anto81
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domenica 8 febbraio 2009
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c.a.p.o.l.a.v.o.r.o
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Quando il matrimonio diviene la tomba di un amore spensierato e sognante. Un film che ci ricorda quanto insidiosa possa essere l'ipocrisia e la volontà (immotivata quanto onnipresente) di adeguarsi agli schemi della società per sopravvivere. Fa riflettere, emoziona, inquieta... ha tutti gli ingredienti per restare una pietra miliare del cinema di questo decennio... gli ex jack e rose sono cresciuti, più misurati e naturalmente maturi per affrontare la coppia che giorno dopo giorno s'infrange contro una realtà troppo stretta. Attuale, forse disturberà le coppie pseudofelici. Ma ben venga. Se un film è capace di far questo, è un gran film, che si porta a casa con un carico di riflessioni, non appena usciti dalla sala.
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Quando il matrimonio diviene la tomba di un amore spensierato e sognante. Un film che ci ricorda quanto insidiosa possa essere l'ipocrisia e la volontà (immotivata quanto onnipresente) di adeguarsi agli schemi della società per sopravvivere. Fa riflettere, emoziona, inquieta... ha tutti gli ingredienti per restare una pietra miliare del cinema di questo decennio... gli ex jack e rose sono cresciuti, più misurati e naturalmente maturi per affrontare la coppia che giorno dopo giorno s'infrange contro una realtà troppo stretta. Attuale, forse disturberà le coppie pseudofelici. Ma ben venga. Se un film è capace di far questo, è un gran film, che si porta a casa con un carico di riflessioni, non appena usciti dalla sala.
Emblematico lo schizofrenico, unico personaggio con del sale in zucca e che per questo viene additato come pazzo e zittito (non del tutto, per fortuna) con l'elettroshock. Emblematica sua madre, che ne ignora il mal di vivere ignorando se stessa. Straordinaria la sua capacità di proiettare sulle coppie novelle le sue aspettative oramai deluse (stiamo parlando di kathy bates...). Emblematici gli amici della coppia, frustrati ma intenzionati a mantenere la pseudofelicità con tutte le loro forze. Avrei evitato il finale che a mio parere, paradossalmente, è meno scioccante di ciò che accade poco prima. Ma l'ultimissima scena salva tutto nuovamente. Un film che ci ricorda quanto l'essere umano abbia la straordinaria, innata capacità di costruirsi da solo una gabbia d'infelicità. Asfissiante. Ma perlomeno sicura, a fronte di una instabile e magnifica felicità.
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(di mary)
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franco d.d.
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sabato 28 febbraio 2009
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l'amore sul filo del rasoio
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Basta un sussurro per far cadere un castello di carte e così in amore come in qualsiasi altro rapporto nella vita. Tutto è provvisorio, tutto in qualsiasi momenti si può dissolvere nel nulla. Frank e April Wheeler intravedono la possibilità di dare una svolta alla loro vita ordinaria. Sorretti dalla loro bellezza e dal loro presunto anticonformismo intravedono la possibilità di sollevarsi dalla noia e dalle convenzioni scappando in europa, dove potranno darsi una nuova possibilità. Ma le evenienze ed i malintesi fanno cadere nel nulla, il loro castello di carte e ripiomberanno nella media piccolo borghese della loro revolutionary road. Cominceranno ad essere come tutti i loro vicini e prenderanno atto con amara convinzione che il loro vicino matto era forse quello che più di tutti aveva capito come stavano le cose e forse per questo era diventato matto.
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Basta un sussurro per far cadere un castello di carte e così in amore come in qualsiasi altro rapporto nella vita. Tutto è provvisorio, tutto in qualsiasi momenti si può dissolvere nel nulla. Frank e April Wheeler intravedono la possibilità di dare una svolta alla loro vita ordinaria. Sorretti dalla loro bellezza e dal loro presunto anticonformismo intravedono la possibilità di sollevarsi dalla noia e dalle convenzioni scappando in europa, dove potranno darsi una nuova possibilità. Ma le evenienze ed i malintesi fanno cadere nel nulla, il loro castello di carte e ripiomberanno nella media piccolo borghese della loro revolutionary road. Cominceranno ad essere come tutti i loro vicini e prenderanno atto con amara convinzione che il loro vicino matto era forse quello che più di tutti aveva capito come stavano le cose e forse per questo era diventato matto. Alla fine April si prenderà la sua amara rivincita abortendo il figlio che aveva generato scatenato tutto il marcio che covava da tempo nel loro animo.Un film inquietante che rigaurdo al travaglio interiore e alla fragilità dei sentimenti si avvicina molto allo Stanley Kubrik di Eyes Wide shud.
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(di binz)
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valeriamonti
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domenica 22 marzo 2009
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il prezzo della verità
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"Sai cosa c'è di bello nella verità? Tutti sanno qual è, per quanto a lungo ne abbiano vissuto senza. Nessuno dimentica la verità, Frank, si diventa solo piu' bravi a mentire".
E' l'ultimo appello (con il filo di energia che le rimane) di April al marito Frank.
Ma lui ha già deciso. Si giocherà il sogno comune per dimostrare a se stesso e a suo padre che riuscirà a farsi ricordare alla Nox.
Anche a costo di diventare piu' bravo a mentire.
Storia comune, quella di April e di Frank, in una comune cittadina del Connecticut scandita da una casa carina e confortevole, da una situazione economica rassicurante, da cene con amici, da recite teatrali (fallimentari), da sigarette fumate con nevrotica avidità, da drink capaci di allentare la tensione della frustrazione.
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"Sai cosa c'è di bello nella verità? Tutti sanno qual è, per quanto a lungo ne abbiano vissuto senza. Nessuno dimentica la verità, Frank, si diventa solo piu' bravi a mentire".
E' l'ultimo appello (con il filo di energia che le rimane) di April al marito Frank.
Ma lui ha già deciso. Si giocherà il sogno comune per dimostrare a se stesso e a suo padre che riuscirà a farsi ricordare alla Nox.
Anche a costo di diventare piu' bravo a mentire.
Storia comune, quella di April e di Frank, in una comune cittadina del Connecticut scandita da una casa carina e confortevole, da una situazione economica rassicurante, da cene con amici, da recite teatrali (fallimentari), da sigarette fumate con nevrotica avidità, da drink capaci di allentare la tensione della frustrazione.
Ma è veramente poco per chi si illudeva di essere straordinario.
Ed è veramente poco per zittire la verità. Così April ci prova a scuotere le coscienze, la sua e quella del marito.
Progetta una vita a Parigi, in un'Europa che non dà ancora niente per scontato e vive ogni giorno la scommessa della ricostruzione post bellica.
Ma tanto piu' in alto si salirà tanto piu' rovinosa sarà la caduta, fino al punto in cui un matematico impazzito (personaggio che incarna la coscienza critica pura e senza filtri), leggendo la sentenza del fallimento, dirà tutta la verità, tutta.
L'interpretazione di Kate Winslet e Leonardo DiCaprio è intensa e convinta.
Quella che inizialmente sembra una scelta registica rischiosa, si è poi rivelata del tutto azzeccata. I due protagonisti, infatti, nonostante si portino dietro la fama della bellezza piu' che della bravura, hanno dimostrato di sapersi calare magistralmente e visceralmente nei ruoli a loro assegnati.
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domenico maria
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martedì 18 ottobre 2011
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frustrazioni abissali
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Dopo 3 attente visioni mi trovo a concordare con il Mereghetti(cosa a me non facile).Perchè una così brava coppia di protagonisti,e un film così acuto,spesso sommesso e profondo,è stato ignorato dalla Academy?La mia personale risposta,ipotesi,è che l'america che ne esce fuori,come scrivo,è l'america con la "a" minuscola.Il Sogno Americano che viene mortalmente ferito il 22 Novembre del '63 a Dallas?Siamo sicuri che la fragilità dello stile di vita yankee d'oltreoceano,non abbia radici più antiche,e profonde?Proviamo a ricostruire l'antefatto di questo film che si riallaccia a un celebre libro.Frank si è sposato,giovane,April,durante la guerra.Ha fatto la guerra,è stato a Parigi,è ne è rimasto molto colpito.
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Dopo 3 attente visioni mi trovo a concordare con il Mereghetti(cosa a me non facile).Perchè una così brava coppia di protagonisti,e un film così acuto,spesso sommesso e profondo,è stato ignorato dalla Academy?La mia personale risposta,ipotesi,è che l'america che ne esce fuori,come scrivo,è l'america con la "a" minuscola.Il Sogno Americano che viene mortalmente ferito il 22 Novembre del '63 a Dallas?Siamo sicuri che la fragilità dello stile di vita yankee d'oltreoceano,non abbia radici più antiche,e profonde?Proviamo a ricostruire l'antefatto di questo film che si riallaccia a un celebre libro.Frank si è sposato,giovane,April,durante la guerra.Ha fatto la guerra,è stato a Parigi,è ne è rimasto molto colpito.Questo il film lo dice a intermittenza.Siamo,calendario in casa,al 1951.Sono arrivati due bambini,di cui si hanno ectoplasmatiche apparizioni(evidentemente,lo si vede in molti film americani,l'idea di famiglia gira quasi sempre intorno a marito e moglie,null'altro:genitori,nonni e figli o sono semi-fantasmi o sono macchiette,per non dir peggio).La condizione di entrambi è,di fondo frustrante,dissociante.Desiderano un Vita al maiuscolo,ma il sistema(1951!)intrappola.Trovo giusto l'aggancio a "Titanic" di Francesca di Feo,e vado oltre.Il sogno viene ripreso in questo film,che certamente non copia il colossal di Cameron,ma se ne serve per sviluppi diversi,imprevistri,drammatici e disperati."Quando la nave attracca,verrò con te" dice Rose,dopo l'amore con Jack:fingiamo;la nave è arrivata(magari scalando 40 anni).Ed eccoci in America.Segue matrimonio,famiglia e bambini;ma,dopo la "crisi del 7° anno",appunto i segni della crisi.L'America non è affatto "LAMERICA" del film italiano,il luogo del mito,della eterna giovinezza e bellezza.E' una America di provincia,piccola,puritana,bigotta e pettegola.Certo,il benessere è garantito a un minimo.Ma quella "proiezione" di sogno ti soffoca,ti uccide,ti strappa la voglia di vivere.Il brutale aborto,nasce da una frustrazione d'animo e mentale abissale.Come nel colossal,prima del matrimonio Rose non vede via di scampo,ora April,non ne vede dopo.Nel colossal Jack ha salvato Rose in tutti i sensi:quì il suo egoismo utilitaristico la uccide.Molly Brown...alias Kathy Bates ,è anch'essa capovolta.Dalla donna esuberante,positiva,ottimistica e vitale,eccola a un ritratto molto più attempato,sottomesso,fragile,psichicamente anch'essa provata,alla caccia di un rapporto umano di amicizia sofferto e travagliato.Trovo splendido Michael Shannon:la trasparenza e l'onestà della follia,nonostante gli elettroshock.Ho sempre pensato che il pazzo sia una persona superdotata,che dice e vede cose solo a lui possibili di dire e vedere;ma per questo dono stupendo,il prezzo da pagare è estremo:scompensi,abissi di disperazione,incomunicabilità sociale.E trovo ferocemente,pur se squisitamente "cartoon",la giovane Zoe Kazan,dalla espressione deliziosamente infantile,e involontariamente comica quando fuma con gli occhioni spalancati,nuda nel letto,maldestramente una sigaretta.Fosse questa l'intima essenza di un paese in tante cose alla adolescenza della civiltà e del costume?
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olga
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sabato 7 febbraio 2009
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tra sogni e benpensanti
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Dopo dodici anni, rieccoli insieme, per fortuna profondamente cambiati in meglio e più maturi, anche se non vogliono sentirselo dire! Questa volta il naufragio non avviene in mare ma su uno sfondo di linde case americane anni ’50 dai colori confetto e prende spunto da un’opera letteraria, non dalla cronaca. Il soggetto è tratto infatti da un romanzo di Richard Yates, autore poco noto e oggi rivalutato, che demolisce a colpi di piccone l’immagine del sogno americano e della famigliola di quegli anni conformisti e pieni di sepolcri imbiancati. Nel film, come avviene un po’ per tutte le opere di Sam Mendes, tutto sembra già chiaro dalle due sequenze che scorrono prima dei titoli di testa: si tratta solo di aspettare che il dramma si compia.
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Dopo dodici anni, rieccoli insieme, per fortuna profondamente cambiati in meglio e più maturi, anche se non vogliono sentirselo dire! Questa volta il naufragio non avviene in mare ma su uno sfondo di linde case americane anni ’50 dai colori confetto e prende spunto da un’opera letteraria, non dalla cronaca. Il soggetto è tratto infatti da un romanzo di Richard Yates, autore poco noto e oggi rivalutato, che demolisce a colpi di piccone l’immagine del sogno americano e della famigliola di quegli anni conformisti e pieni di sepolcri imbiancati. Nel film, come avviene un po’ per tutte le opere di Sam Mendes, tutto sembra già chiaro dalle due sequenze che scorrono prima dei titoli di testa: si tratta solo di aspettare che il dramma si compia. Ma l’attesa, pur se ognuno capisce dove si andrà a finire, è di quelle che ti tiene sospesa, tale è l’incalzare e crescendo dell’angoscia, tale la rarefazione delle parole o il loro mutasi in urlo, tale è la bravura dei due attori. Lei specialmente, devo ammetterlo, è stata una sorpresa, poiché finora l’avevo vista come interprete sostanzialmente insignificante. Eccola invece nel ruolo di una donna vera, April, che non accetta la condizione che i tempi e il suo essere moglie le hanno preparato al posto dei sogni. E’ l’eterno conflitto tra aspirazioni e realtà, tra la purezza dei desideri giovanili e gli inevitabili compromessi del tempo che la coppia protagonista attraversa. April soprattutto vive la sua esistenza come una gabbia che via via le si stringe addosso e le pesa. Questo perché è la più forte, la più consapevole, la più ribelle, decisa a non rientrare nello stereotipo della mogliettina di quel periodo. Lui, Frank (Leonardo Di Caprio) è un uomo debole, influenzabile, sostanzialmente immaturo anche se scontento; prova ad assecondare il progetto della compagna, che gli prospetta un trasferimento a Parigi, meta ambita dei giovani americani di allora, per ricominciare daccapo e provare a realizzarsi . Ma il marito ben presto ritornerà sulle sue decisioni, complice un’inaspettata promozione e un altro evento altrettanto inaspettato. E’ l’ennesima delusione: la vicenda si avvita su se stessa, la coppia litiga, lui non si sente capito, si tradiscono a vicenda, arriva l’odio, lo svuotamento di ogni affinità o progetto. Proprio perché è la più ferita e lucida sarà April a provocare la tragica svolta finale.
A fianco dei due personaggi principali, altri secondari, tra cui il figlio squilibrato di amici anziani perbenisti ed insulsi, mentre il folle (Michael Shannon) è in realtà l’unico ad aver capito cosa si agita dietro le apparenze e i rituali. Ben tratteggiata anche la coppa di amici con i suoi bravi scheletri nell’armadio e i colleghi d’ufficio, grigi e infelici senza saperlo, parte di quell’esercito di impiegati tutti uguali, anche nel cappello, che la metropolitana della grande città vomita fuori al mattino nell’orario d’ufficio. Grande la musica di Thomas Newman, drammatica e quasi da requiem in alcuni punti, capace di far lievitare quel senso di soffocante attesa di cui ho detto sopra. Non si può tacere poi della fotografia dilatata, bellissima nei primi piani di cui si colgono le minime vibrazioni e nei controluce dei due personaggi. Luce particolarmente intensa quella di molte scene, iperrealista, quasi un blocco-immagine nei momenti clou del racconto.
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mary
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domenica 1 marzo 2009
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la parola e il silenzio
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Ottima regia sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi
inclusi la famiglia dei vicini e della Bates (bravissima nel suo imbarazzo iniziale e nella sua rassicurazione finale) con l'ottimo attore che interpreta la persona malata..psicologie delineate finemente.Vedere la scena del silenzio quando la Winslet si guarda intorno nel giardino vuoto..il contrasto e l'incomprensione della coppia sono resi perfettamente..parolaio vuoto e stupido lui..affamata di vita anticonvenzionale lei che sprofonda piano piano nel silenzio assoluto della morte.Quadro amarissimo che sfiora il capolavoro.
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filippo catani
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giovedì 16 giugno 2011
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il naufragio di una coppia ribelle
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America anni '50. Due ragazzi avventurosi e fuori dagli schemi si fidanzano nella speranza di poter girare il mondo assieme al contrario delle tristi coppie che li circondano intente solo a lavorare e procreare. Tutto cambia quando la donna rimane incinta e il marito si mette a lavorare sodo per mantenere la bella casa in cui i due vivono e il naufragio è dietro l'angolo.
Quando la realtà entra con tutta la sua forza a spazzare via i sogni giovanili come ci si comporta? Ha ragione lui che sgobba per mandare avanti la baracca o lei che vuole vivere ancora i sogni della giovinezza?. Queste e altre domande assalgono lo spettatore al termine dello splendido Revolutionary road adattamento dell'omonimo romanzo.
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America anni '50. Due ragazzi avventurosi e fuori dagli schemi si fidanzano nella speranza di poter girare il mondo assieme al contrario delle tristi coppie che li circondano intente solo a lavorare e procreare. Tutto cambia quando la donna rimane incinta e il marito si mette a lavorare sodo per mantenere la bella casa in cui i due vivono e il naufragio è dietro l'angolo.
Quando la realtà entra con tutta la sua forza a spazzare via i sogni giovanili come ci si comporta? Ha ragione lui che sgobba per mandare avanti la baracca o lei che vuole vivere ancora i sogni della giovinezza?. Queste e altre domande assalgono lo spettatore al termine dello splendido Revolutionary road adattamento dell'omonimo romanzo. Esiste la coppia perfetta? Perchè molto spesso l'idea che si ha di una coppia dalla facciata è lontana anni luce dalla realtà e questo non era affatto scontato nell'America anni 50 dove l'apparenza era tutto. Il rapporto tra le due coppie vicine di casa è assolutamente emblematico da questo punto di vista. Per il resto Winslet e Di Caprio ci e si regalano una interpretazione vicina ai massimi voti. Un film toccante, drammatico, commovente dove però a trionfare dall'una e dall'altra parte rischia di essere l'egoismo.
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julianne
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domenica 22 settembre 2013
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sam mendes dirige un film crudo e intenso
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Frank (L. Di Caprio) e April (K. Winslet) sono una giovane coppia con due figli che entra in crisi: non una crisi comune, ma un dolore lento e silenzioso inizialmente, dettato dall'insofferenza di lui e dall'insoddisfazione di lei, attrice mancata. Lui cerca disperatamente di salvare il matrimonio, lei le apparenze, nel tentativo di sfuggire all'apatia che li sta avvolgendo, lasciando talvolta spazio a crisi furibonde e litigi esplosivi. Il colpo di grazia è dato da una gravidanza, a cui April decide -dopo tanta sofferenza- di porre fine. Il film è decisamente riuscito, soprattutto grazie ai protagonisti: Leonardo di Caprio è dolcissimo, tenero e forte allo stesso tempo, tanto innamorato e coinvolto quanto Kate Winslet è disillusa e apatica, fragile e decisa al contempo.
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Frank (L. Di Caprio) e April (K. Winslet) sono una giovane coppia con due figli che entra in crisi: non una crisi comune, ma un dolore lento e silenzioso inizialmente, dettato dall'insofferenza di lui e dall'insoddisfazione di lei, attrice mancata. Lui cerca disperatamente di salvare il matrimonio, lei le apparenze, nel tentativo di sfuggire all'apatia che li sta avvolgendo, lasciando talvolta spazio a crisi furibonde e litigi esplosivi. Il colpo di grazia è dato da una gravidanza, a cui April decide -dopo tanta sofferenza- di porre fine. Il film è decisamente riuscito, soprattutto grazie ai protagonisti: Leonardo di Caprio è dolcissimo, tenero e forte allo stesso tempo, tanto innamorato e coinvolto quanto Kate Winslet è disillusa e apatica, fragile e decisa al contempo. Eccezionali anche gli altri interpreti, la grande Kathy Bates e l'eccentrico Michael Shannon. Sam Mendes dirige la moglie (Winslet) in un'opera tragica, straziante e commovente, narrando la storia con linearità e precisione, dirigendo una danza in cui ogni singolo ballerino è un personaggio a tutto tondo, capace di provare e trasmettere intense emozioni. Sono finiti i giorni lieti e romantici per la coppia Di Caprio-Winslet, già diretta da Baz Luhrmann nel colossal "Titanic": è arrivato il momento di affrontare una storia cruda, intensa e reale.
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luigi chierico
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martedì 14 gennaio 2014
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fuggire dall’ america
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La drammatica vicenda familiare di una giovane e agiata coppia americana si svolge in un brevissimo arco di tempo ed in una ridente cittadina.
Il dramma prende vita, ma conduce alla morte, da un infrenabile desiderio della dolce moglie, di un semplice ma rispettato impiegato: lasciare l’America per andare a vivere a Parigi.
I fatti si svolgono intorno agli anni ’50, qualche anno dopo la fine della seconda Guerra Mondiale.
Non mi riesce facile comprendere perché mai un’ agiata, sistemata coppia americana desideri abbandonare la Grande America, per giunta in un periodo storico non proprio dei più ideali, per andare a cercarvi amore e lavoro.
Ma non sono April Wheeler ( in arte Kate Vinslet ) e pertanto devo calarmi in lei per poter vedere il film con quello che era il suo anelito.
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La drammatica vicenda familiare di una giovane e agiata coppia americana si svolge in un brevissimo arco di tempo ed in una ridente cittadina.
Il dramma prende vita, ma conduce alla morte, da un infrenabile desiderio della dolce moglie, di un semplice ma rispettato impiegato: lasciare l’America per andare a vivere a Parigi.
I fatti si svolgono intorno agli anni ’50, qualche anno dopo la fine della seconda Guerra Mondiale.
Non mi riesce facile comprendere perché mai un’ agiata, sistemata coppia americana desideri abbandonare la Grande America, per giunta in un periodo storico non proprio dei più ideali, per andare a cercarvi amore e lavoro.
Ma non sono April Wheeler ( in arte Kate Vinslet ) e pertanto devo calarmi in lei per poter vedere il film con quello che era il suo anelito.
I due coniugi con due bambini vivono da anni una comune vita, fatta di attese, di solita routine, di insoddisfazioni, di poche parole. Tutto questo lo si intuisce o lo si sente rinfacciare, ma non lo si vive. Per capire meglio occorreva partecipare a questo crescendo malessere che come un tarlo portava al disfacimento. Il vuoto diventa silenzio o meglio la solitudine crea freddo e silenzio. In questo stato di malessere prende a crescere sempre più uno stato di ribellione, occorre tagliare col passato, rifarsi un’ altra vita, quella che un tempo era fatta di sogni, di speranze e di illusioni. Così la dolce moglie accarezza il sogno di andare a vivere a Parigi. Convince il marito Frank ( in arte Leonardo DiCaprio ), ancora innamorato ad assecondarla in questo progetto, sebbene sia reticente.
Come ho letto in un brano a me tanto caro: “Il silenzio”, sembra dire “Ogni immagine, ogni oggetto è divenuto muto di fronte al mio sguardo attonito e velato di pianto. Dove siete finiti, sogni mai tramontati, nonostante i molti anni trascorsi, dove vi siete assopite dolci parole, che balzavano fuori da ogni parte, dando anima ed espressione al più minuscolo oggetto? Perché, cuore mio, non palpiti più ad ogni istante, con gioia, con fede, con speranza? E' tutto dunque finito in questo silenzio che mi circonda, rotto soltanto dal monotono tic tac della sveglietta che ricorda, inesorabile, che, bene o male, il tempo passa…passa…passa… si dilegua : lascia il silenzio e trova il silenzio! “
Durante una giornata buia e di pioggia, dal cielo coperto da nuvole grigie, si apre d’improvviso uno squarcio, il sole splende come non mai, si chiude l’ombrello, il peggio è passato. No non sarà così quel che è deciso è deciso e si deve andar avanti, non ci sono impedimenti d’ogni genere ad arrestare il cammino, a far smettere di sognare.
In casa non c’è più silenzio ed accondiscendenza, vi sono segreti svelati, accuse, rivendicazioni, tentativi di fuggire dalla realtà.
Frank innamoratissimo vorrebbe far felice April, sembra esserci riuscito, ma quando si scende si va in basso non in alto, April nel finale scende lentamente le scale di casa, lentamente come il morbo che l’ha corrosa,c’è il silenzio a svelare la verità, ad agghiacciare i cuori di tutti.
Prescindendo dalla mia personalissima non condivisione della scelta del tempo, luogo e status in cui è stata collocata questa storia, non posso fare a meno di apprezzare grandemente le prestazioni di tutti i personaggi, nessuno escluso, con particolare rilievo per Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, la cui interpretazione è d’avvero di grande rilievo. Ottimo il dialogo, buona la fotografia e la sceneggiatura.
chigi
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williamd
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venerdì 1 maggio 2015
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e se non ci arrendessimo ai nostri sogni?
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E’ la New York degli anni cinquanta il contorno della vita dei giovani sognatori Frank e April Wheeler. Trasferitisi con i migliori propositi di successo e con grandi aspirazioni, i Wheeler si trovano qualche anno più tardi a condurre una vita ordinaria in una bella casa della periferia di New York, con i loro due figli. Non sono però affatto contenti delle loro vite (o almeno pensano sia così): April non è riuscita ad intraprendere la brillante carriera di attrice a cui ambiva, mentre Frank è avvinghiato ad un lavoro da impiegato che non sopporta. Quella che soffre di più è sicuramente April, che passa le sue giornate a casa a fare le faccende domestiche non vedendo mai nessuno, e si sente come oppressa dal luogo in cui vive, ritenendolo vano.
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E’ la New York degli anni cinquanta il contorno della vita dei giovani sognatori Frank e April Wheeler. Trasferitisi con i migliori propositi di successo e con grandi aspirazioni, i Wheeler si trovano qualche anno più tardi a condurre una vita ordinaria in una bella casa della periferia di New York, con i loro due figli. Non sono però affatto contenti delle loro vite (o almeno pensano sia così): April non è riuscita ad intraprendere la brillante carriera di attrice a cui ambiva, mentre Frank è avvinghiato ad un lavoro da impiegato che non sopporta. Quella che soffre di più è sicuramente April, che passa le sue giornate a casa a fare le faccende domestiche non vedendo mai nessuno, e si sente come oppressa dal luogo in cui vive, ritenendolo vano. Il loro rapporto di coppia sta crollando ed il giorno del trentesimo compleanno di Frank, April gli propone di trasferirsi a Parigi. Lui, anche se non pienamente convinto dell’idea, le promette che ciò si avvererà. Frank aveva spesso narrato ad April i suoi viaggi e le aveva più volte raccontato di quanto fosse bella Parigi e la sua gente.
Nonostante i colleghi di Frank e gli amici della coppia pensano si tratti di un’idea folle e avventata, i due hanno iniziato a programmare e pianificare il tutto. Nel contempo però a Frank viene offerta un’importante promozione sul posto di lavoro ed April rimane incinta: la coppia che stava rifiorendo si riallontana; e Parigi sembra un altro sogno irrealizzabile.
Revolutionary Road è un film universale.
Rappresenta la vita dell’uomo: la sua felicità, i suoi sogni e la realtà. Quando si è giovani il mondo ci pare nelle nostre mani, ci si sente unici e speciali, e nulla ci sembra irraggiungibile; ma con l’avanzare dell’età si scopre come sia difficile conseguire ciò a cui si sperava. Frank Wheeler si sentiva destinato a grandi cose, ma si ritrova a fare lo stesso lavoro da impiegato di suo padre che quando era ragazzo ripugnava. Quello che tuttavia fa nascere in April l’idea di trasferirsi è la mancanza di felicità. Anche oggigiorno, quanto persone – probabilmente erroneamente - si muovono in vari posti e luoghi per “ricercare” la felicità?
Come dice Paolo Ruffini però, la felicità è anche accorgersene. L’uomo ogni volta che ha raggiunto un obbiettivo se ne pone un altro e poi un altro ancora, senza mai fermarsi per capire se è felice o meno. La verità è che la felicità è un bene immateriale senza prezzo e disponibile in natura in quantità illimitata, in ogni dove. Raggiungerla, viverla e capirla però e tutt’altro che semplice, forse perché l’uomo vede in primo piano ciò che vorrebbe e non ciò che già possiede.
Sam Mendes ricongiunge dopo undici anni sul grande schermo – dopo il loro successo mondiale con Titanic – la coppia sempreverde Leonardo DiCaprio – Kate Winslet, che si dimostra adatta ad interpretare il grande dilemma delle vita e delle ambizione umane.
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