Anno | 2006 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Roberto Cimpanelli |
Attori | Vincenzo Salemme, Neri Marcorè, Elena Russo, Marco Messeri, Augusto Zucchi, Mariella Valentini Luigi Maria Burruano, Vittorio Amandola, Tosca, Sergio Di Giulio, Nicola Acunzo, Gianni Cavina, Stefano Fregni. |
Uscita | venerdì 29 settembre 2006 |
MYmonetro | 2,88 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 5 dicembre 2017
Siamo nel 1943, alla vigilia dell'armistizio. Un carabiniere, la sua fidanzata e un truffatore sono in viaggio su di un treno che si ferma. I tre sono costretti a scendere e a cominciare un estenuante e particolare viaggio con mezzi di fortuna. In Italia al Box Office Baciami piccina ha incassato 563 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il 7 Settembre 1943, alla vigilia dell'annuncio dell'Armistizio con gli Alleati, un noto truffatore, Raoul Nuvolini, deve essere scortato presso la sede della Magistratura di Venezia. I carabinieri della scorta restano feriti in un incidente ferroviario e il brigadiere Umberto Petroni viene incaricato di consegnare Nuvolini alla giustizia. Luisa, la fidanzata di Umberto, da anni in attesa di un permesso speciale per sposare il suo brigadiere e di un viaggio di nozze proprio a Venezia, si aggiunge a sorpresa al viaggio. La presenza di Luisa e i tragici fatti in cui versa l'Italia complicheranno la missione di Umberto. L'armistizio e la fine dell'alleanza con la Germania cambieranno per sempre le loro vite e quelle degli italiani. Roberto Cimpanelli partendo da un'idea di Sergio Citti, a cui il film è dedicato, sceglie per la sua storia un tabù ideologico e storiografico:l'otto settembre 1943. Nel giorno della dissoluzione dell'esercito italiano, in assenza di un qualsiasi potere che governasse l'Italia se non il caos, un carabiniere compie un viaggio iniziatico attraverso il Paese che lo condurrà a una conversione di intenti. Quel giorno non fu solo Umberto a togliersi la divisa per servire un'idea di giustizia più alta e urgente, ma venne meno anche una certa idea di patria, quella fascista, per rivelare quella democratica. In uno stato allo sbando non restava che ubbidire alla propria coscienza, quella buona interpretata dal carabiniere di Neri Marcorè, desichiano nel sembiante e nell'affiche. L'attore del "cuore altrove" dimostra ancora una volta una predisposizione naturale per il cinema declinato al passato, avvicinando il suo personaggio agli antieroi fragili ma resistenti di tanto cinema italiano: dal Mastroianni di Una giornata particolare, all'Umberto D. di cui porta il nome e il garbo. Si affianca a Marcorè l'esplosiva e incontrollabile interpretazione di Vincenzo Salemme, contrappunto squisito alla sua moderatezza. In mezzo una remissiva Elena Russo,la piccina da baciare del titolo, che incarna sullo schermo il ruolo canonico indotto dalla cultura fascista, quello di (futura) "sposa e madre esemplare". La sceneggiatura, firmata da Furio Scarpelli e dal figlio Giacomo, rievoca e illumina, coi registri ironici e amari della commedia all'italiana, la zona oscura e dolente della storia che ha preceduto la nascita dell'Italia democratica e repubblicana.
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- condivido la tua recensione - film che ci riporta ai tempi dei nostri nonni - adoro, soprattutto a teatro Salemme, ma qui è stato veramente bravo - film da vedere per sorridere e riflettere - bravi anche Neri Marcore' ed Elena Russo
Oggi ho visto il film.....a me ha emozionato molto, è stato davvero u bel film, con due bravi attori in Salemme e Marcorè e tutto il resto.
Chissà quanto c'è del grande Furio Scarpelli in questo fragile ma piacevole Baciami piccina, in cui appare come autore della sceneggiatura col figlio Giacomo. Lui che per decenni è stato il re dei dialoghi assieme al compianto Age, con il quale scrisse, proprio sulla tragedia dell'8 settembre, nel lontano 1960, il memorabile Tutti a casa. Siamo in Italia centrale, dove il 7 settembre 1943 il timido [...] Vai alla recensione »
È la sera del 7 settembre 1943: dal mattino dopo, per gli italiani, niente sarà più come prima. Ma il brigadiere Umberto Petroni (Neri Marcoré) ancora non lo sa. Lui sa solo che deve portare il truffatore Raoul Nuvolini (Vincenzo Salemme) dal Sud fino alla Magistratura di Venezia, il resto non gli importa. Ma non è facile viaggiare attraverso l'Italia nel giorno della dissoluzione dell'esercito: nessun [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano, o quello che ne è rimasto, è affollato (su grandi e piccoli schermi) di preti e carabinieri, capisaldi d'occupazione, emblemi di un paese che, per fortuna, è già andato da tutt'altra parte. Siamo dalle parti di Vittorio De Sica e degli anni '50. anche se la storia parte la sera del 7 settembre 1943, quando l'Italia stava per tradire, ancora una volta, i suoi alleati.