A Serious Man |
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Un film di Joel Coen, Ethan Coen.
Con Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Adam Arkin.
continua»
Commedia,
durata 105 min.
- USA, Gran Bretagna, Francia 2009.
- Medusa
uscita venerdì 4 dicembre 2009.
MYMONETRO
A Serious Man
valutazione media:
3,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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A Serious Mandi G. RomagnaFeedback: 16232 | altri commenti e recensioni di G. Romagna |
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martedì 23 marzo 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Larry, precario professore ebreo di matematica, si ritrova coinvolto, alle soglie del Bar Mitzvah del figlio adolescente (incallito fumatore di marijuana), in una serie man mano sempre più insormontabile di sventure: la tentata corruzione da parte di uno studente orientale, gli assilli di un’azienda che lo sollecita a pagare per prodotti da lui mai ordinati, il fratello disadattato che vive con lui e viene arrestato poichè gioca illegalmente d’azzardo e, infine, la moglie che, senza preavviso alcuno, decide di lasciarlo, con un divorzio rituale secondo il culto ebraico, per andare a vivere con un vecchio conoscente di famiglia. Ironia della sorte, la donna decide che, per mantenere il quieto vivere dentro casa di Larry, sia proprio lui a doversene andare per lasciare spazio al nuovo compagno. Le spese legali per il fratello e per la causa di divorzio dissanguano le tasche del poveretto. In aggiunta a ciò, egli resta vittima di un incidente automobilistico in cui la sua macchina viene sfasciata. Nello stesso momento il medesimo evento accade anche al compagno della moglie, il quale muore sul colpo. Anche le spese per il suo funerale debbono essere pagate da Larry. Poco dopo la celebrazione del Bar Mitzvah, due ulteriori cicloni rischiano di abbattersi su di lui: uno reale, meteorologico, e l’altro metaforico, con un’allarmante telefonata… Ironico, geniale ed assurdo in pieno stile coeniano, A Serious Man è un film che rappresenta, con tragicomico cinismo, l’odissea senza apparente via d’uscita di un uomo ordinario, il tipico protagonista dei lavori dei due fratelli. A ciò si associa una visione satirica dei tradizionali rituali ebraici, chiaramente percepiti come anacronistici in rapporto alla dimensione odierna e, in particolare, ai personaggi che se ne fanno promotori (che il discorso sia traslabile anche ad altri tipi di culto?): di classe, tra le altre, le immagini che mettono in scena il Bar Mitzvah visto dagli occhi del ragazzino protagonista straimbottito di marijuana. La netta duplicità di sentimenti che l’opera mette in moto è notevole: se, da un lato, è impossibile non sorridere delle sventure che capitano al protagonista (e del suo modo, così goffamente passivo, di farvi fronte), dall’altro non può non angosciare la visione di una così crudele spirale del fato che avvolge la sua inerme ed innocente vittima. Perlomeno, ne L’Uomo Che Non C’era, l’anonimo protagonista precipitava in un pozzo di sventure dopo essersi mosso in maniera truffaldina; qui l’accanimento è invece apparentemente inspiegabile e coglie un uomo che nulla di nulla ha fatto per meritarselo. Rapportandolo all’appena citato film, A Serious Man appare forse leggermente inferiore e mancante di quel quid capace di renderlo un vero e proprio capolavoro, tuttavia lo si può certamente qualificare al rango di fatica di pregevole fattura e acutissima genialità, come ogni opera coeniana che si rispetti.
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