Il film non eccelle però in qualità e vira ogni volta che la storia prende una piega dolorosa. Da giovedì 7 marzo al cinema.
di Paola Casella
Stefano è un quarantenne precario che svolge due mansioni: l'osservatore di arcobaleni e il guardiano di uno specchio che riflette i raggi del sole illuminando il paesino di Viganella, dove l'uomo si è trasferito insieme alla moglie Luciana. Mentre fa la guardia allo specchio, Stefano viene raggiunto da una notaia che gli affida la tutela legale di un ragazzino, Giovanni, che risulta essere suo fratellastro, in quanto figlio di secondo (o terzo, o quarto....) letto di quel padre che Stefano non ha mai conosciuto. Inizia qui un percorso di reciproca conoscenza fra il quarantenne sovrappeso e chiacchierone e il 13enne sottotaglia e compassato, che prenderà la forma di un road movie fra Emilia Romagna e Toscana.
È davvero difficile valutare C'è tempo, a prescindere da chi l'ha scritto, cosceneggiato e diretto, quel Walter Veltroni che è stato politico e direttore di giornale prima di cimentarsi con la scrittura creativa e il documentario filmico, e finalmente debuttare nel cinema di finzione.