Mulholland Drive

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figliounico sabato 26 novembre 2022
la vita è sogno? Valutazione 3 stelle su cinque
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Un amore saffico tradito, l’aspirazione fallita a diventare una grande attrice, il rimorso per aver deluso le aspettative degli anziani genitori, la violenza subita da ragazza da parte di un amico del padre, sono i ricordi-frammenti di vita vissuta, le tracce per interpretare il film-sogno, in cui sono riordinati in un’altra storia, acquistando senso mediante il meccanismo onirico che sostituisce ad ogni frustrazione una speculare gratificazione, il piacere al dolore, fino al traumatico risveglio in una vita inaccettabile, da rifiutare. Non è la trama la forza di questo film di Lynch, che si domanda come Calderon de la Barca se la vita è sogno, ma la bellezza delle immagini ed alcuni momenti alti di recitazione di Naomi Watts. [+]

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lyncfollower domenica 24 febbraio 2002
"una storia d'amore nella città dei sogni" Valutazione 5 stelle su cinque
47%
No
53%

Riporto una frase di Lynch: "Mulholland Drive è una bellissima strada è la sola spiegazione concessa - che corre lungo la costa da Santa Monica a Malibu. E' affascinante di giorno e misteriosa di notte. Il mio film vuole essere come quella strada: tortuoso, irregolare, fitto di tenebre, carico di misteri. E anche se c'è una trama, rappresentata dalla storia d'amore tra le due protagoniste, spero che gli spettatori si lascino incantare dalle atmosfere senza voler a tutti costi trovare una vera e propria soluzione" E' in assoluto un film geniale.. x la sua trama konvulsa e intrikata + ke mai.. uno skambio eccezionale di ruoli meglio riuscito di LOST HIGHWAY kn atmosfere dark da BLUE VELVET e TWIN PEAKS. [+]

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andre mercoledì 8 agosto 2007
il cinema è un sogno: lynch è il cinema Valutazione 4 stelle su cinque
40%
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E' il primo film che vedo di David Lynch, regista che mi era stato presentato come una via di mezzo tra il pazzo e il geniale, tra l'incapibile, l'irrazionale, l'onirico, il grottesco. Mulholland Drive rispecchia in pieno queste componenti. La storia si snoda nella Los Angeles dei sogni, come la strada da cui il film prende il titolo. E' proprio partendo dalla strada che possiamo trovare una delle poche "percorribili" chiavi di lettura. Una strada che nasce in aperta campagna, attraversa quartieri borghesi fino a giungere nel Malibù. La storia è tale: l'inizio- la prima ora- è originale, inquietante, misteriosamente affascinante. In essa compaiono tematiche contemporanee e non facili, quali la vuotezza del cinema- il provino della pseudo-Betty evidenzia la stoltezza dei cineasti-, l'assoluto potere di personaggi loschi che vivono nell'ombra e verso i quali si è costretti a mostrare reverenza e soggezione, la perdita della propria identità e la ricostruzione di essa. [+]

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fabio alviggi martedì 19 marzo 2002
una nuova opera del regista più visionario d'america. Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Capace di tenere in tensione dall'inizio alla fine e di coinvolgere completamente lo spettatore grazie alla straordinaria potenza visiva abbinata a musiche di grande effetto, la storia è un vero e proprio delirio (più che un sogno, come lo definisce il regista, sembra un incubo) ed il significato è liberamente interpretabile. A mio avviso tutta la storia è frutto dell'immaginazione di Betty, giovane cameriera di un ristorante di Hollywood ed aspirante attrice. Infatti è straordinaria la somiglianza tra Betty e la protagonista Dianne che peraltro fino all'epilogo finale si fa chiamare Betty, così come la somiglianza con l'altra protagonista Camilla quando indossa la parrucca bionda. Mi piace immaginare che si tratti di di una trasposizione della personalità di Betty che da un lato voleva fortemente diventare un'attrice famosa, ma dall'altro odiava quel mondo arrogante e corrotto, considerandolo finto, e considerando per converso la vita come una semplice rappresentazione teatrale che si apre con dei nastri registrati e degli attori che recitano in playback fingendo emozioni ma ripetendo che è solo illusione, che non c'è nulla di vero perchè è tutto registrato, e si conclude con il silenzio, quasi a simboleggiare delle vite finte che si spengono nella verità del silenzio. [+]

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noia1 martedì 1 aprile 2014
domina un caos apparente Valutazione 5 stelle su cinque
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Betty è una giovane attrice che si trasferisce ad Hollywood nella speranza di poter sfondare nel mondo del cinema. Nel suo appartamento si rifugia Rita, una ragazza scampata ad un incidente stradale e che non si ricorda più niente del suo passato. Le due ragazze iniziano così un’indagine per scoprire qualcosa di più riguardo al passato della misteriosa Rita, parallelamente si diramano altre vicende come quella di un regista nevrotico minacciato da uomini misteriosi e quella di un killer apparentemente a se stante rispetto al resto della trama. Tutto prosegue, si confonde e si mescola, dalle trame delle varie storie alle stesse identità dei protagonisti fino ad un apparente incomprensibilità della vicenda. [+]

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ugogigio martedì 29 aprile 2014
la scatola dei sogni infranti Valutazione 5 stelle su cinque
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Che Mulholland Drive sia un capolavoro l'hanno detto in molti, eppure davanti a tanta bellezza non riesco a trattenermi dall'esprimere il medesimo parere. Non c'è motivo d'altronde per cui ci si dovrebbe stancare di sostenere la grandiosità di opere come la Commedia dantesca o la Cappella Sistina. E non mi sembra di esagerare nel ritenere MD non solo l'apice della filmografia lynchiana ma anche uno dei film più belli degli ultimi vent'anni, una vera pietra miliare del nuovo millennio. Qui davvero non ci sono obiezioni che tengano: chi non apprezza un film del genere non è perché non lo ha capito, ma perché non lo ha "sentito". Non mi dilungo su quanto coerente in realtà risulti una trama a prima vista incomprensibile (e resto comunque del parere che voler comprendere significhi volere a tutti i costi volgarizzare)quando la si vada ad analizzare a fondo e con le adeguate chiavi di lettura psicoanalitiche (anzi, rispetto a film come Eraserhead, Strade Perdute o Inland Empire, MD è comprensibilissimo), perché ciò che davvero conta ,qui come ovunque in Lynch, è tutt'altro: è la meraviglia di addentrarsi nel territorio ammaliante e spaventoso del sogno e dell’incubo, le cui oscure dinamiche Lynch come nessun altro riesce a tradurre in immagini di uno splendore abbacinante. [+]

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storie di cinema lunedì 9 febbraio 2015
lynch, mistificatore del cinema moderno Valutazione 4 stelle su cinque
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 Un’attrice che sogna la gloria del grande cinema, una ragazza senza memoria, un regista ricattato, un manipolo di malavitosi, un uomo ossessionato dai suoi sogni, un criptico cowboy e un killer da quattro soldi. Sullo sfondo, le atmosfere noir di una Hollywood cupa ed enigmatica. Mulholland drive è una delle vette del cinema di Lynch, fatto di miti, paure, di viaggi attraverso il subconscio, dove convivono realtà diverse, misteri, vite che cambiano e si trasformano. Intenso e affascinante, Mulholland drive rappresenta, in tutta la sua complessità, l’eccellente continuazione di un’opera marcatamente personale, che rifiuta la realtà, intrisa di sogno e morte, inquietante, diretta da uno dei più grandi mistificatori del cinema moderno. [+]

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iuriv lunedì 21 novembre 2016
il solito, enigmatico lynch. Valutazione 4 stelle su cinque
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Mullholand Drive è un film che, con lo sfondo della falsa e duplice Hollywood, racconta il senso di colpa. O almeno così è sembrato a me. Si perché Lynch è uno poco interessato alla linearità della narrazione. Il regista mette in mostra questa vicenda lasciandosi, come consuetudine, trascinare da suggestioni e frammenti, senza preoccuparsi di spiegare o ordinare alcunché. Così si possono interpretare in qualsiasi modo, la presenza della strana coppia di anziani sorridenti, il sogno dell'uomo al bar e i gli altri riferimenti che Lynch sparge lungo tutta la pellicola. Al solito siamo di fronte all'interpretazione onirica di uno stato d'animo che il regista mette in scena con perizia di inquadrature, aiutato da un cast di attori dal quale è stato in grado di trarre il massimo. [+]

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elgatoloco domenica 11 febbraio 2018
lynch nuovo"surrealista" Valutazione 0 stelle su cinque
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C'è stato un autore cinematografico che, più degli altri, è riuscito a proporre filmicamente la dissoluzione della realtà empirica e la sua sostituzione con quella onirica o anche, volendo formulare il problelma diversamente,  l'immissizione del sogno nella"realtà": si chiamava Luis Bunuel, di tradizione e ascendenza surrealista, amico di Salvador Dali(anche se i due erano distanti totalmente sul piano ideologico, ma anche estetico, a voler fomrulare i problemi con una certa esattezza). Ora, Bunuel operava in pieno nel 1900, mentre  David lynch, autore non meno geniale ma collocabile tra fine Novecento e anni Duemila, è il pendant più moderno di Bunuel, quasi un Bunuel redivido in altra forma, con canoni diversi: con il linguaggio che lo ha reso celebre, dove una sorta di sintesi dei linguaggi e dei codici linguistico-espressivi esistenti(cinena, arte visiva, musica, architettura, teatro e altro)si fondono, appunto, in una sintesi dove il sogno sopravanza la"realtà". [+]

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evildevin87 mercoledì 3 dicembre 2014
tra sogno e realtà Valutazione 5 stelle su cinque
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Penso che questo sia un film che in mano a qualcuno che non abbia il genio del maestro David Lynch sarebbe scaduto nella comicità involontaria.
Il focalizzarsi solo sul seguire la trama principale non aiuta a tirarne fuori un significato. Ammesso che un significato ben preciso ci sia perchè alla fine i numerosi simbolismi, gli indizi fuorvianti, il perenne essere tra sogno e realtà e tra lucidità e follia completa fa pensare che Lynch abbia voluto dare in pasto alle folle un film che può assumere a seconda di come lo si guarda numerosi significati e sottotesti di fondo. Non c'è una logica, ed è tutto negli intenti del regista.
Il mio pensiero è che il film sia perennemente in bilico tra sogno e vita reale in una mente instabile. [+]

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