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mystyle.asso88
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sabato 13 marzo 2010
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occhio alle mine
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Mine Vaganti ci porta a riflettere ancora una volta sul mondo dell'omosessualità,tema principale del film che penso porti un messaggio ben preciso ovvero,vivere al meglio seguendo il proprio cuore con tutte le difficoltà che potranno esserci.Tommaso(Riccardo Scamarcio) trasferitorsi a Roma per studiare economia,torna a Lecce dalla sua famiglia,per dichiararsi omosessuale e, di condurre una vita diversa da come i genitori se l'aspettavano.Il primo a cui lo dice è il fratello Antonio che,insieme al padre si occupa del pastificio di famiglia.Così,per Tommaso arriva l'ora di esporsi davanti a tutta la famiglia e,quale occasione migliore di una bella cena con tanto di soci in affari del padre.
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Mine Vaganti ci porta a riflettere ancora una volta sul mondo dell'omosessualità,tema principale del film che penso porti un messaggio ben preciso ovvero,vivere al meglio seguendo il proprio cuore con tutte le difficoltà che potranno esserci.Tommaso(Riccardo Scamarcio) trasferitorsi a Roma per studiare economia,torna a Lecce dalla sua famiglia,per dichiararsi omosessuale e, di condurre una vita diversa da come i genitori se l'aspettavano.Il primo a cui lo dice è il fratello Antonio che,insieme al padre si occupa del pastificio di famiglia.Così,per Tommaso arriva l'ora di esporsi davanti a tutta la famiglia e,quale occasione migliore di una bella cena con tanto di soci in affari del padre.Ma le cose non vanno come previsto infatti,a dichiarsi per primo non è lui ma il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) che,crea enorme panico nell'equilibrio familiare.Tommaso è dunque costretto a rimandare ed a fare buon viso a cattivo gioco a tutti quanti ancor di più ora che, la famiglia è terrorizata per il giudizio della gente se scoprisse l'accaduto...Ozpetek ci porta in una commedia che,dunque tratta argomenti forti, alternati da momenti di divertimento e dramma, in un contesto familiare tradizionalista con i vari pregi e difetti di ognuno.La storia è semplice ma efficace e,il cast ben assortito la valorizza ancor di più.Molto simpatico il personaggio della brava Elene Sofia Ricci e,molto intensa invece l'intepretazione di Ennio Fantastichini (nel film il padre di Tommaso e Antonio) che,rende il suo personaggio uno dei migliori.Un film ben riuscito da seguire fino in fondo per poi darne pienamente un giudizio.
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vanna
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sabato 13 marzo 2010
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sottoacqua prorio
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Madoooonna che noce di film, pensavo più da ridere, invece finto drammatico da famiglia ricca... mah. Poi dai... la scena che ballano in mezzo al mare se la potevano risparmiare. Musiche carine ma gliattori.... na tragedia, che recitazione caaariii... actor studio proprio! Inoltre, vabbé è una cazzata, ma meno pelo non si poteva?
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(di stetom)
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giampyyyy
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sabato 13 marzo 2010
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un altro capolavoro di ozpetek!
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spezzone di vita di qualsiasi ragazzo omosessuale. stampo ozpetek...lunetta savino eccellente...copione e cast azzeccati.
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sabine
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sabato 13 marzo 2010
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così così
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Ad essere obiettiva, mi pare esagerato definire "ottimi" gli attori e la regia di questo film. Diciamo che tanto per passare un paio di orette di intrattenimento può andare bene, ma di qui a definirlo capolavoro ce ne passa, e, sul filone dei film a tematica omosessuale, Ozpetek non può certo competere con autori del calibro, per esempio, di Ozon.
Io sono andata a vedere il film ieri sera con due miei amici gay, a dire la verità mi son divertita di più ad ascoltare i loro commentini cattivi sul film che alle battute del film stesso.
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esticatsi
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sabato 13 marzo 2010
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film del tutto inutile
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Sono omosessuale, e dal mio punto di vista un film del genere poteva andare bene venti anni fa. Nel 2010 lo trovo del tutto inutile. Il personaggio del padre in particolare è una caricatura superficiale con battute esageratamente melodrammatiche. La recitazione a livello di fiction televisiva non aiuta. In una frase il mio giudizio sul film è: "Almodovar vorrei ma non posso".
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(di il conformista)
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antonio di natale
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sabato 13 marzo 2010
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uscito dalla sala soddisfatto
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divertente, originale, profondo. ottimi attori, ottima regia.
Sono uscito dalla sala soddisfatto.. e questo mi capita raramente..
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conrad_pd
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sabato 13 marzo 2010
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commediola fiacca e mal recitata.
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Una commediola che vorrebbe essere film d'autore ma che riesce al massimo a strappare un mezzo sorriso ogni tanto, subito smorzato dalle scarse performance degli attori e da una narrazione che scorre malamente.
I personaggi sono senza spessore, non si elevano oltre il livello di macchiette. La trama, anche se semplicissima, avrebbe potuto dare spunto a un sacco di situazioni comiche e di battute fulminanti, ma la sceneggiatura si perde in continue banalità, trascinandosi senza raggiungere picchi comici o drammatici.
La scena in cui gli spettatori presenti in sala hanno riso di più è stata quella in cui la nonna, senza alcun motivo, dice all'improvviso alla serva: "quanto sei brutta", una palese citazione da Almodovar, ma del tutto gratuita e priva di qualunque funzione narrativa; se la nonna avesse esclamato "mi scappa la cacca" sarebbe stato uguale.
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Una commediola che vorrebbe essere film d'autore ma che riesce al massimo a strappare un mezzo sorriso ogni tanto, subito smorzato dalle scarse performance degli attori e da una narrazione che scorre malamente.
I personaggi sono senza spessore, non si elevano oltre il livello di macchiette. La trama, anche se semplicissima, avrebbe potuto dare spunto a un sacco di situazioni comiche e di battute fulminanti, ma la sceneggiatura si perde in continue banalità, trascinandosi senza raggiungere picchi comici o drammatici.
La scena in cui gli spettatori presenti in sala hanno riso di più è stata quella in cui la nonna, senza alcun motivo, dice all'improvviso alla serva: "quanto sei brutta", una palese citazione da Almodovar, ma del tutto gratuita e priva di qualunque funzione narrativa; se la nonna avesse esclamato "mi scappa la cacca" sarebbe stato uguale. Altre tre o quattro citazioni sono sparse, in modo altrettanto gratuito, in altri punti del film. Mi ha lasciato particolarmente esterrefatto una imitazione di Tina Pica infilata del tutto a caso in un punto qualsiasi della pellicola senza alcuna giustificazione.
Il tema principale del film avrebbe dovuto essere l'omosessualità in rapporto alla famiglia, ma, francamente, perfino "Il vizetto" approfondisce socialmente e culturalmente il tema meglio di Ozpetek.
Criticare le scene della visita degli amici gay è come sparare sulla croce rossa, le battute sono deboli e sciocche e la recitazione arriva in alcuni casi ad essere fonte di dolore fisico per qualunque cinefilo che si rispetti. Gli altri attori non se la cavano meglio, neanche il protagonista, Riccardo Scamarcio, che per tutta la durata del film ha una varietà espressiva da paresi facciale; se lo si fosse sostituito con una sagoma di cartone probabilmente non si sarebbe notata molto la differenza. Il livello complessivo della recitazione è talmente scarso che viene l'impulso irrefrenabile di abbattere uno per uno i componenti del cast con un colpo di pistola alla tempia, per evitare ulteriori sofferenze al cinema italiano.
Oggi, che perfino il salumaio sotto casa si ritocca con Photoshop la foto per la tessera del bus, è da criminali girare un film senza sbattere un po' di cerone in faccia agli attori. Forse durante le riprese il truccatore era a casa ammalato, fatto sta che, durante la proiezione, ad ogni primo piano mi veniva l'impulso di andarmi a fare subito una maschera facciale alla vista dei crateri sui volti degli attori.
Alla fine del film, Ozpetek, da vero professionista, non ci risparmia il suo virtuosismo finale: il fantasma della nonna morta... di una prevedibilità e banalità talmente imbarazzante che avrei voluto scavare una fossa e sotterrarmi, vergognandomi io al posto del regista.
Buona visione.
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veronick
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sabato 13 marzo 2010
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gli amori impossibili
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Ozpetek riesce a far sorridere e commuovere con la stessa intensità in questo film. Momenti di pura comicità si affiancano a profonde riflessioni. Innanzi tutto sulla scelta e sul coraggio di scegliere, che ha Antonio ma non Tommaso, qualsiasi siano le conseguenze che tali scelte comportano. Tommaso non riesce a dichiarare la sua omossessualità e ad andare via come suo fratello. Non è semplice paura dei pregiudizi, ma mancanza di egoismo. La reazione del padre alla dichiarazione di Antonio lo spinge a fare un passo indietro, a rinunciare al sogno di andare a Roma e scrivere, e vivere finalmente libero la sua omosessualità.
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Ozpetek riesce a far sorridere e commuovere con la stessa intensità in questo film. Momenti di pura comicità si affiancano a profonde riflessioni. Innanzi tutto sulla scelta e sul coraggio di scegliere, che ha Antonio ma non Tommaso, qualsiasi siano le conseguenze che tali scelte comportano. Tommaso non riesce a dichiarare la sua omossessualità e ad andare via come suo fratello. Non è semplice paura dei pregiudizi, ma mancanza di egoismo. La reazione del padre alla dichiarazione di Antonio lo spinge a fare un passo indietro, a rinunciare al sogno di andare a Roma e scrivere, e vivere finalmente libero la sua omosessualità. La figura centrale in questa storia di pregiudizio e falso perbenismo (il padre di Tommaso incontra un' altra donna e la moglie ne è a conoscenza, la sorella di lei ha molti amanti e cerca di nasconderlo fingendo che siano ladri..) è la nonna. Lei, la "mina vagante", costretta a sposarsi contro la sua volontà con il fratello dell'uomo che amava, capisce la sofferenza di Tommaso e lo spinge ad agire, a sbagliare da solo, a non fare sempre quello che gli altri gli dicono di fare. Gli amori impossibili sono quelli che durano per tutta la vita, dice ad Alba, la figlia del socio dei Cantone. Infatti Alba, splendidamente interpretata da Nicole Grimaudo, si innamora perdutamente di Tommaso e anche dopo aver scoperto la sua omossessualità, continua ad amarlo in silenzio, soffrendo, e probabilmente continuerà a farlo per tutto il resto della sua vita, come ha fatto la nonna di Tommaso e Antonio con il cognato, Nicola. Lei, che è "normale" non riuscirà a vivere il suo amore, mentre loro, Tommaso e Marco, i "diversi", probabilmente riusciranno a vivere il loro. Sta a Tommaso scegliere se lasciarsi trasportare dall'istinto o se essere quello che gli altri vogliono che lui sia, sposare Alba, rimanere nella società del padre, insomma "normalizzarsi" ma essere infelice.
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hopeful70
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sabato 13 marzo 2010
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bellissimo
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L'ho visto nel pomeriggio e posso semplicemente dire che è un film stupendo dove il regista, come sempre nella maggior parte dei suoi film, riesce a mescolare alla perfezione tutti gli ingredienti dell'animo umano.
Si ride e si piange suscitando delle grandi emozioni. Ero prevenuto nei confronti di Scamarcio e di Preziosi ma devo ricredermi...sono stati entrambi bravissimi con una ottima recitazione...........la Savino poi è unica..........lo consiglio a tutti...gran bel film anche per sfatare i pregiudizi sull' Amore che riguarda tutti e in tutte le sue forme e caratteristiche.
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