Reality |
||||||||||||||
Un film di Matteo Garrone.
Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio.
continua»
Drammatico,
durata 115 min.
- Italia 2012.
- 01 Distribution
uscita venerdì 28 settembre 2012.
MYMONETRO
Reality
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sulle orme di Baudrillarddi marica romoliniFeedback: 1046 | altri commenti e recensioni di marica romolini |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 19 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Luciano Ciotola è un trentenne napoletano che si arrangia tra la pescheria e piccole truffe organizzate in famiglia. Naturalmente incline all'attorialità, partecipa quasi per caso a un provino del Grande Fratello. Il superamento inaspettato di una prima, grande scrematura segna però l'inizio di un incubo: il miraggio di una facile fama formato reality show inizia ad agire; un sogno che prima non c'era, a intrudersi nella mente come un'ossessione. Il mondo ordinario del quartiere si popola all'improvviso di spie in incognito, che assumo persino le veci di un innocuo grillo, ascoltante più che parlante. Perché per Reality Garrone ha chiamato in causa le favole. Ma Luciano nel paese dei balocchi è un Pinocchio senza redenzione e la fiaba è amara, come lo sono le migliori commedie all'italiana, a cui si ammicca non per compiaciuti rimandi di stile (la splendida fotografia caricata di Marco Onorato ne è lontanissima), ma per un'osservazione rigorosa e 'critica' nel senso etimologico del termine. Analisi dunque di un delirio priva di senili rumoreggiamenti paraintellettuali. 'Realismo' pulito, capace di restare all'asciutto dalla retorica pur parlando di alienazioni televisive e paranoia, e optando, oltretutto, per un linguaggio autoriale nient'affatto neutro. L'attacco si impone per potenza estetica, tra teatralità barocca e affresco pop alla LaChapelle; l'ampiezza dei piani sequenza in steadicam - è stato notato - cede via via il passo all'angustia di spazi claustrofobici in cui Luciano si infila come un topo in trappola. Fino ad autorecludersi in una casa che è copia della copia, quasi che il fittizio, una volta inoculato, non possa che moltiplicarsi di grado (l'annosa questione dei simulacri produttori di realtà). Fino a svuotare il focolare domestico dei vecchi mobili, in un gesto che di francescano ha solo l'apparenza, non solo perché performance ad hoc per un pubblico immaginario, ma perché la spoliazione è qui proprio dell'autentico e dell'identitario. Una storia di ordinaria follia insomma, che è anche la follia di voler proiettare la realizzazione nell'aspettativa e nell'attesa. Di un rutilante altrove, che spesso non è altro che un doppio artificioso e posticcio di ciò che già si possiede.
[+] lascia un commento a marica romolini »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di marica romolini:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||