Titolo originale | L'Apprenti |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Samuel Collardey |
Attori | Paul Barbier, Mathieu Bulle . |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Mathieu ha 15 anni e vive con la madre operaia, separata da un marito poco affidabile e praticamente assente dalla vita del ragazzo. Studente di un istituto agrario, Mathieu si reca in una fattoria per svolgere il suo apprendistato.
CONSIGLIATO SÌ
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Mathieu Bulle ha quindici anni, vive con la madre, studia in un istituto agrario ed è apprendista-contadino presso la fattoria di Paul, anziano proprietario e allevatore di mucche e maiali nell'Alto Doubs. Trascurato dal padre finisce per affezionarsi a Paul Barbier, che diventa confidente discreto degli affanni e delle tribolazioni dei suoi pochi anni. Tra una lezione in classe, una serata al pub, un bacio rubato e una giornata in campagna, Mathieu diventerà grande e consapevole di sé. Il film limpido e bucolico di Samuel Collardey è come I quattrocento colpi la storia di un bambino che cresce. Lontano dalla Parigi di Antoine Doinel, il regista francese ambienta il suo "romanzo" di formazione nella regione del Doubs, nell'est della Francia, dove lui stesso è cresciuto e ha compiuto il suo apprendimento. L'apprendista è un film intensamente autobiografico e non lo nasconde. Diventato adulto senza un padre ed educato dagli uomini incontrati nel corso della sua esistenza, Collardey condivide l' "avventura" del suo giovane protagonista senza sovrapporsi mai a lui, osservandolo a distanza e lasciandolo vivere in piena autonomia. La piccola vicenda umana di Mathieu Bulle segna la fine della sua infanzia per continuare, fuori dallo schermo e dentro la canzone strimpellata nell'epilogo, con le vicissitudine della sua evoluzione. L'autore francese, al suo debutto in lungo, è perciò l'affascinato narratore dei tormenti del giovane tirocinante presente in quasi tutte le inquadrature. Se il piccolo Antoine di François Truffaut cresce da solo e da solo affronta la vita in un'escalation di sopravvivenze, il protagonista di Collardey si confronta con Paul, padre putativo che lo educa alla vita "di fuori" e lo accompagna nel delicato passaggio dall'innocenza alla saggezza. Mathieu, apprendendo il mestiere dell'agricoltore, accetta implicitamente una trasmissione che assume il senso di un'iniziazione alla vita. Esposto con rigore documentario, per riprodurre la cadenza della vita reale, L'apprendista registra ad altezza di ragazzo la miseria del vuoto attorno a lui: vuoto di sensibilità, di intelligenza, di attenzione. Ignorato e "rimosso" dal padre, Mathieu matura attraverso la relazione con Paul e dentro un mondo rurale ancora intatto, dove si gioca da soli o in compagnia. L'uscita dall'aula scolastica e l'incontro con la realtà delle cose costituiscono gli elementi rilevanti del film. La campagna diventa il campo didattico e i mestieri le tappe della costruzione di un metodo, che impone l'incontro con la verità della propria vocazione. Samuel Collardey è un autore sincero, legato appassionatamente alla sua opera e al principio pedagogico di Paulo Freire, quello per cui "nessuno educa nessuno ma gli uomini si educano in comunione, attraverso la mediazione del mondo".
"L'Apprenti" : deux générations dans une ferme du Doubs Elève dans un lycée agricole et apprenti dans une petite exploitation laitière, Mathieu, 15 ans, trouve au fil des mois un père de substitution en la personne de Paul, le paysan qui l'héberge. Ce José Bové du haut Doubs n'emploie pas ce jeune homme pour avoir de la main-d'oeuvre, mais pour construire quelque chose avec lui, l'aider à grandir. [...] Vai alla recensione »