Advertisement
La politica degli autori: Sylvester Stallone

L'autore-attore che ama i personaggi costretti al riscatto esponenziale.
di Mauro Gervasini

In foto Sylvester Stallone e Robert De Niro nel film Il Grande Match di Peter Segal.
Sylvester Stallone (Michael Sylvester Enzio Stallone) (77 anni) 6 luglio 1946, New York City (New York - USA) - Cancro. Interpreta Henry 'Razor' Sharp nel film di Peter Segal Il Grande Match.

mercoledì 8 gennaio 2014 - Approfondimenti

Sylvester Gardenzio Stallone detto Sly non è grezzo, solo lo disegnano così. Ci mette del suo, per carità. Quando in Cobra (1986) viene inquadrato statuario con canotta traforata, Ray-Ban a specchio, fiammifero tra i denti (tipo stuzzicadenti) dicendo «Tu sei il male, io sono la cura» si entra in una dimensione estetica inedita, quasi lisergica. Indimenticabile. Tuttavia il ragazzo, classe 1946, lavora sodo. Non per uscire dal suo personaggio, ma per nobilitarlo. L'ex "Stallone italiano", che in un passato sospeso tra realtà e leggenda metropolitana esordì nel soft core, ha fatto la gavetta vera, in teatro, al cinema e in tv, partecipando alle serie degli anni 70 tipo Kojak e Toma. Possedeva solo 106 dollari quando il 24 marzo 1975 decise di andare a vedere un incontro di boxe della leggenda Muhammad Alì. L'avversario era un carneade qualsiasi, Chuck Wepner, scritturato dall'impresario/Mangiafuoco Don King come carne da macello. Ma Chuck resistette alla furia del più grande pugile dell'universo-mondo per un numero impressionante di riprese, e Stallone restò talmente impressionato da scrivere la storia di un boxeur che le prende e si rialza, le prende e si rialza, le prende e si rialza... Se l'essenza della politica di un autore è una visione del mondo, ecco quella di Sly, che ama i personaggi come Rocky costretti al riscatto esponenziale, esaltando quasi sempre le qualità individuali dell'eroe americano solo ultimamente mitigate dal lavoro di gruppo degli "expendables"...

Rocky, Rambo e meno male non c'è Sting, per giocare con il testo di una canzone sugli anni 80 di Antonello Venditti, oggi giustamente dimenticata. Stallone non riesce a dirigere Rocky (1976) ma è roba sua al 100%, tanto che quando nel 1977 vince l'Oscar come miglior film, sale a ritirare la statuetta insieme ai produttori (e destinatari istituzionali del riconoscimento) Irwin Winkler e Robert Chartoff.
Quattro seguiti non fondamentali ma un quinto, Rocky Balboa (2006), che è invece la più matura prova come "autore" dell'attore italoamericano. Ormai anziano, Rocky torna sul ring senza più l'epica spettacolare di trent'anni prima; sembra anzi di assistere alla lotta per la sopravvivenza di un revenant prossimo al dissolvimento come era John Wayne ai tempi di Il pistolero di Don Siegel. Anche solo per il primo e l'ultimo Rocky, Stallone si è conquistato un posto nell'Olimpo dei grandi.

Poi ci sono Rambo (il film omonimo del 1982 firmato Ted Kotcheff è mitico ma Brian Dennehy ruba la scena al Nostro, diciamolo) e molte altre prove muscolari destinate a farne il feticcio degli anni di Reagan, a torto o a ragione. Dietro la macchina da presa, Sly resuscita Tony Manero/John Travolta nell'interessante e formidabilmente kitsch Staying Alive (1983), fino ad andare in gita con vecchi e nuovi amici in I mercenari - The Expendables (2010), divertente riesumazione degli eroi dei good old days (Bruce Willis, Schwarzenegger, Mickey Rourke, Dolph Lundgren...).
Prima di vederlo sul ring a incrociare ancora una volta i guantoni con un'altra leggenda (Robert De Niro/Jake La Motta) in Il grande match, diretto da Peter Segal e nelle sale italiane dal 9 gennaio, vale la pena ricordare il dolente Taverna Paradiso (1978), prima regia di Stallone snobbata da critica e pubblico, che però aveva forse in nuce tutto quello che come autore voleva diventare.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati