La terra dei morti viventi |
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Un film di George A. Romero.
Con Asia Argento, Dennis Hopper, John Leguizamo, Simon Pegg, Simon Baker.
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Titolo originale Land of the Dead.
Horror,
durata 93 min.
- Canada, Francia, USA 2005.
uscita venerdì 15 luglio 2005.
MYMONETRO
La terra dei morti viventi
valutazione media:
2,97
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I morti viventi sono morti definitivamente ?di FrancescoFeedback: 0 |
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sabato 16 luglio 2005 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non sono d'accordo con chi inneggia al profondo significato politico di questo film. Sinceramente ho sempre amato Romero ed in questo film ho trovato poco di quello che in lui era così grande. La metafora politica, in fin dei conti, è un'idea che avrebbe potuto essere bella, ma nemmeno mi sembra che sia stata resa in modo veramente toccante e credibile. Nei vecchi film della serie, si sentiva l'odore e lo squallore della morte, un senso di smarrimento profondo; insomma, i morti viventi, pur con i sempre presenti giochi grotteschi e malinconici, erano una vera paura profonda. Qui, invece, mi sembra che tutto questo non ci sia più, tranne, forse, alcune rare e bellissime invenzioni grottesche, ed una certa incantata tristezza negli occhi degli zombie. I protagonisti sono volti e caratteri sfuggenti, la storia è povera e priva di qualsivoglia colpo di scena, l'azione è poca e poveramente sviluppata. Tra l'altro, mi è sembrato che in due o tre punti, Romero abbia scelto di non andare oltre nelle scene splatter, accontentandosi di far saltare in aria il cattivo (quando tutti ci aspettavamo che su di lui si sfogassero in primo piano tutti gli istinti cannibalici dei repressi zombie proletari), e rinunciando più volte a far vedere quello che nei suoi precedenti film non era solo un aspetto marginale, ma parte integrante della storia, ovvero la disperata crudele fame degli zombie. Insomma, o siamo invecchiati tutti quanti noi che lo vedevamo vent'anni fa, e non ci piace più, oppure ho l'impressione che il caro George abbia voluto fare qualcosa di diverso, ma non ci sia riuscito. Mi sembra che quando aveva meno soldi, Romero lavorasse meglio; e che era meglio quando per dire le cose, faceva parlare (anzi, mangiare) i suoi zombie, invece di trasformarli in semplici comparse di un kolossal socialista. Anche il benzinaio: non ci si affeziona a lui, mentre ricordo che il caro Bub del Giorno degli zombie rimaneva nella mente come un personaggio "umano". Queste impressioni sono scritte di getto, e suscettibili di ampia revisione, ma devo dire che sono uscito dal cinema un pò deluso.
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