| Anno | 2009 |
| Genere | Documentario |
| Produzione | Italia, Libano |
| Durata | 84 minuti |
| Regia di | Marco Pasquini |
| MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 maggio 2011
Il documentario di Marco Pasquini svela l'orrore dietro una tragedia fra le più drammatiche della storia del Vicino Oriente.
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CONSIGLIATO N.D.
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Youssef è palestinese. È uno dei circa quattrocentomila rifugiati del Libano, che non sono più tornati in Palestina. Dal 1987 abita nel cortile del Gaza Hospital, quello che un tempo era il secondo ospedale più importante del Libano, ed ora uno dei principali luoghi di cura dei profughi palestinesi a Beirut, ma anche dei libanesi più poveri e di immigrati dai vicini paesi arabi.
Il Gaza Hospital, che nel 1982 fu testimone di uno degli eventi più drammatici della storia del Vicino Oriente - il massacro di un numero di arabi palestinesi (la cui stima è assai imprecisa, si va dalle diverse centinaia alle 3500 vittime), perpetrato da milizie cristiane libanesi in un'area direttamente controllata dall'esercito israeliano - è divenuto ora una sorta di campo profughi in verticale. Al suo interno, un profondo labirinto di scale e corridoi, stanze di degenza e corsie che sono divenute case, centinaia di occupanti che si sono fatti comunità.
Gaza Hospital intreccia le numerose testimonianze degli inquilini dell'ex nosocomio, tra cui spiccano gli interventi di tre donne che hanno fatto parte del personale medico ed amministrativo che lavorava nel Gaza Hospital: Aziza Khalidi, l'ex-amministratrice generale dell'ospedale, Ellen Siegel, un'infermiera ebrea americana che, all'epoca dell'invasione israeliana del Libano lavorava come volontaria al Gaza Hospital, e Swee Chai, un chirurgo ortopedico di nazionalità malese e religione cristiana.