Titolo originale | Picket Fences |
Anno | 1992 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Attori | Zelda Rubinstein, Lauren Holly, Costas Mandylor, Ray Walston, Adam Wylie, Justin Shenkarow Kelly Connell, Holly Marie Combs, Kathy Baker, Tom Skerritt, Chris Owen, Fyvush Finkel. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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La serie ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Sottovalutato dai programmatori italiani, il serial è diventato un mito in America. Vincitore di numerosi Emmy Awards (gli Oscar televisivi) quale miglior serie drammatica, per il miglior attore e attrice protagonisti, il telefilm è stato paragonato dai critici americani nientemeno che a Twin Peaks. Al centro delle vicende c’è il nucleo familiare che ruota attorno alla figura dello sceriffo Jimmy Brock (Tom Skerritt) nella fittizia cittadina di Rome nel Wisconsin. Una comunità apparentemente tranquilla nasconde segreti e scandali come nelle migliori tradizioni seriali. Tra gli scottanti temi affrontati: pedofilia, nazismo, omosessualità, religione e un parricidio. E così rimangono coinvolti nella ragnatela di intrighi Jill Brock (Kathy Baker), medico di Rome e moglie di Jimmy; i figli della coppia, l’attraente ventenne Kimberly (Holly Marie Combs) e i giovani Matthew e Zachary (Justin Shenkarow e Adam Wylie). Non mancano le figure di contorno: la saggia segretaria del distretto di polizia Ginny (Zelda Rubinstein), il pittoresco avvocato delle cause perdute Douglas Wambaugh (Fyvush Finkel), l’eccentrico coroner Carter Pike (Kelly Connell), la bella Maxine (Lauren Holly) e Kenny (Costas Mandylor), braccio destro e sinistro dello sceriffo Brock. Ray Walston incarna il giudice Henry Bone, il quale rappresenta la coscienza di tutto il paese. Contraddistinto da accelerazioni improvvise, ricco di infiltrazioni di generi diversi (il poliziesco, la soap, la satira), il serial non disdegna approfondimenti sociopolitici che da noi sono stati penalizzati da una programmazione tardiva e insensata rispetto a quella americana. Tanto per mangiarsi le mani, basti leggere la critica del prestigioso settimanale “Tv Guide: “a Rome si mischiano l’amore, l’amicizia, la morte, la frustrazione, la noia, insomma la vita. Un miracolo. È difficile trovare un posto simile in televisione”. La serie mischia temi seri a episodi bizzarri, definiti in patria “twinpeakesque” come quando si cerca un serialkiller che congela le vittime mentre ai genitori di un ragazzo malato di leucemia viene negata la possibilità di ibernarlo criogeneticamente; imperdibile la puntata in cui una donna obesa uccide accidentalmente con il proprio peso il marito nel sonno o quella in cui il sindaco è convinto di aver ucciso un autostoppista senza un braccio o l’episodio in cui lo stesso primo cittadino viene ritrovato morto ghiacciato (nel tentativo di rimuovere il cadavere finisce decapitato!). Le riprese sono state effettuate a Monrovia, in California. David E. Kelley è l’ideatore e il produttore esecutivo del telefilm, lo stesso di Chicago Hospital: a tal proposito risulta da videoteca, dal punto di vista del metalinguaggio, la puntata della terza stagione in cui Jill, in cerca di una consulenza medica, si rivolge al dottor Jeffrey Geiger dell’ospedale Chicago Hope, in “visita” dalla serie che in quel periodo andava in onda in America contemporaneamente. Stewart Levin si occupa delle musiche originali e del tema musicale al pianoforte. Tra le guest-stars compaiono James Coburn, Marlee Matlin, Concetta Tomei, Megan Gallagher, Louis Gossett jr. e Michelle Pfeiffer, la quale – galeotto il set del telefilm – ha sposato Kelley nel novembre del 1993.