La terra dei morti viventi

Film 2005 | Horror 93 min.

Titolo originaleLand of the Dead
Anno2005
GenereHorror
ProduzioneCanada, Francia, USA
Durata93 minuti
Regia diGeorge A. Romero
AttoriAsia Argento, Dennis Hopper, John Leguizamo, Simon Pegg, Simon Baker, Pedro Miguel Arce Robert Joy, Eugene Clark.
Uscitavenerdì 15 luglio 2005
TagDa vedere 2005
MYmonetro 2,98 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di George A. Romero. Un film Da vedere 2005 con Asia Argento, Dennis Hopper, John Leguizamo, Simon Pegg, Simon Baker, Pedro Miguel Arce. Cast completo Titolo originale: Land of the Dead. Genere Horror - Canada, Francia, USA, 2005, durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 15 luglio 2005 - MYmonetro 2,98 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 giugno 2011

I morti viventi vagano in una terra disabitata, mentre gli esseri viventi si rifugiano in una citta' fortezza per poter continuare a vivere le proprie vite. In Italia al Box Office La terra dei morti viventi ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,4 milioni di euro e 305 mila euro nel primo weekend.

La terra dei morti viventi è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,98/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,96
CONSIGLIATO SÌ
Il ritorno tanto atteso di George "Zombie" Romero, ancora capace di grandi suggestioni e immaginifiche trovate.
Recensione di Andrea Chirichelli
Recensione di Andrea Chirichelli

Romero, colui che attraverso una figura irreale, lo zombie, aveva negli anni '70 demolito certezze e instillato dubbi più che concreti, torna a criticare aspramente la civiltà moderna con un film romanticamente crepuscolare e ben riuscito, per quanto non privo di insospettabili difetti.
Che Land of the Dead sia un film politico è palese: meno palese (e prevedibile) è il fatto che sia "solo" un film politico. La trama: i morti viventi vagano in una terra disabitata, mentre gli esseri umani si sono rifugiati in una città-fortezza per poter continuare a vivere le proprie vite. Ma al di fuori delle mura l'esercito dei morti viventi sta diventando sempre più numeroso
Tensione, suspance e colpi di scena sono quasi completamente assenti e poco riescono le ottime caratterizzazioni dei personaggi a supplire alle mancanze di una sceneggiatura che, se presa come pamphlet sociale risulta essere perfetta (e condivisibile, almeno da un punto di vista proletario), mostra invece le corde sia come elemento portante di uno zombie-movie classico, che come base per un film capace di regalare emozioni forti.
Romero è ancora capace di grandi suggestioni e immaginifiche trovate (i fuochi d'artificio la cui visione stordisce e ammalia per un attimo le menti ottenebrate degli zombie), ma oggettivamente qui è poco a suo agio con l'azione vera e propria. Non c'è apparizione zombesca che non appaia telefonata, non c'è personaggio che non abbia già scritto in faccia il suo destino fin dalla prima inquadratura. Sembra quasi che, troppo concentrato sull'inserire messaggi e intra-lettura nella pellicola, Romero si sia scordato la parte relativa all'intrattenimento.
L'America, che ha sostenuto ben poco il film, è distante e, probabilmente, lo è anche il resto del mondo cinematografico e non.
C'è ancora posto per il cinema di Romero nel 2005?
Forse, o forse no, sta di fatto che La Terra dei Morti Viventi è un bel film, anche se la sensazione dominante è che, anche per gli zombie, dopo notti, albe e giorni, sia arrivato davvero il tramonto.

Sei d'accordo con Andrea Chirichelli?

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 26 settembre 2017
laurence316

Vent'anni dopo Romero ritorna alla sua (giustamente) acclamata serie sugli zombie con questo 4° capitolo, ancora una volta da lui scritto e diretto, La terra dei morti viventi. E la sua inconfondibile vena satirica e critica è del tutto intatta. Malgrado la lunga assenza dalla regia, Romero riesce a creare un film ancora ad alto tasso metaforico, un affresco potente come in passato, [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 settembre 2010
torturporn

credo che questo film divida molto per le aspettative che si può fare un divoratore medio di splatter che certamente ne rimarrà deluso e chi sà apprezzare non solo l'azione ma la storia che c'è dietro l'azione, trovo che questo film sia incredibilmente poetico e soprattutto non si limiti a far vedere gli esseri umani come mostri e gli zombi come vittime ma che sia una vera metafora del mondo in cui [...] Vai alla recensione »

domenica 14 marzo 2021
elgatoloco

"Land of the Dead"(George A.Romero, autore di tutto, soggetto, sceneggitura, regia, 2005)proone il numero 4 della sua serie sugli zombies, che farà paura, ma fa più che altro riflettere. Gli zombies hanno ormai invaso il mondo e la risosta del potere è biecmaente rerpessiva, senza nessuna eccezione. Alla fine il"vilain"sarà uno di quelli destinati [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 luglio 2015
elgatoloco

Il sèma apocalittico è assolutamente presente in questo " Land of the Dead"(2005, quindi, a 4 anni o poco meno dal crollo delle"Twin Towers")prevale in questo film romeriano, ma non perché ci sia qualche profeta di sventura annunciante la Finis Mundi, bensì perché i rapporti umani, sociali e politici di questo "mondo sopravvivente"sono [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 gennaio 2010
stego

romero è un indiscusso esperto del cinema horror perchè è l' unico che sa inserire nei suoi film critiche alla società moderna, principi che vanno molto al di là di come è concepito il cinema horror. In questo film però si sofferma ha criticare il mondo attuale in cui pochi con i soldi sono i pirvilegiati, smorbi e schivi nei confronti della maggior parte costretta a vivere nei bassifondi, nella miseria(mo [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2009
Slasher Master

Il film è gradevole e non deluderà gli amanti del genere. Buona la prova degli attori, interessante la trama! Romero ha immaginato come avrebbe potuto evolvere la società umana, coi suoi pregi e i suoi difetti, in una terra dominata dai morti viventi. La società ha conservato le sue iniquità ma alla fine il flagello che sembra sterminarla del tutto pare al contrario gettare i presupposti per una [...] Vai alla recensione »

lunedì 21 febbraio 2011
dian71cinema

SI ROMERO C'E' ANCORA.. GRANDE INVENTIVA E CAPACITA' DI MANTENERE RITMO ED AZIONE.. VOLUTAMENTE MANTIENE ANCHE AGLI ZOMBIE UN CERTO LEGAME CON L'UMANITA' PERDUTA CONFERENDOGLI ANCORA CAPACITA' DI EMOZIONE, SEPPURE ALLO STATO ANIMALE. E CONFERISCE SEMPRE IL DUALISMO TRA BUONO E CATTIVO ..DOVE QUEST'ULTIMO ALLA FINE VIENE PUNITO.

mercoledì 3 novembre 2010
nickcastle91

La Universal visto in Romero un potenziale successo, gli propongono la realizzazione con budget dignitoso di una sua sceneggiatura, un nuovo capitolo della saga sugli zombi, finito di scrivere l'11 setembre 2001. Romero accetta e con Asia Argento, Simon Baker, John Leguizamo e Dennis Hopper nel cast fa il suo miglior horror sugli zombi. Il contagio ormai su scala mondiale ha costretto gli umani [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 gennaio 2015
opidum

asia argento è l'unica attrice che interpreta una prostituta anche in un film di zombie!!!!! detto questo il film che compie 10 anni è ben fatto ben interpretato e soprattutto nelle scene gore non è censurato. per chi come me ama i film di zombie un titolo da recuperare

mercoledì 11 giugno 2014
APropositodiCinema

Quarto capitolo della tetralogia di Romero dedicata ai morti viventi. Come nei tre precedenti capitoli, ci troviamo di fronte a un film politico più che horror perchè ancora una volta il regista utilizza i morti viventi per criticare la società moderna e il consumismo (questo più in Zombi - Dawn of the Dead). La critica più evidente, invece, in questo nuovo capitolo [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 luglio 2009
Linkinparma46

Sicuramente non un capolavoro del genere. Un film senza troppe pretese che si presenta come un ibrido tra un horror e un action movie. La trama è piuttosto scontata anche se si lascia guardare. Poca sospance ma abbastanza azione che rende La Terra dei morti viventi un film appena sufficiente. Gli effetti speciali lasciano un pò a desiderare rendendo la storia quasi comica con scene ai limiti dell'assurdo [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 dicembre 2009
Noxaro

A parte il messaggio sociale con la simulazione di una società in cui la parte del cattivo la fanno gli umani e la parte della vittima viene interpretata da zombie che cercano di soppravvivere al parassitismo umano, il film sembra una parodia di se stesso!

giovedì 20 agosto 2009
tobia543

Veramente noioso! Inizi a scocciarti già dai primi minuti, infatti si capisce subito che aria tira. Sono andato a vederlo al cinema, purtroppo! E iniziano subito le smanie di voler andar via. Non lo faccio per il semplice fatto di andare fino in fondo e vedere il regista dove vuole arrivare! Cioè "NEL RIDICOLO PIU ASSOLUTO"!!!!! Con l'accensione delle luci ricordo una vaga sensazione tipo "atterraggio [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

Avvolto nella luce blu di una notte perenne, animato da una profonda, inalienabile fiducia nel potere delle storie, a tratti rabbioso, lirico, commovente, grandioso e ferocemente divertente, esce oggi nelle sale Usa Land of the Dead, ultimo capitolo della saga zombie di George Romero e grande lezione di horror, di cinema e di testa indipendenti. Sono passati vent'anni da Day of the Dead e i mostri [...] Vai alla recensione »

Emanuela Martini
Il Sole-24 Ore

C’è una biondina energica con un berrettino rosso alla guida di un truck super-corazzato che sembra il ritratto di Amy Madigan in Strade di fuoco di Walter Hill. E il truck stesso e i tempi dei suoi inseguimenti-assedi-scontri frontali, che ricordano da vicino il treno blindato di Fantasmi da Marte di Carpenter (che secondo alcuni omaggiava proprio il ciclo zombi di Romero).

Andrea Carugati
L'Unità

«Gli zombie camminano, non corrono». Gli zombie, cinematograficamente parlando, li ha inventati lui, dunque se George A. Romero dice che camminano significa che camminano, punto e basta, le altre, e se ne contano, sono stupide imitazioni. Camminavano quelli dell'Alba dei morti viventi, fantasmi di una guerra che era incubo della coscienza di una nazione, camminavano quelli di Zombie, figli di una rivoluzion [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Con i suoi zombi, i suoi vampiri e i suoi "morti viventi" è dal 1968 che George A. Romero domina a Hollywood il cinema dell’orrore. Ha una fantasia morbosa che si compiace di mettere a dura prova gli stomaci e spesso anche i sonni degli spettatori, però sa come vincere sugli schermi imprese anche ardue e pur con delle storie piuttosto incongrue riesce a conquistare platee e cinefili con i suoi ritmi [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Torna il re dei morti, George A. Romero, il regista americano sessantacinquenne che a 28 anni, nel 1968, diresse con pochi soldi e in bianconero «La notte dei morti viventi», il film che dette una svolta all'horror portandolo fuori dagli studios, dalle convenzioni, dal ghetto. Il film che si rivelò uno dei più redditizi del genere nella storia del cinema, che ebbe due sequel, un remake diretto da Toni [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Che fine hanno fatto le vecchie masse popolari? In tv sono sparite da un pezzo: al posto del popolo oggi c’è la “gente”, in tutte le sue declinazioni. Per pubblicitari e statistici sono numeri, elettori, al massimo consumatori. Per George A. Romero, il più realista di tutti, in tempi di globalizzazione le masse invece ci sono eccome. Solo che si sono trasformate in zombie.

Francesca Scorcucchi
Il Mattino

Riappare, dopo un lungo silenzio, George A. Romero, il regista di «La notte dei morti viventi», «Zombi» e «Il giorno degli Zombi», l'inventore del genere che lo ha reso famoso, l'horror ambientato nel mondo dei trapassati. «Land of the Dead», in uscita questa settimana negli Stati Uniti e il 15 luglio in Italia, è il quarto film della serie e vede protagonisti Dennis Hopper, Asia Argento (il papà [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Torna il gran maestro dei i morti, George A. Romero, il regista americano che a 28 anni, nel 1968, creò l’indimenticato cult movie “La notte dei morti viventi“, seguito poi da “Zombi”e “Il giorno degli Zombi“. Vent’anni dopo, “La terra dei morti viventi”ha due caratteristiche: potrebbe durare per sempre il conflitto tra vivi e morti cominciato quasi quarant’annì fa; più precise di sempre sono le allusioni [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Nel gigantesco mercatino dell’usato che è il cinema del 2005 c’è posto anche per i cari vecchi zombi, che se non altro fanno più paura dei marziani della Guerra dei mondi, se la tirano meno dei cavalieri Jedi e sono meno ingombranti di King Kong. In un’annata all’insegna di seguiti e remake, anche George A. Romero torna sul luogo del delitto: dopo La notte dei morti viventi (1968), Zombi (1978) e Il [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Le città nel weekend si svuotano, ma le sale cinematografiche rimaste aperte (soprattutto i multiplex) resistono all'accerchiamento vacanziero e all’esiguità del pubblico. E per gli appassionati del grande schermo arriva George A. Romero con «La terra dei morti viventi», il film che segna il ritorno del regista dopo vent'anni al genere che ha portato a livelli estetici e narrativi che hanno fatto scuola. [...] Vai alla recensione »

Giulia D'Agnolo Vallan
Ciak

Una terra avvolta di brume grigio/blu e percorsa dalle sagome malinconiche e instancabili dei morti viventi, “incastrati” nei gesti abituali delle loro esistenze passate. Una città/isola dove sopravvivono gli umani, divisi tra ricchissimi e poverissimi. Un manipolo di guerriglieri alLa ricerca di una via d’uscita. Asia Argento data in pasto agli zombi “per sport” e l’ex Easy Rider Dennis Hopper nei [...] Vai alla recensione »

Giulia D'Agnolo Vallan
Vanity Fair

Secondo Romero è «una versione un po' jazz dell'America di oggi». Un luogo dove i pochi sopravvissuti - divisi tra chi ha tutto e chi non ha nulla - vivono trincerati in una torre dorata al centro di una specie di città isola, protetti da due fiumi e da barriere ad alta tensione, oltre che dall'assurda illusione che tutto ciò che succede oltre quel misero filo spinato e quei pochi metri d'acqua, non [...] Vai alla recensione »

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