Titolo originale | Zir-e derakhtan-e zytun |
Anno | 1994 |
Genere | Fantastico, |
Produzione | Iran |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Abbas Kiarostami |
Attori | Tahereh Ladanian, Hossein Rezai . |
Uscita | martedì 28 maggio 1996 |
Distribuzione | Sony Pictures Italia |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 novembre 2010
CONSIGLIATO NÌ
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Prodotto nel 1994, distribuito da noi due anni dopo. Sul set di un film si intrecciano vicende vere e di finzione. Un poveraccio - è anche analfabeta - si innamora di una delle attrici e cerca di dimostrarglielo sul set. La solita storia che accomuna molti autori che narrano sempre un film nel film. Stucchevole. La piccola poesia presente non giustifica il giudizio troppo lusinghiero che certa critica ha dedicato al lavoro del regista iraniano.
Il film è girato negli stessi luoghi di Dov’è la casa del mio amico del 1987 e del E la vita continua del 1992 e si propone come antefatto al secondo, rappresentando una troupe alla ricerca di attori, tra la popolazione locale, proprio per girare quel film, dopo il devastante terremoto del 1990. Come nei due film citati, come anche, del resto, nel Il sapore della ciliegia [...] Vai alla recensione »
Arriva finalmente in Italia un film bellissimo d'amore e di cinema, in cui il maggiore e pluripremiato regista iraniano Abbas Kiarostami, cinquantasei anni, uno dei più geniali cineasti contemporanei, intreccia una storia di grande desiderio alla cronaca della lavorazione d'un film e alla natura, cultura, storia recente, condizione del suo Paese. Negli ultimi anni i film di Kiarostami interpretati [...] Vai alla recensione »
Elogio dello "slow-movie" di un cinema in cui un volto ci svela uria persona, ripresa sullo sfondo di paesaggi e oggetti che fanno parte della sua vita quotidiana. Realismo delle piccole cose raggiunto - come nel migliore Rossellini - attraverso l'instancabile pazienza del lavoro sui dettagli: proprio quei particolari che l'altro cinema, tutto azione e spettacolo, intenzionalmente trascura.
Film nel film nel film: in Sotto gli ulivi il gioco degli specchi, del cinema che si riflette nel cinema, è interminabile. E tuttavia Abbas Kiarostami non gira per i cinefili. Quella che racconta è una luminosa storia d'amore che tiene ben vivi lo sguardo e l'immaginazione d'ogni spettatore. All'inizio, un attore ci dichiara il suo ruolo: alter ego dell'autore, sarà il regista del film il cui set verrà [...] Vai alla recensione »