Anno | 2014 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Jacopo Quadri |
Attori | Fabrizio Falco, Lucrezia Guidone, Sara Putignano, Luca Ronconi, Ivan Alovisio Rosy Bonfiglio, Fausto Cabra, Barbara Chichiarelli, Giulio Corso, Flaminia Cuzzoli, Arianna Di Stefano, Carmine Fabbricatore, Gabriele Falsetta, Lucia Lavia, Massimo Odierna, Gianluca Pantosti, Eugenio Papalia, Francesco Petruzzelli, Matteo Ramundo, Benedetto Sicca. |
Uscita | lunedì 15 febbraio 2016 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 febbraio 2016
Giunto al culmine della sua carriera, Luca Ronconi decide di creare una nuova esperienza di laboratorio rivolta ai giovanissimi. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO SÌ
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Santa Cristina, frazione di Gubbio (PG). Nel mezzo di una valle umbra, attraverso una strada sterrata, si arriva al Centro Teatrale Santacristina, vecchia stalla ristrutturata, luogo isolato da tutto e tutti dove il maestro Luca Ronconi forma e lavora di fino su un gruppo di allievi-attori. Tre settimane d'estate, senza telefonini e svaghi, pranzi collettivi avviati dal suono di un gong, dialoghi continui, prove, aggiustamenti per il piacere di andare a fondo nei testi e capire che tipo di attori si vuole diventare.
Punto di riferimento imprescindibile della regia teatrale italiana, innovatore e rivoluzionario del palcoscenico, Luca Ronconi (1933-2015) irradia una forza straordinaria in La scuola d'estate. Quella dialettica maestro/allievo alla base del rapporto con i partecipanti al laboratorio si espande in maniera prodigiosa fino allo spettatore grazie ad un'intelligenza vivissima mista a ironia, naturale autorevolezza mista a vicinanza vera. La complessità del restituire vita ad un testo, la sfumatura, il ribaltamento dei punti di vista, l'accentazione su un sostantivo da intendere più come soggetto che come oggetto, tutto - nelle parole del regista - concorre a definire un mestiere difficile e senza una ricetta precisa. Film omaggio mai deferente e ingessato, il documentario di Jacopo Quadri, che ovviamente firma anche il montaggio oltre alla produzione e alla sceneggiatura, è insegnamento vivo del pensiero registico di Ronconi e laboratorio esso stesso, svelandosi in breve come un accesso privilegiato a qualcosa di poco definibile, ma necessario a vivere. Dal palcoscenico, del resto, Ronconi afferma di avere imparato tutto quella che sa sul mondo e sui rapporti umani perché l'obiettivo primo della pratica teatrale altro non è che la conoscenza. In quanto al privato, che in un'ottica del genere non risulta per niente essere la "vita vera", i due momenti ritagliati sulla famiglia e sulla malattia non hanno gli accenti innaturali che avrebbero avuto se più insistiti: prima di essere regista, Quadri è montatore, dimostrando di sapere benissimo dove e come tagliare.
Discreto, preciso e affascinante studio su un grande uomo di spettacolo e il suo metodo, La scuola d'estate vuole e riesce a sparire nella figura del maestro, ad esserne parte fino ad una conclusione che rimanda forse all'impossibilità di mettere fine a qualsiasi lavoro. Benché necessarie alla definizione generale, del luogo dell'azione in prima istanza, le sequenze in cui al centro sono soltanto gli allievi con la loro intimità interessano meno il senso generale. I testi analizzati e provati per una messa in scena che finisce con l'essere lo stesso documentario sono tratti da Un cuore infranto di John Ford, "Strano interludio" di Eugene O'Neill, "Lettere: 1932-1981" di John Fante, "Fiabe" di Hans Christian Andersen.
LA SCUOLA D'ESTATE disponibile in DVD o BluRay |
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