Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Svizzera |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Rolando Colla |
Attori | Anna Galiena, Senad Bašic, Giuliano Persico, Gianluca Gobbi, Ajla, Frljuckic, Andrea Ascolese . |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Il padre di Agnese, una architetto del Cantone Ticino, è un anziano militare che vive in un Istituto. Un giorno ha una crisi e viene assistito da Reuf, un clandestino bosniaco che il direttore della casa di cura vuole denunciare. Agnese al suo arrivo sembra disinteressarsi del destino dell'uomo ma poi decide di aiutarlo al punto di accompagnarlo nella sua terra. Qui le torneranno alla mente gli anni d'infanzia vissuto nel dopoguerra. Rolando Colla è un validissimo regista di corti. I suoi "Einspruch" dedicati all'intolleranza che anche in Svizzera ha le sue manifestazioni, valgono più di tanti discorsi. Questo suo lungometraggio ha invece la struttura di un discorso ricco di buone intenzioni, di qualche ammicco (la Galiena nuda è un piacere per gli occhi ma non è poi così essenziale) e di un po' di retorica (quella "Guerra di Piero" didascalica!). E' un peccato perché l'idea di lavorare sulla memoria delle guerre è onesta ed eticamente interessante.
Il libro da cui questo film prende spunto, La guerra in casa di Luca Rastello (Einaudi), è uno dei resoconti più toccanti e precisi che siano stati fatti sulle nuove guerre. Nonostante questo, nonostante Rastello collabori alla sceneggiatura, e nonostante il film sia stato girato davvero in Bosnia e tiri fuori un tema che non è mai stato raccontato al cinema, gli esiti sono in ogni senso deludenti. [...] Vai alla recensione »
Figlia di un reduce ricoverato in una casa di cura per ex-combattenti, l'architetto ticinese Agnese conosce il clandestino bosniaco Reuf, che si è preso cura del vecchio. La tragedia odierna (siamo nel 1993, durante l'assedio di Sarajevo) fa riaffiorare quella di cinquant'anni prima nella mente della donna che, da piccola, ha vissuto con immenso dolore la sorte del genitore, impazzito a causa della [...] Vai alla recensione »