iankenobi
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giovedì 7 novembre 2013
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bellissimo
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quando un regista ultraottantenne riesce ancora a fare un film del genere non ci resta che alzarci in piedi ed applaudirlo.
Un film di gran classe in cui tutto risulta perfetto.
la storia e' abbastanza semplice,due fratelli, stretti dalla morsa delle difficolta' finanziarie,decidono di rapinare la gioielleria dei genitori,conoscendo tutto di quel posto,allarmi,entrate e uscite,combinazioni,pensando che tutto possa essere facile.
Invece,la rapina finisce male,e veniamo coinvolti,come spettatori,in un vortice,anche per l'uso di salto di spazi temporali,anche se di pochi giorni,a volte di poche ore,precedenti,la rapina.
Rimango sempre ammirato quando in un film,il non detto,e' quasi piu' importante del non detto,anche se qualcosa possiamo intuire da poche frasi,dal dialogo tra figlio maggiore e padre,o quando l'altra figlia di ce hank e' sempre hank e andy e' sempre andy.
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quando un regista ultraottantenne riesce ancora a fare un film del genere non ci resta che alzarci in piedi ed applaudirlo.
Un film di gran classe in cui tutto risulta perfetto.
la storia e' abbastanza semplice,due fratelli, stretti dalla morsa delle difficolta' finanziarie,decidono di rapinare la gioielleria dei genitori,conoscendo tutto di quel posto,allarmi,entrate e uscite,combinazioni,pensando che tutto possa essere facile.
Invece,la rapina finisce male,e veniamo coinvolti,come spettatori,in un vortice,anche per l'uso di salto di spazi temporali,anche se di pochi giorni,a volte di poche ore,precedenti,la rapina.
Rimango sempre ammirato quando in un film,il non detto,e' quasi piu' importante del non detto,anche se qualcosa possiamo intuire da poche frasi,dal dialogo tra figlio maggiore e padre,o quando l'altra figlia di ce hank e' sempre hank e andy e' sempre andy.
Come al solito geniale philip seymour hoffman,un attore con la a maiuscola che sembra non sbagliare mai un film,e' lui l'anima del film, il su percorso psicologico e quel sottile modo di disporre del fratello iu' piccolo,incapace di crescere.
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luca scial�
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mercoledì 9 ottobre 2013
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una rapina facile finita in tragedia
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Andy e Hank sono due fratelli con problemi economici. Il primo ha frodato il fisco e i conti dell'impresa per cui lavora; il secondo è stato messo Ko dal divorzio. Andy gli propone una rapina apparentemente facile, proprio alla gioielleria degli anziani genitori. Ma Hank ingaggia un amico sentendosi non all'altezza del colpo. Ma le cose vanno nel peggiore dei modi e i loro guai, anziché azzerarsi, finiscono per moltiplicarsi.
Sidney Lumet si congeda alla grande dal cinema con un ottimo film, cinico, dai ritmi serrati e dal montaggio che rievoca il migliore Tarantino. Dopo una serie di film minori, al punto che l'ultimo degno di nota può essere considerato Il verdetto con Paul Newman del 1982, il regista americano propone finalmente un film degno del suo talento; avvalendosi di un ottimo cast e di una storia che viaggia sul filo dell'esagerazione senza mai varcarlo.
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Andy e Hank sono due fratelli con problemi economici. Il primo ha frodato il fisco e i conti dell'impresa per cui lavora; il secondo è stato messo Ko dal divorzio. Andy gli propone una rapina apparentemente facile, proprio alla gioielleria degli anziani genitori. Ma Hank ingaggia un amico sentendosi non all'altezza del colpo. Ma le cose vanno nel peggiore dei modi e i loro guai, anziché azzerarsi, finiscono per moltiplicarsi.
Sidney Lumet si congeda alla grande dal cinema con un ottimo film, cinico, dai ritmi serrati e dal montaggio che rievoca il migliore Tarantino. Dopo una serie di film minori, al punto che l'ultimo degno di nota può essere considerato Il verdetto con Paul Newman del 1982, il regista americano propone finalmente un film degno del suo talento; avvalendosi di un ottimo cast e di una storia che viaggia sul filo dell'esagerazione senza mai varcarlo. Come non riesce a varcare il difficile confine che lo avrebbe reso un capolavoro.
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shiningeyes
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giovedì 13 giugno 2013
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cinismo e sangue
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Andy ed Hank sono due fratelli, molto diversi tra di loro, ma hanno in comune una situazione personale ed economica a pezzi (più Hank che Andy); Andy, che è il fratello maggiore, è un tipo impassibile e sicuro di sé, ed è con la stessa impassibilità che propone al fratellino di svaligiare la gioielleria dei genitori. Hank accetta la proposta, ma un cambio programma del piano, da lui stesso optato, farà fallire il colpo, con la conseguenza di far colare a picco tutta la famiglia, in particolare il padre che, distrutto dal dolore,tenterà di farsi giustizia da solo.
Si parla di una sceneggiatura di gran classe, organizzata su un montaggio minuzioso che ci fa osservare tutti i punti di vista dei tre protagonisti, tracciando un profilo sull'animo di ogni protagonista.
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Andy ed Hank sono due fratelli, molto diversi tra di loro, ma hanno in comune una situazione personale ed economica a pezzi (più Hank che Andy); Andy, che è il fratello maggiore, è un tipo impassibile e sicuro di sé, ed è con la stessa impassibilità che propone al fratellino di svaligiare la gioielleria dei genitori. Hank accetta la proposta, ma un cambio programma del piano, da lui stesso optato, farà fallire il colpo, con la conseguenza di far colare a picco tutta la famiglia, in particolare il padre che, distrutto dal dolore,tenterà di farsi giustizia da solo.
Si parla di una sceneggiatura di gran classe, organizzata su un montaggio minuzioso che ci fa osservare tutti i punti di vista dei tre protagonisti, tracciando un profilo sull'animo di ogni protagonista. Hank è la parte debole, quella più paurosa, tanto da prendere in considerazione l'idea del suicidio quando la situazione sua si fa sempre più nera, e non facendolo dimostra la sua codardia, che già paga pegno con il rimorso per essere stata la causa indiretta della morte della madre; Andy è il personaggio più interessante, è introverso e tenta di sfuggire in una realtà che lo opprime attraverso l'eroina, non sembra provare altre emozioni, a parte il rancore per il padre che gli ha sempre preferito Hank al posto suo, arrivando poi, a manifestare con violenza assassina la sua natura feroce; il padre Charles rappresenta la parte più sofferente, animata da un sentimento di vendetta per la morte dell'amata moglie che si perpetrerà in un grandissimo finale.
Lumet, non solo gira un magnifico thriller, ma lo carica di un affresco di sentimenti umani disperati,cinici e freddi, che a lungo andare fanno cascare a pezzi l'anima dei personaggi del film, lo fa stando a stretto contatto dietro gli attori con riprese vicinissime e primi piani di prim'ordine carichi di intensità (bellissime le riprese dei faccia a faccia dei fratelli).
Inutile sottolineare la solita immensa prova di Hoffmann, stranamente ignorata dalla critica internazionale (solo un Gotham Award); ottime anche le prove di Hawke e Finney, un po' sottotono la Tomei.
Un film per palati fini non c'è che dire, regia e cast perfetti, peccato per qualche dubbio sulla sceneggiatura, che sembra scordarsi del destino di Andy e non parla sufficientemente della situazione iniziale di Andy; ma sono bazzecole, si tratta di film che soddisferà tutti coloro che amano il buon cinema.
Non male per un regista ottantatreenne.
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jacopo b98
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domenica 19 maggio 2013
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un opera desolante e drammatica di estrema potenza
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Tutto ruota intorno ad una rapina: Andy (Seymour Hoffman) e Hank (Hawke) hanno bisogno di soldi, il primo perché è un drogato e neanche il suo stipendio a sei cifre gli permette di continuare, io secondo perché il suo modesto lavoro non gli permette di pagare gli alimenti alla ex-moglie. Che fare? Nulla di più semplice che rapinare la gioielleria dei genitori (Finney e Harris), dove entrambi hanno lavorato, ma al momento buono, sia per sfortuna che per grandi errori nella gestione della faccenda, tutto va storto e i due si ritrovano in un pasticcio colossale. Sceneggiato da Kelly Masterson, è l’ultimo film di Lumet, la sua opera migliore e definitiva.
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Tutto ruota intorno ad una rapina: Andy (Seymour Hoffman) e Hank (Hawke) hanno bisogno di soldi, il primo perché è un drogato e neanche il suo stipendio a sei cifre gli permette di continuare, io secondo perché il suo modesto lavoro non gli permette di pagare gli alimenti alla ex-moglie. Che fare? Nulla di più semplice che rapinare la gioielleria dei genitori (Finney e Harris), dove entrambi hanno lavorato, ma al momento buono, sia per sfortuna che per grandi errori nella gestione della faccenda, tutto va storto e i due si ritrovano in un pasticcio colossale. Sceneggiato da Kelly Masterson, è l’ultimo film di Lumet, la sua opera migliore e definitiva. È un desolante ritratto di falliti, spietato in tutte le sequenze e con alcune scene tremende, non fa parte di nessun genere cinematografico, lo si potrebbe definire una tragedia assoluta e senza alcuna catarsi. Un potente disegno in cui nei confronti dei due balordi, uno intelligente e assolutamente senza scrupoli, l’altro sciocco e pieno di paure, non si può che provare ribrezzo, ma forse anche pietà, per due personaggi al limite, disperati, ma disposti a tutto per salvare qualcosa che sanno già di aver perduto: l’innocenza. Così ogni sequenza assume una gran rilevanza e ogni simbolismo ha il suo significato profondo: perché il padre soffoca Andy? Per rabbia e odio? O per pietà? Perché lascia scappare Hank? Forse consapevole della sua “innocenza morale”, del fatto che si era fatto tirare dentro questa storia? Un film di grandi domande, che si regge su una complessa costruzione, grazie all’ampio uso di flashback, e di grandi, più o meno, risposte. Notevole l’uso dei colori nella fotografia di Ron Fortunato, tutta sulle scale del bianco e del grigio, in un panorama desolante. E perciò la scena finale in cui Charles, dopo aver soffocato Andy, se ne va e l’inquadratura sfuma verso il bianco invece che verso il nero lascia intendere un vuoto, che è quello che ha dentro lo spettatore, dopo aver osservato due personaggi disgustosi per quasi due ore. Perciò, se Non è un paese per vecchi era radicale, questo forse lo è ancora di più. Banale il titolo italiano, interessantissimo quello originale, tratto da un detto irlandese il cui significato è: che tu possa arrivare in paradiso mezz’ora prima che il diavolo si accorga che sei morto. Attori superbi. Giustissimo divieto ai minori di quattordici anni.
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gatsby97
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giovedì 2 maggio 2013
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crudele.
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Film davvero incredibile per il susseguirsi di eventi e per le grandi recitazioni come quella di Philip Seymour Hoffman che ci regala una straordinaria performance composta da dolore , sensi di colpa e angaoscia di una vita a soqquadro.... per non parla di Hawke ke entra perfettamente nella parte ; tra l'altro è un film del grande Sidney Lumet che lascia la propria impronta su questo film crudele cupo e menzognero. Il mio voto è 8,5. Vedetelo fino all'ultimo però è un pò pesante a livello psicologico.
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fedson
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sabato 27 aprile 2013
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thriller impeccabile e maestoso!
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Intraprendendo un viaggio all'insidia dei più intimi segreti della famiglia Hanson, Sidney Lumet produce uno dei più grandi thriller degli ultimi anni. Due fratelli, entrambi "complici" sia del loro subdolo presente nel quale vivono, sia della loro disastrosa vita privata, si ritrovano nuovamente complici nel mettere in atto quella che, per il fratello maggiore Andy (Philip Seymour Hoffman), è una facile rapina. Il fratello minore, Hank (Ethan Hawke), non sa che il negozio che subirà il colpo sarà proprio la gioielleria di famiglia gestita dalla madre. Da quello che doveva essere un colpo veloce, facile e senza spargimenti di sangue, si rivelerà un completo fallimento destinato a mandare in frantumi non solo le vite dei due fratelli, ma anche quella dei loro familiari più stretti.
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Intraprendendo un viaggio all'insidia dei più intimi segreti della famiglia Hanson, Sidney Lumet produce uno dei più grandi thriller degli ultimi anni. Due fratelli, entrambi "complici" sia del loro subdolo presente nel quale vivono, sia della loro disastrosa vita privata, si ritrovano nuovamente complici nel mettere in atto quella che, per il fratello maggiore Andy (Philip Seymour Hoffman), è una facile rapina. Il fratello minore, Hank (Ethan Hawke), non sa che il negozio che subirà il colpo sarà proprio la gioielleria di famiglia gestita dalla madre. Da quello che doveva essere un colpo veloce, facile e senza spargimenti di sangue, si rivelerà un completo fallimento destinato a mandare in frantumi non solo le vite dei due fratelli, ma anche quella dei loro familiari più stretti. E' tragica, l'ultima opera sfornata dal regista prima della sua morte. Ed è anche un perfetto affresco di un duro esempio di una famiglia piena di segreti, all'interno dei quali covano ancora brutti ricordi, malintesi, relazioni fallite e tanto dolore. Piuttosto che archiviare il film solo nella sua parte drammatica, Lumet esercita il colpo di genio, andando ad incorniciare il film attorno ad uno sfondo puramente thriller, valendosi, inoltre, di interpreti a dir poco maestosi. Ognuno fa la sua parte, e la fa senza maschere o (giusto in tema) "segreti di famiglia da nascondere". Tutto questo arricchito da una sceneggiatura veramente DOC, intenta ad esplorare i confini più intimi e subdoli e meschini della mente umana all'interno di un contesto familiare, descritto in maniera efficente e realistica dai personaggi rappresentanti i membri della famiglia qui protagonista. La pesante e cruda storia viene mostrata al pubblico anche grazie ad un montaggio discontinuo, violando completamente i canoni della cronologia filmica di base e che, mostrando vari (ma chiarissimi) flashback durante la linea temporale del racconto, rendono il film completamente e perfettamente scorrevole in tutta la sua drammaticità, facendo assumere a quest'ultima un ritmo incalzante e per niente disturbatore agli occhi dello spettatore. E' un film per tutti, per chi ama il vero cinema o storie ingarbugliate in tutta la loro linea drammatica; per chi desidera grandi interpretazioni e per chi non vuol perdersi il thriller dell'anno. Grandissime le performance di tutti gli attori, senza eccezioni: da un giovane ma talentuoso Ethan Hawke ad un monumentale Philp Seymour Hoffman (ci si inchina, di fronte all'interpretazione di quest'ultimo). Bellissimo thriller dotato di una potente vena drammatica che raffigura personaggi comuni quanto mentalmente fragili, ma che all'interno delle loro sfumature è possibile immedesimarsi. Immedesimarsi, per andare a conoscere quali sono le vere paure dell'uomo, i suoi momenti di coraggio e il suo amore nei confronti della famiglia che l'ha generato e cresciuto. Impeccabile!
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filippo catani
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lunedì 5 marzo 2012
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film intenso e cupo degno del miglior lumet
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New York. Due fratelli, per motivi diversi, si ritrovano sull'orlo del baratro finanziario. Per uscire dall'impasse i due decidono di rapinare la gioielleria di famiglia dato che il bottino sarebbe ottimo, non c'è sorveglianza e i gioielli sono assicurati. Le cose non andranno come previsto innescando una terribile spirale di eventi.
Come ha detto Lumet durante un'intervista sul film più che di thriller possiamo parlare di un terribile melodramma con protagonsiti degni di Edipo. E infatti lo spettatore rimane decisamente sbigottito e senza parole vedendo come questi due derelitti personaggi non solo non riescano a trovare un modo per togliersi dai guai ma anzi ne escogitano di continui per cacciarvisi sempre più dentro.
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New York. Due fratelli, per motivi diversi, si ritrovano sull'orlo del baratro finanziario. Per uscire dall'impasse i due decidono di rapinare la gioielleria di famiglia dato che il bottino sarebbe ottimo, non c'è sorveglianza e i gioielli sono assicurati. Le cose non andranno come previsto innescando una terribile spirale di eventi.
Come ha detto Lumet durante un'intervista sul film più che di thriller possiamo parlare di un terribile melodramma con protagonsiti degni di Edipo. E infatti lo spettatore rimane decisamente sbigottito e senza parole vedendo come questi due derelitti personaggi non solo non riescano a trovare un modo per togliersi dai guai ma anzi ne escogitano di continui per cacciarvisi sempre più dentro. Hawke e Seymour Hoffman (insieme alla Tomei) sono meravigliosi nel calarsi in due parti così difficili di personaggi che viaggiano a folle velocità verso l'autodistruzione non prima di aver portato con se, in questa folle corsa, la propria famiglia e altre persone. La storia poi del triangolo tra i due fratelli e il personaggio della Tomei non fa che aggiungere altra dinamite alla vicenda. Insomma uno splendido melodramma o noir firmato dal maestro Lumet che con questa pellicola tocca nuovamente i fasti della sua mitica filmografia.
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denzel for ever
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giovedì 23 febbraio 2012
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peccato perche l'idea c'era
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mi sembrava di vedre un misto tra....un film dei fratelli cohen e tarantino .....molto lento....cn qst flashback...che alla fine sono inutilissimi...e allunagano sl il brodo....mi aspettavo molto di piu...l'unica cosa che mi è piaciuta è stata la recitazione..piuttosto buona
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ramon76
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sabato 10 dicembre 2011
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sopravvalutato
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dramma famigliare forzato ma blando, sprazzi di stile qua e la, niente di nuovo.
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molenga
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giovedì 10 novembre 2011
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ennesimo capolavoro di lumet
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Andy e Hank sono fratelli: entrambi si trovano in guai finanziari e debbono risolverli il prima possibile: Andy ha un'idea, da un lato(quello pratico) semplice, dall'altro (quello morale) complicato: rapinare la piccola gioielleria dei genitori. All'inizio Hank, che dovrebbe essere l'esecutore materiale del furto, non è d'accordo, ma poi cede: peccato che gli imprevisti siano sempre dietro l'angolo...
Costruito con una narrativamente perfetta successione di flashback e flashforward, il film è un ritratto dovstojeskyano e hobbesiano sull'inevitabile conseguenza delle azioni estreme, recitato esemplarmente da un attore mostruoso, Hoffman, e da altri ottimi comprimari.
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Andy e Hank sono fratelli: entrambi si trovano in guai finanziari e debbono risolverli il prima possibile: Andy ha un'idea, da un lato(quello pratico) semplice, dall'altro (quello morale) complicato: rapinare la piccola gioielleria dei genitori. All'inizio Hank, che dovrebbe essere l'esecutore materiale del furto, non è d'accordo, ma poi cede: peccato che gli imprevisti siano sempre dietro l'angolo...
Costruito con una narrativamente perfetta successione di flashback e flashforward, il film è un ritratto dovstojeskyano e hobbesiano sull'inevitabile conseguenza delle azioni estreme, recitato esemplarmente da un attore mostruoso, Hoffman, e da altri ottimi comprimari.
5 stelle e tanto di cappello
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