catia p.
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domenica 10 giugno 2012
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un burton godibile ma senza sorprese
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Soltanto Pee-wee's Big Adveture e Sweeney Todd sfuggono al mio carnet per poter affermare di aver visionato la filmografia completa di Tim Burton.
A dispetto delle due lacune posso comunque dire di aver accresciuto di pellicola in pellicola il mio amore verso il caleidoscopico regista.
Non ho però trovato soddisfacente il suo penultimo film, Alice in Wonderland (tanto ricco di sfarzo scenografico quanto povero di guizzi davvero sorprendenti), e ugualmente scorgo qualche mancanza nell'ultimo DARK SHADOW.
Per la sua 15a pellicola, il regista di Edward Mani di Forbice, Mars Attacks, Big Fish, sceglie la “celebrazione” e lo fa alla sua maniera.
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Soltanto Pee-wee's Big Adveture e Sweeney Todd sfuggono al mio carnet per poter affermare di aver visionato la filmografia completa di Tim Burton.
A dispetto delle due lacune posso comunque dire di aver accresciuto di pellicola in pellicola il mio amore verso il caleidoscopico regista.
Non ho però trovato soddisfacente il suo penultimo film, Alice in Wonderland (tanto ricco di sfarzo scenografico quanto povero di guizzi davvero sorprendenti), e ugualmente scorgo qualche mancanza nell'ultimo DARK SHADOW.
Per la sua 15a pellicola, il regista di Edward Mani di Forbice, Mars Attacks, Big Fish, sceglie la “celebrazione” e lo fa alla sua maniera.
Celebra innanzitutto la soap opera dall'omonimo titolo “Dark Shadow”, cult in America alla fine degli anni '60, rinverdendone i fasti su grande schermo.
Al contempo, celebra i protagonisti must del genere horror e delle fiabe – streghe, fantasmi, vampiri, sortilegi...
Poi celebra la famiglia – vagamente tendente alla famiglia Addams, ma altrimenti che Burton sarebbe?
Infine celebra gli anni '70 – in particolare con una colonna sonora da urlo (compreso un cameo tutto da scoprire) e un piglio modaiolo anzi che no.
In tutto questo celebrare, che di sicuro coinvolge, affascina, strega (per rifarci alla trama), dimentica i toni del dark più puro e originale sfoggiati ne Il mistero di Sleepy Hollow.
Così, laddove molti vedono in questo film un Tim Burton più maturo e consapevole, io lo trovo solo un po' più affannato a rifarsi il verso.
Se in alcuni tratti viene da dire “Eccolo, il solito vecchio Burton” sorridendo compiaciuti, in altri ci viene da dire “Eccolo, il solito vecchio Burton” ossia, ok, è sempre lui, mai in questo film cosa c'è di nuovo?
Niente, con mio rammarico.
Guardo sempre tanto volentieri le favole dark trasposte su grande schermo con maestria e godo della bravura degli interpreti come la Pfeiffer o il mio adorato Johnny Deep che si esibiscono impeccabili alla loro maniera, però qui si manca di freschezza e il rischio è di scadere nel manierismo (a dispetto dell'acrobatica scena di sesso sulle note di Barry White).
In una frase: godibile senza sorprese.
Peccato.
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rico90
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sabato 9 giugno 2012
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pessimo!
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Premetto che non sono un fan di Tim Burton e del genere ma questo è uno dei peggiori che abbia mai visto! Da evitare!
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trapnest86
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venerdì 8 giugno 2012
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assolutamente da non vedere
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Il film più brutto che abbia mai visto. Non è identificabile perchè non è una commedia, nè un film drammatico e nemmeno un horror. Sembra che Tim Burton non abbia più la creatività di una volta. Film scontato e noioso. Già dopo 10 minuti volevo alzarmi e andarmene. Mi spiace per il cast che presenta personaggi come Johnny Depp (pessima recitazione, il suo personaggio ormai non fa più ridere--troppo visto e rivisto) e Michelle Pfeiffer ma questo film è completamente da dimenticare....
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vincenzo88
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martedì 5 giugno 2012
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il grande barnabas collins
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Un film molto piacevole da vedere, che dire del grande Johnny Depp e sicuramente uno degli attori più bravi del decennio interpreta ogni ruolo e ogni personaggio alla grande. Il film a molti sprazzi di umorismo ma e anche buona la trama comunque assolutamente un film da vedere.
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pepito1948
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lunedì 4 giugno 2012
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grande saggio di cinema
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Black-comedy, dark-fantasy, gotic-horror e chi più ne ha più ne metta. La pluralità di possibili definizioni la dice lunga su come Burton ami attingere trasversalmente ai generi, mescolando gli ingredienti in modo sapiente e soprattutto geniale.
Un attraente casanova in pieno '700 -figlio di una coppia trasferitasi in Maine e fondatrice di una impresa ittica e di una città costruita intorno a questa- seduce e poi respinge una ragazza innamorata. Destino sfortunato il suo, visto che la donna abbandonata è una strega che non perde tempo a lanciargli una maledizione che lo trasforma per sempre in un vampiro.
Sepolto e incatenato, il bel Barnabas riemerge e si risveglia per caso nel 1972 e, dopo una abbondante "pasto", si avvia alla vecchia dimora degli avi e promette ai suoi bizzarri abitanti e discendenti di aiutarli a ristabilire le sorti economiche dell'antica attività ittica, messa in crisi proprio dalla rivale strega cattiva (ma sempre più bella e seducente), decisa a vendicarsi da par suo e di riprendersi l'amante che l'aveva respinta a qualsiasi costo.
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Black-comedy, dark-fantasy, gotic-horror e chi più ne ha più ne metta. La pluralità di possibili definizioni la dice lunga su come Burton ami attingere trasversalmente ai generi, mescolando gli ingredienti in modo sapiente e soprattutto geniale.
Un attraente casanova in pieno '700 -figlio di una coppia trasferitasi in Maine e fondatrice di una impresa ittica e di una città costruita intorno a questa- seduce e poi respinge una ragazza innamorata. Destino sfortunato il suo, visto che la donna abbandonata è una strega che non perde tempo a lanciargli una maledizione che lo trasforma per sempre in un vampiro.
Sepolto e incatenato, il bel Barnabas riemerge e si risveglia per caso nel 1972 e, dopo una abbondante "pasto", si avvia alla vecchia dimora degli avi e promette ai suoi bizzarri abitanti e discendenti di aiutarli a ristabilire le sorti economiche dell'antica attività ittica, messa in crisi proprio dalla rivale strega cattiva (ma sempre più bella e seducente), decisa a vendicarsi da par suo e di riprendersi l'amante che l'aveva respinta a qualsiasi costo. Vista la natura sovrumana di entrambi, la lotta assume forme e intensità titaniche. Chi ne uscirà vivo (si fa per dire)? Diciamo che l'amore in qualche modo vincerà....Di per sè la storia non offre grandi motivi di interesse. Ma qui soccorre la visionarietà creativa, il genio, l'estetica delle immagini (e delle trovate) di Burton che - dopo il tonfo di Alice in Wonderland- ritorna ai livelli di Sleepy Hollow o La sposa cadavere (per rimanere in ambito gotico) o Edward mani di forbice. Sempre in bilico tra favola e realtà, tra horror e ironia, Burton sa gestire al meglio componenti apparentemente eterogenei, stemperando ogni crescendo drammatico con un umorismo intelligente, alternando thrilling e commedia senza smagliature o rotture di ritmo. Sicchè il suo vampiro ha ben poco del classico Dracula (che viene simpaticamente citato mediante una breve apparizione in un ruolo secondario di Christopher Lee, il primo Dracula della storia) ed ancora meno dei giovani succhiasangue di Twilight, ma assume connotazioni e atteggiamenti molto umani, in fondo non troppo diversi dai suoi familiari in perenne gara per la palma del più strambo. Divertente l'impatto "linguistico" del Barnabas settecentesco a contatto con una società di due secoli posteriore (ma l'avevamo già visto nell'Ultimo guerriero con un Jean Reno venuto dal passato), esilarante l'unica scena di sesso travolgente tra i due protagonisti, dotati di superpoteri che non riescono a controllare, originale il finale che non si può rivelare (se Maometto non va alla montagna…). Insomma un film goticamente divertente dove tutto scorre piacevolmente, le musiche sempre accattivanti seguono i cambiamenti di scenario (azzeccata la performance di Alice Cooper), dove è intuibile una satira velata della società d'oggi e della sua cellula unitaria (cioè la famiglia) in cui non mancano vampiri (magari succhia soldi o altrui energie) e streghe o stregoni, pronti ad approfittare dei più deboli e di chi non ha (super)poteri.
Cast all'altezza, con i soliti Depp -istrione perfetto per una parte dalle molte sfaccettature- e l'immancabile consorte del regista Bohnam Carter, strizzacervelli opportunista ma incauta, nonchè una Eva Green splendida e sensualissima strega che va letteralmente in pezzi (come in La morte ti fa bella di Zemeckis). Da vedere, oltre che per il suo valore intrinseco, anche come un saggio di cinema di alta qualità.
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(di marezia)
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andrea bazzarini
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venerdì 1 giugno 2012
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dark shadows
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L'impressione è che Tim Burton ormai cavalchi le tendenze del momento: prima riedita in extremis Alice in Wonderland in 3D dopo gli sfracelli al box-office di Avatar, ora porta al cinema la serie tv degli anni '70 Dark Shadows vampirizzando in stile Twilight la sua musa Johnny Depp.
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L'impressione è che Tim Burton ormai cavalchi le tendenze del momento: prima riedita in extremis Alice in Wonderland in 3D dopo gli sfracelli al box-office di Avatar, ora porta al cinema la serie tv degli anni '70 Dark Shadows vampirizzando in stile Twilight la sua musa Johnny Depp. Noiosa favola timburtoniana della strega cattiva che vuole vendicarsi dell'amore non corrisposto: la giovanissima Chloë Grace Moretz è graffiante ma non basta a salvare la baracca, è tutto gonfiato come (purtroppo) le labbra di Michelle Pfeiffer.
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sab08
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lunedì 28 maggio 2012
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solito tim burton
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consigliato a tutti coloro che amano il genio Tim Burton. come sempre grande interpretazione di Johnny Depp,che da ai suoi film un tocco di genialità in più.
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diomede917
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lunedì 28 maggio 2012
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color ombrato scuro
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Dopo i colori sgargianti e un po’ kitch di Alce in Wonderland, Tim Burton ritorna al suo amato colore ombrato scuro…..
Riprendendo un telefilm che ha accompagnato la sua adolescenza il regista ci riconduce nel suo universo gotico raccontando le gesta di Barabas Collins (interpretato dal suo feticcio Johnny Depp) condannato da una strega innamorata ma non ricambiata a rimanere vampiro per l’eternità e rinchiuso in una bara per quasi duecento anni.
Sebbene Dark Shadows riunisca in se tutte le tematiche burtoniane il film risente troppo della sua origine televisiva sembrando un lungo telefilm e stilisticamente parlando siamo più dalle parti de “La famiglia Addams” o “Casper più che “Sleepy Hollow”.
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Dopo i colori sgargianti e un po’ kitch di Alce in Wonderland, Tim Burton ritorna al suo amato colore ombrato scuro…..
Riprendendo un telefilm che ha accompagnato la sua adolescenza il regista ci riconduce nel suo universo gotico raccontando le gesta di Barabas Collins (interpretato dal suo feticcio Johnny Depp) condannato da una strega innamorata ma non ricambiata a rimanere vampiro per l’eternità e rinchiuso in una bara per quasi duecento anni.
Sebbene Dark Shadows riunisca in se tutte le tematiche burtoniane il film risente troppo della sua origine televisiva sembrando un lungo telefilm e stilisticamente parlando siamo più dalle parti de “La famiglia Addams” o “Casper più che “Sleepy Hollow”.
E’ un peccato perché nell’insieme il film ha diverse cose buone come l’ambientazione molto easy anni ’70 (divertente l’incontro tra il protagonista e un gruppo di hippie) o la prefazione in puro stile Tim Burton anche se il vero punto di forza è la scena dell’amplesso.
Nonostante tutto il film è pervaso da una fastidiosa ridondanza di già visto partendo dalla faccia pallida di Johnny Depp.
E’ comunque un film che raggiunge il suo 6 ma per chi ama il cinema un po’ Freaks di Tim Burton potrebbe non bastare…..
Aspettiamo Gennaio
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orsomimmolo
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lunedì 28 maggio 2012
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Un film per passare due ore liete, niente di più. Jhonny Depp ormai è schiavo di personaggi identici e barcollanti.
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marezia
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domenica 27 maggio 2012
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considerazione finale
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Chi si annoia è lo spettatore MEDIO, BACINO dei film o MELODRAMMATICI, i classici "strappalacrime" o di quelli d'azione, vale a dire i "fracassoni". Chi ha questi gusti SI ASTENESSE dalla visione per INCAPACITA' TECNICA, sarebbero soldi sprecati. PER APPREZZARE un film come QUESTO ci vogliono altre doti: sensibilità spiccata, fantasia e un gusto estetico quasi da storico dell'arte; OGNI CENTIMETRO di quella scenografia e di quei paesaggi è UN'OPERA D'ARTE, chiaro? Amen.
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