Il lavoro di De Sica e Negri vorrebbe fare da monito sulla crisi morale di un'adolescenza senza orizzonti ideali. Ora su Netflix.
di Andrea Fornasiero
Chiara è una "pariolina", una ragazza del quartiere più altoborghese di Roma, ma a dispetto del benessere la sua è una famiglia in crisi con padre e madre che sono separati in casa. Lei è migliore amica di Camilla, che vorrebbe andassero insieme in America per una borsa di studio, nonostante i genitori di Chiara siano contrari tanto che la ragazza deve falsificarne le firme. L'aiuta Ludovica, che ha genitori divorziati e una mamma vittima di uomini che si approfittano di lei, al punto da faticare a pagare la retta. Ludovica ha una pessima fama a scuola perché un ragazzo ha diffuso un video in cui lei gli praticava sesso orale. C'è poi Damiano, che arriva dai quartieri popolari ma dopo la morte della madre si è trasferito a casa del padre, un diplomatico libico, e così oltre a vivere in ambasciata inizia a frequentare il collegio Collodi. Qui si invaghiscono di lui sia Chiara sia Camilla e pure il loro amico Fabio, il figlio del preside.
Ispirata molto liberamente allo scandalo di prostituzione minorile che aveva investito il quartiere "bene" di Roma, Baby è la seconda serie prodotta in Italia da Netflix e nasce all'insegna di un progetto giovane, scritta un collettivo di autori emergenti, i Grams, supervisionati dal più esperto Giacomo Durzi e con la regia a firma di Andrea De Sica e Anna Negri.