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alessandruccio83
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giovedì 8 aprile 2010
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ozpetek o zalone?
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Ozpetek o Zalone? Mine vaganti o Cado dalle nubi?
Il film tratta tematiche forti anche se poco originali come la difficoltà di un padre nell'accettare il proprio figlio omosessuale, stessa tematica presente guarda caso anche in "cado dalle nubi".
"Mine Vaganti" è ambientato in Puglia, "Cado dalle Nubi" in Puglia.
"Mine Vaganti" ha i tempi comici di "Cado dalle nubi". Sfido e offro una birra a chi dimostra il contrario.
"Mine vaganti" apre mille lampadine e ne spegne zero. Ditemi qual'era il problema della Grimaudo?, "Cado dalle nubi" apre mille lampadine ma poi anche se in maniera ridicola e banale registicamente parlando, le chiude, almeno.
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Ozpetek o Zalone? Mine vaganti o Cado dalle nubi?
Il film tratta tematiche forti anche se poco originali come la difficoltà di un padre nell'accettare il proprio figlio omosessuale, stessa tematica presente guarda caso anche in "cado dalle nubi".
"Mine Vaganti" è ambientato in Puglia, "Cado dalle Nubi" in Puglia.
"Mine Vaganti" ha i tempi comici di "Cado dalle nubi". Sfido e offro una birra a chi dimostra il contrario.
"Mine vaganti" apre mille lampadine e ne spegne zero. Ditemi qual'era il problema della Grimaudo?, "Cado dalle nubi" apre mille lampadine ma poi anche se in maniera ridicola e banale registicamente parlando, le chiude, almeno.
Ozpetek riprende coscienza gli ultimi 20 minuti e ritorna ad essere il regista dell'atmosfera, portando sullo schermo la magia e la poesia che l'ha sempre contraddistinto. Ma tutta la prima parte del film chi l'ha girata?
il suo assistente o il Zalone stesso?
stessa regola, birra a chi scrive la soluzione!
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marezia
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mercoledì 7 aprile 2010
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per ninuee
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Il tuo provocatorio consiglio ha fatto sorgere in me un'ulteriore considerazione: qual'era il senso che il film doveva avere nel cervello di Ozpetek PRIMA della stesura a quattro mani con Cotroneo? Mi spiego meglio: anche io pensavo di vedere una commedia sulla difficoltà dell'omosessuale, più o meno effeminato, più o meno consapevole, di svelarsi alla società fuori e dentro casa (anche perché il trailer questo trasmetteva) e in parte il film batte su questo tasto ma lo fa, a mio parere, ad intermittenza e senza convinzione. La scelta di concentrare la sofferenza di questa condizione esistenziale SOLO su uno dei personaggi (lo STRAORDINARIO Preziosi) lo rende quasi GROTTESCO, una specie di alieno senza un vero perché e come individuo e come figlio, nipote e fratello.
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Il tuo provocatorio consiglio ha fatto sorgere in me un'ulteriore considerazione: qual'era il senso che il film doveva avere nel cervello di Ozpetek PRIMA della stesura a quattro mani con Cotroneo? Mi spiego meglio: anche io pensavo di vedere una commedia sulla difficoltà dell'omosessuale, più o meno effeminato, più o meno consapevole, di svelarsi alla società fuori e dentro casa (anche perché il trailer questo trasmetteva) e in parte il film batte su questo tasto ma lo fa, a mio parere, ad intermittenza e senza convinzione. La scelta di concentrare la sofferenza di questa condizione esistenziale SOLO su uno dei personaggi (lo STRAORDINARIO Preziosi) lo rende quasi GROTTESCO, una specie di alieno senza un vero perché e come individuo e come figlio, nipote e fratello. Lo spettatore non riesce a entrare nella sua sensibilità perché ha troppo a che fare con quella dell'altro, insicuro e che poi alla fine del film sorride alla vista della coppia socia-ex?fidanzato e si allontana lasciando l'impressione di un'ulteriore passaggio sulla strada della autodefinizione. Forse è per questo che è UN FILM CHE NON COINVOLGE ASSOLUTAMENTE, che tra una canzone e l'altra, tra una scena familiare e l'altra GIRA A VUOTO IMPLODENDO; né davvero IRONICO, né davvero SENTIMENTALE o PSICOLOGICO ma tanto, troppo d'autore.
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bearshunter73
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martedì 6 aprile 2010
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mine dormienti
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Cerco parole per descrivere questo film, che mettano in evidenza il mio disappunto ma evitando che la redazione di MM cassi la recensione... allora, proverò con degli aggettivi... 1) "Reazionario" - e basta con la storia dei gay che non riescono a dirlo ai genitori.. insomma... anche se l'aria che tira in Italia in tema di diritti civili non è delle migliori siamo comunque nel 2010, andiamo avanti, guardiamo all'europa, questa è la classica storia gay che piace anche agli etero.
2) "Presuntuoso" - i dialoghi sono insopportabili, degni di una fiction, ma questo è il meno... la verità è che dei sentimenti anche importanti, come l'amore, la libertà ecc.
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Cerco parole per descrivere questo film, che mettano in evidenza il mio disappunto ma evitando che la redazione di MM cassi la recensione... allora, proverò con degli aggettivi... 1) "Reazionario" - e basta con la storia dei gay che non riescono a dirlo ai genitori.. insomma... anche se l'aria che tira in Italia in tema di diritti civili non è delle migliori siamo comunque nel 2010, andiamo avanti, guardiamo all'europa, questa è la classica storia gay che piace anche agli etero.
2) "Presuntuoso" - i dialoghi sono insopportabili, degni di una fiction, ma questo è il meno... la verità è che dei sentimenti anche importanti, come l'amore, la libertà ecc. vengono banalizzati mettendo in bocca ai personaggi una moltitudine di frasi a effetto, sovrarecitate, che vorrebbero diventare massime di vita.
3) "Noioso" - due ore di sbadigli... mine dormienti.... In sostanza... volete vedere dei film a tematica gay decisamente migliori di questo? Ecco alcuni titoli "Beautiful Thing", "Figli di Annibale", "Happy together", "Cachorro-Bearcub" e mi fermo qua.... Sconsigliatissimo!
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ninuee
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lunedì 5 aprile 2010
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è una commedia
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e' una commedia non credo sia più di questo. non scivola nelle banalità ma sorridendo ci pone di fronte ad una realtà non sempre accettata. ebbene i gay ci sono ma se fosse tuo figlio? veramente siamo tanto tolleranti, veramente questa famiglia borghese è tanto lontana dalle nostre famiglie borghesi e non.....perchè non riflettere senza farsi masturbazioni mentali....
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cannedcat
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lunedì 5 aprile 2010
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indovina chi viene a cena a lecce
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Gli attori ci stanno, la regia no, il tema è fritto e rifritto, una specie di "Indovina chi viene a cena" dove invece del nero arriva il figlio gay, anzi due, un segno dell'arretratezza culturale del nostro cinema che preferisce il finto impegno del privato al confrontarsi con la terribile realtà dell'amoralità della vita pubblica.
Sceneggiatura ricca di scene inutili che rallentano e ammosciano una pasta che non riesce a lievitare.
Stilemi registici abbastanza stantii come l'infarto in diretta con la banalissima tirata di tovaglia imbandita; purtroppo Fantastichini non muore e dobbiamo sorbircelo per il resto del film con i suoi eccessivi pianti paterni e risate fasulle per mascherare la vergogna del figlio gay.
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Gli attori ci stanno, la regia no, il tema è fritto e rifritto, una specie di "Indovina chi viene a cena" dove invece del nero arriva il figlio gay, anzi due, un segno dell'arretratezza culturale del nostro cinema che preferisce il finto impegno del privato al confrontarsi con la terribile realtà dell'amoralità della vita pubblica.
Sceneggiatura ricca di scene inutili che rallentano e ammosciano una pasta che non riesce a lievitare.
Stilemi registici abbastanza stantii come l'infarto in diretta con la banalissima tirata di tovaglia imbandita; purtroppo Fantastichini non muore e dobbiamo sorbircelo per il resto del film con i suoi eccessivi pianti paterni e risate fasulle per mascherare la vergogna del figlio gay.
Uno spreco totale della professionalità della Occhini, - anche se un po' troppo caricata -, e quella di Lucetta Savino, sempre equilibrata; il personaggio di Elena Sofia Ricci è del tutto inutile, decorativa la Nicole Grimaudo, ma non si capisce a che serve.
Colonna sonora manieristica, fastidiosa, spesso inopportuna.
Un film noioso, farcito di riempitivi, anche ridanciani, al limite della caricatura dell'universo gay, il tutto per far passare il tempo e giustificare il furto del biglietto.
Comunque potrebbe passare alla storia del cinema per la scena dell'abboffata di dolci, una delle cose più idiote mai viste su uno schermo cinematografico.
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bearshunter73
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domenica 4 aprile 2010
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facile, finto e palloso
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Ho visto il film 2 giorni fa.... e adesso cerco parole ed esempi che lo possano descrivere.... direi che è imbarazzante come una canzone della Pausini.... Facile, Democristiano e soprattutto "parlato". E' più forte di lui, Ozpetek non riesce a far passare un'emozione sullo schermo senza farla commentare dai protagonisti con parole che definire inutili è un complimento. Ma il Nostro non si ferma qui... eleva questi pastrocchi formato Moccia a massime di vita, con una presunzione senza limiti.... Oltre ciò, arriva 20 anni in ritardo sulla tematica gay... insomma... andiamo avanti, ancora con l'omosessuale che non riesce a dirlo ai genitori.
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Ho visto il film 2 giorni fa.... e adesso cerco parole ed esempi che lo possano descrivere.... direi che è imbarazzante come una canzone della Pausini.... Facile, Democristiano e soprattutto "parlato". E' più forte di lui, Ozpetek non riesce a far passare un'emozione sullo schermo senza farla commentare dai protagonisti con parole che definire inutili è un complimento. Ma il Nostro non si ferma qui... eleva questi pastrocchi formato Moccia a massime di vita, con una presunzione senza limiti.... Oltre ciò, arriva 20 anni in ritardo sulla tematica gay... insomma... andiamo avanti, ancora con l'omosessuale che non riesce a dirlo ai genitori... ok, siamo in Italia, ok siamo al Sud... ma cerchiamo di guardare verso l'Europa. Le note positive sono 5 minuti di commedia degli equivoci che i soliti amici scheccanti e un finale che se fosse stato la conclusione di un film meno "loffio" non sarebbe stato male. Sconsigliatissimo a meno che non vi piacciano le rime "sole/cuore/amore".
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giuseppe tumolo
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giovedì 1 aprile 2010
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"sedotta ed abbandonata" dei nostri giorni.
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Il pudore oggi non ha più limiti e vorrei subito precisare che non intendo il pudore riferito a tematiche simil-moraliste riguardo la sessualità (trattata nel film), ma al rispetto di opere cinematografiche di altri. Lo so che Ozpetek realizza film un po' particolari, è un genere tutto suo, ma questa volta ha superato ogni limite. Ha ripreso, se non plagiato, di sana pianta un film bellissimo, adattandolo ai giorni nostri realizzando così un mostro, insomma un "Sedotta ed abbandonata" dei giorni nostri, " ... de noi artri". Il film: "Sedotta e abbandonata", un film commedia italiano del 1964, diretto da Pietro Germi, interpretato da Saro Urzì e Stefania Sandrelli.
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Il pudore oggi non ha più limiti e vorrei subito precisare che non intendo il pudore riferito a tematiche simil-moraliste riguardo la sessualità (trattata nel film), ma al rispetto di opere cinematografiche di altri. Lo so che Ozpetek realizza film un po' particolari, è un genere tutto suo, ma questa volta ha superato ogni limite. Ha ripreso, se non plagiato, di sana pianta un film bellissimo, adattandolo ai giorni nostri realizzando così un mostro, insomma un "Sedotta ed abbandonata" dei giorni nostri, " ... de noi artri". Il film: "Sedotta e abbandonata", un film commedia italiano del 1964, diretto da Pietro Germi, interpretato da Saro Urzì e Stefania Sandrelli. Gli ingredienti sono identici, solo traslati nel nostro tempo, il resto è identico, se non fosse per il fatto che sia una pellicola a colori. Forse gli è piaciuto così tanto quel film che ha voluto rifare in modo identico la scena del padre-padrone che passeggiando in piazza con gli altri componenti della famiglia, mentre va a prendere qualcosa al bar, cerca di dimostrarsi indifferente a quanto gli stia accadendo in famiglia dimostrando un atteggiamento gioviale e divertito, e ciononostante si sente addosso lo sguardo giudicante degli altri, sebbene solo frutto del suo pensiero. E' un tema fortemente copiato dall'originale anche l'idea del padre-padrone che è disposto a tutto pur di salvare le apparenze, anche a costo di far diventare secondario un malessere fisico rispetto a quello interiore. Ma possibile che si è è così a corto d'idee che bisogna per forza copiarle dagli altri? Con tanta vita che ci è intorno, basta solo saper guardare per avere spunti ed idee. Ho sempre creduto che la realtà e la vita vera supera qualsiasi immaginazione.
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giammarco
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martedì 30 marzo 2010
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ottimo
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Direi un ottimo film. Da riflettere e ridere, musiche splendide. Da vedere assolutamente.
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marezia
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martedì 30 marzo 2010
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un'occasione mancata
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Strano film questo, ottimo in alcuni momenti e mediocre in altri ma senza ombra di dubbio magnificato con TROPPA benevolenza, a mio parere, dal mondo dei critici per la presenza nel cast tecnico di Cotroneo, un vero e proprio mostro sacro ormai. Ripensando alla precedente produzione di Ozpetek infatti niente è piaciuto al mondo degli addetti alla critica (e non è un lapsus), nemmeno "Un giorno perfetto": cronaca iperrealistica di quello che succede tra le mura domestiche di famiglie che non sono poi tanto lontane da noi anche se sembrano arrivare da un altro pianeta... Ma questo sì... che strano! Eppure di problemi ce ne sono! Un certo deja vu nella regia e vabbèh ma anche qualcosa di più strutturale: la figura della nonna che apre e chiude il film.
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Strano film questo, ottimo in alcuni momenti e mediocre in altri ma senza ombra di dubbio magnificato con TROPPA benevolenza, a mio parere, dal mondo dei critici per la presenza nel cast tecnico di Cotroneo, un vero e proprio mostro sacro ormai. Ripensando alla precedente produzione di Ozpetek infatti niente è piaciuto al mondo degli addetti alla critica (e non è un lapsus), nemmeno "Un giorno perfetto": cronaca iperrealistica di quello che succede tra le mura domestiche di famiglie che non sono poi tanto lontane da noi anche se sembrano arrivare da un altro pianeta... Ma questo sì... che strano! Eppure di problemi ce ne sono! Un certo deja vu nella regia e vabbèh ma anche qualcosa di più strutturale: la figura della nonna che apre e chiude il film. Le sue parole di incoraggiamento al nipote suonano come pistolotti moralistici inutili e innocui (data anche la fine che fa) e anche il nipote (uno Scamarcio molto bravo) non è che regga il confronto col fratello (uno STRAORDINARIO Preziosi) senza accusare qualche colpo... Insomma, direi: "guardabile ma non essenziale" Se ad una torta dagli ingredienti semplici ma genuini si aggiungono tocchi da novel cousin il risultato finale non può essere lo stesso...
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marezia
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lunedì 29 marzo 2010
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mine inesplose ma tanto, tanto rumorose...
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Pellicola che, a mio parere, mette troppa carne al fuoco perdendosi in parallelismi e deja vu abbastanza bizzarri. Si tratta di un'architettura lenta, macchinosa i cui guizzi intelligentemente catturati dal trailer sono schiacciati dal peso delle parole, soprattutto della nonna la quale apre e chiude il film suicidandosi in modo stravagante e poco credibile. Guardabile ma non essenziale, diciamo così.
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