C'era una volta in America

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iommi venerdì 30 novembre 2007
l'opera indimenticabile di sergio leone Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Tutto avviene con Noodles, nel suo sguardo distante. C’era una volta in America, non più scena ma fusione, non più recitazione ma incarnazione, non più cinema ma arte. Il tempo diventa un battito costante, delineato nell’arco di un’intera vita. Da bambino a uomo, dal fango alla gloria, fino all’addio, senza fine, capace di continuare a passeggiarti accanto. Noodles guarda lo specchio, noi e continua a essere vivo. In una scena squilla il telefono per interi minuti e solo questo basta a Leone per unire la trama, perdere il tempo e ritrovare le ore. Ci si rende conto di essere di fronte a un romanzo epocale, a una storia più grande di noi, i personaggi ti accompagnano nella giornata, come eroi tragici e cavalieri. [+]

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riccardo-87 mercoledì 4 febbraio 2009
l'essenza della vita,passioni e volizioni Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Questo film di sergio leone a mio avviso meglio di tutti centra l’obbiettivo del film in quanto film,ovvero riesce a coinvolgere lo spettatore rendendolo partecipe delle emozioni che i personaggi provano.inoltre questo film,grazie ad un cast d’eccezione e ad una sceneggiatura più che perfetta,riesce a trasportare lo spettatore nella realtà in cui gli avvenimenti hanno luogo. ma c’era una volta in america è molto più di un film di gangster,perché se è vero ed innegabile che atti illegali e omicidi sono all’ordine del giorno,tutto questo è semplicemente un sottofondo del film-usando il linguaggio di marx si potrebbe dire senz’altro che tutto ciò è semplice sovrastruttura del film-.la base,la “struttura “del film,è di stampo psicologico-vitalistico,ovvero in questo film emergono rapporti psicologico-esistenziali che lo caratterizzano dalla prima all’ultima scena. [+]

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dany101 domenica 2 maggio 2010
un leviatano Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Leone,imponente sin dal cognome,si impone sul cinema mondiale con questo parto sudatissimo,quintogenito e più mastodontico delle sue proli.C'era una volta in america è più di un affresco sull'america di decenni fa,più di un film sull'amicizia,più di un film gangster,e neanche solo un elenco completo delle possibilità registiche di un genio...é monumento alle vite di personaggi comuni eppure speciali,in fondo come tutti noi.I ritmi e la loro pienezza materica,le emozioni mai estorte al pubblico,le intuizioni e la contestualizzazione storia,danno a questa pellicola il lasciapassare per l'immortalità.Un film che ha stelle dappertutto,come un albero di natale.Come gli sfoghi epidermici,arrivano dal nostro cambiamento interno,questo film,vive di una scintilla genuina,frutto-probabilmente-di un regista come Leone,che ha sempre conservato il suo spirito popolano,rimando quindi un regista immenso,e allo stesso tempo,uno di noi. [+]

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filippo catani venerdì 31 agosto 2012
splendido leone Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Il film, attraverso una serie di flashback, ripercorre la storia di un gruppo di amici dagli anni del Proibizionismo fino agli anni '60 quando uno di loro viene misteriosamente richiamato in città e sarà la volta di fare definitivamente i conti con il passato.
Davanti a un film del genere ci si può solo togliere il cappello. In effetti non c'è nulla che non funzioni e tutto è al proprio posto. Intanto partiamo dalla storia che è a dir poco appassionante. Certo ci sono vari flashback e una sequenza iniziale che lo spettatore dovrà poi ricollegare al punto giusto ma il tutto si fa con grande piacere. Poi veniamo all'ottimo assortimento del cast; detto che film del genere De Niro potrebbe tranquillamente metterseli sulle spalle da solo, non sfigurano certo la McGovern, Woods e anche Joe Pesci nonostante la sua parte sia ridotta rispetto alle prime intenzioni. [+]

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shiningeyes lunedì 4 marzo 2013
epico e intramontabile Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Veramente difficile scrivere di tale capolavoro, ma a questo punto, mi lascerò guidare dal cuore. “C'era una volta in America” rappresenta uno degli apici mondiali della cinematografia, un'opera monumentale dove tutto va liscio alla perfezione; attori, scenografie, montaggio, fotografia, sceneggiatura, musiche e regia, tutto funziona alla grande. Sergio Leone ha sempre amato fare le cose in grande, e per concludere la sua sublime epopea della storia americana, ha scelto la struggente e violenta ambientazione degli anni ruggenti del proibizionismo, raffrontandoli con gli anni 60', corrotti e caotici. Ed è qui che la sceneggiatura compie un percorso storico e umano di un 'espressione inaudita e forte visibilità; si passa a dei ragazzini che devono delinquere per sopravvivere, in un America che sta conoscendo il lato oscuro della mafia che la imperversa; si passa ad adulti che si sono fatti strada nella malavita e che ormai hanno perso le loro anime, come l'America del proibizionismo, sadica e trasgressiva; si passa poi a coloro che sono stati amici di una vita, la cui amicizia è stata messa da parte dagli affari e dal potere, e sono arrivati nel momento in cui il potente, ma ormai roso dai rimorsi Max, chiede all'amico stanco e anziano Noodles di giustiziarlo. [+]

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renato clint ian mazza domenica 9 marzo 2014
sono le 10:25 e io non ho più niente da perdere! Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Non poteva esserci canto del cigno più bello in assoluto di "C'era una volta in America " per Sergio Leone! Un film che ha avuto una gestazione lunghissima, complicata, ma la tenacia del regista originario di Torella dei Lombardi ha avuto la meglio sulle ritrosie della produzione, capitanata da Aaron Milchan. Un film che può essere interpretato secondo varie visioni, ognuno ha cercato di intenderlo secondo il suo personale punto di vista, ed è forse questo che lo stesso Leone voleva che accadesse. La presenza di attori fenomenali, in primis Robert De Niro in una delle sue prove più liriche ed emozionanti, nel ruolo del gangster David Aaronson "Noodles", di James Woods, alla sua prima grande prova, superata alla grande, Elizabeth M [+]

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riccardo-87 lunedì 9 marzo 2009
per dominus Valutazione 0 stelle su cinque
86%
No
14%

il finele del film,la scena in cui il senatore si suicida,è a mio avviso una scena estremamente simbolica.max,dopo aver compreso ciò che ha perso dalla vita dalle parole di noodles(ha perso invero la vita stessa,la sua più intima essenza,la vera amicizia),e l'aver compreso dunque d'averl sprecata- significativo in questo senso quando noodles dice"io spero che quella sua inchiesta si risolva in nulla..sarebbe un peccato che il lavoro della sua vita andasse sprecato”-allora max si sente un rifiuto dell'umanità-non a caso si getta in un tritarifiuti. è la vittoria della vita in quanto amicizia e amore contro una visione della vita come mezzo per ottenere potere e denaro,una vita votata ad"arrivare in cima", come spesso dice deborah-simbolica la frase della stessa"siamo due vecchi noodles. [+]

[+] risp!!!! (di kicco)
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taniamarina martedì 6 luglio 2010
un testamento perfetto Valutazione 5 stelle su cinque
86%
No
14%

L'accoppiata Leone/Morricone celebra con questo film il loro più grande successo. E dire che Morricone aveva scritto la musica prima ancora della realizazione del film, e Leone aveva imposto la colonna sonora durante i vari ed estenuanti ciack, così da far entrare gli attori nell'incanto di quella che sarebbe diventata una delle più belle pellicole del cinema in assoluto. Ricostruzione epica e memorabile, una sceneggiatura che ancora insegna tutto sul cinema e un dolore poetico che non avrà eguali. Alcune scene rimangono nella memoria come se fossero state vissute per davvero dallo spettatore e Woods, francamente, supera di una spanna il superlativo de Niro. [+]

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maximilione martedì 16 ottobre 2012
spartiacque, vetta, punto di riferimento. Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Duecentoventi minuti di scene girate in tre stati (USA, Italia e Francia), centinaia di comparse e ben dodici anni di riprese: la leggenda vuole che nel 1984 Robert De Niro fece coniare una serie di medagliette con su scritto "Complimenti, siete sopravvissuti alla lavorazione di C'era una volta in America!", che poi regalò a tutto il personale che aveva partecipato alla produzione della pellicola,

dal cast ai tecnici. Al tempo però il divo americano non poteva ancora riconoscere la straordinaria grandezza dell'opera e l'immensità di echi che essa avrebbe prodotto sulla successiva storia del cinema. [+]

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ameliepoulain. giovedì 15 maggio 2014
una lezione di cinema Valutazione 5 stelle su cinque
86%
No
14%

 Una lezione di cinema.

Cosa dire di questa pietra miliare, di questa lezione di cinema da non sembrare riduttivo. Un'opera concepita per oltre dieci anni, che rappresenta la proiezione di ciò che è, o è stato fino a quel momento, il cinema, pregna di nostalgia per il tempo andato e rivolta sorpresa verso un futuro in cui stenta a riconoscersi. Proprio come lo sguardo del suo protagonista David “Noodles” Aaronson, interpretato da un magistrale ed immenso Robert De Niro. Emblematica, a tal riguardo, è la sequenza della stazione di New York nella quale Noodles prende il treno diretto a Buffalo per riapparire dopo ben trentacinque anni sulle note di Yesterday, che ancora più sottolinea la centralità della dimensione temporale. [+]

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