Titolo originale | Le chat et la souris |
Anno | 1975 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | Francia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Claude Lelouch |
Attori | Jean-Pierre Aumont, Michèle Morgan, Serge Reggiani, Philippe Léotard, Valérie Lagrange Michel Peyrelon, Christine Laurent, Philippe Labro, Jacques François, Arlette Emmery, Jean Mermet, Anne Libert, Judith Magre, Yves Afonso, Jack Berard, Erik Colin, Vernon Dobtcheff, Gérard Dournel, Gérard Lemaire, Marlène Myller, Harry Walter. |
MYmonetro | 3,22 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 marzo 2014
L'architetto Richard viene trovato ucciso nella sua villa dove mancano parecchi quadri d'autore. Il commissario Lechat indaga.
CONSIGLIATO SÌ
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Il ricco costruttore edile Richard (che ha una moglie raffinata ma non più giovane e un'amante pornoattrice) viene trovato ucciso con un colpo di pistola. La moglie, per quanto abbia un alibi, viene sospettata dall'ispettore Lechat che viene però mandato in pensione dopo poco. La tesi ufficiale vuole che Richard sia stato assassinato da un'organizzazione di estrema sinistra. Lechat non ne è per nulla convinto.
Lelouch sfrutta nuovamente il polar per muoversi su un terreno a lui decisamente congeniale. Non gli interessa tanto la struttura alla Agatha Christie che sottende la sceneggiatura quanto piuttosto il fatto di potersi concentrare sull'incrocio casuale di vite di perfetti estranei che da quel momento non lo saranno più. L'amore (e le sue dinamiche affidate spesso al caso) continua ad affascinarlo ma nessuno è del tutto buono o cattivo nei suoi film. L'ispettore Lechat non usa sempre metodi ortodossi ma sogna un futuro tranquillo anche se la passione per il suo lavoro lo spinge a non arrendersi dinanzi a quella che gli si vorrebbe spacciare come evidenza. Così come la signora Richard che qualche fantasia di morte nei confronti del marito ce l'ha avuta. L'uso del flashback si fa sempre più raffinato e si identifica in questo caso con i racconti dei vari personaggi in relazione a quanto è successo. L'andare e venire tra presente e passato che tanto lo diverte contribuirà a dividere ulteriormente in due la critica. Ci sarà chi lo vedrà come un fastidio perché distoglie dalla trama principale e chi invece ne apprezzerà il funambolico utilizzo. Si notino poi le acrobatiche sequenze in auto e in moto non dimenticando che, tranne in rarissimi casi, Lelouch non è solo regista ma anche operatore.
Il suicidio di un noto architetto viene strumentalizzato da varie parti: un gruppo politico arriva a finanziare un falso assassino perché confessi di essere un extraparlamentare, un poliziotto sospetta della vedova dell'architetto.