
La storia vera di Angelo Soliman, schiavo infante, moro di corte, massone, precettore e 'martire' all'epoca dei Lumi viennesi.
di Marzia Gandolfi
Al debutto del XVIII secolo, un bambino viene strappato dall'Africa natia e condotto in Europa. Sbarcato su una spiaggia anonima, è venduto a una contessa francese e (ri)battezzato col nome di Angelo. Ennesimo esemplare della sua collezione esotica, la contessa procede alla sua civilizzazione. Adulto e congedato, Angelo approda alla corte viennese agli ordini di un altro aristocratico. Il suo talento teatrale e il suo pensiero brillante gli valgono l'attenzione dell'imperatore Giuseppe II d'Asburgo, ansioso di impartirgli lezioni di umiltà e di mostrargli il suo posto nel mondo (e sul palcoscenico).
Angelo morde il freno, acquista una casa e sposa in segreto una giovane serva bianca. Vince l'emancipazione ma perde tutto, soprattutto i favori della corte. Il suo destino prenderà rotte inaspettate ma confermerà fino alla morte e dopo il suo stato di 'negro'.