Titolo originale | Nudo |
Anno | 1993 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Mike Leigh |
Attori | David Thewlis, Katrin Cartlidge, Lesley Sharp, Ewen Bremner, Greg Cruttwell Claire Skinner, Peter Wight, Susan Vidler, Deborah MacLaren, Gina McKee, Carolina Giammetta, Elizabeth Berrington, Darren Tunstall, Robert Putt, Lynda Rooke, Toby Jones. |
Uscita | giovedì 17 novembre 1994 |
Distribuzione | Lady Film |
MYmonetro | 3,19 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 febbraio 2015
Il film è stato premiato al Festival di Cannes, Al Box Office Usa Naked ha incassato 36,5 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Da Manchester Johnny arriva nella casa londinese dell'ex fidanzata Louise dove, in un primo momento, trova soltanto Sophie, una coinquilina che cede subito alle sue proposte amorose. Più tardi, Johnny esce per le strade della città dove incontrerà Archie, che ha perduto la sua ragazza, Brian, un guardiano notturno col quale discuterà dell'imminenza dell'Apocalisse, due donne, un attacchino che gli ruba la borsa, qualche teppista. Intanto a casa di Louise e Sophie si è stabilito Jeremy, uno sgradevole riccone che si scoprirà essere il fidanzato della terza inquilina, l'infermiera Sondra, appena tornata dall'Africa.
Permeato da tagliente ironia e cupo pessimismo, Naked - Nudo mette in risalto quelle qualità drammaturgiche che consacreranno Mike Leigh una delle colonne del cinema inglese d'autore dopo tre lungometraggi faticosamente realizzati nell'arco di più di un ventennio a causa del disinteresse dei produttori. Più concetto che personaggio, il protagonista di questa tragicommedia, a ben vedere, vale un'intera visione del mondo, quasi fosse un filtro diviso tra una sghemba versione della filosofia cinica e una propensione all'autodistruzione figlia di una maniera, tutta inglese, di "essere contro". Non c'è dubbio che Johnny sia un'attualizzazione di un certo tipo di "giovane arrabbiato", con il suo rifiuto di una realtà cadenzata da vuoti rituali e dall'incapacità di vedere in faccia la fine prossima ventura, ma la coscienza critica e il distacco intellettuale rendono, allo stesso modo, questo personaggio qualcosa di completamente nuovo. E il peregrinare di Johnny per le strade di una Londra marginale rimanda ad una struttura quasi da dialogo filosofico, come se ogni incontro aggiungesse un tassello alla dimostrazione per cui il reale è un insieme di opposizioni da cui è sempre più distante la felicità; lo stesso regista parlò della messa in scena di «un mondo complesso e caotico in cui convivono violenza e dolcezza, commedia e tragedia».
Premiato al Festival di Cannes del 1993, il trentenne David Thewlis, già con Leigh nel precedente Dolce è la vita, dà prova di una presenza scenica fuori dal comune, corpo invadente che filosofeggia, annichilisce, sbraita e cambia realmente forma fino ad un finale indimenticabile. Oltre a quell'animo picaresco notato da due critici su tre all'uscita del film, Johnny è indiscutibilmente imbevuto di umori metafisici che da Samuel Beckett arrivano fino alla drammaturgia di Harold Pinter.
Johnny è un uomo stanco del mondo e di se stesso. È un vagabondo. Agisce d'istinto e in quel di Manchester violenta una ragazza. Poi, raggiunta Londra, va a casa della sua ex e conosce un pessimo individuo che insidia la ragazza. Alla fine Johnny si allontana più disperato e arrabbiato che mai. Il regista punta al realismo e alla satira del costume inglese. David Thewlis è molto bravo nel tratteggiare il personaggio che nella prima parte ispira una grande antipatia per poi manifestare il senso di disagio dell'inglese di basso ceto. Naked ha vinto due premi al Festival di Cannes nel 1993: regia e interpretazione maschile.
NAKED disponibile in DVD o BluRay |
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In aggiunta a questa recensione, mi soffermerei sul finale e sul “protagonista zoppicante”. Ha preso un sacco di botte, ma in più “camminare” gli risulta impossibile. Il mondo è allarovescia, Dio altrettanto –nella sua “accezione di credente”- ed allora una vita da “comune mortale”gli risulta impossibile. O forse il rapporto causa-conseguenza va invertito?Comunque sia, condurre una vita da “comune [...] Vai alla recensione »