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Napoli Film Festival: omaggio a Massimo Troisi

Dopo Totò, il talento comico e malinconico di Troisi.
di Fiorella Taddeo

Si ricomincia da tre
Massimo Troisi 19 febbraio 1953, Napoli (Italia) - 4 Giugno 1994, Ostia (Italia). Interpreta Gaetano nel film di Massimo Troisi Ricomincio da tre.

martedì 8 giugno 2010 - News

Si ricomincia da tre
Le risate fragorose e frequenti riecheggiano a Castel Sant'Elmo. L'auditorium gremito non riesce a smettere. Sorrisi, applausi, buonumore che all'improvviso invadono i cunicoli e le volte in tufo della fortezza sulla collina del Vomero. Si potrebbe pensare alla presentazione dell'ultimo film comico della stagione. Invece no. È Massimo Troisi, nel suo primo Ricomincio da tre, che ancora una volta, conquista il suo pubblico con quelle battute e quelle smorfie che di diritto sono entrate nella storia del cinema. Il Napoli Film Festival, dopo la prima serata dedicata a Totò, ha omaggiato ieri sera il talento comico e malinconico di quel ragazzo che da San Giorgio a Cremano, comune vesuviano alle porte di Napoli, conquistò le stelle di Hollywood.
E forse nessun migliore omaggio poteva consistere in quelle risate all'unisono esplose con la proiezione del primo film del regista. La serata era cominciata ben prima, con il commovente ma sobrio spettacolo "Da domani mi sveglio tardi", ideato e interpretato da Anna Pavignano, compagna di vita e di lavoro di Troisi, sceneggiatrice con lui di tutti i suoi film, a partire proprio da Ricomincio da tre. Immagini dell'attore si mescolano a video inediti girati amatorialmente. La Pavignano immagina che Massimo non sia mai scomparso, in realtà è vivo ed è nascosto in qualche lontana campagna, desideroso di non apparire più pubblicamente come fanno i grandi, che si allontanano dalle scene all'apice della carriera.. "Racconto il Massimo che ho conosciuto io- spiega Anna Pavignano- e credo che abbia un senso parlare di lui in un momento così difficile per l'Italia. Ha fatto cultura in un modo accessibile a tutti, con la risata è arrivato in ogni strato della nostra società. Tagliare drasticamente i fondi per la cultura è sbagliato, proprio perché dobbiamo lasciare che ci siano le condizioni per far nascere altri Massimo Troisi, anche se lui era unico".
Un talento specifico quello di Troisi che si faceva, appunto, unico, con quell'inguaribile lato comico che si amalgamava con la semplicità del ragazzo di provincia e con quello sguardo malinconico che nascondeva alle apparenze la delicatezza del suo stato di salute. Ed è forse in questo mix, con la sofferenza e la timidezza che si fanno sostanza su cui poggia la vena artistica e comica, che deve essere ricercato il segreto di un successo che continua ancora. "Massimo riusciva a smontare e rimontare con la parola una cosa che non fa ridere- sottolinea la sceneggiatrice- riusciva a mostrare il lato comico di cose che in apparenza ne erano prive. Diceva che il successo non cambiava le persone: faceva venire fuori, amplificandole, le caratteristiche già esistenti in una persona. Si è sentito sempre, nonostante questo successo, un passo indietro rispetto agli altri, quando in realtà era più avanti di tutti".

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