senso
|
mercoledì 24 marzo 2010
|
l'essenzialità del vivere
|
|
|
|
Un ritorno da parte del regista ai temi dell'omosessualità iniziato ne "Le fate ignoranti"?. In questo film l'omosessualità è solo un pretesto per classificare il "diverso" come lo può essere l'extracomunitario o l'ebreo. La diversità serve a veicolare un messaggio: la vita è fatta di scelte e decisioni che ci permettono di viverla felicemente oppure no. L'essenzialità del vivere, nel film, viene rappresentata dai personaggi della nonna e di Tommaso. la nonna è l'esperienza che con il suo vissuto consiglia il nipote nel percorrere la propria strada, fatta anche di errori ma certamente non di rimpianti. Rimpianti su scelte di amore non fatte e di vita, quindi, non vissuta felicemente. Tommaso è il futuro, l'esempio da seguire, colui che vuole affermare il proprio destino con caparbietà, fatto di scelte difficili ma, di percorsi in cui si crede.
[+]
Un ritorno da parte del regista ai temi dell'omosessualità iniziato ne "Le fate ignoranti"?. In questo film l'omosessualità è solo un pretesto per classificare il "diverso" come lo può essere l'extracomunitario o l'ebreo. La diversità serve a veicolare un messaggio: la vita è fatta di scelte e decisioni che ci permettono di viverla felicemente oppure no. L'essenzialità del vivere, nel film, viene rappresentata dai personaggi della nonna e di Tommaso. la nonna è l'esperienza che con il suo vissuto consiglia il nipote nel percorrere la propria strada, fatta anche di errori ma certamente non di rimpianti. Rimpianti su scelte di amore non fatte e di vita, quindi, non vissuta felicemente. Tommaso è il futuro, l'esempio da seguire, colui che vuole affermare il proprio destino con caparbietà, fatto di scelte difficili ma, di percorsi in cui si crede.Fatto di decisioni atte ad affermare i propri desideri, le proprie propensioni, le proprie aspirazioni. Cioè essere se stessi o ciò che si vuole essere. L'ambientazione del film segue la strada della Puglia e del salento già percorsa da diversi registi. E come non approfittare di una terra così calda di luce e di sentimento. Il cast è ottimo: si apprezza la saggezza recitativa di Ilaria Occhini e la professionalità di Ennio Fantastichini. Una rivelazione Elena Sofia Ricci nel personaggio della zia e il sentimento, insieme alla freschezza, profuso da Nicole Grimaudo. Brava come al solito Lunetta Savino, catalogata ormai nel personaggio della mamma, ed infine da considerare la maturità artistica di Riccardo Scamarcio, che già in "Colpo d'occhio" aveva iniziato a scrollarsi il personaggio da adolescente. Un film da vedere e da apprezzare per le riflessioni a cui ci induce.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a senso »
[ - ] lascia un commento a senso »
|
|
d'accordo? |
|
annelise
|
martedì 23 marzo 2010
|
gli amori impossibili, svelare nel 2010
|
|
|
|
Che dire di un padre del Sud colpito da infarto di fronte alla rivelazione dell'omossessualità del figlio? si potrebbe dire,probabilmente, che risponde alla normalità in un contesto in cui la diversità espressa non è prevista.
La famiglia Cantone racchiude tutte le simbologie e le ipocrisie delle famiglie italiane in cui tutto ciò che è segretamente trasgressivo si può tollerare purchè non sia svelato e purchè non sia reso noto agli altri.
Nell'amata coralità di Ozpetek i personaggi sono tutti mine vaganti che controllano l'eslosione per evitare i danni che potrebbero recare ad un sistema familiare, apparentemente tranquillo e senza macchia.
Si nascondono,invece, i vissuti e gli amori non leciti: l'amante del padre, il sesso e l'alcoolismo della zia,il tentato suicidio della nonna( innamorata del cognato) il giorno delle nozze.
[+]
Che dire di un padre del Sud colpito da infarto di fronte alla rivelazione dell'omossessualità del figlio? si potrebbe dire,probabilmente, che risponde alla normalità in un contesto in cui la diversità espressa non è prevista.
La famiglia Cantone racchiude tutte le simbologie e le ipocrisie delle famiglie italiane in cui tutto ciò che è segretamente trasgressivo si può tollerare purchè non sia svelato e purchè non sia reso noto agli altri.
Nell'amata coralità di Ozpetek i personaggi sono tutti mine vaganti che controllano l'eslosione per evitare i danni che potrebbero recare ad un sistema familiare, apparentemente tranquillo e senza macchia.
Si nascondono,invece, i vissuti e gli amori non leciti: l'amante del padre, il sesso e l'alcoolismo della zia,il tentato suicidio della nonna( innamorata del cognato) il giorno delle nozze.Tra queste donne sognatrici e trasgressive si differenzia la madre normalizzatrice che riesce a non vedere quello che è più evidente, che riesce a non sentire l'infelicità dei figli prigionieri dei ruoli assegnati( figlia femmina compresa alla quale è assegnato solo il ruolo materno) pur di mantenere l'equilibrio familiare e l'obbedienza simbolica al pater familias.Eppure,nonostante ciò, Ozpetek finisce per farceli piacere tutti con i loro limiti i loro difetti e le loro paure !Si percepisce un 'affettività che va crescendo di scena in scena e che viene confermata da espressioni, sguardi e gesti di tenerezza e di amore.
Gli amori" omossessuali" dei figli maschi vengono raccontati dai protagonisti con commozione e pudore e con la naturalezza che li rende amori e basta. Vi è un altro amore , quello della bellissima Alba (Nicole Grimaudo)per Tommaso. E' un amore che convive con la scelta di Tommaso, che partecipa alla sua vita"diversa", che vuol essere presente perchè le fa vivere momenti di affetto e di tenerezza che non devono essere necessariamente definiti nè etichettati( Bellissima è ,infatti la scena in cui il compagno di Tommaso e Alba guardano ,all'unisono, con amore Tommaso)
Un film bello,quindi, che non teme il confronto con i precedenti famosi del regista ma che rappresenta una continuità . Il tema dell'omosessualità è meno dirompente e rivoluzionario che in altri film.Siamo nel 2010, ricorda un personaggio,e per contrastare pregiudizi e fobie forse bisogna fare un lavoro più sottile, più profondo e più intimo.Bisogna far riflettere le persone,bisogna catturare l'attenzione ormai lontana dall'affermazione e dal rispetto dei diritti civili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a annelise »
[ - ] lascia un commento a annelise »
|
|
d'accordo? |
|
metacritic
|
martedì 23 marzo 2010
|
il miglior ozpetek
|
|
|
|
Non senza qualche pecca o parte poco comprensibile, ma nel complesso una pellicola che disegna magistralmente lo scenario del sud-italia "bene",
contagiando lo spettatore con tutta la voglia di "vivere" dei personaggi.
|
|
[+] lascia un commento a metacritic »
[ - ] lascia un commento a metacritic »
|
|
d'accordo? |
|
giorgio47
|
lunedì 22 marzo 2010
|
un film senza sbavature
|
|
|
|
Dopo Un giorno perfetto, Saturno Contro e soprattutto Cuore Sacro, cominciavo ha pensare che Ozpetek non sarebbe più riuscito a riportarmi al cinema con un suo film. Poi qualche amico mi ha detto che Mine Vaganti era “carino”, altri che era “godibile” ad allora ho vinto il mio scetticismo e sono andato a vederlo. Confesso che mi è piaciuto! Un buon film con attori eccezionali (Fantastichini, Occhini e Ricci) e altri buoni interpreti, che affronta un problema molto spinoso con estrema delicatezza, tanto da sembrare uno di quei film made in USA, che non sono capolavori, ma in cui tutto funziona alla perfezione: la trama, gli attori, le battute, il finale. Insomma esci dal cinema dopo esserti divertito per circa due ore e con la convinzione di aver visto un ottimo prodotto per niente banale.
[+]
Dopo Un giorno perfetto, Saturno Contro e soprattutto Cuore Sacro, cominciavo ha pensare che Ozpetek non sarebbe più riuscito a riportarmi al cinema con un suo film. Poi qualche amico mi ha detto che Mine Vaganti era “carino”, altri che era “godibile” ad allora ho vinto il mio scetticismo e sono andato a vederlo. Confesso che mi è piaciuto! Un buon film con attori eccezionali (Fantastichini, Occhini e Ricci) e altri buoni interpreti, che affronta un problema molto spinoso con estrema delicatezza, tanto da sembrare uno di quei film made in USA, che non sono capolavori, ma in cui tutto funziona alla perfezione: la trama, gli attori, le battute, il finale. Insomma esci dal cinema dopo esserti divertito per circa due ore e con la convinzione di aver visto un ottimo prodotto per niente banale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorgio47 »
[ - ] lascia un commento a giorgio47 »
|
|
d'accordo? |
|
filmicus
|
lunedì 22 marzo 2010
|
la bellezza e autenticità del barocco leccese
|
|
|
|
Mine vaganti potrebbe sembrare un film sulla libertà dell'individuo,sulla spinta ineludibile che anima ciascuno di noi ad essere se stesso, a perseguire i propri ideali. Spinta che quando svanisce genera un ripiegamento , un'amarezza che segna la vita in una resa, cruda ma inevitabile, alla realtà.Mine vaganti al di là delle apparenze non parla della libertà e della parellela ricerca della felicità.Al contrario:gli equilibri di tutti i protagonisti si ricreano in un non-rapporto con se stessi e con gli altri.Non c'è resa di sconfitti-che avrebbe qualcosa di drammatico e di umanamente ricco- ma accomodamento sulla staticità della propria esistenza che comunque continua a produrre agi e certezza nel futuro.
[+]
Mine vaganti potrebbe sembrare un film sulla libertà dell'individuo,sulla spinta ineludibile che anima ciascuno di noi ad essere se stesso, a perseguire i propri ideali. Spinta che quando svanisce genera un ripiegamento , un'amarezza che segna la vita in una resa, cruda ma inevitabile, alla realtà.Mine vaganti al di là delle apparenze non parla della libertà e della parellela ricerca della felicità.Al contrario:gli equilibri di tutti i protagonisti si ricreano in un non-rapporto con se stessi e con gli altri.Non c'è resa di sconfitti-che avrebbe qualcosa di drammatico e di umanamente ricco- ma accomodamento sulla staticità della propria esistenza che comunque continua a produrre agi e certezza nel futuro.La nonna, che ci viene presentata come una eroina della libertà, è tutt'altro che una donna uscita dalla penna di Ibsen o di Strindberg.Si è semplicemente "adattata" ad amare "per tutta la vita" il cognato ed a conservarsi il marito: il divorzio è legge dal 1970.
Quanti decenni ha avuto a disposizione questa donna per decidere e decidersi?
Il fratello più giovane-Scamarcio meglio del solito- che non fa a tempo a rivelare la propria omosessualità alla famiglia in quanto anticipato in analoga rivelazione dal fratello maggiore insegue un sogno:diventare scrittore.Non lo diventerà per il sempice fatto che non sa scrivere.Questo si evince non già dal rifiuto di un testo da parte della casa editrice ma dal suo atteggiamento complessivo:raccontare una storia significa partire dal presente ma sempre per riassumerlo e superarlo in uno slancio fantastico.Il nostro invece non supera mai-neanche come cruccio o come inquietudine interiore- il quotidiano.Fallito come scrittore diventerà certo un buon imprenditore seguendo la tradizione familiare.Farà soldi.Anche il tema della omosessualità è trattato in modo ambiguo.Bene l'autoironia:ma per quale motivo il gruppo di amici gay,ospiti inaspettati,debbono atteggiarsi a tali e così muovere al riso un pubblico che non è più quello degli anni cinquanta ma ne conserva, sotto pelle, prevenzioni e rifiuti?Vi è poi un personaggio enigmatico, interpretato da Nicole Grimaudo.L'attrice e la sua figura sono immagini affascinanti.Ma soltanto immagini.Quale sia il suo personaggio,quali conflitti vorrebbe esprimere in un volto ed in occhi, belli di per se e non per le cose che dicono, non è dato sapere.Di certo sappiamo che va in giro a graffiare macchine con punteruoli e rompere specchietti retrovisori,che corre come una pazza(definizione quasi tecnica)nei vicoli della città rischiando di uccidere qualche innocente. E pensare che si discute se sia doloso l'omicidio compiuto dai pirati della strada.Oltre a questo-che è un po'poco e preoccupante-sappiamo solo che è brava in azienda.Farà soldi anche lei oltre a quelli che gia ha.La rassegna potrebbe continuare ma non serve.Per chiudere solo un interrogativo: perche tanti validi autori sono divulgatori di falsa coscienza cioè propongono forme a cui non corrispondono contenuti coerenti?Perchè si adopera la parola libertà quando vi è solo rassegnazione,quieto vivere,conservazione del proprio status che schiacciano libertà proprie ed altrui?Sia chiaro:l'incoerenza,la contraddizione, la resa sono condizioni della vita umana:ma quando programmaticamente non producono una tensione, un dramma, che si imprime nella coscienza e nel cuore dello spettatore, vuol dire che si è messa un'altra pietra nella costruzione di non-verità,di artifici nei sentimenti e nelle coscienze.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filmicus »
[ - ] lascia un commento a filmicus »
|
|
d'accordo? |
|
marezia
|
lunedì 22 marzo 2010
|
sarò scema ma...
|
|
|
|
nel trailer vedo solo tanta autoironia, un modo leggero, TIPICO della commedia, di prendere in giro chi vede nell'omosessualità un dramma. La scena di Fantastichini in lacrime in poltrona con sulle gambe l'album di fotografie aperto è STRAORDINARIA E INDICATIVA dello spirito di tutto il film ed è la giusta vendetta, a mio parere, ai danni di quei padri (o madri, o nonne o zie, non ha importanza) OTTUSI E CATTIVI. Non ci vuole molto a ridicolizzare chi è già ridicolo e non se ne rende conto, basta mostrarlo e la commedia è servita.
|
|
[+] lascia un commento a marezia »
[ - ] lascia un commento a marezia »
|
|
d'accordo? |
|
ralf89
|
lunedì 22 marzo 2010
|
mi basta il trailer...
|
|
|
|
Non esprimo un voto solo per rispetto delle regole ma lascio comunque un post perchè, dopo aver visto il trailer e i voti per questo film, trovo vergognoso che ci sia qualcuno che dia 5 o 4 stelle per questo film...A meno che il trailer non c'entri nulla con il film, io non definirei questo film un capolavoro ma bensì un' ammucchiata di luoghi comuni e di battute tutt'altro che ironiche sull'omosessualità, topos che è ormai diventato comune per i film di oggi...Credo sia giusto ricordare che i capolavori sono film che lasciano un messaggio indelebile dentro ognuno di noi, sono quei film che sono studiati, perfezionati e che in un certo senso sono anche sudati dal regista.
[+]
Non esprimo un voto solo per rispetto delle regole ma lascio comunque un post perchè, dopo aver visto il trailer e i voti per questo film, trovo vergognoso che ci sia qualcuno che dia 5 o 4 stelle per questo film...A meno che il trailer non c'entri nulla con il film, io non definirei questo film un capolavoro ma bensì un' ammucchiata di luoghi comuni e di battute tutt'altro che ironiche sull'omosessualità, topos che è ormai diventato comune per i film di oggi...Credo sia giusto ricordare che i capolavori sono film che lasciano un messaggio indelebile dentro ognuno di noi, sono quei film che sono studiati, perfezionati e che in un certo senso sono anche sudati dal regista...Bhè questo film mi sembra, almeno dal trailer, che sia tutt'altro che sudato...comunque sono di mentalità aperta e credo di andare a vedere questo film...magari senza spendere i 7 euro del biglietto...così potrò commentare in pieno i "pregi" di qesto film!!!!!
[-]
[+] roba da matti
(di n1tr0)
[ - ] roba da matti
[+] per n1tr0
(di ralf89)
[ - ] per n1tr0
[+] dipende
(di n1tr0)
[ - ] dipende
[+] aggiungo
(di n1tr0)
[ - ] aggiungo
[+] per n1tr0
(di ralf89)
[ - ] per n1tr0
[+] confronto
(di stellalucente72)
[ - ] confronto
[+] il punto è
(di n1tr0)
[ - ] il punto è
[+] trailer=marketing
(di metacritic)
[ - ] trailer=marketing
[+] basito
(di lukac)
[ - ] basito
|
|
[+] lascia un commento a ralf89 »
[ - ] lascia un commento a ralf89 »
|
|
d'accordo? |
|
chiarialessandro
|
domenica 21 marzo 2010
|
ancora un centro.
|
|
|
|
Ho la sensazione che, per Ferzan, il cinema rappresenti il bersaglio preferito su cui esercitarsi e devo dire che, a mio avviso, i risultati sono eccellenti; mi auguro solo che questo splendido regista non rimanga intrappolato nell’ossessione di un tema che accompagna gran parte della sua opera perché credo che ciò rappresenterebbe una sciagurata limitazione delle sue enormi capacità espressive (e, conseguentemente, della nostra possibilità di gioirne). Terminato il doveroso preambolo, il primo pensiero è per il cast nel suo complesso, che, (partendo dagli attori principali per arrivare ai comprimari) ci elargisce un’interpretazione di altissimo livello; una menzione particolare per Ennio che, soprattutto in alcuni momenti in cui abbandona una eccessiva teatralità, ci offre un’interpretazione assolutamente verosimile della sofferenza di un padre che rifiuta la realtà ed il confronto.
[+]
Ho la sensazione che, per Ferzan, il cinema rappresenti il bersaglio preferito su cui esercitarsi e devo dire che, a mio avviso, i risultati sono eccellenti; mi auguro solo che questo splendido regista non rimanga intrappolato nell’ossessione di un tema che accompagna gran parte della sua opera perché credo che ciò rappresenterebbe una sciagurata limitazione delle sue enormi capacità espressive (e, conseguentemente, della nostra possibilità di gioirne). Terminato il doveroso preambolo, il primo pensiero è per il cast nel suo complesso, che, (partendo dagli attori principali per arrivare ai comprimari) ci elargisce un’interpretazione di altissimo livello; una menzione particolare per Ennio che, soprattutto in alcuni momenti in cui abbandona una eccessiva teatralità, ci offre un’interpretazione assolutamente verosimile della sofferenza di un padre che rifiuta la realtà ed il confronto. Oltre a questo è impossibile non parlare dell’autoironia (che pervade la pellicola dall’inizio alla fine e che rappresenta il veicolo perfetto per una serie di grasse risate con cui sdrammatizzare un tema “importante”, senza però fargli perdere nemmeno un grammo del suo “peso”) con cui Ozptek racconta il tema dell’omosessualità; oserei quasi affermare, se mi si concede un paragone azzardato, che ci siamo riavvicinati al grande cinema satirico italiano degli anni passati. E, per finire, un entusiasmante finale aperto in cui l’autore riesce a far convivere passato e presente, realtà e sogno, amori ufficiali e amori nascosti, portatori in ogni caso di un sentimento universale che travalica il semplice estrinsecarsi nei confronti di una persona dello stesso o dell’altro sesso e che approda ad un difficilissimo attracco (talvolta addirittura impossibile) in cui dover fare una scelta comunque dolorosa.
[-]
[+] complimenti
(di lalli)
[ - ] complimenti
|
|
[+] lascia un commento a chiarialessandro »
[ - ] lascia un commento a chiarialessandro »
|
|
d'accordo? |
|
ventoacqua
|
domenica 21 marzo 2010
|
un opera riuscita
|
|
|
|
Davvero un ottima pellicola, interessante, coinvolgente e molto, molto divertente; ha un buon equilibrio tra commedia e dramma, ed esplora temi difficili e complessi con rara grazia.
Una delle migliori creazioni di Ozpetek
[+] scusate la ripetizione
(di ventoacqua)
[ - ] scusate la ripetizione
[+] buon film
(di metacritic)
[ - ] buon film
|
|
[+] lascia un commento a ventoacqua »
[ - ] lascia un commento a ventoacqua »
|
|
d'accordo? |
|
ventoacqua
|
domenica 21 marzo 2010
|
un opera riuscita
|
|
|
|
Davvero un ottima pellicola, interessante, coinvolgente e molto, molto divertente; ha un buon equilibrio tra commedia e dramma, ed esplora temi difficili e complessi con rara grazia.
Una delle migliori creazioni di Ozpetek.
|
|
[+] lascia un commento a ventoacqua »
[ - ] lascia un commento a ventoacqua »
|
|
d'accordo? |
|
|