Titolo originale | Ostrov |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Russia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Pavel Lungin |
Attori | Pyotr Mamonov, Dmitriy Dyuzhev, Viktor Sukhorukov, Nina Usatova, Yuriy Kuznetsov Timofey Tribuntsov, Alexey Zelensky. |
Tag | Da vedere 2006 |
Distribuzione | Metacinema |
MYmonetro | 3,24 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi bloccano un rimorchiatore sovietico nel Mar Bianco. Un giovane marinaio, preso dal panico, tradisce un suo compagno e lo uccide su ordine del nemico, credendo così di essersi salvato la vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel corso della seconda guerra mondiale un marinaio russo spara a un proprio superiore perché minacciato dai tedeschi. Da quel momento vivrà sull'isola in cui i monaci gli hanno dato rifugio, divenendo monaco lui stesso. Nel 1976 lo troviamo isolato all'interno della comunità per il suo atteggiamento anticonvenzionale ma ricercato dal popolo che ne percepisce il particolare carisma. Un fantasma del passato gli si ripresenterà dinanzi.
Pavel Longuine fu un disturbatore della quiete cinematografica del regime sovietico quando nel 1990 portò sugli schermi la sua opera prima Taxi blues, un sasso musical-visivo gettato nello stagno di quel cinema conformista. È un disturbatore ancora oggi quando va a cercare il suo protagonista di allora e gli chiede di indossare i dimessi panni del monaco ortodosso che intende espiare le proprie colpe ma non dimentica di indicare agli altri le loro, anche quando essi fanno parte dell'establishment ecclesiastico.
"Questo è semplicemente un film sul fatto che Dio esiste" afferma Longuine. Ma con questo non espone un'affermazione retrò. Compie invece un atto di accusa verso quell'occidentalizzazione della società che lui stesso auspicava come un vero rinnovamento e che invece si è rivelata come un appiattimento e una scomparsa dei valori. Se prima essi sopravvivevano nella clandestinità, oggi sono stati cancellati dal consumismo sfrenato e dall'assoluta indifferenza nei confronti dei puri di cuore.
Tutto deve essere 'consumato' in tempi rapidi. In proposito, ancor più della cornice narrativa in cui la vicenda è inserita, valgono alcune situazioni e, in particolare, una. Quando la madre di un bambino che non può camminare si rivolge al monaco, egli le mostra che l'impossibile è possibile: il bambino cammina. Ottenuto il miracolo, la donna vuole riprendersi il figlio e ripartire per andare a lavorare. Il monaco invece esige che ella offra la disponibilità del proprio tempo per accogliere il dono che le viene elargito.
In questa scena ci sembra stia il nucleo centrale del film di Longuine: la Russia postcomunista non trova più il tempo per la contemplazione e la meraviglia. Ancora una volta il regista ha centrato il bersaglio.
L'ISOLA disponibile in DVD o BluRay |
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€12,99 | – |
Anatoly è un guru più che un monaco. È scorbutico e asociale, rispettato più per il suo enigmatico modo di esprimersi che per la sua fedeltà alla regola monastica; nonostante la sua apparente, anarchica follia, riesce tuttavia ad avere un seguito tra i fedeli, cosa che che disturba non poco i suoi fratelli di fede.
In una Russia remota degli anni '70 vive il monaco Anatoly, alquanto anti-convenzionale ma anche capace di miracoli, al punto che il popolo si reca da lui a mo' di Santone. Ma il suo passato lo tormenta, avendo in piena guerra mondiale tradito il comandante della nave su cui viaggiava uccidendolo dietro ordine dei nazisti, avendo così cara la pelle.
Ostrov, il titolo originale di questa pellicola, è un film piuttosto particolare. Rarefatto nella sua essenza e leggero nella tematica che apparentemente tratta, ovvero la vita di una comunità di monaci ortodossi. Al contempo, però, osservando attentamente ciò che esprime lungo tutto il suo svolgersi è possibile notare come in realtà i personaggi siano stati delineati con caratteristiche psicologiche [...] Vai alla recensione »
Non è certo il film per un pubblico da cinepanettoni, tutt'altro, bisogna resistere per non toglierlo via dopo un quarto d'ora di visione, del resto è un film lento e un po' noioso, le immagini più dei dialoghi raccontano una storia di solitudine e di passione religiosa, non un granch'è il cast di attori attorno al protagonista, buona la fotografia. Vai alla recensione »
Siccome non sono uno psicologo, e non mi interessano i lati nascosti del film, giudico lo stesso in quanto opera cinematografica da guardare. Una noia pazzesca; una storia basata su un monaco squilibrato che fa cose da squlibrato, paesaggi sempre uguali, inquadrature troppo lunghe. Non lo guardate la sera, dopo venti minuti vi ritrovate a dormire sul divano.
certo non è Tarkovskij, ma è uno di quei film che ti trasformano dopo averlo visto... imperdibile
Seconda guerra mondiale: un marinaio russo, minacciato dal nemico, spara a un proprio superiore. Da quel momento vivrà, lacerato dalla colpa, su un'isola in cui alcuni monaci ortodossi gli danno rifugio, divenendo monaco lui stesso. All'inizio degli anni Settanta, il teologo Francesco Cacucci scriveva: «Il cinema ritornerà a essere sacro o religioso se accetterà di cominciare, o ricominciare dall'uomo» [...] Vai alla recensione »