antonio montefalcone
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venerdì 18 maggio 2012
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per tim i veri "mostri" sono ancora gli umani...
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L’ultima fatica di Burton è una combinazione non molto risolta di elementi (il fantasy soprannaturale, l’horror gotico, la parodia della cultura pop) che cercano invano di restare in equilibrio tra loro. Visivamente sontuosa, coinvolge però solo a tratti, e dopo un inizio effervescente (la cinepresa a volo d'uccello, i bellissimi titoli di testa, i primi 20 minuti) sembra irrigidirsi e perdersi. Nell'America del XVIII secolo, Barnabas Collins (Johnny Depp all’ 8° film con Burton) giovane aristocratico inglese, seduce e abbandona la strega Angelique Bouchard (Eva Green) favorendola a Josette. La strega lo trasforma in vampiro. Condannato a una sepoltura lunga due secoli, Barnabas viene liberato nel 1972 e tornando come un alieno nella sua famiglia, trova tutto cambiato.
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L’ultima fatica di Burton è una combinazione non molto risolta di elementi (il fantasy soprannaturale, l’horror gotico, la parodia della cultura pop) che cercano invano di restare in equilibrio tra loro. Visivamente sontuosa, coinvolge però solo a tratti, e dopo un inizio effervescente (la cinepresa a volo d'uccello, i bellissimi titoli di testa, i primi 20 minuti) sembra irrigidirsi e perdersi. Nell'America del XVIII secolo, Barnabas Collins (Johnny Depp all’ 8° film con Burton) giovane aristocratico inglese, seduce e abbandona la strega Angelique Bouchard (Eva Green) favorendola a Josette. La strega lo trasforma in vampiro. Condannato a una sepoltura lunga due secoli, Barnabas viene liberato nel 1972 e tornando come un alieno nella sua famiglia, trova tutto cambiato. Eccetto Angelique, ancora invaghita di lui e gelosa del suo nuovo amore. Il film mescola sapientemente letteratura gotica e immaginario collettivo anni Settanta. I riferimenti a questi anni provengono dalla fedeltà filologica all'omonima serie tv che la pellicola ricalca e al tempo stesso amplifica, in un mix di soap-opera e realismo. La natura televisiva del serial emerge nella sezione centrale dedicata alla famiglia Collins. “Dark Shadows” ha certamente i suoi momenti divertenti e spettacolari; un cast di attori eccellenti; un crescendo inquietante verso l’epilogo; ma il complesso dell’opera resta diseguale. Piatto nella scrittura e incerto nel tono e nel registro, mostra purtroppo una stanchezza sia nella galleria dei soliti personaggi burtoniani (tipici dei suoi film anni ’80; si consideri su tutti “Beetlejuice”) sia nell’incisività della trama, purtroppo priva di quello spessore narrativo, intensità emozionale, romanticismo e lirismo altrove presenti. Il punto debole del film sembra essere nello sviluppo della storia e nel disegno di scene e personaggi, che fanno sembrare il tutto un gioco un po’ sterile e fine a se stesso. Sfavorito peraltro da un richiamo nostalgico troppo insistito nell’omaggio doveroso e citazionistico, e da una stravaganza e un umorismo spesso inefficaci e fuori luogo. Un Burton poco originale e troppo manieristico. Scenografie e fotografia, costumi e trucco, regalano indubbiamente al film un’estetica ineccepibile (a metà tra i film anni ’80 e i gotici alla "Sleepy Hollow"); ma anche qui, sotto tanto fascino ed eleganza sembra mancare l’anima. Ciò che più è riuscito, o appare interessante del film, è la rappresentazione di un disagio che ogni personaggio, e soprattutto il protagonista, nutre verso gli altri, oltre che verso i cambiamenti sociali e temporali. La disperazione fascinosa dell’autore è espressa in quest’opera nella relazione malata e tragica dei singoli componenti familiari. Se ogni personaggio è disadattato o intollerante ad accettare contrari sentimenti e circostanze, ed è incapace a trovare un equilibrio interiore e col mondo circostante, è a causa del (proprio) nucleo familiare. Per il regista la vita familiare, salvo rari casi, resta il fattore che più opprime e reprime la libertà e vitalità di un individuo al suo interno. Ciò che ne deriva è il desiderio di frantumare il suo ambiente; già in sé decomposto, poiché mai veramente comprensivo di “diversità” e sentimenti soffocati. Almeno sotto questo aspetto tematico abbiamo riconosciuto il Tim Burton di “Edward mani di forbice” e “La fabbrica di cioccolato”. Ma per un’opera di nuovo all’altezza del suo talento artistico e visionario rimandiamo, fiduciosi, al prossimo film...
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[+] caro antonio montefalcone !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(di weach )
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(di marezia)
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vales.
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venerdì 18 maggio 2012
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burton si rinnova, depp si ripete...
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Fantasy, umorismo e sentimento arricchiti da citazioni e camei. Un mix perfetto che non annoia per nulla, diverte ed intrattiene. Ma nulla di più, ovviamente, dato che la storia si rifà ad una telenovela cult negli Usa degli anni '70... Quello che mi è piaciuto maggiormente è stata appunto la scelta del regista di affrontare un soggetto inedito, finalmente più spensierato e leggero. Per una volta opta per il lieto fine e ci ricorda, dopo l'orribile "Alice in wonderland", di essere ancora in grado di costruire un film che vale la pensa d'essere visto (ma anche rivisto).
Le componenti della sua inconfondibile estetica dark ci sono sempre (alberi secchi, personaggi vestiti e truccati in modo bizzarro.
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Fantasy, umorismo e sentimento arricchiti da citazioni e camei. Un mix perfetto che non annoia per nulla, diverte ed intrattiene. Ma nulla di più, ovviamente, dato che la storia si rifà ad una telenovela cult negli Usa degli anni '70... Quello che mi è piaciuto maggiormente è stata appunto la scelta del regista di affrontare un soggetto inedito, finalmente più spensierato e leggero. Per una volta opta per il lieto fine e ci ricorda, dopo l'orribile "Alice in wonderland", di essere ancora in grado di costruire un film che vale la pensa d'essere visto (ma anche rivisto).
Le componenti della sua inconfondibile estetica dark ci sono sempre (alberi secchi, personaggi vestiti e truccati in modo bizzarro...), ma qui fanno solo da contorno. La semplice trama scorre senza intoppi, anche se nel finale stona un pò l'abuso di effetti speciali. Per quanto riguarda il cast, la migliore prova è senz'altro quella di Eva Green, stupendamente cattiva e convincente. Mentre delude - almeno per quanto mi riguarda - Depp, che propone ancora le stesse smorfiette dell'iconico Sparrow. Il suo personaggio e il trucco però lo aiutano a renderlo interessante. Il resto degli attori se la cava abbastanza bene. Ottime la colonna sonora, la regia e le battute. Ben resi anche i costumi d'epoca, curatissimi i dettagli e geniali certe trovate: a chi conosce ed apprezza l'arte come la sottoscritta, non possono essere sfuggite l'"apparizione" del mitico Andy Wahrol nella scena in un happening e la citazione di copie d'autore in una serie di ritratti ( tra gli altri, uno di Tamara de Lempicka), nello "studio" della strega Angelique.
A livello visivo e registico impeccabile dunque, ma avrei dato il massimo solo se Depp si fosse impegnato di più a caratterizzare meglio il suo vampiro Barnabas anche a livello d'espressività...
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flyanto
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venerdì 18 maggio 2012
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la storia vintage di un vampiro ambientata negli a
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Ultimo film di Tim Burton in cui viene narrata la storia di un uomo trasformato per vendetta in vampiro da una strega innamorata di lui e non ricambiata. Qui il regista struttura la vicenda come una favola vintage degli anni '70 ripescando molto dalla "Famiglia Adams" e dal ben più elevato "The Rochy Horror Picture Show", ma il film nel complesso è riuscito bene soprattutto per la costruzione epocale, appunto, degli anni '70 riprodotti fedelmente in tutti i loro aspetti. Molto ben realizzate, nonchè divertenti, le scene delle scaramuccie tra il vampiro e la bella strega interpretata da Eva Green, qui in versione, appunto, dark lady biondo platino.
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Ultimo film di Tim Burton in cui viene narrata la storia di un uomo trasformato per vendetta in vampiro da una strega innamorata di lui e non ricambiata. Qui il regista struttura la vicenda come una favola vintage degli anni '70 ripescando molto dalla "Famiglia Adams" e dal ben più elevato "The Rochy Horror Picture Show", ma il film nel complesso è riuscito bene soprattutto per la costruzione epocale, appunto, degli anni '70 riprodotti fedelmente in tutti i loro aspetti. Molto ben realizzate, nonchè divertenti, le scene delle scaramuccie tra il vampiro e la bella strega interpretata da Eva Green, qui in versione, appunto, dark lady biondo platino. La colonna sonora, inoltre, che fa da sfondo è un concentrato di brani scelti di cantanti e musicisti dell'epoca.
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donni romani
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venerdì 18 maggio 2012
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burton e depp reinventano il vampiro
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Non stupisce che Tim Burton e Johnny Depp per il loro nuovo duetto abbiano scelto di adattare per il cinema Dark Shadows,la serie televisiva cult degli anni '70, poco nota in Italia ma con un nutrito gruppo di fedelissimi negli Usa, perchè ha in sè tutti gli elementi cari al cinema di Burton e del suo interprete preferito, e cioè l'ambientazione dark, i personaggi decisamente stravaganti, le situazioni grottesche e surreali. La vicenda inizia nel Maine nel 1700 quando Barnabas Collins, giovane rampollo di una famiglia inglese, trasferitasi in America per fondare il suo impero economico, commette il terribile errore di innamorarsi di una fanciulla dolce e innocente preferendola alla ragazza che da sempre lo ha amato e servito e che, particolare non trascurabile, è una potente strega che per punirlo lo trasforma in vampiro e lo seppellisce in una notte buia e tempestosa.
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Non stupisce che Tim Burton e Johnny Depp per il loro nuovo duetto abbiano scelto di adattare per il cinema Dark Shadows,la serie televisiva cult degli anni '70, poco nota in Italia ma con un nutrito gruppo di fedelissimi negli Usa, perchè ha in sè tutti gli elementi cari al cinema di Burton e del suo interprete preferito, e cioè l'ambientazione dark, i personaggi decisamente stravaganti, le situazioni grottesche e surreali. La vicenda inizia nel Maine nel 1700 quando Barnabas Collins, giovane rampollo di una famiglia inglese, trasferitasi in America per fondare il suo impero economico, commette il terribile errore di innamorarsi di una fanciulla dolce e innocente preferendola alla ragazza che da sempre lo ha amato e servito e che, particolare non trascurabile, è una potente strega che per punirlo lo trasforma in vampiro e lo seppellisce in una notte buia e tempestosa. Il risveglio dello sventurato avverrà nel 1972, in piena epoca hippy e l'impatto con la realtà sociale e familiare (gli eredi dei potenti Collins sono un manipolo di freaks allo sbando, in bolletta e in decadenza morale) sarà quanto meno traumatico e l'incontro-scontro con l'antica rivale lo costringerà ad affrontare una lotta senza esclusione di colpi. Hanno voglia di divertirsi Burton e Depp, e si vede, perchè sono molte le scene apertamente scanzonate - l'amplesso strega-vampiro girato a ritmo di Barry White ne è un frenetico esempio - ma c'è sempre una vena malinconica e triste negli occhi di Barnabas, e c'è sempre l'estraniazione di chi è costretto, per sua natura o per caso, a vivere una condizione che lo pone al di fuori della società e quindi della normalità. La casa avita, tutta passaggi segreti, stanze nascoste, è un rifugio-prigione per tutti i personaggi, che per ragioni diverse (c'è chi vede i fantasmi, chi ha un problema di alcolismo, chi è stato in ospedale psichiatrico) sono degli emarginati, e il loro confrontarsi con l'esterno è sempre traumatico, doloroso, frustrante. Depp con la sua aria stralunata incarna perfettamente, come sempre, lo stupore dell'alieno, del diverso, di chi non ha gli strumenti per integrarsi, e la sua strenua difesa del concetto di famiglia, quale che essa sia, sia pure con i suoi limiti e le sue fragilità, è struggente nel suo palese tentativo di riappropriarsi di ciò che la vita gli ha sottratto. Nessuno come Burton sa inscenare quel groviglio di atmosfere cupe e sentimenti nostalgici, e nessuno come Depp sa sdrammatizzarli con un'alzata di sopracciglio, e anche in questo caso l'intesa fra i due dà vita ad un "gruppo di famiglia in un interno" verosimile pur nella sua immaterialità, anzi proprio in virtù di questo.
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lasignoradiamarganta
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venerdì 18 maggio 2012
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qusi peggio di "alice"...
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Mi aspettavo davvero molto da questo nuovo film di Tim Burton, ma dopo averlo visto devo dire che si tratta di un prodotto deludente.
Ed è un vero peccato perchè la parte iniziale, i primi 15 minuti diciamo, lasciavano davvero ben sperare. Ritmo incalzante, atmosfera gotica, colonna sonora coinvolgente. Ma dopo i titoli di testa il racconto perde quota e non bastano le buone performance degli attori a farlo volare alto.
Chi ha ammirato film come, "Batman", "Edward Mani di Forbice", ma soprattutto il meraviglioso "Big Fish", rimarrà probabilmente deluso quanto me...
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silvi@
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giovedì 17 maggio 2012
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una fotografia meravigliosa
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Assolutamente consigliato: tra i film piatti e scontati che ci circondano , questo è decisamente da vedere. Divertente , godibile, è un film dalla fotografia magnifica, certe scene sono uno spettacolo per gli occhi... E' sempre Tim Burton
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angeload87
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giovedì 17 maggio 2012
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non è da buttare ma nemmeno da conservare
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Film carino, fatto bene, ottimi interpreti, attrici bellissime, ma da Burton mi aspettavo qualcosa di più "caratteristico". Va bene Anche la mossa che non sia stato fatto in 3D, altrimenti il fatto che Burton abbia fatto questo film solo per fare cassetta diventava palese =)
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marezia
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giovedì 17 maggio 2012
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a tutti
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E' un film SOFISTICATO. Chi, per IGNORANZA o SEMPLICE OTTUTISA' non dovesse aver capito NIENTE è pregato di non affrontare ALCUN TIPO DI DISQUISIZIONE perché NON ALL'ALTEZZA. Il realismo è degli INTELLIGENTI. Ringrazio anticipatamente.
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(di fuso di cinema)
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amarganta'slady
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giovedì 17 maggio 2012
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...quasi peggio di "alice"
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Mi aspettavo davvero molto da questo nuovo film di Tim Burton, ma dopo averlo visto devo dire che si tratta di un prodotto deludente.
Ed è un vero peccato perchè la parte iniziale, i primi 15 minuti diciamo, lasciavano davvero ben sperare. Ritmo incalzante, atmosfera gotica, colonna sonora coinvolgente. Ma dopo i titoli di testa il racconto perde quota e non bastano le buone performance degli attori a farlo volare alto.
Chi ha ammirato film come, "Batman", "Edward Mani di Forbice", ma soprattutto il meraviglioso "Big Fish", rimarrà probabilmente deluso quanto me...
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angelus2001
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giovedì 17 maggio 2012
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bravo burton
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Nel “recensire” (tra virgolette perché non sono un critico e questo sarà più che altro un commento al film) devo mettere le mani avanti: Tim Burton è il mio regista preferito e mi piace ogni suo film. In questa commedia nera ho trovato tutti i temi di Burton, non solo dei diversi, ma anche il tema dell’abbandono, dell’assenza della figura paterna, dell’amore impossibile da avere. Nel ridurre una soap da oltre 1000 Burton si diverte insieme al tutto il cast. Barnabas Collins non è Jack Sparrow, è una figura senza tempo, fuori da una realtà non sua, un non-morto costretto a uccidere per continuare a “muoversi” e non a sopravvivere.
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Nel “recensire” (tra virgolette perché non sono un critico e questo sarà più che altro un commento al film) devo mettere le mani avanti: Tim Burton è il mio regista preferito e mi piace ogni suo film. In questa commedia nera ho trovato tutti i temi di Burton, non solo dei diversi, ma anche il tema dell’abbandono, dell’assenza della figura paterna, dell’amore impossibile da avere. Nel ridurre una soap da oltre 1000 Burton si diverte insieme al tutto il cast. Barnabas Collins non è Jack Sparrow, è una figura senza tempo, fuori da una realtà non sua, un non-morto costretto a uccidere per continuare a “muoversi” e non a sopravvivere. Ma è soprattutto un film di donna, sono loro ad avere la parte del leone in questo film, dove gli uomini sono o corrotti egoisti o ubriaconi, infatti sono tra le figure a cui viene dato pochissimo spazio. I difetti sono doviti allo sceneggiatore Seth Grahame-Smith, alla prima prova in questo ruolo, ma se la cava bene, dopo tutto Burton sa far uscire da una brutta sceneggiatura dei bei film (vedi i suoi Batman) e questo fa di lui un grande regista.
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