marcloud
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domenica 3 marzo 2024
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intreccio d'amore
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Inizio duemila inquadrato nell'intreccio tra quattro anime tormentate. Cast efficace per un film sulle relazioni disturbate.
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venerdì 23 novembre 2018
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commento al film closer
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Ho visto questo film molti anni fa. Non ricordo bene i particolari, ma mi ricordo il senso di perversione che c'era dietro. Le coppie si scoppiavano in un intreccio psicologicamente insalubro e anche gli attori rendevano bene l'inadeguatezza della situazione perché non davano l impressione di essere sicuri nemmeno loro di recitare con una trama di qualche senso. Orrendo film, altamente perverso e diseducativo.
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filippo catani
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giovedì 1 ottobre 2015
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due coppie fedifraghe
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Londra. Un giovane aspirante attore incontra una ex spogliarellista newyorchese e se ne innamora. Dopo qualche tempo però l'uomo finisce per perdere la testa per una avvenente fotografa che a sua volta si sposerà con un illustre dermatologo. Da quì partirà un vortice di tradimenti.
Sinceramente questo film si riduce a essere un racconto, anche appassionato per carità, di una serie di tradimenti di coppia e delle loro ossessioni amorose. Il cast è formato da quattro bellissimi attori e attrici che per tutto il tempo non fanno altro che sputarsi addosso veleno o racconti di quello che hanno fatto a letto. Sinceramente niente di nuovo o di sconvolgente per un film che a mio avviso non aggiunge nulla a quanto visto o scritto sul tema.
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Londra. Un giovane aspirante attore incontra una ex spogliarellista newyorchese e se ne innamora. Dopo qualche tempo però l'uomo finisce per perdere la testa per una avvenente fotografa che a sua volta si sposerà con un illustre dermatologo. Da quì partirà un vortice di tradimenti.
Sinceramente questo film si riduce a essere un racconto, anche appassionato per carità, di una serie di tradimenti di coppia e delle loro ossessioni amorose. Il cast è formato da quattro bellissimi attori e attrici che per tutto il tempo non fanno altro che sputarsi addosso veleno o racconti di quello che hanno fatto a letto. Sinceramente niente di nuovo o di sconvolgente per un film che a mio avviso non aggiunge nulla a quanto visto o scritto sul tema.
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maf65
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sabato 4 luglio 2015
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il dolore della verità
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Niente è più viscerale dell'amore...ma quanto siamo in grado di ammetterlo a noi stessi?? Questo film ci obbliga a guardarci dentro con tutta la verità di cui siamo capaci. L'intreccio delle vite, dei tradimenti, delle emozioni dei quattro personaggi ci prende e ci sorprende.... È una verità che rasenta il cinismo. Lo sguardo del regista si posa sui volti dei personaggi e ne rivela le più sordide intenzioni. E tutto ruota attorno alla passione egocentrica, disperata, cinica di ciascuno di loro...e forse anche di ciascuno di noi. Bel film e bravissimi attori.
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pabor
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mercoledì 20 maggio 2015
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le estraneità elettive
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In una strada affollata di Londra l'ex-spogliarellista Alice (Portman) e lo scrittore di necrologi Dan (Law) si vedono e si piacciono: è amore a prima vista, ma, attraversando la strada, un'auto investe lei e lui la soccorre. Vanno a vivere assieme e Dan trova in lei l'ispirazione per il romanzo che non ha mai scritto. Ritroviamo Dan nello studio della fotografa Anna (Roberts), specializzata in ritratti di estranei, a farsi immortalare per il risvolto di copertina del suo libro; tra i due scocca la scintilla e si baciano, facendosi scoprire da Alice. Ed ancora Dan, in cerca di forti emozioni in chat, fa credere al dermatologo Larry (Owen) di essere una bionda, e dopo averlo solleticato per bene gli dà un finto appuntamento - a cui non si presenta - che fa incontrare Larry con l'inconsapevole Anna, subito attratta dal nuovo “estraneo”.
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In una strada affollata di Londra l'ex-spogliarellista Alice (Portman) e lo scrittore di necrologi Dan (Law) si vedono e si piacciono: è amore a prima vista, ma, attraversando la strada, un'auto investe lei e lui la soccorre. Vanno a vivere assieme e Dan trova in lei l'ispirazione per il romanzo che non ha mai scritto. Ritroviamo Dan nello studio della fotografa Anna (Roberts), specializzata in ritratti di estranei, a farsi immortalare per il risvolto di copertina del suo libro; tra i due scocca la scintilla e si baciano, facendosi scoprire da Alice. Ed ancora Dan, in cerca di forti emozioni in chat, fa credere al dermatologo Larry (Owen) di essere una bionda, e dopo averlo solleticato per bene gli dà un finto appuntamento - a cui non si presenta - che fa incontrare Larry con l'inconsapevole Anna, subito attratta dal nuovo “estraneo”.
Il quartetto è completo ma si complicano le relazioni: Anna sposa Larry ma ama Dan; Dan ricambia ma fatica a staccarsi da Alice. Alla fine nessuno ne esce bene: Dan e Anna tradiscono i partner, Larry avrà una rivincita e Alice si scoprirà che ha mentito. Tutti presi a lasciarsi trasportare dalla fine di un amore all'inizio di un altro, i quattro “estranei” sono insensibili alle sofferenza che provocano, persi nell'illusione di essere “più vicini” a quello che aspettavano. Il film lascia un sapore dolceamaro - anche grazie alla canzone di Damien Rice The Blower's daughter -: abbiamo scoperto come funziona il giocattolo dell'amore, ma ci restano solo i pezzi.
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theophilus
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lunedì 6 gennaio 2014
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ping pong in salsa americana
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CLOSER
Magari non c’è alcuna attinenza, ma la nostra sensazione è che questo film faccia il paio con Ocean’s twelve, che abbiamo visto subito prima: nel senso che - premesse e fatte salve le loro notevoli differenze - entrambe le pellicole ci sono sembrate innanzitutto un freddo esercizio stilistico.
Il film di Soderbergh fa leva sulla felice e fortunata esperienza del capitolo precedente della banda di Danny Ocean e si affida al fascino collaudato di un cast stellare per ammannirci un cerebrale e calligrafico divertissement, da cui il pubblico è escluso. Closer si dibatte superficialmente attorno alla nevrosi dei quattro protagonisti (meno male che non sono dodici) senza però venirne a capo, più precisamente senza nemmeno tentare di venirne a capo, per cui lo spettatore avrà concentrato invano le sue speranze sul finale del film, dato che, nemmeno a quel punto, nulla sarà chiarito, motivato, inquadrato.
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CLOSER
Magari non c’è alcuna attinenza, ma la nostra sensazione è che questo film faccia il paio con Ocean’s twelve, che abbiamo visto subito prima: nel senso che - premesse e fatte salve le loro notevoli differenze - entrambe le pellicole ci sono sembrate innanzitutto un freddo esercizio stilistico.
Il film di Soderbergh fa leva sulla felice e fortunata esperienza del capitolo precedente della banda di Danny Ocean e si affida al fascino collaudato di un cast stellare per ammannirci un cerebrale e calligrafico divertissement, da cui il pubblico è escluso. Closer si dibatte superficialmente attorno alla nevrosi dei quattro protagonisti (meno male che non sono dodici) senza però venirne a capo, più precisamente senza nemmeno tentare di venirne a capo, per cui lo spettatore avrà concentrato invano le sue speranze sul finale del film, dato che, nemmeno a quel punto, nulla sarà chiarito, motivato, inquadrato.
La scenografia prevede un metaforico tavolo da ping-pong in cui si gioca un doppio misto e intercambiabile: non avevamo certo bisogno di Closerper sapere che la coppia è in crisi, anche perché questo film non ci offre alcuno sguardo, prospettico o dall’interno, sull’immortale sentimento dell’amore, né ci mostra mai alcuna motivazione per i continui ripensamenti di questa banda dei quattro, che non sia la solita frusta e stereotipata gelosia, la classica incapacità di non oltrepassare la soglia di crisi a ripetizione, la svagata e mai analizzata fotocopia di una nevrotica condotta sociale che è sempre in bella mostra, ma che non si tenta mai di interpretare, limitandosi il regista Mike Nichols a celebrare l’epidermico delirio di onnipotenza che si chiude rapidamente su se stesso, un gatto che si morde la coda.
Non bastano una sceneggiatura accurata e pungente – opera di Patrick Marber - né le ottime qualità teatrali di Clive Owen (che ci ha fatto pensare a Timothy Dalton) o quelle di fragile narcisista che sa immettere nel film Jude Law o, ancora, la tenera e provocante bellezza di Natalie Portmana valorizzare un film che si rifiuta di esprimersi, che fa professione di ricerca stilistica sul vuoto spirituale, sull’esteriorità della condotta umana, senza nemmeno provarsi a dare una giustificazione a questo nulla, magari col sottinteso pretesto che la vita e l’uomo sono proprio così.
Vediamo Anna (Julia Roberts), Alice (Natalie Portman), Dan (Jude Law), Larry (Clive Owen) quasi a corteggiare le proprie ripicche e a tentare di avvalorare qualcosa di cui non è dato scorgere l’essenza, avvertiamo i fantasmi dei loro dolori, senza però la lotta per capirci qualcosa e per evitarli. Alcune affermazioni, che potrebbero essere centrali nell’esistenza di un uomo e rivelare una vera filosofia di vita, sono lasciate sole a se stesse, prive della necessaria elaborazione interiore e, come tali, rimangono lettera morta per il partner di turno a cui sono dirette: Dan che afferma che le bugie sono il pane quotidiano del mondoe che non trova nulla di affascinante nella verità, pone in rilievo solo l’aspetto esteriore di una necessaria condizione umana e non s’incontra con Anna, quando ella richiede, quale requisito e prova dell’amore, il perdono di un dato per lei insignificante; quando poi Larry si lascia andare a scene di gelosia nei confronti di Anna - in realtà, il suo atteggiamento sembra rivelare più un animo ferito nella propria dignità - in qualche modo non lega con la propria affermazione che non si conoscono le basi dell’amore se non si sa che cosa sia il compromesso; Alice che si domanda ma dov’è questo amore?Non riesco a vederlo, non riesco a toccarlo, non potrà certo coagulare con la fragile evanescenza di Dan.
Ad ogni sequenza siamo proiettati in un futuro posticipato di settimane, mesi e, in almeno un caso, anche di anni rispetto alla scena precedente e, soprattutto, in una situazione del tutto inattesa, dati i presupposti. La storia salta le tappe di avvicinamento e, soprattutto, quelle di consolidamento dei rapporti dei protagonisti, concentrandosi solo su quelle dei loro allontanamenti, quasi che le prime non esistano, o che, forse dandole per scontate, comunque non interessino, come se non possano essere loro a contenere le giustificazioni che noi andiamo cercando. Così facendo, però, si finisce col dare per scontati anche i distacchi, che appaiono ogni volta frutto di menti schizofreniche che seguano regole immotivate. Il regista ci ha narrato il vuoto degli addii privandoli dell’angoscia e del dolore in essi sottesi, che ha scavato via preventivamente, così come il macabro lavoro della malattia consuma il corpo dell’uomo e chi lo guardi dal di fuori ne colga solo i drammatici effetti.
Ci ha stupito questa pessimistica assenza di ogni tentativo di arginare il malee, anche se non speravamo nella soluzione a portata di mano del problema coppia, ci ha francamente deluso l’esposizione acritica di una sorta di routinedel ripensamento, specchio privo di qualsiasi problematicità che si limita a riflettere realtà sociali e individuali in modo esteriore, quasi per il gusto dell’effetto fine a se stesso.
Enzo Vignoli
1 gennaio 2005.
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stefano bruzzone
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giovedì 21 novembre 2013
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volgare
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le vite di 4 persone si intrecciano casualmente a londra, forse un filo troppo casualmente per essere credibile, e da questo incontro a 4 scoppia un vortice di passione,sesso amore e tradimenti. un pezzo di teatro più che un film vero e proprio, girato quasi tutto in interni dove il protagonista assoluto è il personaggio e il dialogo. grandi C.Owen e N.Portman. bravo J.Law troppo fredda e "scarica" come personaggio J.Roberts. un discreto film anche se un filo monocorde e con un difetto: troppo volgare nei dialoghi e nelle intenzioni. vedibile
Voto: 6
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luigi chierico
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martedì 2 luglio 2013
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non tutto si puo’ sapere, non tutto si deve sapere
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Essere o non essere,questo il dilemma amletico che turba tanto spesso la vita dell’uomo, portandolo anche alla disperazione. Non tutto si deve sapere, rincorrere la verità, credendo di mettere in fuga i nostri fantasmi, in genere, porta invece ad ffrontare dei mostri.Un gran bel film sul tema della verità, o delle verità di pirandelliana memoria; cattivo e crudele come le verità nascoste, i tradimenti, le bugie, gli inganni.A Jude Law è affidato il pesante compito di portarsi il carico maggiore dell’odioso individuo, del falso e bugiardo. Dan, da poco sposato ad Alice, viene attratto da una scialba e trascurata fotografa. Non ricambiato si diverte a farsi passare per una femmina spregiudicata, assatanata di sesso,facendo cadere un ingenuo medico nella rete della comunicazione telematica.
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Essere o non essere,questo il dilemma amletico che turba tanto spesso la vita dell’uomo, portandolo anche alla disperazione. Non tutto si deve sapere, rincorrere la verità, credendo di mettere in fuga i nostri fantasmi, in genere, porta invece ad ffrontare dei mostri.Un gran bel film sul tema della verità, o delle verità di pirandelliana memoria; cattivo e crudele come le verità nascoste, i tradimenti, le bugie, gli inganni.A Jude Law è affidato il pesante compito di portarsi il carico maggiore dell’odioso individuo, del falso e bugiardo. Dan, da poco sposato ad Alice, viene attratto da una scialba e trascurata fotografa. Non ricambiato si diverte a farsi passare per una femmina spregiudicata, assatanata di sesso,facendo cadere un ingenuo medico nella rete della comunicazione telematica.Ma non basta tanto a qualificare Dan in un depravato, a cui mal si è unita in moglie la casta Alice, infatti fa in modo che Larry (Clive Owen),il medico ingannato, si incontri proprio con Anna, la fotografa e divorziata di cui si era invaghito.A Londra vivono così soltanto loro, due coppie che si danno battaglia per la conquista della preda io direi, perché non è in gioco l’AMORE, e neanche la seduzione, ma soltanto l’orgoglio maschile!Larry infatti dice “Sono un cinico osservatore del carnevale umano”.La bugia, l’inganno, la menzogna regnano nel film, ci sono personaggi mascherati che si nascondono dietro una facciata di apparente normalità, un modesto impiegato, una ex ballerina, una fotografa di volti, un medico.Questo il vero mondo in cui tutti noi siamo attori protagonisti; senti sentenziare: “La menzogna è la moneta corrente del mondo”.Così assistiamo in più occasioni a quella che suggerisco come regola per l’inganno:Se vuoi far passare per vero quel che è falso, devi far passare per falso quel che è vero.
In questo film vedo applicato questo mio suggerimento al punto che i due maschi, che si contendono la femmina, non conoscono dove inizia la verità e dove finisce la menzogna.Un labirinto spaventoso si apre nelle loro menti, nei loro cuori e coscienze, diventano vendicativi e cattivi, sono uomini non bestie.Anna ha lasciato (???) i panni di Pretty Woman per indossare un anonimo abbigliamento,non ha fascino, non ha trasporto, non ha amore forse solo calcolo; le interessano i volti umani non i loro corpi ed i loro sentimenti, eppure sono proprio i volti le porte dell’animo umano, gli occhi le finestre; guardaci dentro !
Il leitmotiv del film è la musica di “Così fan tutte” di Mozart, ma non credo proprio che si addica, qui la donna subisce la meschinità e povertà umana dell’uomo.L’ultima caccia alla verità : Larry a Dan: “Non ci ho fatto nulla”e poi "Si,Alice,è stata con me”; Dan ad Alice:“Sei stata con Larry ”ma cosa dici” ”lo ha detto lui” “si ci sono stata“,una gioiosa felicità in frantumi, per Dan un ritorno allo squallore della solitudine.Closer, ovvero la conclusione: la dolcissima spogliarellista Alice, l’unica vera innamorata di suo marito, tradita, più che dai fatti, dal credito dato dal marito alle parole di Larry, si spoglia davvero di tutto : “Ti lascio, non ti amo più” e torna in America, lasciando l’ambigua Anna tra le braccia di Larry a sognare, forse, un domani migliore.Ottima, anche se odioso il ruolo, l’interpretazione di Jude Law e di Clive Oven, fredda e distaccata Julia Roberts, dulcis in fundo, è il caso di dirlo, la dolcissima Natalia Portman,tanto brava quanto bella, proprio non meritava, per così dire, un necrologio!
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rongiu
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sabato 1 maggio 2010
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la foglia di fico e il del david di michelangelo
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Marciapiede affollato in una Londra grigia di un pomeriggio nuvoloso e senza data. E’ qui, che l’incontro tra Alice, spogliarellista di professione e Dan, giornalista di cronaca nera, ha luogo. Le note di “The Blower’s Daugheter”, di Danien Rice e le immagini, morbide e carezzevoli, ce li consegnano mentre si avvicinano l’uno all’altro a passi lenti. La gente non copre i loro sguardi. Penetranti. Entrambi accennano ad un sorriso. Coinvolgente. Stridio di freni, un attimo, e… lei è lì, per terra, immobile. Dan le si avvicina di corsa, teme il peggio, ma… un sorridente e rassicurante “Ciao, straniero” gli dà la certezza di un incontro importante che cambierà per sempre la vita di entrambi.
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Marciapiede affollato in una Londra grigia di un pomeriggio nuvoloso e senza data. E’ qui, che l’incontro tra Alice, spogliarellista di professione e Dan, giornalista di cronaca nera, ha luogo. Le note di “The Blower’s Daugheter”, di Danien Rice e le immagini, morbide e carezzevoli, ce li consegnano mentre si avvicinano l’uno all’altro a passi lenti. La gente non copre i loro sguardi. Penetranti. Entrambi accennano ad un sorriso. Coinvolgente. Stridio di freni, un attimo, e… lei è lì, per terra, immobile. Dan le si avvicina di corsa, teme il peggio, ma… un sorridente e rassicurante “Ciao, straniero” gli dà la certezza di un incontro importante che cambierà per sempre la vita di entrambi.
Anna e Larry formano l’altra coppia dirompente. Fotografa professionista lei, dermatologo lui con il gusto per l’hard chat. Ed è proprio in una delle tante “chiacchierate in rete”, con brevi domande e brevi risposte dai contenuti erotici alti, che Dan “conosce” Larry. Il dottore è immediatamente preso dalla spiccata sensualità del giornalista che pensa essere una donna. E’ la catarsi. Dan concede a Larry, ormai sedotto, un appuntamento presso il London Aquarium. Chi incontrerà Larry? Questo incontro che si prevede ad alto contenuto erotico creerà nelle coppie nuove dinamiche sentimentali?
Il film, volgare per chi lo è, ridona all’essere umano la sua centralità. L’uomo proprio perché essere pensante, è un elemento del cosmo dinamico, nonostante le tante contraddizioni che lo accompagnano. Numerose opere d’arte sono state, nei secoli, censurate, distrutte, ghettizzate, perché dichiarate oscene. Al David di Michelangelo fu nascosto il sesso con una foglia di fico per evitare il rossore alla Regina Vittoria. Bravi i componenti del cast, superba l’interpretazione di Clive Owen. “Good ciak”.
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renovil
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giovedì 18 marzo 2010
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intimita' erotica virtuale
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Intimita' erotica virtuale risveglia gli antichi istinti animaleschi di uno scrittore legato
a veri sentimenti dove non c'e tradimento e dove le donne non giocano con il loro corpo con uomini animali ,e degradando la loro personalita', la falsita' e' predominante. La donna diviene preda facile dell'animale poiche essa non potra' mai legarsi ad un intellettuale che ritiene che l'atto sessuale e' solo una grande prova d'amore fatto di sentimenti e che cresce con l'affinita' dei sentimenti reciproci.
L' intimita' erotica virtuale esprime decisamente il degrado dei sentimenti uno scrittore non potra' mai rompere il muro della falsita' fra l'uomo e la donna, poiche' esso e solo un dare ed avere.
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Intimita' erotica virtuale risveglia gli antichi istinti animaleschi di uno scrittore legato
a veri sentimenti dove non c'e tradimento e dove le donne non giocano con il loro corpo con uomini animali ,e degradando la loro personalita', la falsita' e' predominante. La donna diviene preda facile dell'animale poiche essa non potra' mai legarsi ad un intellettuale che ritiene che l'atto sessuale e' solo una grande prova d'amore fatto di sentimenti e che cresce con l'affinita' dei sentimenti reciproci.
L' intimita' erotica virtuale esprime decisamente il degrado dei sentimenti uno scrittore non potra' mai rompere il muro della falsita' fra l'uomo e la donna, poiche' esso e solo un dare ed avere.
Solo la profonda comprensione dei ruoli, basata sul reciproco rispetto, potra' bilanciare il ruolo sociale che spetta ad ognuno di loro.
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