Caterpillar

Film 2010 | Drammatico

Regia di Kôji Wakamatsu. Un film Da vedere 2010 con Shinobu Terajima, Sabu Kawahara, Katsuyuki Shinohara, Shima Ônishi, Keigo Kasuya. Titolo originale: Kyatapira. Genere Drammatico - Giappone, 2010, - MYmonetro 3,22 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 20 febbraio 2010

Il film è stato premiato al Festival di Berlino,

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Consigliato sì!
3,22/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 2,94
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Per Wakamatsu la guerra dei sessi e la guerra armata trovano origine nei desideri di dominio dell'uomo.
Recensione di Edoardo Becattini
mercoledì 17 febbraio 2010
Recensione di Edoardo Becattini
mercoledì 17 febbraio 2010

Durante la Seconda guerra sino-giapponese, il tenente Kurokawa partecipa alle spedizioni di occupazione dei territori cinesi, saccheggiando case e violentando donne finché, per rappresaglia, viene orrendamente mutilato dalle forze della resistenza cinese. Quando rientra in Giappone privo degli arti e incapace di articolare le parole, le forze militari dell'Imperatore lo decorano con medaglie al valore e lo dichiarano un "Dio della guerra". Tutto il villaggio lo rispetta come un'autorità, ma è solo la moglie Shigeko ad assisterlo costantemente. Oltre a dargli da mangiare e a prepararlo per dormire, Shigeko deve soddisfarne anche le insistenti esigenze sessuali. Quando Kurokawa comincia a farsi sempre più esigente, rinfacciando alla moglie il suo status divino, Shigeko non è capace di accettare la situazione e sfoga su di lui i propri impulsi vendicativi.
Immagini di repertorio bellico degli archivi nazionali, didascalie esplicative e voci di radiogiornali introducono al più grande conflitto asiatico del XX secolo. Il modo di contestualizzare gli eventi storici è sempre quello preciso e affascinante utilizzato anche per il racconto epico e antispettacolare dei tre atti di United Red Army, genesi delle contestazioni armate fra terrorismo e fratricidio della sinistra giovanile degli anni Sessanta. Ma opposto è il contesto nel quale si collocano gli eventi: in Caterpillar, il vecchio maestro Koji Wakamatsu torna ancora più indietro, alla generazione dei padri di quei contestatori giovanili post-sessantottini e al periodo esattamente antecedente ai fantasmi generati dall'esplosione delle due bombe atomiche. E alle grandi distese montuose delle Alpi nipponiche dove i contestatori trovano rifugio, passa ad un piccolo villaggio alla periferia di Tokyo circondato da coltivazioni di risaie a terrazza.
O meglio, all'ambiente domestico di una casa fatta di paglia e legno all'interno della quale si svolge la maggior parte del film. Perché l'aspetto più interessante di Caterpillar non è solo quello di presentarsi come una provocazione radicale e impervia sulla natura della guerra e delle istituzioni militari, ma anche come una riflessione sui rapporti di dominanza all'interno di una coppia. Anzi, si direbbe che per Wakamatsu la natura dei legami gerarchici fra uomo e donna è un mezzo, una sineddoche, per intendere l'identità di ogni belligeranza fra varie nazioni o culture. Il contrasto diviene quindi la forma privilegiata per veicolare il racconto: contrasto fra immagine sonora e immagine visiva (con i fieri bollettini di guerra delle radio giapponesi che si accompagnano alle immagini di violenza di Kurokawa sulle contadine cinesi), ma anche contrasto fra logica militare e desideri del nucleo familiare. Da questo punto di vista, non c'è differenza fra uomo e donna per Wakamatsu: Kurokawa è un uomo che, nonostante la sua condizione di quadriplegico, intende mantenere sulla moglie la sua figura dominante, mentre Shigeko trova nell'esposizione del corpo e delle medaglie del marito una forma di vendetta nei suoi confronti e di adulazione da parte degli altri membri del villaggio.
Dalla guerra dei sessi alla guerra di lotta armata (fino alla forma brutalmente immediata della guerra atomica), la radice comune è la necessità prettamente antropologica di esercitare una forma di dominio, che riduce l'uomo ad una macchina da guerra capace solo di assecondare i propri istinti primari (la fame, il sonno, il sesso e, in ultima analisi, la morte) e bisognosa di dimostrare la propria esistenza attraverso l'annientamento dell'altro.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 22 luglio 2011
molenga

Seconda guerra mondiale: il tenenete Kurokawa torna dal fronte vivo ma privo di braccia, gambe, udito e parola, sfregiato da una terribile ustione sul lato destro di volto e cranio. La moglie Shigeko è inorridita e disperata, ma è anche l'unica a potersi e doversi prendere cura di ciò che resta del marito...Che fuori dalla casa, viste le medaglie ricevute direttamente dal Tenno [...] Vai alla recensione »

winner
miglior attrice
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