Blindness

Film 2008 | Drammatico, Fantascienza, 118 min.

Regia di Fernando Meirelles. Un film con Julianne Moore, Mark Ruffalo, Alice Braga, Danny Glover, Gael García Bernal. Cast completo Genere Drammatico, Fantascienza, - Giappone, Brasile, Canada, 2008, durata 118 minuti. distribuito da Mikado Film. - MYmonetro 2,58 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 giugno 2020

Una piccola cittadina è colpita da una strana "epidemia" di cecità. Al Box Office Usa Blindness ha incassato 3,1 milioni di dollari .

Consigliato nì!
2,58/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,18
PUBBLICO 3,05
CONSIGLIATO NÌ
Dal romanzo di Saramago un apologo sulla nostra fragile civiltà.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Un uomo sta guidando nel traffico cittadino. D'improvviso la sua auto, ferma a un semaforo, non riparte più. Non si tratta di una panne tecnica. Molto più tragicamente, l'uomo non vede piuù nulla se non un biancore lattiginoso. Dopo che un passante, con la scusa di accompagnarlo a casa, gli avrà rubato l'auto, l'uomo andrà a farsi visitare da un oftalmologo il quale, al risveglio il mattino dopo, si ritroverà privo della vista. L'epidemia si espande a macchia d'olio e i primi colpiti vengono internati in un ospedale nel quale si fa ricoverare anche la moglie del medico che è l'unica a non essere stata colpita dal morbo. Da quel momento utilizzerà il proprio vantaggio (che non rivelerà agli altri) per cercare di sopravvivere all'inferno in cui si trasforma la società.
All'origine di questo film sta un famosissimo romanzo di Jose Saramago. L'ultraottantenne autore ne ha sempre impedito la trasposizione cinematografica perchè temeva divenisse una sorta di film di zombie. Dopo lunghe trattative solo l'incontro con lo sceneggiatore Don McKellar lo ha convinto a cedere. La sua è stata una decisione saggia perchè, pur con le consuete e inevitabili differenze tra opera letteraria e cinema, Blindness conserva lo spirito del libro grazie anche alla scelta (criticabile da parte di alcuni puristi ma in questo caso necessaria) di far intervenire la voce narrante.
"Non penso che siamo diventati ciechi. Lo siamo sempre stati. Ciechi che vedono. Persone che possono vedere ma non vedono". Con queste parole ha inizio il film e il bianco in cui progressivamente l'umanità s'immerge è sconcertante più che minaccioso. Sarà la cecità collettiva a portare l'oscurità del ritorno a una ferinità primordiale priva di qualsiasi inibizione. Ma chi cercherà di riportare alla 'luce' coloro che la circondano sarà una donna. Unica a vedere, la Moglie (il personaggio non ha un nome nè nel libro nè nel film) caricherà su di sè tutto l'orrore di quanto la circonda offrendo poi la propria disponibilità quale guida a una possibile resurrezione così come nelle icone ortodosse Cristo scende agli Inferi per prendere per mano Adamo ed Eva e liberarli dal peccato originale.
Meirelles è un regista molto 'fisico' e i suoi due precedenti film (City of God e The Constant Gardener) sono lì a testimoniarlo. Rifugge quindi da una lettura più simbolica che forse avrebbe in qualche occasione giovato al film, per concentrarsi invece sulla discesa negli abissi di un'umanità talmente fragile da essere pronta a divenire 'cieca' nel momento in cui le sue abituali certezze vengono incrinate.
Un'inaspettatamente bionda Julianne Moore offre al suo personaggio un corpo che progressivamente sembra degradarsi nello sforzo di conservare un barlume di coscienza di è'. Una luce interiore che non può spegnersi mai.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 5 novembre 2012
Ashtray_Bliss

La ciecita' di cui tratta il film e' una ciecita' metaforica. La stessa societa' che viene colpita da questa misteriosa malattia che rende il mondo progressivamente cieco e' una societa' senza nome, che non vive un'epoca precisa ma che rappresenta metaforcamente la nostra. Il film e' dunque una parabola, certamente di quelle amare, ma che dipinge perfettamente le [...] Vai alla recensione »

domenica 5 agosto 2012
CiroNisbaTranchese

 In un'epoca e una nazione non precisate, d'improvviso l'intera popolazione viene colpita da un'inspiegabile epidemia di cecità. Ogni singolo abitante rimane immerso in un mare lattiginoso e catapultato in un mondo completamente diverso da quello che era prima, ed ecco che ogni semplice gesto, ritenuto prima superfluo, ripetitivo, noioso, diviene ora estremamente importante. [...] Vai alla recensione »

sabato 9 aprile 2016
khaleb83

Un film che lascia profondamente delusi, perché le premesse ci sono tutte. I protagonisti sono piuttosto bravi, il plot sensato e interessante, la fotografia eccellente. Peccato che Blindness non sia all'altezza delle promesse che fa.  Il problema principale del film è il "tempo". Non è assolutamente in grado di dare la sensazione del tempo che scorra, fondamentale [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 marzo 2013
ultimoboyscout

Un automobilista improvvisamente rimasto cieco è la prima vittima di un'epidemia assolutamente misteriosa che si diffonde rapidamente togliendo la vista a tutti...o quasi. Le violenze per la sopravvivenza esplodono immediate. Una donna, immune da questo virus, guiderà un gruppo di ciechi verso la salvezza. Tratto da un romanzo di Josè Saramago, è il film che ha aperto [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 giugno 2009
kim.s

Blindness Un film che tocca l’animo... un film che vede oltre la vista... un film che emoziona... perdere la vista è come perdere la parte che collega il cervello al cuore e tutta la cattiveria affiora indenne... solo la protagonista del film può salvare il mondo dall’oblio e trascina con se tutte le pene degli uomini in una pesante presa di posizione che richiede sacrificio.

venerdì 13 maggio 2011
Nalipa

é uscito "Blindness" in DVD e ho potuto vederlo. Premettendo che non era, almeno secondo me, facile rendere l'intensità del libero di Saramago...ma tutto sommato il film é dignitoso e - terribile - come il libro. Ottimi gli attori nel simulare l'improvvisa cecità, ma su tutti veramente notevole la Moore. In alcune sequenze mi ha fatto pensare a The Road, perché anche in questa vicenda l'umnanità [...] Vai alla recensione »

domenica 10 novembre 2013
paride86

Tratto da un romanzo di Jose Saramago, "Blindness" è un film interessante penalizzato da una regia mediocre. Notevole il cast di attori tra cui spicca la bellissima Julianne Moore.

venerdì 4 luglio 2014
Onufrio

Sembra una giornata come tutte le altre, il solito traffico cittadino viene interrotto da un asiatico che improvvisamente dice di non vederci più, o meglio, di vedere tutto bianco, è il primo infetto di questa cecità che colpisce a ruota tutta la popolazione, sino a quando per rimediare a questo virus lo stato decide di mettere queste persone in quarantena.

venerdì 18 febbraio 2011
Giacomo

il film non arriva certo alla magnificenza del libro di Saramago ma è lo stesso un'emozione aver visto realizzata con dignità un'opera del grande scrittore portoghese!

giovedì 10 maggio 2012
Marco Capraro

Tratto dal romanzo di Jose Saramago, "Cecità" è un film che vuole riflettere sull'impotenza umana di confrontarsi a "occhi spenti" con un sistema di chiusura, prettamente consumista ed egoista. La cecità è un dono che permette agli uomini di guardare dentro sè stessi. E' un dono che insegna ad amare e a fidarsi di tutti gli altri sensi, [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 novembre 2011
Katrame99

Questo è l'unico aggettivo che mi viene in mente dopo aver visto il film. Dispiaciuto per non essermi addormentato durante la visione ho continuato a guardare per capire quale potesse essere l'apice dell'assurdità di una pellicola senza trama ne idee. Vedendo la scena apocalittica finale girata all'esterno (treni arrugginiti, strade deserte) pare che siano passati decenni, [...] Vai alla recensione »

sabato 3 settembre 2011
picassa

lo spettatore è letteralmente accecato dalla visione della abbagliante pellicola. è facile immedesimarsi nella protagonista e affezionarsi alla sua storia sia per la sua bravura sia per la superba regia. lo consiglio vivamente soprattutto a chi non ha letto il libro così evitiamo i soliti noiosi confronti tra due generi diversi che non portano a niente

domenica 5 giugno 2011
onil79

Un film di bassa lega. Dialoghi a volte orrendi ma la cosa principale è il fatto che la protagonista non ha mai SVELATO IL FATTO CHE FOSSE IMMUNE perchè era un segreto... azz tutto l'universo perde la vista e lei zitta speriamo che nussuno lo sappia mai( non sia mai fosse utile!?!). La scena più comica comunque è quando scopre il marito che la tradisce, e lei rivolgendosi alla ragazza le dice "MI FIDO [...] Vai alla recensione »

domenica 24 aprile 2011
CM

Di solito quando si vede un film che riguarda effetti catastrofici che colpiscono la popolazione, l'attenzione si sposta sulle persone non colpite e non sulle vittime. Questo film appunto concentra l'attenzione sulle vittime, ed è questo il suo punto di forza. Gli avrei dato tranquillamente anche un 7.5 al film, ma purtroppo si è perso nel finale, che [...] Vai alla recensione »

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Alberto Crespi
L'Unità

Forse l'unico modo di apprezzare Cecità, il film d'apertura di Cannes 2008, è ignorare l'esistenza dello scrittore portoghese Josè Saramago. Arduo: l'uomo ha vinto il Nobel per la letteratura ed è tradotto in tutto il mondo, anche in Italia (da Einaudi, per lo più). Meglio, almeno, non conoscere il romanzo - omonimo - al quale il regista Fernando Meirelles e l'attore/sceneggiatore Don McKellar si sono [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Avvenire

Forse non è un caso che un festival del cinema venga inaugurato da un film sulla cecità. D'altra parte anche il manifesto di Cannes 2008 ritrae una donna fotografata da David Lynch con una maschera nera sugli occhi. Forse, sembra suggerire questa scelta, è arrivato il tempo di aprire bene gli occhi sul mondo che ci circonda e il cinema può darci una mano.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Nel ricavare Un film da un libro come "Cecità", la difficoltà di tradurre in immagini la forza metaforica della parola di Saramago era solo uno dei problemi. Detto in maniera brutale: come si fa a "far vedere" la cecità? Meirelles ha pensato che non fosse sufficiente inquadrare i personaggi con l'occhio meccanico della çinepresa, quello che siamo abituati a chiamare — appunto — "obiettivo"; quindi [...] Vai alla recensione »

Carina Chocano
The Los Angeles Times

In Fernando Meirelles' land of the blind, the one-eyed man isn't king -- the morally degenerate opportunist is. After a mysterious plague of sightlessness strikes an anonymous city, a shadowy Orwellian government quarantines the afflicted in a decommissioned sanitarium, leaving them to duke it out over an ever-dwindling supply of TV dinners. Only Julianne Moore, the mousy wife of an ophthalmologist, [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Semaforo rosso, semaforo verde, semaforo rosso, semaforo verde, schermo bianco. Un mare latteo invade la sala Debussy durante l'apertura del sessantunesimo festival di Cannes. Il cromatismo ardito è opera del brasiliano Fernando Meirelles che con Blindness apre il concorso cannense pescando a mani basse dalle pagine di Cecità del nobel portoghese José Saramago (che pare non abbia gradito granché l'operazion [...] Vai alla recensione »

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

When Brazilian director Fernando Meirelles was told that the Festival de Cannes wanted his new film, "Blindness," to open this year's event Wednesday night, he was "surprised, to be honest." Not because of a lack of faith in what he'd done but because of the nature of his accomplishment. Taken from the novel by Portuguese Nobel Prize winner José Saramago and starring Julianne Moore, Mark Ruffalo and [...] Vai alla recensione »

Isabelle Regnier
Le Monde

"Blindness" : fable morale et sadique Une ville moderne, étouffée par les embouteillages. Trop occupés à gagner de l'argent, et à le dépenser, les habitants semblent avoir oublié ce qu'être humain veut dire - jetés aux oubliettes, l'amour, la compassion, le sentiment d'appartenance à une communauté. Pour leur en redonner le goût, Fernando Meirelles, réalisateur de La Cité de Dieu, emploie la manière [...] Vai alla recensione »

Jean-Luc Douin
Le Monde

Que fait cette blonde platine à bouche carmin sur l'affiche du 61e Festival de Cannes, conçue d'après une photo de David Lynch ? On ne voit pas ses yeux, masqués par un rectangle noir qui pourrait être un morceau de pellicule. On ne sait si ce bandeau est plaqué à quelques centimètres de ses pupilles pour lui permettre de mieux scruter les images qu'il recèle ou s'il s'interpose pour l'empêcher de [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Una nube bianca entra misteriosamente nei cervelli degli umani che, senza lesione del nervo ottico, improvvisamente non vedono più nulla, anzi vedono tutto e solo bianco su bianco. L'epidemia (originatasi, sarà un caso, proprio dentro una Fiat nuova fiammante) si allarga sul territorio, senza antidoti, per contagio diretto. I primi contaminati vengono frettolosamente e brutalmente internati, messi [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Inaugurare il massimo festival del pianeta con un film intitolato Blindness, "Cecità", suona ironico o forse temerario. Portare sullo schermo il romanzo omonimo del Nobel portoghese José Saramago (Einaudi) non era meno azzardato. Troppe idee troppe astrazioni per non rischiare la Grande Metafora. Ma soprattutto troppi precedenti per non suscitare comparazioni sconvenienti.

A. O. Scott
The New York Times

In “Blindness,”Fernando Meirelles’s adaptation of the novel by the Nobel laureate José Saramago, human civilization is threatened by a sudden and virulent outbreak of metaphor. As people go about their daily lives in an unidentified city (a brilliantly shot, digitally tweaked composite of Toronto, Tokyo and São Paulo), they begin, one by one, to lose their sight.

Fulvia Caprara
La Stampa

La prima eroina è donna, indossa per l'intero film un paio di pantaloni chiari sformati e marcia, stanca, ma tenace, nell'inferno di un mondo improvvisamente precipitato nel buio della cecità. Non poteva che andare a lei, a Julianne Moore, nata nel '60 in North Carolina, debuttante nel cinema a 30 anni, lanciata da Robert Altman in America oggi, il ruolo della compagna del medico (Mark Ruffalo) in [...] Vai alla recensione »

Manohla Dargis
The New York Times

Le cattive aperture sono un classico di Cannes. Quindi nessuna sorpresa se il film tratto dal romanzo di José Saramago è una delusione. Racconta di una misteriosa epidemia di cecità che spinge le persone a dare il peggio di sé. Le tensioni razziali e i problemi di sopravvivenza che si determinano fanno pensare a Lost, anche se un episodio qualsiasi della serie tv è molto meglio del film.

Natalia Aspesi
La Repubblica

Ignare e innocenti, non immaginavano cosa le aspettava. Salivano lungo il periglioso tappeto rosso, fiere e ridenti, le star catturate da esperti del ramo (dopo lotte fratricide) per diventare vetrine umane di diamanti e toilette (Cate Blanchett e Sean Penn in Armani, Marjane Satrapi della giuria in Cavalli); le signore che a loro spese esibivano schiene nude e sollevavano strascichi; gli accompagnatori [...] Vai alla recensione »

Terrence Rafferty
The New York Times

“USUALLY when I make a film, I can get started by going to Google, doing research,” Fernando Meirelles said a little nervously, a few hours before a screening in Montreal of his ambitious new movie “Blindness,” opening Oct. 3. “But this is a film based on nothing,” he said. “It's all invented — a generic city with characters who have no names and no past, who get a disease that doesn't exist.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Nel regno dei ciechi, re non è l'ex orbo (Danny Glover): è regina la moglie ben vedente (Julianne Moore) di un oculista (Mark Ruffalo) piombato nel biancore - più che nell'oscurità - dell'indefinita malattia che ha colpito l'umanità. Luogo del primo contagio? Una Fiat bloccata nel traffico! Qualcuno a Torino avrà letto la prima pagina della sceneggiatura prima di finanziare questo Blindness («Cecità») [...] Vai alla recensione »

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