracelso)al"Faust"di Goethe, passando per altro(Marlowe, senz'altro), dove lo happy end"passa sopra"(allentamento della censura, senz'altro)anche alla"torbida vicenda"sopra accennata.
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"limitless", film di Neil Burger è una versione anni 2000(2007, per la precisione)dei sogni di Albert Hoffmann e Timothy Leary, rispettivamente scopritore-"isolatore"e teorico(psicologo-antropologo)dell'LSD, con l'aggiunta di prospettive più cosmogoniche e vagamente"cyber". IL protagonista nasce come scrittore in crisi che amplia le proprie potenzialità creative, ma poi , tra crisi e"fracassi"(anche una quasi certa uccisione di una donna, in una fase particolare di assunzione di una droga sperimentale), scopre ambiti a lui più congeniali, in un crescendo"faustiano", che però rinuncia all'approdo"negativo"e"morale"della vicenda di Faust, dalla tardo rinascimentale versione anonima(in cui forse si adombrava la figura di Paracelso)al"Faust"di Goethe, passando per altro(Marlowe, senz'altro), dove lo happy end"passa sopra"(allentamento della censura, senz'altro)anche alla"torbida vicenda"sopra accennata. IL tutto in uno stile decisamente anti-realistico, quasi"lisergico", con movimenti di macchina molto frequenti e un uso delle"zoomate"fin troppo(in certi punti)insistente. Ma il risultato, tutto considerato, è più che apprezzabile, trattandosi di un film comunque in assoluta"controtendenza"rispetto a quanto canonicamente proposto-prescritto dal cinema della"Majors"... Interpreti di qualità, dal protagonista Bradley Cooper a un sulfureo-ingenuo(la combinazione è volutamente antifrastica)Bob De Niro. Neil Burger, nel cinema attuale, complessivamente"stantio"(rispetto a quaranta o quarantacinque anni fa)è comunque, pur con tutte le debite riserve, un"creatore". El Gato
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mcbacon
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lunedì 13 febbraio 2017
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illimitatamente limitato
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Film mediocre. Trama incalzante e originale, che non può non invogliarti al desiderio di una pillola "abbatti-ostacoli".
La pellicola però è abbastanza prevedibile, piuttosto scontati i contro-effetti ed invevitabile l'assuefazione alla sostanza da parte del protagonista Eddie Morra, interpretato da un Bradley Cooper che se l'è cavata egregiamente, irrilevante Robert De Niro nel ruolo a lui assegnato. Semplicemente un illusione di improbabili scorciatoie per la via del successo nella vita.
Film fluido e dinamico.. Sgranocchiabile.
T&D
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samanta
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domenica 25 febbraio 2024
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se il cervello funziona troppo ...
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Il film uscito nel 2011, spesso trasmesso in tv, è una specie di thriller fanascientifico, il soggetto è tratto da un romanzo dello scrittore Alan Glynn, da cui non si discosta molto la sceneggiatura. La regia è di Neil Burger (Divergent, di cui è anche produttore, Sempre amici remake del francese Quasi amici). La pellicola presenta 2 pezi da 90 della recitazione: Robert De Niro e Bradley Cooper.
Eddie Morra (Bradley Cooper) è un uomo ancora giovane (35-40 anni), profondamente disadattato, vive come un barbone, dovrebbe scrivere un libro (è sotto contratto) ma non riesce neanche a cominciare, divorziato, è stato abbandonato dalla sua fidanzata Lindy (Abbie Cornish), la moglie del padrone di casa Patricia lo insulta tutti i giorni perché non paga l'affitto.
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Il film uscito nel 2011, spesso trasmesso in tv, è una specie di thriller fanascientifico, il soggetto è tratto da un romanzo dello scrittore Alan Glynn, da cui non si discosta molto la sceneggiatura. La regia è di Neil Burger (Divergent, di cui è anche produttore, Sempre amici remake del francese Quasi amici). La pellicola presenta 2 pezi da 90 della recitazione: Robert De Niro e Bradley Cooper.
Eddie Morra (Bradley Cooper) è un uomo ancora giovane (35-40 anni), profondamente disadattato, vive come un barbone, dovrebbe scrivere un libro (è sotto contratto) ma non riesce neanche a cominciare, divorziato, è stato abbandonato dalla sua fidanzata Lindy (Abbie Cornish), la moglie del padrone di casa Patricia lo insulta tutti i giorni perché non paga l'affitto. Eddie per caso incontra Vernon (Johnny Whitworth) fratello dell'ex moglie Melissa, che appare anche lui in crisi ma quando vede lo stato di Eddie gli da una pillola NZT che moltiplica le facoltà intellettuali. Eddie seppure perplesso ne assume una che in 24 ore cambia tutto: scopre che Patricia è in difficoltà con la tesi e oltre a mettere a posto in 45 minuti il lavoro se la porta pure a letto e per ore ha rapporti sessuali, nel restante tempo riesce a scrivere una parte del libro. Eddie va a casa di Vernon scopre che è stato ucciso ma riesce a trovare una scorta di pillole NZT che assume, grazie alle sua super capacità intellettuali guadagna in speculazioni finanziarie grosse somme di denaro, completa il libro e riprende la relazione con Lindy. Ovviamente ci sono i risvolti negativi Eddie apprendee grazie alla ex moglie che chi assume NZT è morto oppure è ricoverato in ospedale, lo perseguita la mafia russa che gli aveva prestato del denaro e che non vuole la restituzione dei soldi ma la pillola.Infine incontra un superfinanziere Van Loon (Robert De Niro) per una spericolata operazione finaziaria uno dopo l'altro succedono ogni genere di eventi: omicidi, rapimenti. Un anno dopo la situazione è cambiata: Eddie è in forma prende la pilllola sotto controllo, il libro ha successo, riesce a respingere i tentativi di Van Loon che voleva prendere il controllo della produzione e si candida alle elezioni.
Il film parte da un'idea di fondo interessante e originale, ha anche almeno parzialmente una morale: le sostanze non creano super uomini, prima o poi si pagano le conseguenze, peraltro nel corso della vicenda Eddie commette azioni moralmente discutibili o perverse. Il film è un frullato di generi diversi: thriller con con azioni sparatorie omcidi, la commedia divertente, quella sentimentale, il dramma, la fantascienza, che spesso non si amalgano tra di loro anche se il risultato è godibile, a suo tempo il film ebbe un grande successo di pubblico (a fronte di un budget di 27 milioni di $ al box office incassò 161 milioni) nonché di critica. I personaggi non sono molto approfonditi, un'insistente voce fuori campo impedisce la possibilità di dialoghi che approfondiscano la psicologia dei protagonisti,; il finale poi non convince molto nel senso che esiste tra il finale della vicenda e spazio cronologico in cui si svolge l'epilogo (solo un anno) una cesura motivazionale. Infatti come è riuscito Eddie a mettere sotto controllo gli effetti negativi della pillola NZT e che senso ha che Van Loon lo voglia a suo servizio se ha la possibilità di fabbricare la pillola ?. La recitazione di Bradley è ottima anche in alcuni punti non sembra molto convinto della parte, De Niro fa da par suo la parte del "pescecane" finanziario possiede una tale professionalità che può recitare qualsiasi parte. In conclusione un film che merita di essere visto, nondimeno avrebbe avuto bisogno di una sceneggiaura più approfondita limitando la voce fuori campo e togliendo anche alcune illogicità: oltre al finale, ad esempio, appare forzata la presenza della mafia russa: che senso aveva chiedere un prestito quando Eddie riusciva a moltiplicare i soldi i pochi giorni?
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