Tu chiamami Peter

Maurizio Cabona

Il film dei grandi festival sono collegati in un ordine logico. Quello di Cannes sta per chiudere con due titoli dedicati alle grandi personalità dello spettacolo. Ieri c’è stata La vita e la morte di Peter Sellers di Stephen Hopkins (in concorso) e oggi c’è De-Lovely di Irwin Winkler (fuori concorso) su Cole Porter, che chiude la rassegna dal livello medio più alto dell’ultimo decennio.
Ma i confronti con un passato più remoto restano sempre tristi a cominciare da quello fra La signora omicidi di Alexander Mac-Kendrick (1955), con Alec Guinness e Peter Sellers, e The Ladykillers del fratelli Coen, rifacimento che pure gareggia per la Palma d’oro. [...]

di Maurizio Cabona, articolo completo (4521 caratteri spazi inclusi) su Il Giornale 22 maggio 2004