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Pina BauschLa suggestione della danza negataData nascita: 27 Luglio 1940 (Leone), Solingen (Germania)Data morte: 30 Giugno 2009 (68 anni), Berlino (Germania) |
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![]() "Danzate, danzate, altrimenti saremo perduti!"
dal film Pina 3D (2011)
Pina Bausch Se stessa
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Ci sono momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati e non si sa più che fare. A questo punto comincia la danza, e per motivi del tutto diversi dalla vanità. Non per dimostrare che i danzatori sanno fare qualcosa che uno spettatore non sa fare. Si deve trovare un linguaggio - con parole, con immagini, atmosfere - che faccia intuire qualcosa che esiste in noi da sempre".
Nessuno ha mai saputo dire cosa c'era esattamente nel suo animo. Lei per prima ha sempre rifiutato di darsi una definizione, d'imprigionarsi nelle parole e nei loro concetti, di scegliere tra quest'arte oppure l'altra. Ammetteva di non saper distinguere nel suo lavoro tra gli strumenti della danza, del teatro o della musica. Il suo era un teatro-totale, capace di fondere linguaggi, stili, rimandi, citazioni, visioni. Si nutriva di domande, s'interrogava in continuazione sull'efficacia, sul senso e sul valore del suo lavoro, quasi come se non ne fosse mai soddisfatta. L'intransigenza delle domande che Pina Bausch poneva a se stessa, ai suoi ballerini e al pubblico sono stati la struttura portante di tutta la sua opera. Dietro quel corpo esile dall'aspetto surreale, si nascondeva una profonda angoscia, e proprio per questo la sua era una "danza negata": nel suo lavoro c'era la negazione, il rifiuto della funzione tradizionale della danza, la protesta alla modernità. Pina è stata una delle più grandi coreografe mai esistite, ha permesso al mondo di conoscere il teatro-danza e di amarlo.
I primi passi da ballerina
Philippine Bausch, detta Pina, nasce a Solingen nel 1940 in un ambiente familiare non particolarmente dedito dell'arte. Dopo aver frequentato da bambina una scuola di balletto, a quindici anni viene ammessa alla Folkwang-schule di Kurt Jooss, uno degli esponenti principali della danza espressionista. Grazie a una borsa di studio vola poi a New York per diventare ballerina professionista con il New American Ballet e con la Metropolitan Opera. Nel 1962 torna finalmente in Germania dove nel frattempo Jooss ha fondato la Folkwang-Ballet, della quale entra a far parte.
La rottura con la danza classica
È proprio a questo punto che nasce in Pina un senso di profonda insoddisfazione nei confronti del suo ruolo di ballerina. Mentre si fa strada in lei la volontà di creare qualcosa di completamente nuovo, mette a punto la sua prima coreografia, "Fragment" ("Frammenti", 1968) seguita da "In wind der Zeit" ("Nel vento del tempo"). Un anno dopo Hans Zullit, successore di Jooss nella direzione della Folkwang-schule, affida alla giovane coreografa la direzione artistica del corpo di ballo della scuola, il Folkwang-Tanz-studio.
La nascita del Tanztheater Wuppertal
Pina trascorre i primi anni Settanta nella ricerca: vuole trovare nuove possibilità espressive che possano avvicinare il teatro alla danza. Mentre il suo stile va piano piano definendosi, nel 1973 rinomina il corpo di ballo Wuppertal in Tanztheater Wuppertal sancendo così in modo definitivo la nascita del teatro-danza. Dopo l'insuccesso della sua prima coreografia da direttrice ("Fritz"), nel 1974 ottiene il consenso della critica con "Iphigenie auf Tauris" (Ifigenia in Tauride), mentre dopo soli quattro anni mette in scena quella che è diventata nel tempo la sua opera più celebre "Café Müller".
Negli anni Ottanta esplode la poetica della Bausch: vuole che i danzatori esprimano attraverso il linguaggio del corpo i propri problemi, i propri bisogni e le proprie emozioni in modo tale che il pubblico possa specchiarsi nella rappresentazione che gli altri fanno di se stessi. Il suo comincia ad essere chiamato il "Teatro dell'esperienza" e tutti i pezzi creati dopo il 1980 confluiscono in un medesimo discorso fatto di storie vere. Diventano elementi indispensabili delle complesse coreografie i materiali scenici, tra cui soprattutto sedie.
Il cinema
La perfezione estetica di Pina Bausch non poteva lasciare un segno solo nel teatro-danza. Dopo essere apparsa nel film Die Generalprobe di Werner Schroeter (1980), Pina è fortemente voluta nel ruolo della principessa non vedente Lherimia da Federico Fellini nel suo E la nave va (1983). Qualche anno più tardi, è la stessa Pina a dirigere un film musicale, che viene intitolato Il lamento dell'imperatrice (1990). Nel 2002 è la volta del regista Pedro Almodóvar che in una scena del film Parla con lei fa commuovere il protagonista Marco di fronte a uno spettacolo della coreografa. Per aver "segnato una nuova via originale all'espressione scenica del corpo danzante e parlante, influenzando non soltanto la danza contemporanea, ma anche le arti ad essa contigue, mutandone gli orizzonti" nel giugno 2007 la Biennale di Venezia le consegna il Leone d'Oro alla Carriera.
L'amicizia con Wim Wenders
È il 1985 quando il regista Wim Wenders assiste per la prima volta a uno spettacolo della Bausch. Affascinato da "Café Müller" del Tanztheater, decide di conoscere di persona la coreografa tedesca: da quel momento nasce una profonda amicizia e l'idea di costruire un progetto insieme. Dopo anni di collaborazione, stroncata solo dalla morte della Bausch nel 2009, e grazie al perfezionamento della tecnica 3D, nel 2011 arriva l'atteso Pina 3D. Il film-documentario lega la Neue Road Movies di Wenders con la Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch al fine di portare sui grandi schermi tutta la magia rivoluzionaria del teatro-danza.
La malattia e la morte
Quando Pina scopre di essere malata è ormai troppo tardi. La Bausch muore di cancro il 30 giugno 2009 all'età di 68 anni lasciando alla sua compagnia e al mondo intero una preziosa eredità: l'intuizione può recuperare la dimensione primordiale del rapporto tra gesto e parola, la volontà inventa la drammaturgia del movimento.
Giovedì 18 agosto MYmovies LIVE! ha presentato una nuova opportunità di grande cinema online con l'anteprima web di Dancing Dreams – Sui passi di Pina Bausch. Evento speciale all'edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 2010, diretto da Anne Linsel e Rainer Hoffman, il documentario rende omaggio all'arte della straordinaria coreografa tedesca Pina Bausch.
Distribuito da PFA Films, al cinema dal 19 agosto, il film è stato mostrato online a un pubblico esclusivo di 200 invitati che ha potuto vivere e condividere l'esperienza della visione collettiva del film. Grazie all'integrazione tra le piattaforme MYmovies LIVE! e Facebook, tutti gli invitati con account attivo al più noto dei social network hanno potuto lasciare commenti sia sul forum di MYmovies LIVE! che direttamente sulla propria bacheca condividendoli con i propri amici.
Il film è stato proiettato venerdì 19 agosto al Cinema Centrale di Milano e al Cinema Filo di Cremona, il 24 agosto al Cinema Odeon di Firenze.
Che il 3D stesse spopolando lo avevamo capito: negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione della terza dimensione e sempre più produttori e registi si stanno lasciando coinvolgere dall'innovazione per portare sui grandi schermi qualcosa di unico. Non a caso, la 62esima edizione del Festival di Cannes ha scelto come film d'apertura, per la prima volta nella sua storia, un film d'animazione (Up di Pete Docter e Bob Peterson) che grazie agli "occhialini magici" ha trasportato il prestigioso pubblico della kermesse francese in una nuova realtà.
Ma un passo ancora più avanti in questa rivoluzione del tridimensionale lo sta per fare Wim Wenders che ha annunciato di fare un film sul teatrodanza. Da tempo, il regista tedesco aveva espresso la volontà di collaborare con la leggendaria coreografa Pina Bausch, ma fino a questo momento era impossibile trovare il giusto mezzo per portarla sul grande schermo. "Il 3D porta il pubblico direttamente sul palcoscenico", ha detto Wenders ed eccola finalmente la chiave di volta. "Le due dimensioni dello schermo cinematografico non sono in grado di catturare il lavoro di Pina Bausch, né a livello emozionale né esteticamente. Quando ho guardato la sua danza per la prima volta 25 anni fa, rimasi affascinato e scosso in profondità. Ero in grado di capire il movimento umano, i gesti e i sentimenti in un nuovo modo. E questa magia era ciò che avrei voluto trasportare sullo schermo".
La Neue Road Movies di Wenders, in collaborazione con Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch sta quindi per realizzare il primo film sul teatrodanza in 3D, che sarà intitolato Pina e inizierà la lavorazione il prossimo settembre. Il film sarà composto da tre dei balletti creati dalla Bausch: Café Müller, con cui debuttò nel 1978, The Rite Of Spring del 1975 e Full Moon del 2006.
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Pina 3D
continua»
Genere Documentario, - Germania 2011. Uscita 04/11/2011. |
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Dancing Dreams - Sui passi di Pina Bausch
Genere Documentario, - Germania 2010. Uscita 19/08/2011. |
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E la nave va
continua»
Genere Commedia, - Italia 1983. |
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Pina Bausch a Roma
Genere Documentario, - Italia 2017. |
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