Titolo originale | Kakraki |
Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Russia |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Ilya Demichev |
Attori | Mikhail Efremov, Olga Sunn, Sergey Koltakov, Nataliya Vdovina, Elena Safonova Sergei Gazarov. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 luglio 2009
La storia di un uomo maturo che perde la testa inaspettatamente per una donna.
CONSIGLIATO SÌ
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Mikhail Mikhailovich è un poeta mancato e un funzionario ministeriale corruttibile e corrotto. Marito svogliato e padre distratto, vive a Mosca, colleziona amanti e scarpe italiane, prende lezioni di nuoto e studia il cinese perché la Cina è "economicamente" vicina. Tra riunioni, cene, festini e mazzette, l'esistenza di Mikhail procede meccanica e noiosa fino all'incontro con la misteriosa Nastya, una studentessa dell'accademia teatrale occupata come commessa presso una libreria. Lo sguardo innocente della fanciulla lo rapisce, rievocando nell'uomo emozioni strangolate dall'ambizione e dalla corsa smodata al benessere. L'avidità di sentimenti e di denaro, inseguiti una volta di troppo, segneranno per sempre il suo destino.
Liberamente ispirato alla letteratura grottesca e irriverente di Gogol', Come gli scampi è un'opera prima classica e riuscita che affronta vizi e vezzi della giovane squadra dell'amministrazione statale russa. Concentrando lo sguardo sull'attualità e sull'attuale apparato burocratico dirigenziale, Ilya Demichev, poeta e sceneggiatore moscovita, rianima la satira e i personaggi dei racconti pietroburghesi, calandoli in un Paese alla ricerca costante e ostinata di un nuovo ruolo internazionale. Ambientato in interni borghesi, la commedia amara di Demichev è popolata da personaggi pienamente compresi nei loro ruoli e nella loro vita esageratamente provvista di cose e oggetti da esibire e consumare. Destabilizzato da una giovane donna e dalle pagine di Gogol', il protagonista, un uomo "senza qualità" e tanta quantità, prova a recuperare i luoghi mitici della tradizione russa nel tentativo di riannodare il presente globalizzato con la storia del Paese. Come l'Akakij Akakievic, impiegato zelante del "Cappotto" di Gogol', Mikhail Mikhailovich conduce un'esistenza inautentica, smascherata dal regista con sottigliezza e perizia da psicologo.
Se il fantasma di Akakievic vagava per la città alla ricerca del cappotto perduto e del riscatto dal furto subito e dalle angherie sopportate, il protagonista di Come gli scampi attraversa Mosca chiuso nella sua Audi aziendale, appagato dal suo "paltò", dai suoi mocassini, dai suoi cremini e dalla sua invidiabile condizione finanziaria. Mikhailovich è l'evoluzione ideale del vinto gogoliano, favorito nella scalata sociale dal suo zelo e dalla nascita di un'economia oligarchica e ottusa. Costretto a "rubare" l'amore, a comprare l'amante e a vendere favori è e rimane "come uno scampo" soltanto un aragosta più piccola, un funzionario miserrimo "ucciso" (ancora una volta) dalla perdita dell'oggetto amato.