Una delle artiste più importanti e influenti della sua generazione, Goldin ha rivoluzionato l'arte della fotografia
attraverso la sua ritrattistica schietta e profondamente personale.
Negli ultimi 45 anni Goldin ha creato alcune
delle immagini più indelebili del XX e XXI secolo. Dagli anni '70 il suo lavoro ha esplorato le nozioni di
genere e normalità. Documentando la sua vita e quella degli amici che la circondano, Goldin dà voce e visibilità
alle sue comunità. Negli anni Ottanta queste immagini della sua "famiglia allargata" sono diventate il soggetto
della sua fondamentale presentazione e del suo primo libro "The Ballad of Sexual Dependency". Nel 1985 il suo
lavoro è stato incluso nella Biennale del Whitney Museum of American Art.
Un decennio più tardi, nel 1996,
una grande retrospettiva del suo lavoro è stata inaugurata al Whitney e ha fatto il giro dei musei di tutta Europa.
Nel 2001, una seconda retrospettiva del lavoro di Goldin, 'Le Feu Follet', si è tenuta al Centre Pompidou di
Parigi ed è stata portata in tournée internazionale con il titolo 'The Devil's Playground'. Una terza retrospettiva,
'This Will Not End Well', è stata inaugurata al Moderna Museet di Stoccolma questo autunno, anche questa
itinerante a livello internazionale.
Tra le altre presentazioni dell'artista figurano Memory Lost, Sirens, Heartbeat, Fire Leap, All By Myself e The
Other Side. Nel 2004, nell'ambito del Festival d'Automne, la sua opera "Sisters, Saints, and Sibyls" è stata esposta
nella Cappella Saint-Louis de la Salpêtrière, a Parigi. Qualche anno dopo, il Louvre ha commissionato
appositamente una presentazione, esponendo il risultato Scopophilia nel 2010.
Goldin ha ricevuto numerosi
riconoscimenti, tra cui il conferimento di Commendatrice dell'Ordine delle arti e delle lettere del governo
francese nel 2006, il premio Hasselblad nel 2007, la medaglia Edward MacDowell nel 2012 e il Lucie Award
per Successo in Ritrattistica nel 2014. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato.
Tra le sue pubblicazioni
ricordiamo "The Other Side" (1993), "A Double Life" (con David Armstrong, 1994), "Tokyo Love" (con Nobuyoshi
Araki, 1995), "I'll Be Your Mirror" (1997), "Ten Years After" (1997), "The Devil's Playground" (2003), "The Beautiful
Smile" (2008), "Eden and After" (2014) e "Diving for Pearls" (2016).
Nel 2017 l'artista ha fondato il gruppo PAIN (Prescription Addiction Intervention Now), che affronta la
problematica della guerra alle droghe in corso, prendendo di mira le aziende farmaceutiche che hanno tratto
profitto dalle dipendenze e dalla morte di oltre mezzo milione di americani. PAIN sostiene la riduzione del
danno, la depenalizzazione delle droghe e i trattamenti salvavita per i tossicodipendenti.