turbodeuche
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domenica 1 febbraio 2009
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un matrimonio fallito in un punto di non ritorno
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A dispetto di quanto si potesse credere, il riproporsi della coppia Di Caprio/Winslet dopo Titanic viaggia su binari completamente diversi rispetto al film che li aveva clamorosamente lanciati più di dieci anni fa. In Revolutionary Road infatti si identificano in una coppia che probabilmente si conosce per caso ad una festa, spinti al matrimonio più dal frivolo interesse provato l'uno con l'altro che dall'amore viscerale che li vedeva in Titanic. Sposati e con due figli, lei vive costretta in un ambiente domestico che le calza più stretto di quanto i suoi sogni la spingono lontana; lui invece relegato ad un lavoro che non lo realizza come vorrebbe, ma forse più di tutto insoddisfatto dalla vita privata al punto da concedersi una relazione extraconiugale che lo fa evadere dalla monotonia e dai pensieri quotidiani che lo affliggono.
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A dispetto di quanto si potesse credere, il riproporsi della coppia Di Caprio/Winslet dopo Titanic viaggia su binari completamente diversi rispetto al film che li aveva clamorosamente lanciati più di dieci anni fa. In Revolutionary Road infatti si identificano in una coppia che probabilmente si conosce per caso ad una festa, spinti al matrimonio più dal frivolo interesse provato l'uno con l'altro che dall'amore viscerale che li vedeva in Titanic. Sposati e con due figli, lei vive costretta in un ambiente domestico che le calza più stretto di quanto i suoi sogni la spingono lontana; lui invece relegato ad un lavoro che non lo realizza come vorrebbe, ma forse più di tutto insoddisfatto dalla vita privata al punto da concedersi una relazione extraconiugale che lo fa evadere dalla monotonia e dai pensieri quotidiani che lo affliggono. Una coppia in crisi che in sostanza si rende conto troppo tardi di non amarsi veramente; troppo tardi sia per poter tornare indietro sia per poterne ormai sfuggire, cercando in qualche modo di salvare la faccia davanti ad un'America anni Sessanta che bada molto alle apparenze. Inutile il tentativo di evadere altrove, con il rischio di trascinarsi dietro anche tutti i problemi connessi ad una vita coniugale che non funziona, e di questo Frank ed April ne sono consapevoli. L'unica soluzione possibile è far finta di niente oppure prendere una decisione drastica e dai tragici risvolti, che non lascia spazio a niente e nessuno. Un film da vedere, amaro ma reale, interpretato da una Winslet superlativa e da un Di Caprio che conferma la sua grande capacità di essere bravo e credibile in qualsiasi personaggio che identifica.
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lopo
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lunedì 2 febbraio 2009
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una storia più vera di quanto si possa credere
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Revolutionary road non è una metafora del matrimonio e del suo significato; racconta la singola vicenda di una coppia e del suo disgregarsi. Però è una storia profondamente reale sul quanto sia facile "perdersi": non sono necessari eventi eclatanti (lutti o tradimenti), a volte basta la quotidianità.
Il cast è eccezionale; Di Caprio e Winslet, in particolare, con la loro bravura danno un ulteriore senso di verità a tutta la storia. La contrapposizione dei caratteri dei due coniugi, le rispettive differenti volontà, inconsce e reciprocamente celate, i fugaci attimi di riavvicinamento e l'inevitabile disillusione, obbligano lo spettatore a riconoscersi nella vicenda, a mettersi in gioco, a porsi delle domande sulle scelte dei protagonisti.
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Revolutionary road non è una metafora del matrimonio e del suo significato; racconta la singola vicenda di una coppia e del suo disgregarsi. Però è una storia profondamente reale sul quanto sia facile "perdersi": non sono necessari eventi eclatanti (lutti o tradimenti), a volte basta la quotidianità.
Il cast è eccezionale; Di Caprio e Winslet, in particolare, con la loro bravura danno un ulteriore senso di verità a tutta la storia. La contrapposizione dei caratteri dei due coniugi, le rispettive differenti volontà, inconsce e reciprocamente celate, i fugaci attimi di riavvicinamento e l'inevitabile disillusione, obbligano lo spettatore a riconoscersi nella vicenda, a mettersi in gioco, a porsi delle domande sulle scelte dei protagonisti.
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lky rock
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lunedì 2 febbraio 2009
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revolutionary road
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In questo folgorante lungometraggio Sam Mendes ritrae lo smarrimento di una coppia degli anni cinquanta nella revolutionary road, il regista è abile nel seguire passo per passo lo spettatore e lo porta ad identificarsi nel realismo e nella spiacevole verità che il film elargisce. La coppia scoppia e tutto l'amore che un tempo si poteva immaginare crisi dopo crisi finisce per auto distruggersi. Un cinema intelligente, colmo di luci soffuse, sigarette e pieno di rimandi ai precedenti film di Mendes. Il grande supporto di Revolutionary road è lo straordinario cast che dopo Titanic funziona ancora molto bene, Kate Winslet (vincitrice dei golden globe,moglie del regista in realtà) e Leonardo Di Caprio regalano un'interpretazione magistrale ma soprattutto matura, Kathy Bates si cala sempre perfettamente nel ruolo affibatogli ed infine Michael Shannon (vera sorpresa alle candidature agli oscar) ha una parte molto significativa nel film.
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In questo folgorante lungometraggio Sam Mendes ritrae lo smarrimento di una coppia degli anni cinquanta nella revolutionary road, il regista è abile nel seguire passo per passo lo spettatore e lo porta ad identificarsi nel realismo e nella spiacevole verità che il film elargisce. La coppia scoppia e tutto l'amore che un tempo si poteva immaginare crisi dopo crisi finisce per auto distruggersi. Un cinema intelligente, colmo di luci soffuse, sigarette e pieno di rimandi ai precedenti film di Mendes. Il grande supporto di Revolutionary road è lo straordinario cast che dopo Titanic funziona ancora molto bene, Kate Winslet (vincitrice dei golden globe,moglie del regista in realtà) e Leonardo Di Caprio regalano un'interpretazione magistrale ma soprattutto matura, Kathy Bates si cala sempre perfettamente nel ruolo affibatogli ed infine Michael Shannon (vera sorpresa alle candidature agli oscar) ha una parte molto significativa nel film. La scena dell'aborto è veramente conturbante ma perfetta nel realizzare il vero significato della storia. Colonna sonora affidata al fedele Thomas Newman. Candidato a 3 premi oscar Revolutionary road rivela tutte le ombre e le pieghe più belle dell'America conformista e apparentemene confettata degli anni cinquanta.
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(di giancarlo)
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(di lky rock)
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il toro
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giovedì 5 febbraio 2009
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cambiamento: nuova fase nel corso di un'evoluzione
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La prova di aver assistito a un buon film si ha quando al termine dei titoli di coda ci si trova ancora incollati lla poltrona a fissare lo schermo.COn Revolutionary Road vi succederà sicuramente. Il film scava a fondo problemi fondamentali della vita di coppia,quali: la monotonia della routine,la difficoltà di accettare il proprio ruolo e l'insoddisfazione che ne deriva.
I protagonisti cercheranno di cambiare il loro rapporto logoro con due differentifilosofie.
Una filosofia idealista e rassegnata che spingerà Di caprio a rivedere la crisi come ingresso a una nuova fase nel corso di un'evoluzione (quella del loro rapporto) e quella piu moderna della WInslet che intende la parola cambiamento nel senso piu moderno del termine ossia come lo spostamento da un luogo a un altro.
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La prova di aver assistito a un buon film si ha quando al termine dei titoli di coda ci si trova ancora incollati lla poltrona a fissare lo schermo.COn Revolutionary Road vi succederà sicuramente. Il film scava a fondo problemi fondamentali della vita di coppia,quali: la monotonia della routine,la difficoltà di accettare il proprio ruolo e l'insoddisfazione che ne deriva.
I protagonisti cercheranno di cambiare il loro rapporto logoro con due differentifilosofie.
Una filosofia idealista e rassegnata che spingerà Di caprio a rivedere la crisi come ingresso a una nuova fase nel corso di un'evoluzione (quella del loro rapporto) e quella piu moderna della WInslet che intende la parola cambiamento nel senso piu moderno del termine ossia come lo spostamento da un luogo a un altro.
I personaggi appaiono al quartiere come degli anticonformisti ma il regista Mendes toglie la maschera anche a questo loro essere moderni,i coniugi Willer vanno considerati non come degli anticonformisti in quanto incappano nei problemi di tutti i comunti mortali,al massimo possono essere considerati conformisti in minoranza in quanto la rivoluzione sentimentale non li fredderà soltanto: li spazzerà via.
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arvin
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giovedì 12 febbraio 2009
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l'altra faccia del sogno americano
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E' difficile definire un film come questo. Per apprezzarlo a pieno e comprenderlo, sempre che lo si possa fare fino in fondo, c'è bisogno di vederlo più volte. Un film straordinariamente contemporaneo, interpretato magistralmente e diretto altrettanto bene. La storia per nulla banale e scontata è quella di una coppia che si trova prigioniera di un matrimonio e di una vita che in realtà non vogliono vivere. Partiti con entusiasmo carichi di sogni, di speranze e di aspettative si ritrovano a vivere una vita non loro. Una vita fatta di Routine che a lungo andare li logora e li allontana sempre di più. In un mondo in cui tutto deve apparire perfetto, in cui tutto ciò ciò che conta è l'apparente tranquillità, in cui sembra regnare incotrastata l'ipocrisia questi due giovani appaiono quasi come due mosche bianche.
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E' difficile definire un film come questo. Per apprezzarlo a pieno e comprenderlo, sempre che lo si possa fare fino in fondo, c'è bisogno di vederlo più volte. Un film straordinariamente contemporaneo, interpretato magistralmente e diretto altrettanto bene. La storia per nulla banale e scontata è quella di una coppia che si trova prigioniera di un matrimonio e di una vita che in realtà non vogliono vivere. Partiti con entusiasmo carichi di sogni, di speranze e di aspettative si ritrovano a vivere una vita non loro. Una vita fatta di Routine che a lungo andare li logora e li allontana sempre di più. In un mondo in cui tutto deve apparire perfetto, in cui tutto ciò ciò che conta è l'apparente tranquillità, in cui sembra regnare incotrastata l'ipocrisia questi due giovani appaiono quasi come due mosche bianche. Una donna frustrata, non appagata costretta a vivere la vita di un'altra e incapace di ribellarsi a tutto questo. Una donna profondamente sola nonostante l'apparenza, incapace di prendere una decisione e decidere della sua vita. Una donna avvilita, umiliata che odia la sua vita, che è diventata una prigione. Un uomo, che non voleva fare la fine del padre, ma che si trova nella medesima situazione. Un uomo insoddisfatto da sua moglie, dalla sua vita sessuale, dal suo lavoro che odia, ma che comunque cerca di portare avanti con senso di responsabilità. Due persone estremamente tristi e sole che forse per paura o per mantenere l'apparente tranquillità si trovano vittime della loro stessa immobilità e della loro incapacità di decidere. Sono incapaci di fare una scelta, una scelta che inevitabilmente li porterà a vivere vite diverse. Ma tutto questo non avverrà. La società esige che i panni sporchi si lavino in casa e che tutto al di fuori appaia perfetto e lindo.. Tutti sanno la verità ma nessuno ha il coraggio di parlare.L'unico che per ironia della sorte sembra consapevole della realtà viene considerato pazzo... Un film toccante, emozionante, forte delle interpretazioni formidabili dei suoi protagonisti, che fa meditare su quanto la tranquillità sia solo apparente. In realtà in profondità la vita è turbata da violente scosse. Ma c'è sicuramente molto più di tutto ciò in questo meraviglioso film. Uno spaccato magnifico della società contemporanea... Da vedere, rivedere e capire...
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vera miles
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mercoledì 29 luglio 2009
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quando è difficile andare controcorrente
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“Revolutionary Road” salta i preamboli dell’amore o meglio ci dice subito in due battute, volevo dire, inquadrature, l’incontro e lo scontro della coppia, per poi iniziare il film.
Sono le disillusioni che interessano a Mendes, le illusioni le conosciamo molto bene: qual’ è la coppia che non ha fantasticato del proprio amore come unico, insostituibile, diverso e soprattutto “speciale”?
Ma l’illusione prima o poi viene meno e ci lascia il sapore amaro della disillusione, dell’inganno,e la scoperta, inevitabile, che in realtà il nostro amore non è poi così speciale, così unico, così diverso, così anticonformista: ed è qui che ci aspetta Mendes , non c’è Parigi che tenga. L’America degli anni ’50 e cioè il simbolo del conformismo per eccellenza (ricordate la scena in cui gli uomini vanno al lavoro, tutti nessuno escluso, con il cappello in testa) fa da contraltare al tentativo disperato di una scelta diversa, (Parigi, appunto), che possa aprire uno spiraglio e spezzare la routine soffocante.
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“Revolutionary Road” salta i preamboli dell’amore o meglio ci dice subito in due battute, volevo dire, inquadrature, l’incontro e lo scontro della coppia, per poi iniziare il film.
Sono le disillusioni che interessano a Mendes, le illusioni le conosciamo molto bene: qual’ è la coppia che non ha fantasticato del proprio amore come unico, insostituibile, diverso e soprattutto “speciale”?
Ma l’illusione prima o poi viene meno e ci lascia il sapore amaro della disillusione, dell’inganno,e la scoperta, inevitabile, che in realtà il nostro amore non è poi così speciale, così unico, così diverso, così anticonformista: ed è qui che ci aspetta Mendes , non c’è Parigi che tenga. L’America degli anni ’50 e cioè il simbolo del conformismo per eccellenza (ricordate la scena in cui gli uomini vanno al lavoro, tutti nessuno escluso, con il cappello in testa) fa da contraltare al tentativo disperato di una scelta diversa, (Parigi, appunto), che possa aprire uno spiraglio e spezzare la routine soffocante. L’unica voce che si leva fuori dal coro è quella del figlio della padrona di casa, da poco uscito dal manicomio, l’unico che può dire come stanno in realtà le cose, provocando Frank(Di Caprio) che in un accesso d’ira rivela a se stesso e alla moglie tutta la sua mediocrità e il suo perbenismo. E poi lo scontro frontale tra i due protagonisti prima del tragico epilogo. Mendes non si accontenta di farci vedere la crisi della coppia, ci tira dentro in modo impietoso, e non ci risparmia un senso di angoscia, creato ad arte dalle musiche di Thomas Newman. Attraverso la storia tormentata di April e Frank, Sam Mendes ci ripropone un tema universale: la contrapposizione tra le aspirazioni, i sogni, la voglia di libertà e i compromessi, la resa al conformismo, l’acquiescenza. La sceneggiatura, che sembra uscita dai quadri di Hopper, ci fa apprezzare ancora di più il film che impietosamente demolisce tutta la retorica dell’amore romantico che ci è stata propinata per anni dalle produzioni hollywoodiane.
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mattia longobucco
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giovedì 17 settembre 2009
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quando la strada di casa si trasforma in oblio
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Un viale da sogno. Una prospettiva di vita ambiziosa, che si accompagna ad una totale inquietudine verso il mondo esterno e verso le persone più care e a cui non puoi riunciare. Una modesta attrice e un banchiere si ritrovano, così, a Revolutionary Road, in una delle case più belle del quartiere. La felicità sembra abbracciare i due giovani. Si erano incontrati al Liceo: lei sognava un lavoro a teatro, lui una famiglia, una moglie da amare. Ma quella gioia, così come è giunta fugacemente, sembra lentamente sbiadirsi e svanire per lasciar posto ai tormenti, alle paure, alle malfidenze, al silenzio. Lui la tradisce con una segretaria; lei non lo sa, ma cerca di rimediare e propone al marito di andare a Parigi, la terra magica dove entrambi avrebbero trovato la serenità desiderata.
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Un viale da sogno. Una prospettiva di vita ambiziosa, che si accompagna ad una totale inquietudine verso il mondo esterno e verso le persone più care e a cui non puoi riunciare. Una modesta attrice e un banchiere si ritrovano, così, a Revolutionary Road, in una delle case più belle del quartiere. La felicità sembra abbracciare i due giovani. Si erano incontrati al Liceo: lei sognava un lavoro a teatro, lui una famiglia, una moglie da amare. Ma quella gioia, così come è giunta fugacemente, sembra lentamente sbiadirsi e svanire per lasciar posto ai tormenti, alle paure, alle malfidenze, al silenzio. Lui la tradisce con una segretaria; lei non lo sa, ma cerca di rimediare e propone al marito di andare a Parigi, la terra magica dove entrambi avrebbero trovato la serenità desiderata. Ma sarà proprio questa la causa della loro tragedia: un bambino inatteso, amori segreti, litigi, bugie, sfuriate con gli amici, porteranno i due ad un totale distacco sia fisico che emotivo sino a condurli ad una totale catastrofe. Questa storia ci viene presentata da Sam Mendes,l'acclamato regista di American Beauty, e dalla coppia più famosa, più apprezzata della storia del cinema, Leonardo di Caprio e Kate Winslet. Sono ormai lontani i tempi del kolossal "Titanic" del 1997 ed entrambi sembrano aver acquisito la maturità per saper interpretare questo ruolo complesso e lo dimostrano in maniera assolutamente degna ed eccezionale: gli sguardi non sono più quelli dolci ed passionali di Jack e Rose, ma sono quelli aspri, vuoti e duri di Frank ed April. Di nuovo insieme, e anche ancora più appassionatamente di prima, ma con dinamiche, sensazioni, passioni, sentimenti diametricamente opposti. In "Titanic" avevano esplorato l'universo giovanile, ora si ritrovano ad affrontare l'universo degli adulti, in cui gravano responsabilità, sofferenza, mistero. Un ritorno sperato dai numerosissimi fans della coppia, ma anche dagli stessi attori, che si sono dimostrati concordi nell'accettare di partecipare a questo progetto. I tramonti indimenticabili sul transatlantico più sfortunato del mondo si mutano in paesaggi notturni oppure in paesaggi luminosissimi, a volte abbaglianti. Sam Mendes sa cogliere tutti gli aspetti dei personaggi di Richard Yates, scrittore dell'omonimo romanzo, da cui è tratto la pellicola: da non dimenticare il rapporto con i vicini, con le persone a loro vicine (Apparentemente). Straordinaria, come al solito, l'interpretazione di Katie Bates, poco (Purtoppo) conosciuta dal pubblico internazionale: è bravissima nella parte di una vicina di casa opportunista, adulatrice, che alla fine si rivela cinica insensibile nei confronti della giovane coppia. Insomma, le prospettive di "Revolutionary road" sono ammirabili: oltre alla vita dei due giovani amanti, si vuole introdurre lo spettatore in una epoca segnata da profondi cambiamenti economico - sociali; ma non solo, ci mostra anche i lati negativi di una società in continuo progresso, in cui vi è poco spazio per i sentimenti, ma ha più importanza il lavoro, la condizione sociale. Film che fa riflettere perché, per certi versi, molto attuale, anche se ambientato negli anni Cinquanta del Novecento. Film, perché no, che può essere catartico per chi sta vivendo una situazione del tutto simile a quella dei personaggi. "Revolutionary road": una strada rivoluzionaria, intrapresa da Kate Winslet, Leonardo di Caprio, Sem Mendes, Katie Bates e altri attori. Per chi vuole godersi un film... Golden!
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the deer hunter
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mercoledì 1 settembre 2010
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il peso della felicita'
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Revolutionary Road è un film tra le righe:le parole che si pronunciano non corrispondono quasi mai ai veri sentimenti, che vengono allusi, dissimulati o perlopiù taciuti.La macchina da presa non a caso indugia spesso sui primi piani,sui volti,sugli sguardi:i personaggi appaiono attraversati da una continua carica emotiva,la quale deve essere assolutamente celata,perchè fa paura, perchè pone di fronte a consapevolezze scomode,da rifuggire più o meno consciamente. Grazie alla tecnica dello straniamento,Sam Mendes comunica significati reconditi: ciò che è normale viene considerato pazzo- in quanto portatore di una carica eversiva che non può essere sopportata, poichè capace di disvelare illusioni, inganni e mistificazioni di una vita monotona ma comunque in grado di assicurare una parvenza effimera di felicità-, ciò che è strano viene elevato a valore.
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Revolutionary Road è un film tra le righe:le parole che si pronunciano non corrispondono quasi mai ai veri sentimenti, che vengono allusi, dissimulati o perlopiù taciuti.La macchina da presa non a caso indugia spesso sui primi piani,sui volti,sugli sguardi:i personaggi appaiono attraversati da una continua carica emotiva,la quale deve essere assolutamente celata,perchè fa paura, perchè pone di fronte a consapevolezze scomode,da rifuggire più o meno consciamente. Grazie alla tecnica dello straniamento,Sam Mendes comunica significati reconditi: ciò che è normale viene considerato pazzo- in quanto portatore di una carica eversiva che non può essere sopportata, poichè capace di disvelare illusioni, inganni e mistificazioni di una vita monotona ma comunque in grado di assicurare una parvenza effimera di felicità-, ciò che è strano viene elevato a valore. Il sogno di April, la fuga romantica a Parigi, non costituisce certo una "ragazzata infantile", o una "trovata poco realistica", come tutti i personaggi (dagli amici ai colleghi di lavoro-infelici cronici- di Frank), ma l'unica vera presa di coscienza, l'unica scelta coraggiosa, anzi, l'unica scelta. Se l'uomo, per dirla come direbbe Dostoevskij, è un essere troppo debole per compiere una scelta, per usufruire della propria libertà (vedi Frank), April è tanto forte da compierla, tanto coraggiosa da guardare alla vuotezza della sua vita monotona e da desiderare di mettere in gioco tutto pur di inseguire quell'ideale di felicità che in Revolutionary Road è irraggiungibile. Non è un caso che l'unico personaggio del film che non dissimula i propri sentimenti ma li esplicita a chiare lettere- e infatti solo lui è considerato "pazzo"-, ovvero il figlio "psicopatico" di Kathy Bates, nella seconda visita a casa Wheeler, affermi che April è "troppo forte" per aver cambiato idea e che dunque la debolezza che ha causato la mancata partenza della coppia debba essere tutta ascritta a Frank. La stessa April non solo si vede costretta a rinunciare alla possibilità di compiere la sua scelta, ma addirittura giunge, proprio per la fedeltà a questo nobile ideale, a perdere le certezze, a credere di aver bisogno di uno "strizzacervelli"- come Frank le suggerisce al termine di un drammatico alterco-. Insomma, chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà, di dire le cose come stanno, di assolvere alla propria funzione di essere umano-l'intellettuale?- non può che prendere atto della propria sconfitta ed essere catalogato come "diverso". La felicità non è propria dell'uomo, o meglio: non tutti gli uomini sono in grado di sostenerla. La maggior parte di essi vive nella presunta certezza- che è in realtà un'illusione- di possederla, quando in realtà il suo possesso effettivo richiede una consapevolezza e una maturità di cui solo alcuni dispongono -la capacità di vedere la disperazione è rara, come il "pazzo" sottolinea durante la passeggiata nel bosco con i Wheeler-. Il messaggio è senza dubbio pessimistico: la felicità vera sfugge a tutti i personaggi, non solo ai protagonisti: la presunta vita tranquilla degli amici è irrimediabilmente minata dall'amore del marito per April e dai suoi sensi di colpa. E se il sorriso finale di Frank può lasciare qualche speranza, emblematico è il comportamento del marito della Bates nell'ultima scena: nella vita, l'uomo non agisce, non costruisce il proprio destino; l'unica cosa che gli resta è non ascoltare, illudersi passivamente che nel silenzio anche il dolore non parli.
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mauryt
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sabato 25 settembre 2010
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la realtà uccisa da un sogno
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Un film "fedelissimo" al libro come non accade spesso (libro scritto da Richard Yates). Il sogno, in questo caso "ricominciare una nuova vita in Europa, a Parigi", perseguito in modo maniacale da una Kate Winslet (April) appositamente dimessa e scialba (tranne quando è appunto radiosa proprio perchè proiettata nel futuro che sarà certamente diverso). Di Caprio (Frank) annoiato ma tutto sommato ben inserito in una realtà che solo a lui riserva piacevoli sorprese e nuovi stimoli al cambiamento. Senza arrivare a drammatici estremi paranoici penso che qualunque coppia possa riconoscersi nei Wheeler. C'è sempre un sogno, anche solo un piccolo traguardo da raggiungere che andrebbe perseguito insieme accettando un eventuale delusione come stimolo per un nuovo impegno da realizzare insieme.
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Un film "fedelissimo" al libro come non accade spesso (libro scritto da Richard Yates). Il sogno, in questo caso "ricominciare una nuova vita in Europa, a Parigi", perseguito in modo maniacale da una Kate Winslet (April) appositamente dimessa e scialba (tranne quando è appunto radiosa proprio perchè proiettata nel futuro che sarà certamente diverso). Di Caprio (Frank) annoiato ma tutto sommato ben inserito in una realtà che solo a lui riserva piacevoli sorprese e nuovi stimoli al cambiamento. Senza arrivare a drammatici estremi paranoici penso che qualunque coppia possa riconoscersi nei Wheeler. C'è sempre un sogno, anche solo un piccolo traguardo da raggiungere che andrebbe perseguito insieme accettando un eventuale delusione come stimolo per un nuovo impegno da realizzare insieme. I Wheeler non ci riescono. Paradossalmente chi veramente intuisce la natura del dramma è un pazzo, Michael, il figlio della Signora Givings interpretata da Kate Bates. Tutti gli altri personaggi vedono nei Wheeler "una coppia deliziosa" da invidiare, hanno tutto: due bei bambini, una bellissima casa in cima alla strada il cui nome dà il titolo al film. Ma ad April non basta, la vita non può essere solo rassettare la casa, accudire i figli e preparare colazioni/cene, ha bisogno di coltivare il suo sogno e quando intuisce di essere sola a desiderarlo non accetta di accontentarsi.
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julien
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sabato 10 marzo 2012
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non abbiate paura
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Una classica famiglia americana. Una coppia normalissima (in apparenza), con dei figli, il giardinetto curato, una bella casa. Ma dentro le mura di quest'ultima, dentro la mente dei protagonisti, si agitano desideri e paure, amore e contraddizioni.
Frank ha un buon lavoro, un buon lavoro che non gli piace, un lavoro che non avrebbe mai voluto fare. April, ex attrice da quattro soldi, questo lo sà. I due ne parlano, e lui si convince ad abbandonare gli States per andare in Europa in cerca della propria strada, di ciò che ama fare nella vita. Tutto sembra deciso oramai, quando Frank riceve una nuova proposta di lavoro, di quelle che capitano una volta sola nella vita, e neanche così spesso: questo basta a rimettere tutto in discussione.
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Una classica famiglia americana. Una coppia normalissima (in apparenza), con dei figli, il giardinetto curato, una bella casa. Ma dentro le mura di quest'ultima, dentro la mente dei protagonisti, si agitano desideri e paure, amore e contraddizioni.
Frank ha un buon lavoro, un buon lavoro che non gli piace, un lavoro che non avrebbe mai voluto fare. April, ex attrice da quattro soldi, questo lo sà. I due ne parlano, e lui si convince ad abbandonare gli States per andare in Europa in cerca della propria strada, di ciò che ama fare nella vita. Tutto sembra deciso oramai, quando Frank riceve una nuova proposta di lavoro, di quelle che capitano una volta sola nella vita, e neanche così spesso: questo basta a rimettere tutto in discussione. Frank ci ripensa, April non la prende bene, e lui alza troppo i toni. Quindi la coppia va in crisi anche dal punto di vista sentimentale, al tutto si aggiunge una gravidanza non voluta. Non potrà che finire il tragedia.
Un film spietatamente realistico e incredibilmente attuale, che sottolinea come nonostante gli individui avvertano quanto la propria vita sia insoddisfacente, non riescano tuttavia a trovare la forza per seguire la propria strada. Un film che mostra come la società le le aspettative essa impone ci insegnino ad avere paura di una strada senza certezze ma con la possibilità di trovare il pieno appagamento personale e ci portino a scegliere una strada certa, ma anche certamente non soddisfacente. La scelta di Frank si rispecchia nella scelta di una buona fetta della popolazione (almeno a mio avviso), e dovrebbe farci riflettere molto, spingendoci a osservare la sua situazione da un punto di vista esterno, e poi chiedendoci: "Sto forse facendo la stessa scelta ?". Peccato che nel finale del film questo significato si perda un pò, dal momento che si dà più risalto alla tragedia della sfera affettiva rispetto al fallimento personale. Un film che poteva essere sicuramente migliore.
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