tomdoniphon
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mercoledì 28 ottobre 2015
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"viale del tramonto" negli anni duemila
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Los Angeles, anni 2000. I fari di un’auto di notte illuminano un cartello con un nome, “Mulholland Drive”, celeberrima tortuosa strada della città che attraversa le colline da Santa Monica a Malibu.
È l’inizio di una storia strana, piena di misteri, crimini e amori.
Una donna scampata ad un omicidio e senza memoria, che si fa chiamare Rita, indaga il proprio passato con l’aiuto di Betty (Naomi Watts), aspirante attrice di Hollywood. Nel frattempo, un regista cerca di realizzare un film che non s’ha da fare. Ma oltre la metà del film tutto si capovolge, e forse ci rendiamo conto che la parte precedente era stata tutta un sogno (ottimista) di Rita.
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Los Angeles, anni 2000. I fari di un’auto di notte illuminano un cartello con un nome, “Mulholland Drive”, celeberrima tortuosa strada della città che attraversa le colline da Santa Monica a Malibu.
È l’inizio di una storia strana, piena di misteri, crimini e amori.
Una donna scampata ad un omicidio e senza memoria, che si fa chiamare Rita, indaga il proprio passato con l’aiuto di Betty (Naomi Watts), aspirante attrice di Hollywood. Nel frattempo, un regista cerca di realizzare un film che non s’ha da fare. Ma oltre la metà del film tutto si capovolge, e forse ci rendiamo conto che la parte precedente era stata tutta un sogno (ottimista) di Rita.
Atmosfera onirica, inquietante, con un occhio ai noir anni ’40, ma anche intrisa di humor nero, follia, melodramma ed erotismo, con al centro l’amore tra due donne: una, bruna misteriosa e preda di amnesia; l’altra, bionda ed esuberante, pronta a tentare la via del cinema.
Per quanto Lynch lasci lo spettatore desideroso di decifrare ogni singolo aspetto dell’intricata vicenda, in realtà sembra che il regista sia più che altro interessato a rappresentarci un’esperienza visiva, che aggiri la comprensione per focalizzarsi sull’impatto emotivo-sensoriale. Un modo di girare non certo nuovo per lui (si veda la serie “Twin Peaks” ed i film “Strade perdute” e “Velluto blu”), ma che qui raggiunge un perfetto punto di equilibrio di stili e registri, oltre ad inserirsi in un racconto davvero avvincente, che abbraccia riflessioni su Hollywood (“la fabbrica dei sogni”), sull’amore e sul rapporto tra quest’ultimo e la morte.
Un film con evidenti rimandi a “Vale del tramonto” di Billy Wilder e a “La donna che visse due volte” di Alfred Hichcock, ma ma con una sensibilità ed un gusto propri di un cinema (per una volta davvero) d'autore moderno.
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nerazzurro
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lunedì 7 dicembre 2015
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capolavoro surreale
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Un capolavoro. Lynch immerge lo spettatore nel sogno, nell'ossessione e nella follia. Una regia pazzesca! il tocco visionario con cui ci ha abituati con Twin Peaks è presente in ogni scena. Gli interpreti sono dannatemente magnifici. Prima tra tutti la grande Naomi Watts che ci offre il personaggio chiave di questa enigmatica, folle e irreale storia che troverà senso solo negli ultimi 20 minti quando la chiave della vicenda svelerà la triste verità dei fatti. Non perdetevelo. Recuperate questo capolavoro.
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pask79
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venerdì 21 ottobre 2011
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se questo e' un capolavoro io sono napoleone
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Ecco uno di quei film in cui il regista si sfrega le meningi per ore e ore giorni e giorni, sta li' a pensare come dar vita ad un film
in cui non si capisce niente o meglio dove si capisce quel che si vuole. Non e' una pellicola e' un mercato, un grande magazzino di scene messe li che ognuno puo' sistemare come meglio crede, puo' costruirsi la trama che vuole e anche il finale che ritiene piu' opportuno,sembra di essere all'Ikea.
David Lynch in questo caso prende la cinepresa e' inizia a filmare, confeziona immagini su immagini creando il caos piu' totale, ma lo fa' con consapevolezza,sparge allusioni a destra e a manca ed infine raggiunge il suo scopo ovvero il nulla. Io sono convintissimo che nemmeno lui conosca il significato e il finale del film e chissa' quante risate si fa' quando Mulholland Drive viene definito un capolavoro.
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(di rixc88)
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staiemai
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lunedì 19 febbraio 2007
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tutto torna
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sogno, premonizione, realtà, ricordo... sogno che ricostruisce se stesso a ritroso partendo dagli indizi lasciati dai ricordi, e che fornisce indizi per la premonizione del futuro.
Sogno che ritorna alla sua origine, che ricompone frammenti passati per far riaffiorare i ricordi, ma che anche crea intorno a essi situazioni grottesche che disorientano...
Il sogno già contiene gli elementi per la sua negazione e il ritorno alla realtà, basta trovare il varco di accesso che una chiave blu può aprire. La chiave è la fine di qualcosa che è successo, ma è anche l'indizio che che c'è qualcosa da scoprire o un luogo dove ritornare.
Come si può trovare il varco? andando a scoprire in un teatro la messa in scena, ed ecco il varco, la scatola blu, finisce il sogno comincia il ricordo, i fantasmi ti assalgono e non c'è più via di uscita.
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sogno, premonizione, realtà, ricordo... sogno che ricostruisce se stesso a ritroso partendo dagli indizi lasciati dai ricordi, e che fornisce indizi per la premonizione del futuro.
Sogno che ritorna alla sua origine, che ricompone frammenti passati per far riaffiorare i ricordi, ma che anche crea intorno a essi situazioni grottesche che disorientano...
Il sogno già contiene gli elementi per la sua negazione e il ritorno alla realtà, basta trovare il varco di accesso che una chiave blu può aprire. La chiave è la fine di qualcosa che è successo, ma è anche l'indizio che che c'è qualcosa da scoprire o un luogo dove ritornare.
Come si può trovare il varco? andando a scoprire in un teatro la messa in scena, ed ecco il varco, la scatola blu, finisce il sogno comincia il ricordo, i fantasmi ti assalgono e non c'è più via di uscita. Fine, tutto torna.
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rudy sambaro
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domenica 17 febbraio 2002
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è un capolavoro
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mullholand drive è un capolavoro. e potrei fermarmi qui..potrei aggiungere anche che è un film incomprensibile e superfluo ma in fondo l'arte resta tale,incomprensibilmente superflua..ci sono scene inutili e scontate,dialoghi campati in aria senza funzionalità alcuna,ma lynch sa rendere affascinante anche la banalità,là dove molti registi falliscono,riesce a trovare una sana dose di compiacimento nel cattivo gusto e nel kitsch, con una classe invidiabile secondo me..in ogni caso il film straripa di mistero e di intelligenza, dialoghi brillanti anche se completamente senza meta..meglio così
[+] capolavoro...incompresibile e superfluo?, no
(di andrea)
[ - ] capolavoro...incompresibile e superfluo?, no
[+] se ti piace un film devi essere meno superficiale
(di soulsteal)
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