clod20
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martedì 16 marzo 2010
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nuovo film di ozpetek ?
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Arrivo a poco più di una sufficienza..influenzata anche dall'affetto che mi lega a Ozpetek per quel capolavoro di "Cuore Sacro", l'apice secondo me , fino ad ora della sua carriera di regista. Per carità con le bagianate che ci sono in giro ben vengano le "mine vaganti" ma mi è sembrato di vedere un discreto foto ritocco de "le fate ignoranti" e di "saturno contro"... solita storia gay ... solito gruppo di amici... solito morto... e filo conduttore prevedibile ... film scorrevole e con simpatiche battute ... però il balletto degli amici nel mare si era già visto più o meno identico in "tre uomini e una gamba" di aldo giovanni e giacomo... la scena di gruppo nell'ospedale c'era anche in saturno contro .
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Arrivo a poco più di una sufficienza..influenzata anche dall'affetto che mi lega a Ozpetek per quel capolavoro di "Cuore Sacro", l'apice secondo me , fino ad ora della sua carriera di regista. Per carità con le bagianate che ci sono in giro ben vengano le "mine vaganti" ma mi è sembrato di vedere un discreto foto ritocco de "le fate ignoranti" e di "saturno contro"... solita storia gay ... solito gruppo di amici... solito morto... e filo conduttore prevedibile ... film scorrevole e con simpatiche battute ... però il balletto degli amici nel mare si era già visto più o meno identico in "tre uomini e una gamba" di aldo giovanni e giacomo... la scena di gruppo nell'ospedale c'era anche in saturno contro ... e lo stupore per l'omosessualità era di Margherita Buy nelle fate ignoranti. Non penso di essere il recensore cattivo di Ozpetek ma sono uscito dalla sala senza niente di nuovo rispetto a quanto mi aveva già trasmesso Ferzan nei precenti film. Il tema dell'omosessualità mi sta a cuore ma 4 film su 8 cominciano a essere un pò troppi anche perchè la morale è un pò sempre quella ed oltre ad averla "sposata "non penso ci sia troppo da aggiungere ... mi sono "divertito" guardando "mine Vaganti" ma non credo spenderò mai soldi per comperarne il dvd... ho già "le fate ignoranti" e "saturno contro"... quest'ultimo sarebbe un di più..Onore sempre a Ferzan ma per essere uno tra i migliori mi aspetto che mi racconti anche altre storie non meno interessanti.
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lalli
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martedì 16 marzo 2010
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risate amare....
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un gran bel film che fa ridere amaramente...purtroppo la famiglia che vediamo è la società di oggi...e magari fosse solo così...la società è molto molto peggio...ancora nn riesce a capire e ad apprezzare le splendide diversità, se così si possono chiamare. meraviglioso Scamarcio, ma finalmente la sua bellezza passa in secondo piano e comincio ad apprezzarlo anche cm attore. bellissima anche la Grimaudo. Grazie Otpetek, sei sempre una garanzia.
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simos92
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lunedì 15 marzo 2010
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tanti messaggi con originalità e divertimento!
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Veramente bello, un cast fantastico e una storia genialmente ber diretta. Divertente, commovente e ci invita a riflettere su tanti punti! Bravi tutti gli attori che hanno reso il film divertente ma nello stesso tempo molto serio! Fantastico! Consigliato!!!
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pipay
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lunedì 15 marzo 2010
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né tanto né poco
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Ritratto di famiglia in un interno. Ritratto a volte riuscito, a volte meno. Si ride, spesso con amarezza. Si riflette con altrettanta amarezza. Sembra però che il regista, per quanto riguarda i personaggi, abbia voluto calcare la mano su aspetti più grotteschi che reali. Abbastanza attendibili, comunque, le remore, i preconcetti, l'ottusità che "regolano" (o rovinano) la vita non solo in alcuni paesi del Sud, ma un po' ovunque. Un elogio all'interpretazione di Ennio Fantastichini. Scamarcio, qui un po' disorientato, rende meno che in altri film. Buona la fotografia, come pure le riprese e l'ambientazione.
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(di pipay)
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federer85
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lunedì 15 marzo 2010
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ozpetekiano
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Non può non piacere agli amanti di Ferzan,forse il miglior Scamarcio di sempre(anche meglio di mio fratello è figlio unico),sorprende per l'originalità con cui tratta la tematica della omosessualità,rapportandola al sud italia e alla sua provincia.In definitiva,bello.
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m.fabbiano
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lunedì 15 marzo 2010
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ricorda il film di checco zalone
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a trati simpatico, a tratti troppo somogliante al film di checco zalone. mi aspettavo di meglio da un grande regista come ozpetek.
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il caimano
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lunedì 15 marzo 2010
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divertente!
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E' esattamente quello che ho pensato dopo aver visto questo film: finalmente un film divertente come non ne vedevo da mesi. Sorprendente il racconto, fresco e spiritoso anche se parte da un assunto diciamo la verità, un pò banalotto: il disagio di una famiglia tradizionalista a confronto con la realtà complessa ed eterogenea dell'omosessualità.
Ozpetek riesce però ad essere comunque gradevole anche se ricorre ad artifici abbastanza risaputi (le battute grevi sugli omosessuali e le mossettine stile Vizietto degli amici del protagonista), e questo perchè sono inseriti in un contesto in cui diventano parte del racconto, e nono sostanza dello stesso.
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E' esattamente quello che ho pensato dopo aver visto questo film: finalmente un film divertente come non ne vedevo da mesi. Sorprendente il racconto, fresco e spiritoso anche se parte da un assunto diciamo la verità, un pò banalotto: il disagio di una famiglia tradizionalista a confronto con la realtà complessa ed eterogenea dell'omosessualità.
Ozpetek riesce però ad essere comunque gradevole anche se ricorre ad artifici abbastanza risaputi (le battute grevi sugli omosessuali e le mossettine stile Vizietto degli amici del protagonista), e questo perchè sono inseriti in un contesto in cui diventano parte del racconto, e nono sostanza dello stesso. La sostanza è il rapporto familiare sempre al centro dei suoi pensieri e delle sue storie, anche se vissuto come incontro-scontro tra culture e idee diverse.
Al personaggio della nonna è affidata la parte nostalgico-surreale che non manca mai nei film di Ferzan: un pò forzata, ma poetica.
Bravi tutti gli attori, anche se i migliori restano i comprimari, ad iniziare da due magnifiche Lunetta Savino e Elena Sofia Ricci, passando per Ennio Fantastichini e soprattutto Ilaria Occhini.
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sognatrice
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lunedì 15 marzo 2010
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primi piani bellissimi
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Mine vaganti è il film degli sguardi e dei primi piani. Il regista inquadra il soggetto e ci permette di penetrare nel suo sguardo. Viene mostrata la psicologia e il lato più nascosto del personaggio. Si tratta di uno sguardo psicologico sull'io più profondo dei protagonisti. Possiamo vederli molto da vicino. Perfetto Scamarcio nella parte dell'omosessuale, meno credibile Alessandro Preziosi. Possiamo vedere un inedito Daniele Pecci nella parte del gay. Ambientato in una puglia dei giorni nostri, che però sembra ferma agli anni 50 per la mentalità.
Stupiscono l'ironia e il cinismo quasi grotteschi che questa volta Ozpetek ha voluto inserire nel suo film. Troviamo un gusto molto più leggero e comico.
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Mine vaganti è il film degli sguardi e dei primi piani. Il regista inquadra il soggetto e ci permette di penetrare nel suo sguardo. Viene mostrata la psicologia e il lato più nascosto del personaggio. Si tratta di uno sguardo psicologico sull'io più profondo dei protagonisti. Possiamo vederli molto da vicino. Perfetto Scamarcio nella parte dell'omosessuale, meno credibile Alessandro Preziosi. Possiamo vedere un inedito Daniele Pecci nella parte del gay. Ambientato in una puglia dei giorni nostri, che però sembra ferma agli anni 50 per la mentalità.
Stupiscono l'ironia e il cinismo quasi grotteschi che questa volta Ozpetek ha voluto inserire nel suo film. Troviamo un gusto molto più leggero e comico.
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malerio
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lunedì 15 marzo 2010
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un ottimo film
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nicola barbera
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lunedì 15 marzo 2010
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non esplodono ma fanno pensare, le mine di ozpetek
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Tutto perfetto (o quasi) nella riuscitissima commedia di Ozpetek, tranne forse... il titolo. Che risulta d'effetto, certo, ma promette scenari e sviluppi che vanno oltre quelli realmente presenti nella storia. A rigore, una "mina vagante" é un oggetto altamente (e facilmente) esplosivo, incontrollabile negli spostamenti perché trascinato qua e là dalla corrente: nessuno dei (convincenti) personaggi del film rispetta però fino in fondo questi requisiti. Non il protagonista Tommaso (Riccardo Scamarcio), che sul filo di lana si vede sottrarre dal fratello Antonio il potenziale esplosivo accuratamente predisposto. Non Antonio stesso, che esplode sì (e ancora prima gli esplode nella mente il "piano" elaborato da Tommaso per sottrarsi agli obblighi di famiglia e azienda.
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Tutto perfetto (o quasi) nella riuscitissima commedia di Ozpetek, tranne forse... il titolo. Che risulta d'effetto, certo, ma promette scenari e sviluppi che vanno oltre quelli realmente presenti nella storia. A rigore, una "mina vagante" é un oggetto altamente (e facilmente) esplosivo, incontrollabile negli spostamenti perché trascinato qua e là dalla corrente: nessuno dei (convincenti) personaggi del film rispetta però fino in fondo questi requisiti. Non il protagonista Tommaso (Riccardo Scamarcio), che sul filo di lana si vede sottrarre dal fratello Antonio il potenziale esplosivo accuratamente predisposto. Non Antonio stesso, che esplode sì (e ancora prima gli esplode nella mente il "piano" elaborato da Tommaso per sottrarsi agli obblighi di famiglia e azienda...) ma non vaga per nulla, tant'é che ben presto lo troviamo pronto a riprendere, su entrambi i fronti, il proprio posto. Non il padre padrone Ennio Fantastichini (Vincenzo), che formalmente esplode di vergogna (e anche d'infarto, ma leggero...) ma all'atto pratico si limita a sostituire il figlio gay col figliol prodigo tornato da Roma, salvo fare esattamente il contrario quando scopre che a quest'ultimo l'azienda non interessa affatto (per inciso: meglio un figlio gay che scrittore...). Fa tanto baccano, ma nessun danno la simpatica zia Elena Sofia Ricci, che si rifugia in sesso e alcool con la tacita tolleranza di tutti gli altri. Non esplode Nicole Grimaudo (Alba), che sotto una aggressività donnolesca (ma accetto altre metafore della flessuosità) nasconde una mitezza da cerbiatta. Non "vaga", infine, l'intuitiva nonna Ilaria Occhini, trasgressiva nei pensieri (e forse, in un "doppio matrimonio" consumato con il marito e il cognato) ma salda, saldissima nel garantire - con ogni mezzo - la continuità familiare...
Solo per un momento ci si avvicina a un vero punto di rottura: quando la sintonia con Alba sembra far nascere in Tommaso dei dubbi sul proprio futuro sentimentale (tra parentesi: si può rendere cinematograficamente la "pensosità" di uno sguardo, anche senza inquadrare il viso dell'osservatore? Ozpetek ci riesce benissimo, quando sulla spiaggia la cinepresa - in metafora, l'occhio di Tommaso - vaga incerto tra il compagno e la ragazza bellissima che gli ha offerto il suo amore). Ma la scelta é solo apparente, l'omosessualità - ci ricorda il regista - é una caratteristica, non una malattia da cui guarire... L'istante passa, e inevitabilmente (ma attirandosi le maledizioni dei pochi maschi etero presenti in sala) Tommaso lascia Alba ai suoi rimpianti...
Nel complesso, "Mine vaganti" é un film bello e intenso; diverte e al tempo stesso fa pensare. La sua cifra complessiva é un sovrano equilibrio, senza scivolate melò o derive espressionistiche. La recitazione é convincente e controllata, e i personaggi entrano nel cuore. Un film da vedere, dunque, ma il titolo non inganni: "the hurt locker" é già passato di qui, e le "mine" di Ozpetek sono in realtà tenere, poeticissime biglie colorate...
P.S. O forse mi sbaglio io, se ha ragione il regista quando sostiene che nel 2010 é ridiventato "deviante" quello che nel 2000 sembrava potesse considerarsi normale... Certo, nel frattempo sono aumentati l'intolleranza per i diversi, l'imbambolamento TV, il conformismo politico-sociale: e se davvero é così, anche in una Puglia inondata di sole... il buio si fa Fitto.
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[+] precisazione
(di nicola barbera)
[ - ] precisazione
[+] pochi maschi etero presenti in sala?...
(di stefano65)
[ - ] pochi maschi etero presenti in sala?...
[+] sfumatura politica
(di raffaella langiulli)
[ - ] sfumatura politica
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